Tardieu ha formato il Ministero

Tardieu ha formato il Ministero Tardieu ha formato il Ministero 1 radicali esclusi Brland rimane agli Esteri i S1r"10': LL"-; Hupe.n. |sislio: Marc Heraurf : Interni: Ma nàud : Marina- Deligne : Lavori Pubblici: Mallarmé . ' Belle Arti: Poùcet : Insegnamento Tecnico: Ba I ,.eiv ; Educazione Fisica : llenrv PaUg ;' Wl-nlturn' Parigi, 2, notte. Dopo dodici giorni di crisi il Ministero destinato a raccogliere la difficile successione dell' ultimo Gabinetto Briand, e sialo costituito. Esso risulta composto come segue: Presidente del Consiglio e Interni: Tai'dieih Giustizia : (vice-Presidente del Con- Esleri: Briand. Finanze: Chéron. Guerra: Maginot. Marina : Leygues, Pubblica Istruzione Lavori Pubblici: Giorgio Pernot. Colonie: Pietri. Pensioni: Gallet. Commercio: Plauditi. Aria: Laurent Evnac. Lavoro : Loucheur. Agricoltura: Hennessy. Poste, Telegrafi, e Telefoni: Germain-Marlin. Marina Mercantile: Rollin. Sottosegretari: Presidenza del Con- Marraud. Sérot : Colonie : o e e . a r à , a , o Alcide Delmont. La caratteristica principale del nuovo Ministero è che nasce senza pnriempa/ione radicalo. Il ririuia dei radicali Il malumore dei radicali, die si era già esercitato contro Clemente!, ha cercato uno sfogo anche contro Tardi et: e, conformemente ai timori die esprimevamo ieri sera, li ha indotti oggi a rifii'-tare di entrare ne! suo Gabinetto. La decisione è stata presa respingendo con 10 voti contro 28 su 121 un ondine del giorno favorevole aila partecipazione, approvandone senza discussione un altro cosi concepito: «Il gruppo radicate-socialista, informato delle imen/donl di Andrea Tardleu, circa la composizione ed il programma poiitico del tìabinoiin che egli si propone di costituire: rende omag [ gio allo sforzo di conciliazione compililo ila Andrea Tardieii, ma ritiene che non è possibile, date le sue decisioni anteriori e il suo costante atteggiaménto, di accordine la partecipazione al Minisieio altualmenle in for inazióne: dichiara che giudicherà il nuovo Gabinetto sui suoi atti, senza alcuna pivroncua ostilità, con la costante preoccupazione dì ottenere, per mezzo della sua azione parlamentare, 10 riforme sociali e fiscali chieste dalla democrazia e afferma la sua ferma risoluzione di impedire che la politica di pace inaugurata ne! 1924 da Edoardo Herriot e continuata da Aristide Briand possa in nessun raso essere rimessa di questione ». Tardiou ha preso stoicamente atto del rifiuto dei radicali ed ha continuato i negoziati per la formazione dèi Gabinetto senza di loro, dopo avere notificato alla stampa come « pur rimpiangendo che il «ruppo radicale-socialista nor, j,-li desse il concorso, die egli attendeva e che era desiderato da uomini d! lutti i parliti, 11 Gabinetto sarebbe stato composto egualmente qn->sia spra e domani ne sarebbe stata resa pubbli-a la lista ». (Ina nota di Briand Questo sangue freddo Impressionò favorevolmente il pubblico superficiale, ma esso non nascondeva se non una mediocre soddisfazione e non poteva impedire a nessuno di accorgersi come l'avvenire della combinazione fosse ormai soggetto n riserve. Se Tardieu si era rivolto dal liei principio ai radicali ed aveva offerto loro dai sei ai sette portafogli, non escluso quello dell'Interno, ci aveva le sue ragioni. Queste ragioni si potrebbero riassumere in una sola: la necessità di non tagliare l'erba sotto i piedi al « deus ex machina » della combinazione: in altri termini, a Briand Briand teneva, tanto a rimpinzare il Gabinetto di radicali perchè sa benissimo che soltanto i radicali e sussidiariamente i socialisti approvano sul serio la sua politica estera. Ma, ritiratisi i radicali, qual senso aveva ormai la permanenza tigli Affari Esteri di un uomo che lri giorni or sono cadde dal potere appunto per essergli venuta meno la fiducia di quella che nelle condizioni attuali dovrebbe diventare la sua sola maggioranza ? Vero è die nel pomeriggio di oggi il Quat d'Orsay diramava alla stampa una noticina di tono ispirato per smentire la voce che P r. d potesse rimangiarsi la pa" - data ieri a Tardieu, soggiungei. 