Come ho conosciuto il re dei diamanti di Arnaldo Cipolla

Come ho conosciuto il re dei diamanti Come ho conosciuto il re dei diamanti -( x> ci » nostro Invlnto)- Qnosla intervista dio II nostro Arnaldo Cipolla eliti» nnllo scorsi seUemhnJ cmi il (ta-repito ro ilnl mainami Sir .7oseii|i B, Robinson a Citta ilftl Capo aciin:sta no:ffi un valore specialissimo P<ir la ninni, rielln stranili In» Ho Intervistato avvenuta qualche irinrno fa. nella stessa villa di ilawlhornden a WynherK. nella Penisola del Capo, dove 11 miliardario ricevette II nosiro Infialo. luDa CITTA' DEL CAPO settembre[1929.\v1 miliardari, e risaputo, sono in r»e-ìamile di difllr.il" accesso, ma questo,]cioè Sir Joseph Hohinson m'interessa- imi fu auisa rosi THirlicolare che non\ho esitato a r,a«ar saura ad nuni osta-'.colo, par di riuscire ad avvicinarlo]e a parlargli Ut san famiolin mi aie-iva latto sapere che il vegliardo era,in condizioni deplorevoli, benché con-isermsse una lucidità di mole slupe-Ufacente per la sua eia inovanVanni). che da due anni non riceveva HO. neppure i memi,,, del Governa,, cile oramai non abbandona,,! la sua carnea da letto e che ialine ^''•'-'VXKSStó ' rfSrt'&rSUli ». l'omaggio d'Ha san aalobioiiTa',in]slamimla recentissimamente in un\■ -tllusiiato,[anllclTu modera q^7ae^di Krv„er e dì CecilU/rosso volume rii-canienl, intitolato « Memorie, miniere e milioni », die Robinson regala ai suoi ammiratori di guaina. Lungi dall'arreiiderrnl dinanzi alla gentile offeila del libro fattami pervenire direttamente dalla titilla maggio, re di Sir Robinson, le dichiarai che non sarei parlilo dal ..apo senza avere tiretto la mano tremante di suo padre, personificazione più insigne del Sud Africa, miracoloso sopravvissuto delle epoche leggendarie, tramite fra r contemporaneo fìhades, infine il « ri dei diattianti ». L'uomo più ricco dell'Unione, degno di esser messo d'accai lo -li maggiori Cresi d'America, almeno come potenzialità finanziaria. Villa Robinson Ho finito naturalmente per ottenere quel che volevo, cioè per essere invitalo a Villa Robinson in un pomeriggio piovoso e ventoso di questa infuriata primavera australe. Allevo come compagno il dott. Dino semplietni. Console d'Italia a Salisburg in Rhodeila e reggente il Consolalo Generale di Città del Capo in assenza del conte l.abia, attualmente in Italia. Come tulli sanno, il Conte Lubìa e genero di Sir Robinson, avendo da dieci anni sposato Lady Ida, figlia dilettissima del « re dei diamanti » e. sua inseparabile segretaria. Si. può anzi dive che da molto tempo Sir Robinson non comunica con il mondo che attraverso l'intermediario di sua figlia. Villa Robinson si trova a sedici chi- ,0,„eW aa am iel o,p0 in gucUa rfeHsfosa wmberg, situata sulle falde orientali, della Montagna della Tavola, che è la residenza preferita dei ricchi eapetoniatU, risultando completamente protetta dai violenti venti oceanici. E' un'oasi di verde e di fiori che ha costituito nel passato, e costituisce ancora, la meta più desiderala dei maggiori uomini del Sud Africa, venuti quasi tutti a finire, i loro giorni gni. A poca distanza sorge il celeberrimo « iiiemorial » di Rhodes, il monumento in granito di stile dorico che ricorda ll dittatore. Villa Robinson per suo conto non ha nulla di monumentale. Ha l'aspetto di una comoda ma modesta casa di campagna: la sua unica bellezza deriva dai giardini e dai parchi che la circondano. Trovo la villa popolata di ospiti; la Contessa Labla, ricevendomi con estrema affabilità, mi dice: — IMI momento che lei ha tanto insistilo da indurmi a violare la consunna, ho completato la violazione pregando i nostri migliori amici di venire oggi alla villa. Troverà qui la figlia di lUughcr, primo Presidente del Transuntai, conoscerà pure qualcuno dei più ragguardevoli credi di Rotha, uno o due ministri del Governo In carica, eoa le loro signore; insomma potrà farsi un'idea dell'alta socielà sud-africana, la quale, come lei sa, non va confusa con quella inglese. Noi siamo degli ardenti