La grandiosa e commovente accoglienza del popolo fedele

La grandiosa e commovente accoglienza del popolo fedele Il ritorno del Principe Umberto a Torino La grandiosa e commovente accoglienza del popolo fedele Torino ha ieri tributato al Prin-[Pfcipe di Piemonte una di quelle indi- [nienticabili dimostrazioni, che sono||stezza. Questa volta poi, oltre al l'affetto particolare che lega i torinesi al Principe Umberto e che c da questo ricambiato con pari intensità, valse ad aumentare il irrado dell'entusiasmo popolare il ratto che la cittadinanza fu costretta per lunghi giorni a trattenere il desiderio di dimostrare la propria gioia e quei giorni furono quasi come un periodo di concentramento di energie. Dalla stazione di Porta Nuova, da via Roma a piazza San Carlo al Palazzo Reale, il Principe è stato avvolto da una tale ondata di passione popolare, e da una tale unanimità di ovazioni, da un tale 'remito formidabile d'amore, che il suo giovane cuore sensibile a tutte le manifestazioni del suo popolo deve csserrsi senza dubbio profondamente intenerito a contatto di quella matrilinea espressione di reverenza o di devozione. Il saluto, che tutta la popolazione Gli ha dato, e andato oltre i soliti aspetti delle consuete parate, nelle quali il fervore del popolo suole essere racchiuso. L'anima di Torino ha significato ieri con la sua voce immensa quale sia la sentenza inappellabile, con cui essa bolla a sangue gli avversari dell'Idea che ha redento la Patria, quella Patria di cui Torino è stata culla e custode. Gli alala, gli applausi, le voci di evviva al Principe impavido, che si confondevano con la formidabile acclamazione al Re e al Duce, dimostravano chiaramente quale unità di spiriti si sia ormai raggiunta in Italia per volere dell'Uomo che ci governa. Dalla dimostrazione torinese, che rimarrà memornbile nelle cronache della nostra città, esce un mònito severo, una indiscutibile riprova che ogni delitto, ogni tentativo criminoso nulla mai più potranno contro la saldezza inattaccabile del Regime, che splende luminoso sulla agitata scena del mondo come un faro di civiltà. L'attesa La stazione di Porta Nuova non ha forse mai avuto come oppi un aspetto cosi sijrniflcatamente festivo, esultante, e forse mai sull'imponente e grigia sua mole ha brillato tanto sfarzo di colori. Da ogni arcala del fronte che guarda il giardino di piazza Carlo Felice, scenda un oriflamma, su ogni capitello di colonna si intreccia un trofeo .di b^ritare, un festone corre lungo il cornicione superiore; mentre dalla balaustra, sotto l'orologio sventola la più irigamtesca bandiera. Tutto quel tricolore, profuso dovunque, ravviva e rallegra la consueta austera linea del fabbricato. E le bandiere si moltiplicano ancora non solamente sotto il porticato della staziore dal lato di via Sacchi, conferendo alla fuga prospettica del colonnato festose note di colori, ma ogni finestra e balcone del palazzi che oltre i giardini Sambuy fronteggiano la stazione, è coutrassegnata da bandiere. L'in lerno della stazione ha un aspetto non meno pittoresco. Sotto l'alta e scura arcata della lettoia principale è sbocciata, coinè per un incanto, una serra fiorita, il grand'uft. ing. Edilio Ehrenfreund, capo compartimento delle Ferrovie, coadiuvato dal capo stazione principale cav. uff. Ceppi, fin dal mattino ha provveduto e sorvegliato orciocchè il servizio funzionas se in modo perfetto. Gli addetti ai giardini municipali si sono per parte loro incaricati della decorazione floreale sia della banchina che della saletta Reale e dell'entrala a quest'ultima dal lato di via Sacchi. Ancor