1 con suggestiva eloquenza: «Brland non h -"'il voluto tener conto, durante .-. ..verse tappe di questa lunga crisi, del frazionamento della politica interna. Dopo che egli è al tjuai d' Orsay, ha praticato una politica estera, che ha ricevuto :! consenso del Paese e delle Camere. Egli intende continuarla (luche il farìamento non si sia pronunziato contro di essa ». L'equivoco Senonchè insistere nella formazione di un Gabinetto purchessia e comprendervi dei radicali di ricambio, ossia dei radicali del Senato, di quelli che non fanno nè caldo nè freddo, e non dispongono di alcun credito all'infuori di quello personale, e inquadrarli con una maggioranza di elementi tolti a prestito ai settori moderati della Camera, come ha fatto oggi il candidato Presidente del Consiglio, significa riaprire I' equivoco, che viziava 1' esistenza dell'ultimo Gabinetto Briand. Non v'ha infatti chi non ricordi come da quando prese la successione di Poincaré (e potremmo anzi dire die la situazione era tale anche (ino da prima che Poincaré si ritirasse), Briand si trovasse a presiedere un Gabinetto repubblicano nazionale, pur svolgendo una politica di sinistra. L'etichetta era rimasta tricolore; il vino rosseggiava sempre più. I moderati bevevano, ma tacevano le smorfie. Ora, se una situazione cosi paradossale poteva passare (mando l'etichetta recava il bollo di Poincaré, uomo che presso le destre ha sempre goltito di tutte le indulgenze, era as¬ surdo pretendere prohing giorni che il bollo assolutoria fosse scomparso. La prova di tale assurdità venne fornita dalla crisi del 2.1 ottobre Briand aveva del resto promesso alla Camera un nuovo Ministero sino da prima di recarsi all'Aja, e ciò appunto perchè gli premeva di mettersi in regola con il buon senso, procurandosi j>er la sua politica estera di sinistra una maggioranza di horare con Daladier e poi con de¬ ptonperdzladtrsoleplamggchlebddacpMrmmclcamfsTeqlpclEaria il I gspilScpgrnTi- ^'-.Vk,'1 I finistra. Se accettò ora di colla-1 vmentel. fu perchè tanto l'uno come l'altro rispettavano questo postulato per lui fondamentale. Anche il con-.. senso di Tardieu venne dato quando Jil Gabinetto di domani si presenta-Uva come un Gabinetto Clementel, senza Clementel. Ma che sarà do-!1inani di Briand in un Gabinetto ifTardieu, sostenuto dall'unione re- lpubblicane democratica? P! isL'importanza del portafoglio degli Esteri mQui il lettori-, penserà che se'pRriand non è in grado di stare ai:)potere senza essere spalleggiato d.*xi j nradicali. Tardieu non aveva se noti guna cosa da fare: dare il portafo-j;llio degli Esteri ad un altro. Ma aecco l'errore. Rriand non può ab bandonare il Quai d'Orsay. primo di tutto perchè non c'è in Franchi allo stato attuale delle cose un uomo che possa prendere la politica estera ni punto cui la Iascierebbe lui. giacchè le posizioni del Paese sono compromesse al segno che ogni mutamento di rotta aggraverebbe le difficoltà in luogo di appianarle; in secondo luogo perchè la crisi in realtà è lui che la risolve e non Tar apprcmcmfPpdieu. Dato pure e non concesso che dl'uomo di Locarno polessc acconsen-'mlire a lasciarsi mandare via dal Qual d'Orsay, Dotimergue, di cui Carlo Maurràs ci rivelava l'altro giorno i segreti pensieri in materia di politica "estera, lo inchioderebbe al suo posto per forza. Il senso vero della crisi di questi giorni sta infatti nella necessità di trovare una maggioranza che permetta la continuazione indisturbata, e su scala sempre più vasta, della politica estera di Briand senza richiedere per riflesso l'adozione di una politica finanziaria sovversiva. Il nuovo Ministero deve essere cosi fatto per rispondere a quello che è o che si erode essere il desiderio profondo del Paese: mettersi al coperto dallo preoccupazioni internazionali e dalle offese alla Borsa; adottare l'ideale socialista nei rap- dctssrqllvmdcprurvea