sud africani... — E Sir Joseph Robinson? — osservo. — Da mio padre saliremo dopo. La sua camera è al secondo piano. Egli non è assolutamente in condizioni di discendere... Presentazioni nel salone dove è pre paralo ti tè. La conversazione diventa subito animata. Molta curiosità degli ospiti per lo straniero venuto a visi tare il Sud Africa con l'intenzione di descriverlo. Lu curiosila rivela la certezza che io straniero sia rimasto affascinalo da Città del Capo, sedotlo da Durbaii, abbagliato da Kimberleg, stupefatto da Johannesburg, entusiasta delle Cascate dello Zambesc. Mentre le parole votano nell'ambiente dove si prende il tè [la vasta sala e quelle successive attraversate per raggtitugerla non hanno nulla di pariico\u,metile lussuoso, alle pareti non uno dei preziosi quadri della celebre collezione Robinson di Datile,/ House in l'ari; Lane a Londra che era la residenza del mlliatdarlo in Inghilterra ma del grandi ritraili dove Robinson è invaiiabtlmenli riprodotto con 11 am,tten«meo elmetto bianco in testa. |;„ portava anche di sera con l'abito jc/t .società, di modo che quella, enico htinmi raccontato du un estremo nil'altro del Swd Africa sull'uomo leuuendurlo di cut momentaneamente sono l'ospite. L'uomo leggendario Robinson è baronetto, avrebbe rìovl,to essere Lord, anzi era aiti slato mmilnato tal.: dall'ultimo aaverno libeiate malése di Llowi George ma io. Cmera dei Pan von ha volalo arco. ttlierlo nei suo seno e ha resinalo ta nomina. Da un secolo a <J"«W. parie e la prima volt,? che t forai n/liiM/io di considerare mi toro una V'-rsonama dell Impero ritenuta dal paterno degna di far parte ^yss^bleaMUa. incidente grave che denotajmm H giudizio sa ^blmonnon aeoe»- oncordemente tamrevnie. Qaun- aprlcapo è diventato altrettanto ce1le"lire del suo proprietàrio) cerco di,i iassamere mentalmente gaella che mi defisplghsrdpanpdv aT^T^n^Ha 7tomzl?Mcàdò-1c da<q ai sto , , Ja ,#(Jll ; i no ad n„ uomo enept eV""; ~ Ua dì Robinson è valutata dai nova,,-; la ai cento milioni al «feriMi »oue miliardi, di lire , ai,au [te, voglio dire i concilia,!,,,, di Robin vi sentono incoraggiai, a fare del-\ "lille sai la geii- una <ic: a ululai e ehezza. Sorvoliamo sulla maldicenza e diciamo soltanto che il tramonto di quest'uomo non appare trionfale. In ogni modo egli ini affascina va perche Robinson sta al S'-d Africa come Rockfeller e Ford stanno al Nord America e più ancora forse, dato che fu lui ad avere l'intuito del valere, diamantitero ed aurifero di Uo la sua popolazione era composta son, la maldicenza lRlsui mezzi Impiegali. pe,-\acosi fantastica rlc-\fSdarsdmnlvper una parte di un popolo di pastori biblici (t boeri) e per Ialini (la coloni inglesi dediti all'agi'collina su di una terra amicissima della siccità e delie invasioni di locuste. Cotesto intuizione precedette in Robinson quella di Cecil Rhodes. Ma Rhodes si c Infranto anzi tempo morendo giovane, nello sforzo della sua immane onera falla a vantaggio proprio certamente ma anche al seri*-[lo dell' imperialismo inglese, mentre Robinson è l'ivo, perche raggiunta la insorpussahite ricchezza contemporaneamente a Cecil, di cui era coetaneo, si ritirò nel tiare degli anni, ed invece. di sposare una causa qualsiasi nella Tcsquale entrasse l'interesse collettivo e j *nazionale, preferì di mettersi controj euna quantità di persone, ingolfandosi in liti senza fine, che sono la tias:u. degli avvocati dell'Unione. Un inglese anglofobo Cosi almeno dice il « Xew vear's hook ». ufficiale del Sud flric^vale a dire l'Almanacco annuale àellVnione. Però l'atteggiamento di Robinson come personalità politica sudafricana fu sempre nettamente nazionalista, vale a dire contro gli inglesi, benché egli sia di purissima origine bntunnUa, flotto di un povero pioniere Anione, sbarcato ad Algoa bay nel 1820. I attuale Pori Elisabeth, assieme ad atre migliaia di emigrali inglesi sosptntUn Sud Africa dal disagio sogravvenilo in inghilterra dopo le guerre napoleoniche. Anzi il ritutto della Cameni