prima delle 14 nella stazione e nei dintorni si avverte una grande animazione. Autorità militari provvedono allo schieramento di ufficiali e di tnippe all'esterno, dal lato di via Sacchi. Tutte le associazioni militari, le medaglie d'oro, gli arditi, i mutilati, i volontari di guerra, i veterani e gli ufficiali in congedo si adunano attorno alle singole bandiere e ga vcPpcppnlicdtsrsismsselctgnsdegdtgliardetti nel tratto di porticato che'da corso Vittorio va fino all'entrata della saleita Reale. Dal lato opposto si schierano 11 « Nastro Azzurro », l'associazione delle famiglie dei Caduti e i « combattenti ». Un follo gruppo di ufficiali di tutte le armi dell'Esercito e della Milizia sta all'ingresso della saletta. Le azzurre fascio a bandoliera mettono sulle brillanti divise una viva nota di colore, come pure le penne rosse e azzurre degli ufficiali dei carabinieri. I fanti del 52.o Al servizio d'ordine presiedono coi numerosi funzionari, ufficiali dei carabinieri e il comandante delle guardie municipali. Un cordone è stato teso lungo il colonnato che limita il giardino e oltre quello si- raduna la folla mentre altra si addensa in piazza Carlo Felice con quel caratteristico brusio che preaununcia le grandi adunate di popolo. Sono venuti di buon ora, ma sono impazienti. ', « 11 Principe ritorna > — questa la frase che ricorre sulle labbra di tutti. In questa frase è contenuto tutto il giubilo del popolo che con spontanea e semplice dimostrazione è accorso a porgere a Umberto di Savola il saluto di Torino: la sua città, a provargli quanto caro Egli sia all'anima della antica capitale sabauda, che fu sempre fedelissima a Casa Savoia. Mentre 'all'esterno associazioni e popolo si radunano e sono la tettoia di via Sacciii giungono senza interruzione le automobili a portare le autorità nell'interno della stazione, nella banchina umiltà sgombra da carabinieri in alta tenuta, da militi ferroviari, agenti municipali e guardie di P. S. cominciano a radunarsi le prime personalità. A poco a poco nell'interno si formano gruppi di generali e autorità. Lungo la banchina si è schierata Una compagnia de* fanti del 92.0 fanteria, cori bandiera — il reggimento del Principe _ e accanto ai fanti si dispongono i militi, con gagliardetti e musica. La finestre sovrastanti gli uffici nell'irt-mo della stazione sono spalancai' e ad esse stanno affacciate numerosissime signore, recanti grandi mazzi di fiori, nello sfondo si notano a gruppi gli impiegati. Dal cielo, che nella mattinata si è mantenuto di un grigio compatto, scende ora di tratto in tratto qualche raggio di solo, che suscita bagliori dolati sui cristalli della tettoia, accende le vetrate delle finestre, ravviva con le sue artistiche pennellate i colori delle bandiere e quelli delle aiuole infiorato. Piazza Carlo Felice 6 tutta un tripudio di colori e di lolla. In questo suo apprestarsi festoso per il ritorno del [Principe c'è rrunlroia di più rìcll'affet [o per l'Augusto Ospite, al quale vuo||fJjjf* 5,1 !*?nv?".ul0 d°f'° 10 scompaiovola deve sentire tutta l'anima della citta esultante. Piazza Carlo Felice Oggi piazza Carlo Felice, davanti al Principe di Piemonte che torna rappresenta c sintetizza tutto il Piemonte che plaude ed inneggia. Ecco perchè più fresco c più gagliardo appare il palpito delle sue bandiere, più luminoso e seren.' li sorriso delle sue aiuole accarezzate da un tiepido sole, più inquieta e fremente la folla che ospita. Descrivere piazza Carlo Felice in occasione di grandi adunate, è sempre difficile; tanto più lo è oggi per i motivi che abbiamo detto. SI ha l'impres- sione