Viaggio in Paganìa

Viaggio in Paganìa Viaggio in Paganìa Pagania è la vecchia Europa e il yiaggio attraverso alle suo provinole lo compie il dott. Williams Car-loe Williams, un medico americanoche esercita la sua professione ni °iRut-heford nel New Jersey, ed c anche, scrittore caustico ed appasta oliato. Williams Carlos Williams b noto, ,. f _„H nella p,n recente letterata a amen- cana come autore di alcuni libri di versi e di saggi critici. I suoi amici artisti d'Europa, gh espatriati, co- me si chiamano loro, parlano con entusiasmo dell'ingegno vioranto e dello stile nuovissimo di questo me-daco-scnttore. Sua e una raccolta di studi intorno ad alcune ligure ed ,dee eminenti della stona d Amen- ca che apparve tre ami. .a col ttto-]o: « In the American Grain » (Neleeme d America) e che venne salii- tato dalla critica di Lawrence di Mencken e d. Round come uno dei volumi più ricchi di modernità, e oche hanno veramente qualcosa di nuovo da dire ali America e lo dico- no m maniera inedita». Ma se quel libro svolgeva i grandi miti dei fondatori dell Amenca, m questo, apparso di recente col tito-lo:. «A Voyage to Pagany» (1) il Williams ci descrive invece le espe-rienze da lui fatte durante un suo viaggio attraverso 1 Europa (eh egli chiama ironicamente Vecchia Paya- nìa) e le reazioni nervose ed ratei- lettuali, le simpatie e ì disgusti da lui provati al contatto delle nostrecapitali e dei nostri paesaggi. Ma, divciamolo subito, alle prime il libro ci appare quanto mai arcigno, bisbetico, mordente, il più antieuropeo, si direbbe, dei libri scritti finora in terra yankee. • • • II dottor Evans lascia New York nel gennaio del '24 e, dopo una burrascosa traversata, sbarca all'Havre. JA la sua musonena incomincia. c O vecchia Francia, esclama, attraversando gli umidi e tristi paesaggi dell'Euro. Vecchia Francia saggia e perduta, morta e vivente I La cattedrale di Rouen gli fa l'effetto di una pila di pietre piene di morte. Poi, a Parigi. t Eccomi a Parigi, la città dove i nobili inglesi vengono a vedere le loro figlie illegittime ! ■» esclama il dottore. Ed eccolo a cercare il segreto della città nelle sue vie, nei suoi ritrovi, o Parigi, conclude, a furia di essere frivola è diventata chiara e fine. E' un luogo abbandonato e serio, Parigi, dove vive ancora una fiera e leggendaria moralità familiare, una rigida disciplina, una fredda alterigia aristocratica >. Incontra un vecchio compagno di giovinezza, poi sua sorella Bess, bella donna americana un po' trasfigurata dall'Europa, di psicologia squisita e difficile, e con lei ha lunghi discorsi", confidenze, passeggiate. Una di questo lo porta a Nòtre Da- me, ma di là il puritano esce disgu- stato. Swamp pince!.. Infine, dopo parecchie giornate di visite, da buonamericano, va al Dòme a passare t uu ji 1 na serata fra artisti d ayanguar- ìa, russi, inglesi, feaint Leger, 1 Huna dia, cabla etc. Poi pranzo expensive al Trianon, dove lo fanno discorrere e cantaro e ballare e bere in compagnia di donnette allegre. «Che bella cosa l'ubbriacatura ! », esclama il dottor Evans. E tra quelle calde e spassose compagnio latine impreca contro la dannata stupidità del popolo americano, o Guardate, dice, questa bella ragazza che ho tra le braccia, e paragonatela un po' con quella gente laggiù ! i>. Poi altri bars e altre trincate, finché, fra baci e cocktails, il buon dottore quarantenne compie la sua esperienza di Parigi. Qui passeremo tfopra ad un interludio amoroso con la fresca Lou, bella figliola con la quale il dottore aveva un convegno? Lou e Williams si baciano nel vento, sui mastii dell'Aude, mangiano la bmiillabasne al « Restaurant du Port» di Marsiglia, si adorano sulla Comiche in beatitudine di so]e, carnevale e Cnsinos, finché un bel giorno Loti trova un buon par1 ito e pianta il dottore, convincendolo che una donna non può continuare a vivere a lungo con un letterato. Disilluso e furente Evar.s prende il primo treno e scappa a Firenze, dove a poco a poco la sua angnscia c vinta dalla bellezza dell'Arno, nL'Arno creatore! Niente è più ordinato, più certo, più flessibile, più appassionato, più casto». Ma aggirandosi pei le 9trade di Firenze, ,-|uel senso di fulgore pagano e di delicata angoscia cristiana che penefra tutte lt- opere della Rinascenza" lurba il puritano yankee. « Troppo vuoile, troppo voluttuosa, troppo n'iuveau r'<che con quel suo imitare ventava'con una soecie di crescente!climaterico viaggiatore prova al C0Msonvel « Che Lorna lo Assiri, Egiziani e Greci : molle e rabbiosa, brutale e dolce... Egli \iaspecie di crescente furore questa mollezza della pietra, | della pietra, ben giusta e commessa... i Pura Italia, esclama, grande, severa, frugale, colorita, simile a iiode ! ». E in Santa Croce scopre la prave bellezza autua. la risorgente paganità. ancora inlatia. Ma riferire lutto ciò che questo limaterico viaggiatore prova al con. latto di Roma è impossibile. Egli resta come schiacciato dalla grandezza di Roma, ci si ribolla. Iloma «ol suo accumularsi di civiltà, lo esalta, lo spaventa, lo rende come pazzo. E intant.-. vorrebbe tutto rapire E scrive scrive ner giornale iutiere. Chi colmava a trabocco ili emozioni rissanti che cercavano sbocchi d'espressioni intelligenti... Egli aveva penetrato troppo addentro al velo di polvere che gli Dei avevano giltato sopra i loro segreti, per proteggerli. E cosi Roma gli rifuggiva ed egli ne jntravvedeva appern come una bruciante presenza. Agitato dal deside- rio di possederla, se la vedeva t'uggire sempre più lontano, e la chiamava a nome, e si sforzava di serrarla nella sua visti — di coglierla viva e reale nelle sue trasfigurazioni giornaliere •. Alloggia in una pensiono tedesca, P01 fa Jtingilo passeggiate per la citscene, sensazioni, ti E descrive pen9jf;n. K(>ma ^^t^tto j„ col. mava di pensiero. Era per lui Roma come una pubblica piazza dove tutti 1 popoli del mondo si danno conve- osotando Roma gli uomini portano scarpe pulite al contrario che a Pa- ò'no por un responso. Tutto quanto H suo ^ C0Qteneva ^ M. ser ; rassegna, in quel mo¬ mw/f0 M f poggiava iervando ,e ^ . laj* ri]c a ^ ^ndo la vivacità, la spen £Ì=.aU iovinez2a de]Ja v. ta ,„ ^ di una diosa anti. chita f cava]li delle botti briosi e ben tenut; ,, sen_ tiva tutto to come un'fi,f ohe trascinasse 'con g6 la feccia dci suoi , lenli.1|orfW- Roma! E „ Lj ripfcteva uel nome- E u £va di avere deatr(j d- ^ un.6a^t^azione CMlfusaj un moto di momlmonfci di. roccati) diroc!cato lu; stess0i sleDtat0 alIa sua bagB) dej só]e sfc un fimne di juce insopprimibile fra je rovine Ma> a'i andar€ Roraa i0 ac_ lo fa disperare: e fugge a] sud Di Napoli gli piace solo la baia u qualche Museo. Ritorna a Roma, c alrla, E da ancora a irare . cjtta come m Q ^ Foro lo ]ascia frpddo pcr ,ui ]a V( . >era vita cne,la Venere di Cirene,*da cui seor-1 gano pensieri di vita, eccitamenti dicreazione. Statue, c non pietremorte! *•* Dopo l'eccitamento e la dispersione di Roma, Venezia, raggiunta in una volata, non fa altro effetto a! nostro dottore che quello di un gaio e delicato festival. Un giorno o due per visitare qualche museo ofar una cita in «ondola o un piso- . s. . •= . . . « lino da Florian, poi se la batte, BU svelto, verso il Nord. Una coTsa piuttosto faticosa in un treno internazionale