dei Lordi di riconoscere Robinson lord deriva principalmente dalla sua anglofobia e dai suoi atteggiamenti sempre in antitesi con quelli di Cecil Rhodes e simpatizzanti per la causa boera Se ricevo la prova anch'Io consultando il genere degli amici di casa HóMiUfr* che son tutti nazionalisti della pia bell'acqua, cioè aspiranti, almeno a parole, al dislacco completo dell'Unione dall'Impero. Mentre penso a queste cose, la sentimentale signora Bargher, che dimostra quindici anni di meno di quelli che deve avere, s'incarica di ricordarmi i capisaldi delta vita di Robinson La revocazione non avviene in un'atmosfera molto tranquilla, poiché, sono entrati nella sala i figli del conte Labia e di Lady Ida, cioè i nipotini del miliardario, due diavoletti di sei e quattro anni ciascuno. Essi rincorrevano la loro istitutrice, miss Pia X. (detta miss Paia, a cagione della pronuncia inglese, ciò che precisamente in inglese vuol dire • torta »), ianciandnle addosso i propri giocattoli, perchè Miss Pia aveva avuto la melanconica idea di scegliere proprio l'ora del ricevimento per dar loro la cotidiana lezione d'Italiano... — Robinson — vii suggerisce la figlia del primo Presidente del Transwaal — é ben raffigurato dalla vignetta popolare che lo rappresenta alla cima di una montagna formata da tre stratificazioni principali. Quella di base è Rand-fontein, che è il nome della miniera di sette miglia di roccia aurifera ch'egli Incominciò, primo fra tutu l pionieri dell'oro sudafricano, a far frullare, la centrale è long Laagte, cioè ll campo diamantifero nel pressi di Kimberleg, l'inizio della fortuna del nostro ospite, e finalmente lu stratificazioni! superiore è Dudley, House, la residenza londinese dove riunì a 78 anni i famosi tesori artistici che guardò con attenzione sol- |tanto il giorno che decise di metterli all'asta... — E' sialo molto generoso Robinson nella sua vita? — Sinoia non pare. I suoi eredi di- d cono che il suo testamento riserva dei e granili sorprese per i sud africani]f guati, diciamo la verità, l'hanno giu-lcdicalo sempre piuttosto avaro. I suoi', eeredi direni soni [.adii Ida, un'alti a iglia fidanzala al ionie Rainieri Ui- \dscia, un tiglio quarantacinquenne, sca- dpolo, ed i fl(/li di un altro figlio defun-iSo. la vedova ilei gitale non pare nella vgrazie del vegliardo, poiché questi illusha assegnato, coniti mila rendita menAlsite, cento sterline, afra insignificante]Arispetto alle sostanze di. cui Hoblnson]ldispone. Ma la semplicità della vita e proverbiale in casa Robinson... La carriera lzpd— Sicché ciascuno degli credi diretti\avrà una ventini di milioni di sierli ne almeno ? — insogna, pero, far conto sulle sorprese, l'are che Sir Robinson abba designalo legali iitgcntissinti per L'utversila. Ospedali, ricerche arelieoloyl- cfte "''"''<•'•<"• •"""« scientifici mii-i cura delle maialile tropicali, ecc., ecc. In lui si personifica iaflascinantu] dell industria dell oro e dei aia- nel *u,l Africa. E' il primo nel-\ ...mara nella postzion- tra¬ "<-"<• i m.,/lutici ra ntiiu posnon. ira lo schiera net Rhodes, del lieti, ac',Ramalo, che liusfdrmaioiió lt Sud AAluca povero in una Suzione che m«n-| aizionale di centro monetario del man- f>- pensate che dapprincipio U Stock Exchange di Londra riliittava d, dine uni qualsiasi valutazione allc azioni minerarie del Sud Africa! — Come ha incomincialo la sua carriera Robinson? — Era un modestissimo agricoltore senza proprietà personali, al servizio di un colossale, grave, silente ■ farmer » boero dell'Oratine. Alle prime notizie delta scoperta dei diamanti lamio il Vani, si trasferì al fiume. Ebbe l'idea geniale di arrivarvi con una mandria di buoi aggiogati al suo • ox vagon ». e nel carro, tutto il tabacco che aveva potuto comperare con i suoi\ risparmi (i buoi ed il carro li aveva avuti a credito,, converti tutto in diamanli e quando ne ebbe riuniti una quantità ragguardevole, se li cuci negli abiti e volò, net 1870, a Londra per mostrarti a, banchieri dello Stock Ex