di essere un pittore davanti a un magnifico paesaggio, bello in tutte le sue parti, di guisa che l'artista non sa di dove incominciare. Si guarda alle innumerevoli bandiere, ai balconi e alle finestre gremite, al suo gaio giardino, alla sua strabocchevole follia, e non si sa quale cosa mettere in maggior risalto e valore. Tutte note, tutti temi da invogliare e da intimidire nello stesso tempo. Le bandiere in alto con il loro aereo ventolio, col loro rosso sanguigno, fanno pensare a tanti immensi cuori che palpitino in un'almo- stSlolemDCoviAgAscresaacsfera, in un sentimento superiori. Es-,cose tappezzano i muri alti e imponenti Gae si direbbe che j freddi, immoti palazzi, siano stati come nascosti e ricacciati nella loro insensibilità da tutto questo palpitare festoso, che vuol significare amore e gioia, che vuole manifestarsi e prorompere. Bandiere minuscole come quelle che sventolano agli abbaini, forse esposte da mani di bimbi, e bandiere maestose e fluenti, come quelle che scendono a guisa di grandi stendardi dalle arcate della stazione. Tutte le proporzioni, tutta la gamma con l'immutato significato di gioia, di amore e di orgoglio. L'immensa folla La folla: ecco l'altro tema imponente e difficile: folla di eccezione come' qualità e come quantità. Trattandosi, come abbiamo detto, di una avanguardia d'onore, era naturale che mamsiGoPodedal'aCocociil zaRFil Mfeme cstazione vanno addensandosi le autorità presso l'ingresso della saletta Bevile, tramutato in una duplice serra di fiori e di sempre verdi, appena fuori dell'atrio, sulla soglia della piazza, si dispongono i valorosi della guerra. F primi che daranno il benvenuto popolare al Principe saranno essi, i decorati, i combattenti, i mutilati, ecc. Infatti lo srhieramenio si apre con le medaglie d'oro, con il Nastro Azzurro, con gli arditi fra cui e un frate, padre Mugétti, dal petto cojiprto di decorazioni; le madri e vedove dei caduti, le famiglie dei caduti, ogni gruppo recando il suo vessillo. Più avanti, a destra, lungo la cancellata del giardino, sono i giovani volontari, accanto alla gloriosa vecchiezza di veterani, fra i quali spicca un gruppetto di fiammanti camicie garibaldine. La fila si allunga colle Associazioni militari in genere, fra cui primeggiano i reduci delle vaile Armi, che si distinguono ai vari-i contrassegni, dalle mostrine ai berretti, dai fez ai fazzoletti. Ecco poi ancora gli ufficiali in congedo, e da Uiliiimo, verso via Boma, l'adunata dell'Ente Sportivo con la sua balda gioventù. Sull'altro lato, a sinistra, lungo i portici, il Fascio femminile e le Figlie dei militari, cdlile loro graziose divisp portano, in questo primo ammassamento, la nota del sesso gentile. Poi è ancora la generazione della guerra che riprende, enn un numeroso serrato nucleo di combattenti Intanto anche la folla dei curiosi, in arrivo da ogni dove, ingrossa il doppio schieramento, di guisa che ben presto sono due foreste di gente che si allineano sul passaggio che sarà percorso dal Principe. Il temilo si è decisamente messo al bello e il sole sfavilla Nel chiaro pomeriggio questa adunata appare anche più imponente : è in essa veramente il senso di uno slancio spontaneo, di una letizia incontenibile. Accentuano tale letizia le bande musicali, che suonano lietamente a turno: la banda dei liranivieri, qiw>l!a dall'Albergo di Virtù, quella della Fiat, ecc., La folla à grandiosa, tradotta in cifre — se fosse possibile fare il computo — sarebbe imponente; ma oltre al numero occorre mettere in rilievo l'animo di questa folla, che ha obbedito ad uno slancio sponianeo e irresistibile, accorrendo a questa dimostrazione in onore del Principe.