porti con l'estero e quello conservai* tore nei rapporti interni. Venti voti di maggioranza 1 Tardieu non è stato dunque non molto relativamente libero deipropri movimenti e la sua famosa energia ha dovuto esercitarsi più a rabberciare una situazione contraddittoria che non a creare una situazione logica. Partito da ima formula di sinistra, egli è arrivato a furia di scivoloni ad una formula di centro destro. Per un uomo che gode sovrattutto la fama di fermezza nelle decisioni non si può dire che il principio sia incoraggiante. Quali ingredienti sono entrati nella composizione del nuovo intruglio ministeriale? Sovrattutto degli ingredienti di second'ordine, figuregrigie di quelle che sul teatro si chiamano « utilité » : Hubert, Gallet, Rollin, Flandin. L'unione repubblicana-democratica è rappresentata dal Pernot, uno dei suoi capi accreditati: ma affinchè questo omaggio ai mariniani non dia troppo nell'oc» chio, egli è stato relegato ai lavori pubblici. All'istruzione si è messo Marraud, che vi fu già con Poincaré e die si farà passare per un uomo di sinistra. All'agricoltura ò rimasto Hennessy, repubblicano socialista e proprietario di un giornale radicale, ma screditatissimo anche a sinistra. Ma alla Guerra, p?r accontentare le destre, si è dovuto mettere Maginot. E che accoglienze faranno le sinistre al nuovo" Ministero, dove l'Interno è tenuto da Tardieu, l'ultimo degli uomini che esse vorrebbero vedere figurare a quel posto, la Guerra da Maginot, e la Grazia e Giustizia con la vicepresidenza dal senatore Hubert? li che accoglienza faranno, ripetiamo, le destre ad un Ministero dove agli Esteri c'è sempre Rriand? Loucheur, parlando oggi con ì I giornalisti, prima ancora che la li¬ sta dei Ministri fosse conosciuta, prediceva a! Gabinetto Tardieu per il giorno della sua presentazione alla Camera 20 voti di maggioranza. Senza volere azzardare previsioni cosi lontane quello che si può dire per il momento è che l'equivoco regnante sulla situazione parlamentare francese permane tale e quale nonostante gli sforzi erculei fatti da Tardieu per strappare dal caos una I formula press'a poco omogenea a 1 vjla-e_ La figura del nuovo Presidenti Andrea Tardieu ha 53 anni. Egli .. Ju .^1 189-J al 19(2 capo della segre Uf"a.de la Presidenza del Consiglio Waldeck Rousseau. Dal 1902 al !190i "'segnò stona moderna alla if-uola di scienze politiche e alla lc„ucri? superiore di guerra. Passò P°J ,n' Ministero degli Interni come ! ispettore generale dei Servizi am ministrativi. Nell'aprile del 1914 ve'piva eletto deputato di Versailles.. :))oP,° essersi battuto valorosamente j nell'aprile del 1917, alla entrata in guerra degli Stati Uniti fu nominato j;llt0 commissario della Repubblica a washington, ove, durante due anni e mezzo, diresse tutta la cooperazione di guerra delle due repubbliche. Fu lui a mettere in opera l'accordo con il Governo americano per Io sforzo decisivo che permise di vincere la guerra. Nel dicembre l'.HS egli venne nominato ministro plenipotenziario alla Conferenza della pace Nel luglio 1926 entrò nei Gabinetto Poincaré e venne incaricato del portafoglio dei Lavori Pubblici, die comprendeva pure la Marina! 'mercantile e le regioni liberate. E' durante questo periodo, malgrado ih. crisi economica, che riuscì abilmente ad evitare un conflitto nelle masse lavoratrici. Nel secondo ministero Poincaré, 1*11 novembre 1928 ricevette il portafoglio dell'Interno, quel portafoglio che conservò nell'ultimo Gabinetto Briand del 30 luglio 1929. Quale ministro dei Lavoci Pubblici Tardieu presenziò, come ricorderete. all'inanguraziona della ferrovia Cuneo-Nizza, pronunciando in quella occasione un simpatìcc e vibrante discorso all'indirizzo dell'Italia, e facendo voti prr un «unpre migliore sviluppo dei rapporti franco-italiani. Ricordiamo, volentieri la circostanza, lieti sa egli ci consentisse di trarne un buon auspicio per l'avvenire. 0. P,

Luoghi citati: Aja, Italia, Locarno, Nizza, Parigi, Stati Uniti, Versailles