change, ed ottenere il finanziamento dei suoi progetti diati,anlifcri. cioè per acquistare del terreno a Kimberleij. Ma perseguiva l'Idea dell'oro In Transwaal, mentre gli esperti di Rochild condannavano la regione come improduttiva. » l!na povera landa desolata », avevano detto costoro. • Un *'""'«*• eldoradorispose Robinson slabilendosi a Rand-fonletn, facendo sorgere le prime capanne di Johannesburg che c.igl e la citta, africana più importante dell'Impero dopo il Cairo. Con i milioni di sterline che aveva guadagnato a Kimberleg, fece fruttare il Rand aurifero... — Dunque egli à proprio un figlio del Paese? — Per l'appunto. Anzi per precisare, mentre Rhodes è un personaggio storico britannico, Robison è un « oio man », del Sud Africa A colloquio col miliardario La contessa Labia mi s'avvicina e mi. sussurra piano- , Ora possiamo salire, sir Robinson è pronto per riceverla ». Dopo nn-minitlo, nella camera del nonagenario e alla sua presenza ho constatato perchè la buona, l'impareggiabile Lady Ida aveva cercalo nei giorni precedenti di spiegarmi quello che io mi ostinavo a non comprendere, cioè la difficoltà grandissima di un colloquio corrente con il miliardario. Egli è masi completamente sordo Per ottenere ch'egli parli, è necessario che Lady Ida gridi con tutta la sua forza di polmoni, tenendo la bocca al l'orecchio del padre, la domanda. Se-gùe, dòpo un cerio concentramento del vegliardo, la risposta, che e sempre straordinariamente acuta e precisa. Sono in piedi dinanzi al « re dei diamanti »! O miseria della carne disfaccntesi! o novantanni di un uomo che potrebbe far felice un popolo intero se lo volesse! lo m'ero immaginalo di trovare il decrepito come Giulio Verne descrive il capitano Nemo morente nel salone abbagliante del suo sottomarino ancorato per l'eternila nella liquida caverna dell'Isola Misteriosa. Avevo supposto che Robinson, il signore dei diamanti e dell'oro, pussasse gli estremi giorni della sua lunghissima vita in un ambiente soprannaturale che traducesse per i suoi occhi e per il sito spirilo l'inaudito trionfo da lui ottenuto sulla materia. Ero giunto a credere che la sua ostinata avversione a veder qualcuno all'infuori di Lady Ida, celasse il mistero di una solitudine favolosa, con le riproduzioni dei maggiori diamanti di Kimberley da un lato e delle più voluminose pepite d'oro dall'altro... Invece! Invece Robinson • con il tradizionale elmetto candido sul capo », mentre la bufera primaverile australe fischia fra gli alberi del giardino, nella penombra del pomeriggio aponzalo che guadagna la vasta camera, siede accascialo nella poltrona, ai piedi dell'ampio letto con baldacchino, dal quale è disceso qualche minalo fa. E' vecchio, spaventosamente vecchio, come si può esserlo a novant'anni, ma mi gitaraa dal sotto in su con gli oc- chi velati, ed un sorriso gli illuminale grinze del viso. Tiene tra le dita una sigaretta che la figlia accende,Fuma ancora il vegliardo le sue siga-relte preferite, fabbricale apposta perlui da una rinomala casa inglese, e fumando mi vuole farsa dimostrare che si. sente bene, malgrado che l'asma e il catarro lo opprimano... Dico a Sir hoblnson la mia graliludine per la visita concessami, lo prego di scusarmi per la mia insistenza., S'on potevo lasciare il Capo senza a verlo veduto. Egli è l'uomo più illnstre del Sud Africo. Gli italiani d'Ila llfl s'interessano a lui, guniti del Sud Africa gli sono grati per la sua munilicenza verso le nostre scuole... Mi seri- lo mollo commosso di trovarmi dinanzi all'amico intinto di Kruger, alla presenza del solo uomo che Cecil Ultodes abbia effettivamente temuto, lo prego infine di consentirmi di porgli tre domande, tre sole domande che la Contessa Labia sarà cosi gentile di Ir asin ellergli... Tre domande e tre risposte Lady Ida cìnne con il braccio il col- la M ino padre e, viso contro viso, ri lll:lK lv mie parole e pone la prima do¬ ,„ aiuta- _ crede Sir Joseph Robinson che il sua Africa sia destinato a conquistare