- Vi sono delle signore che nonno... lottate per portarsi nelle prime file, per potere lanciare da vicino il benvenuto ad Umberto di Savoia. L'arrivo Fin dalle 14 cominciano ad affluire a Porta Nuova in gran numero le autorità, che sì dispongono a gruppi. bBrnddscsLtsinRaplcsatAdècsrrppcdacQsideflttgcceDDcssvbenel trailo compreso tra la saletta pReale e il binario sul cmate giungerai il treno speciale che riporta a Torino, ! da San Rossore, il Principe Umberto, Dopo il plotone de) 92.0 Reggimento di Fanteria e i Manipoli della Milizia. Si ammassa un folto stuolo di ufficiali IIn grande Uniforme. Si nota il gruppo lidegit ufficiali del Reggimento ded Prin-(cipe, allineati su doppia fila, agli or-i o a l e è l ù . e - dinl del tenente colonnello del 9?.o |Fanteria. Seguono gli ufficiali di lui ti le Anni e i Reggimenti di stanza a lorino; quindi le autorità e notabilità icivili, il Corpo consolare, composto dei Iconsoli di Danimarca, Olanda, Helgio, ;Finlandia, Cecoslovacchia, Ciuatemaln.lUruguay, Honduras, Polonia, Lettonia,' Grecia, a rapo dei quali era il decano dottor Oster, console di Germania. Sulla sogliia della saletta Reale, dalia parte interna della stazione, era un gruppo di medaglie d'oro, tra cui Salamano, Elia Mossi Passavano e Roulent, i membri delle famiglie delle medaglie d'oro Bergia, Buffa di Perrero, doppi, Mari ucci Pula e Gino Usa. Quindi i prandi mutilati Di Maio, Fuseri e lu rappresentanze dell'Associazione mutilati (il cui gagliardetto era sorretto dal mutilato Natoli), dell'Associazione combattenti e deli'Associazione invalidi di guerra. Dalla contro parte del passaggio faceva ala un fol to stuolo di signore e signori dell'ari- stocrazia torinese. Giungono, intanto: S. E. il Preretto, ii Podestà conte Pao o Thaon di Revel, il segretario federae avv. Bianchi-Mina, S. E. Casoli primo presidente di Corte d'Appello, S. E. De Sanctis procuratore generale della Corte d'Appello, il preside dalla Provincia gr. uff. Anselmi; i senatori Agnelli, Bistolfl, Grosso, Clan, Brezzi, Aslnari di Barnezzo; gli on.li Bagnaco, Olivetti, Vianino, Malusardl, Paea, Fenacini, Vezzani, Santini, Vasallo; i vice-Podestà Rodano e Broglia, ccompagnati dal capo di gabinetto omm. Gualco e dal segretario comni. Gay ; 11 Questore comm. De Roma e ili marchese Spinola, segretario federale mministrativo; il rettore dell'Univerità prof. Pivano, il comm. prof. Pietro Gorgolini, il prof. Garelli direttore dei Politecnico, il prof. Terzaghl direttore ell'Istituto di Magistero, il direttore alla Scuola superiore di commercio, avv. comm. Edoardo Agnelli, l'avv. Codogni dell' Unione industriale, il omm. AloJ per il Consiglio proviniale dell'Economia, l'ing. Fuortes per l Circolo Ferroviario. Domenico Lana per l'Ordine Mauriziano, il gr. uff. Renda provveditore agli Studi, l'ing. Francesco De Vecchi, il generale Etna, l conte Di Sambuy, il colonnello Di Mchllunt. il generale Barattieri, il proessore Stampini ed il Corpo accademico dell'Università, il comm. Gorrini e numerosi adiri. Le autorità dell'Esercito e della Milizia erano largamente sadmticsRginpcncfdcscEpdcfmfhgtaslsssspssmd1lAgenerali Sasso. Piva. Scandolara, Si bilia, Perol, 1 consoli Spelta, Calligaris, Blanc e Bonino della Milizia, il generale Da Pozzo comandante i Carabinieri, il canonico Arizio cappellano della 2.a Legione Alpina. Verso le ore 15 giunge S. Em. il Cardinale Gamba, accompagnato da monsignor Pinardi; nella saletta Reale, poco dopo, sostano il Duca e la Duchessa di Pistoia, il Duca di Bergamo e il L-ica di