stipato di forastieri ingrati, Io depone, in una fredda mattinata, a Vienna. La Vienna del dopoguerra. Dissoiuzioue e sommosse. Fame e arric- chimenti vergognosi. Le baronesse decadute che raccontano ?li orrori della loro povertà improvvisa ir, quell m lato per ,« dici celebrati e ospedali che lo sto- ella loro povertà improvvisa ;n uella cittadella di socialisti malfa-iati... Evans s'aggira solo e sconfo- ito per la città: va a visitare me- piscono per la loro pulizia, pCr l'ap-plicazionc perfetta degli ultimi ritrovati. Ma anche lì, a farlo apposta, altra avventura. Una sera tornando all'albergo, stanco di una giornata di visite, conosce una graziosa fanciulla americana che studia musicai I due discorrono, passeggiano, si piacciono. Il dottore frequenta di giorno cliniche e colleglli, la ragazza concerti e scuole di musica. Ma alla sera si ritrova-no e finiscono di metter su insieme, per qualche tempo, un piccolo ménage, Ila ecco che anche stavolta quel vagabondo dottere che sapeva eosì amabilmente sposare scienza ed amore, s'è ingan- nato. Jliss Black comincia ad esser stanca della loro relazione. E una sera, al Reitschulc. davanti ad una tumultuosa coreografia di cavalli,glielo dirà bruscamente, aperta niente. — A che continuale un'avventura senza s/?opo come la nostra? Ma io ti sposo, ti porto con me j America ' xr. „, . Miss Black ha in orrore 1 Ame¬ rica. Ama la mugica di Bach, la ftamric, l'Europa, Vienna. E poi che cattiva moglie sarebbe per lui! Meglio, meglio lasciarsi. Ad Evans oramai non rimane che la compagnia della sorella, della schietta e intelligente Hess. Essa b venuta * ,Vien.na P°r . vTk'rl°-Passeranno riocl S'ornate Hisiemc. Nel parco di Schonbrunn, al c>. ancora- a 1 an"'- 1 due fra scnonDrunn, ai x.a.er. ai nemmenug, essi indugiano in placidi, amiohevoh pomeriggi. I oi una corsa a lucerna, a lnterlakeu,_ poi a Unc- olii si adorano ed Evans b ormai sicuro, depo tanta delusioni, di ritro¬ vare nell'affetto di questa preziosa sorella un conforto. \ una felicità perenne. La ricondurrà in America e vivranno felici. Ma ecco che, com" ultima disgrazia Be» gli confessa eh'ò maritata. La partita_6 perduta, .vnche que- st'ulhma trafittura do èva essere n-serbala al povero dottore. Che gh resta orma, a fare Partire, partire subito, solo e disilluso. Ross lo accompagna fino a Cher bourg — Good bye, Bcss! — egli disseserrandola stretta sul cuore. Poi la baciò. Si sentiva morire. I/e baciò le mani; — God bye, caro fratello, tu sei tutto quello ch'io lascio al mondo. Va, va pure. — E Io spinse verso le balaustre del ponte. Egli stette un po' sul ponte a sventolare il fazzoletto verso di lei.Poi la sua n«rura dileguò. Ed egli fusolo di nuovo sul mare, in cammino verso l'America. Off lo t/ic New World! vila e bellezza. E più volte il suo crudo orgoglio d'americano fu prostrato nella lotta, suo malgrado. ™«™ «f?> la «f» ™» b:,R ^uisitona della nostra cui; Così conclude amaramente il libro c cosi concludono le esperienze del dottor Evans in Paganìa. Amore, disgusto, esaltazione e solitudine ! Tuttavia c innegabile che quel buon dottore di Rutberford molte cose ha vedute in Paganìa, e giudicate e capite, e con molte ha lottatocorpo a corpo, generosamente, perstrappar loro il segreto della lorod, Nonostante le sue arie di schmlno e dl dÌ8£rust0 e le sue sfu- ha tura, e gli si c quasi rimutata fra mano in un atto d'amore e di comprensione affettuosa. Non vogliamogli troppo male . dottor Evans mi ha ^ d appartenere al tipo dei vec ^ ch£ i& dauo più amano. CARLO LINATI. (1) Carlos Williams LarNlw"York a vova*re io P.iffany • - by WilliamsThe Macaulay Company