szlaCillormIzccmmrcppnccvsdeaanTm „„ giorno più o meno lontano la lndiuendensa assoluta? // vegliardo intanto ha volate ch'in sedessi dinanzi a lui. vicinissimo. Ho le ginocchia contro le sue ginocchia ed una mia mano fra le sue mani. Sembra che voglia trasmettermi il supremo segreto della sua vita. Improvvisamente, dopo aver percepito il senso di quanto desidero saper da lut, il decrepilo si rianima. Parla con voce sibilante ma forte, si è drizzato sulla persona, ha gettato la sigaretta... — Ebbene, dite pure — risponde, — che Sir Joseph Robinson crede che questo Paese potrà vivere benissimo anche fuori dell'Impero... — Che ne pensa il baronetto (la seconda domanda) di Kruger e di Cecil Rhodes? — 11 primo fu l'uomo più illuminalo (clear) che abbia conosciuto nella mia lunga esistenza e più eroico, il secondo il più abile, il più titolese e quindi il più egoista. Ditelo pure! Ho piacere che il mondo sappia che cosa ne pensa questo decrepito che ha dello per il primo dove slava la prosperità nazionale del Sud Africa... — Crede Sir Joseph {terza domanda) che la produzione aurifera sia transitoria in Sud Africa o illimitata? — Illimitata! inimitataI Basta andare ancora più in fondo {cioè approfondire le miniere, di Johannesburg che però sono già le più profonde del mondo). Eppoi c'è il platino e dappertutto, cercate il platino! Cercale il platino ! Auguro di tutto cuore a Sir Robinson di raggiungenti secolo, ma siccome egli non vuole vedere nessuno, e probabile che non possa ripetere a molti altri in caso di diffonderla la raccomandazione ai sud africani di cercare il platino. Quindi ripeto ancora le ultime parole che egli mi ha letteralmente gridalo mentre l'asma gli spegneva la favella fra le labbra-. . Cercate il platino!... ». Nella camera vicina che dovetti attraversare per giungere a quella del baronetto, avevo veduto. Inchiodata pur essa in una poltrona. Lady Robinson, la moglie del miliardario, di vent'anni minore di lui. Non dimenticherò mal il sorriso angelico del viso di Milady che mi ha rivelato In un baleno l'affascinante bellezza che dovette essere in gioventù. La ricchezza e la felicità Questa è stata la mia intervista con il « re dei diamanti ». Non ho aggiunto e non ho tolto una sola delle sue parole. I lettori sapranno farlo rivivere quand'egli, giovane, vigoroso ed tdpSncsaevsIsnmsiclmApc1implacabile, dominava il karoo ed il rand. cioè le terre donde egli ha trai i , a iterale ricco di diamanti e doro da una miniera attiva ad una passiva perAir credere la seconda ricca come /uprima, ed indurre cosi ll capitalista inglese ad acquistarla, vale a dire fare un ottimo affare per sè. mn di'sa-a\slroso per l'inglese), ma quando sarà a j scomparso gli eleveremo certamente un, monumento, perchè egli è il pioniere-]della nostra invidiabile prosperità nu-ri stonale... ». ei ARNALDO CIPOLLA, to la sua nababbica ricchezza, che si è sempre proposto di non ostentare, poiché hanno certamente presente guanto ho scritto sul dramma aurifero e diamanti/ero del Sud Africa. Ma. un incontro così eccezionale ha bisogno di una conclusione. Voglio dire che non si può lasciare la casa di Robinson senza pensare che la ricchezza enorme conquistata negli anni migliori dell'esistenza e goduta anche al di là dei limiti comuni della vita, non è affatto una causa di felicita. Non saprei, dire se Robinson sia stato felice o meno, ma conoscendolo ho sentito che la sua maggiore ragione di orgoglio non sta nel possesso dei suol miliardi, ma nella gloria che nessuno può menomargli di aver creato con ll lavoro l'industria fondamentale della sua Patria. La sera del giorno che ho conosciuto sir Robinson venivo presentato qui al Capo ad una delle personalità politiche più in vista del Sud Africa. « Sapete — gli dissi — ho conosciuto quest'oggi personalmente sir J. Robinson ». j Robinson? — mi ha risposto la personalità. — ll capitalismo inglese l'ha in uggia, perchè aveva il brutto difetto di « salare » le miniere {cioè trasportare una certa quantità di mi-