Ancona. Ouando viene segnalato l'arrivo de' treno un energico comando risuona sotto la pensilina: soldati e militi si irrigidiscono sull'attenti, la banda suona la Marcia Reale mentre il convoglio Reale entra rombando nella stazione andando a fermarsi all'altezza della pensilina. Varca la soglia della saletta Reale la Principessa Lidia d'Arenberg accompagnata dal consorte Duca di Pistoia e dal Duca di Ancona. I Principi, accompagnati dal gen. d'Armata Petitti di Roroto, dal Prefetto e da tutte le Autorità, si avviano verso il treno. Il prime saluto Sono le 15,15 precise. La Fanfara, del Reggimento del Principe, dopo che è stato dato l'attenti, intona la Marcia Divisionale. Umberto di Savoia scende giovanilmente dal vagone a lui riservalo. E', come sempre, sereno, sorridente. Sulla staziione, in quel momento, passano rombando in volo gli aeroplani, a portare dal cielo al Principe, che torna alla sua Torino, il saluto dell'Armata aerea. Il Principe riceve l'omaggio delle autorità presenti che si congratulano con Luì por lo scampato pericolo. Quindi si avvia verso la saletta Reale soffermandosi, di tratto in tratto tra' i brillanti gruppi dt Ufficiali, delle medaglie d'oro, dei mutilati, delle dame e dei gentiluomini di Corte, e di un folto gruppo di signore e signori dell'aristocrazia torinese. ìjc note della fanfara del 92.o Fanteria, che si espandono sotto le arcate attraverso le sale di ufficio, e giungono al dì fuori suscitano nella folla che attenda un entusiasmo frenetico che esplode in grida di saluto ed in evviva che non hanno fine. Il Principe Umberto seguilo dalla Duchessa e dal Duca di Pistoia, da! Duca di Bergamo e dal Duca di An- cona, dal Cardinale Gamba, dalle mas- 'siine autorità cittadine, attraversa laIsaletta Reale ed esce dalla stazione lverso In via Sacchi. |Un drappello di guardie clvlcbe In jble Molta esce sulla piazza Carlo Felice Ie annunzia prossimo l'arrivo del Pr'n Icipe. Nell'immensa folla che gremisceta piazza corre come un brivido. Dal- jl'atrio ora proviene 11 suono della Macola Reale, quindi si ode uno scop- pio fragoroso di applausi. Esce prima i dall'atrio la vettura del Questore, che ! fa da staffetta quindi un'altra auto mobile; e finalmente è la volta della vettura del Principe, Il Principe Umberto appare alla folIla sorridente, in atto di salutare mililialmente. La vettura procede a passo (d'uomo ed è circondata da un foltissiimo stuolo di ufficiali della Milizia, che fanno scorta d'onoro. La vettura è già ricopertn di fiori ma alni fiori pio vono sulla persona ilei Principe, mentiv un saluto immensi) s'eleva aito come un grido, come un urlo. Tinta la piazza risuona di questo grido inespri nubile di entusiasmo E' veramente i 1 saluto di tutta la città, di tutto M popolo: saluto entusiastico, delirante che si rinnova ad o^nl passo. Principe e popolo Le bandiere si inchinano, una selva di braccia si leva nel saluto; ma quello che più impressiona è ii carattere travolgente delle acclamazioni, sotto la cui ondata i:l Principe appare commosso. Appena entrato nella piazza, dal balconi si inizia una vera pioggia di fiori sul Principe L'automobile intanto raccoglie un seguito inusitato di popolo. Non appena la vettura è passata, la folla rompe i cordoni, e tenta circondarlo, strut¬ gerla di un cordiale assedio. Le mani si protendano In atto dt saluto, le voci acclamano. E nel ronco di ufficiali della Milizia che circondano l'automobile si uniscono ufficiali combattenti, borghesi, e persino signore. Ed è circondato da questa aureola di entusiasmo che l'automobile imbocca via Roma, ove lo salutane altre travolgenti manifestazioni. E' veramente li Prìncipe che passa in mezzo al popolo; fra lui e il popolo, nessun apparato di forza; niente cordoni, niente truppa pochi carabinieri, pochi agenti, scaglionati in rada catena, e che nel suo entusiasmo la folla facilmente sorpassa, raggiungendo, per cosi dire la persona del Principe. Cosi la vettura passa proprio rasente olla folla, che pare voglia schiacciarla col suo impeto Irw^istibJle. Evidentemente rjuesia mancanza di apparato di forza risponde ad un desiderio del primóipe. Egli ha voluto, come prima, come sempre, scendere fra il suo popolo torinese, fiduciosamente, affettuosamente, quasi in atto famigliare; e la popolazione torinese ha ricambiato il Principe con accoglienze in cu: ha messo veramente tutto il suo cuoio, unta la sua fede. In Via Roma e Piazza San Carlo In via Roma, da piazza Carlo Felice a piazza San Carlo e fino piazza Castello, sono schierati su due file i ballila i quali fanno siepe alla folla che si ammassa dietro di loro. Dalle finestre e dai balconi gremiti di persone, sventolano bandiere di tutte le dimensioni; ed è tale il loro nùmero che da piazza Carlo Felice si ha l'impressione di una continuità di bianco rosso e verde che nasconde totalmente i muri delie case. Anche qui l'attesa dell'Augusto Principe è febbrile. Tutti 1 bai-Mia hanno dei fiori da gettare sulla vettura e lungo il percorso di Sua Altezza Reale. Piazza San Carlo, poi, invasa oltre ogni dire da una folla di popolo che si raccoglie dietro lo schieramento delle associazioni politiche, civili e sindacali, presenta un aspetto imponente. Nell'atteso, le quattro bande poste ai due luti della piazza, all'imbocco e alilo sbocco della via Roma, suonano, alternandosi, gli inni patriottici. Davanti la Questura i goliardi, che sono intervenuti numerosissimi coi dirigenti del (i.U.F. e i gagliardetti, cantano senza posa interrompendosi soltanto per inneggiare al Principe e a Casa Savoia. I gagliardetti, i labari, le bandiere che accompagnano le associazioni non si coniano. Si susseguono in due siepi, al disopra di quel mare di teste, lungo lo spazio che attraversa longitudinalmente la piazza, tenuto sgombro dagli agenti di P. S.. dai carabinieri, dalle guardie municipali e dai militi della Milizia volontaria. E' difficile «;are un'Idea esatta di questa impressionante adunata di popolo. Un gruppo di giovani — probaIvlmin'e allenati alla montagna... — ha dato la scalata al cornicione che sovrasta la porta principale della chiesa di Santa Cristina. Altri ancora hanno tentato di raggiungere la sommità d-ello vi conio del monumento ad Emanuele Filiberto, ma sono stati Invitati a scendere dagli agenti di P. S. Simili acrobatismi si sono verificati pure sulle colonne dei palazzi che fiancheggiano le piazze, I tetti delle automobili bloccate daJia folla hanno fornito un ottimo posto di osservazione e di appostamento ai fotografi dì Iettanti. Dai balconi di una casa d* fronte i via Roma, dme operatori cinematografici non si stancano di pi rare centinaia di metri di lilni6. Nella piazza San Carlo sono convenute — come abbiamo detto — tutte le Associazioni politiche, civWi e i Sindacati. All'imbocco di via Roma, dal lato di piazza Castello, dì fianco al Dopolavoro Fiat, che è intervenuto al completo con Musica, si nota una numerosa rappresentanza della h'amijn Tnrtneisa col labaro. Per ricordare i e a e , e a, e a i , , o e o . a' e n a o n a ! - gmppi più numerosi, diremo che sono - 'presenti 1 Postelegrafonici nella loro aIdivisa grigio-verde, schierati di fronte e lai monumento di Emanuele Filiberto; |gi| intellettuali, agli ordini rie! prof. n jPietro Gorgolini: g)ì aziendali; Il Doe Ipolavoro Snia. con Musica; il Dopola Ivoro Sip; il Pubblico Impiego, con e| Musica ; i rappresentanti della Confe- jderazione fascista degli agricoltori; 1 qinapIdzfoinlrclohlccfic6flmraomlmptsa p- a e a o e bancari; I legionari fiumani, ecc. Sul lato destro del percorso sono schierati tutu I Circoli rionali fascisti coi gagliarilHiii. si nota particolarmente una grande rappresentanza dei Fasci della Provincia, 1 quali, provenienti anche dalle località più lontane da Torino, usando 1 mezzi di locomozione phi disparati — treno, trarrtyie, autobus, camions — hanno volut* tributare dì presenza a S. A. R ii Principe di Piemonte, il loro omaggio reverente e dimostrare quanto sia grande anche nella Provincia ia gioia di salutare Incolume Umberto di Savoia. Preceduta dall'eco delle note della « Marcia Reale », suonala dalle bande di piazza Carlo Felice, si avanza in via Homa, lentamente, l'automobile di S. A. R. il Principe di Piemonte. Quando il Principe giunge in piazza San Carlo, accolto dalle note -della « Marcia Reale » suonata contemporaneamente dalle quattro bande, l'entusiasmo giunge al massimo. Sono le 15,30. I cordoni degli agenti di P. S.. delle guardie e dei militi stentano a contenere quella marea di popolo elio vorrebbe irrompere nello spazio ove le macchine devono passare. Al di sopra di quel mare di teste è un agitarsi di gagliardetti, di cappelli, di bandierine tricolori. Tutti- vorrebbero in qualche modo farsi notare; ciascuno vorrebbe che il suo saluto e il suo 'entusiasmo fosse particolarmente osservato dal Principe. Onesti, seppure sorridente, mentre si volge a salutare a destra e a sinistra lal'loteateletoruddmtocpsftoEnrrvdippare visibilmente commosso. La sua i lutomobile è letteralmente coperta di ■ rflori ; ina altri fiori stanno per essere I sgettati, nel secondo tratto di via Roma fino a piazza Castello, dove una folla ancor più grande attende impaziente di salutare ed acclamare il suo Principe enfiapDopo il passaggio del Principe, nel- a a e e o e e , , i , i i o a i i — e a a d S. i e e o * ii ee i a, o o a n i o o e ; pigia-pigia formatosi all'imbocco di via Roma a causa della folla enorme che voleva a ogni costo dirigersi verso piazza Castello, succedeva un incidente che ha attirato l'attenzione dei più vicini, destando gli allegri commenti di tutti, meno che del protagonista. Questi, infatti, che si seppe poi essere un fattorino, accusava un dolore al piede destro, prodotto dallo sparo di una rivoltella caduta dalla fondina di un agente di P. S., e veniva subito accompagnato al San Giovanni. In Piazza Castello In piazza Cascolilo, dove logicamente si attende il momento culminante della dJmostrazIone, la folla si assiepa ance più fìtta che lungo id percorso. Fino dalle primissime ore dei jKimeriggio, anzi da appena dopo 11 mezzogiorno, j tramvai provenienti dalla periferia giungono gremiti fino all'inveaoaianile, recando folla ed ancora folla. Dietro alle schiere delle Piccole e Giovani Italiane, dietro alle squadre degli Avanguardisti la massa del .popolo sa pigia e netta lunga attesa mette a dura prova la pazienza dei funzionari addetti ad manteniiniemto dell'ordine. Tutte lio case della piazza sono addobbate di tricolort, non una finestra, non un balcone ove non sventoli una bandiera. L'onore della prima fila è qui riservato ai ragazzi delle scuole inedie, alle rappresentanze dei collegi, agli avanguardisti ed infine, nella piazzetta reale, alle Piccole e Giovani Italiane. Nel cielo, Intanto, parecchie squadriglie di aeroplani eseguiscono evoluzioni e acrobazie. Volando ora in formazione serrata ora producendosi in bravure individuali, i soldati dell'aria recano il loro omaggio alla cerimonia di gaudio e di saluto al Principe che torna. Nella piazzetta Reale le Piccole Italiane preparano il p'ù gentile degli omaggi; gettando parte dei fiori che hanno recato, stendono un tappeto policromo su tutto l'ultimo tratto del .percorso trionfale. Due bimbette in divisa custodiscono gelosamente un magnifico mazzo di fiori ai cui nastri, dai colori della Città, è legata una busta; 6 l'indirizzo di omaggio che esse offriranno ai Prlnoiipe a nome di tulle le scolaresche torinesi. A Palazzo monta di guardia il 92.0 fanteria, il reggimento del Principe; un picchetto attende sotto l'atrio per rendere gli onori. La massa enorme pare una immensa mareggiata: finalmente, sono ormai le quattro, il Principe giunge. L'automobile è alle viste; a mala pena appare il cofano della macchina. Tutt'attorno una massa grigio-verde striata di azzurro: sono gli ufficiali della Milizia che fanno scorta d'onore al Principe. Dietro un mare in burrasca. In alto le bandiere multicolori dominano lo sventolio del fazzoletti, dei cappelli agtlati, freneticamente, si giunge cosi al portone del Palazzo: ufficiali, carabinieri, borghesi fanno catena per proteggere la macchina dalla folla che ormai stringe da_ tutte 1 e parli. Il clamore ha raggiunto il massimo raggiungìbile. Il Principerò pallido dalla commozione, ma sorride salutando con la mano. A Palazzo Reale Finadmento la macchina è passata, un triplo cordone di carabinieri si tende innanzi al portone che rimane aperto. 11 Principe lascia l'automobile e sale per ",o scalone d'onore, accompagnato dal generale Clerici e dai suoi ufficiali d'ordinanza. Fuori, sulla piazzetta intanto, la gran massa di popolo *i serra Un sotto a! Palazzo; gli studenti del G.U.F. che da Piazza S. Carlo hanno seguito da presso la macchina del Principe fino qui, cominciano ad acclamare. A loro fa coro tutta la folla, cosi che il grido si ingigantisce desta l'eco delle mura secolari, sale al cielo; ad intervalli l'acclamazione si interrompe ed allora rimbombano fra gorosi gli « alala » urlati a gran voce da tutti ; nella foschia che vela il cielo azzurrognolo gli aeroplani ricamano ardite spirali. Quando appaiono le livree rosso dei valletti di Corte che aprono la finestra centrale e ne co prono il davanzale con un tappeto di velluto cremisi, la folla ha un fremilo e scatta in applauso frenetico. Il Principe si sofferma ammirato dello spettacolo impareggiabile, saluta a larghi gesti rivolgendosi in tutte le direzioni e quindi si ritira per un istante, per riapparitile a fianco di S. A. R. 11 Duca di Genova. Quindi si affacciano il Duta e la Duchessa di Pistoia, ed il Duca di Ancona, ed ogn volta si rinnovuno gli applausi e le ne clamazioni. Il Principe fa venire con sè alla finestra success;vamente il Prefetto, Il Cardinale, il Podestà, il Segretario Federale. Cor. ognuno di essi il Principe si intrattiene ad ammirare la bellezza suggestiva dello spettacolo. Al Cardinale egli fa notare un fitto gruppo di Seminaristi che hanno lasciato le aule della vicina scuola, iper venire essi pur' a partecipare alla gioiosa manifestazione. 11 Principe si ritira, | valletti tolgono il tappeto rosso dalla finestra, ma la folla non si muove. Da ogni parte si continua ad applaudire. 11 Principe allora, accogliendo l'entusiastico richiamo, riappare per ben sette altre volte alla finestra, suscitando ad ogni apparizione il delirio della follo. ipcèpehndpmvaomml«rs«qps1dmltclenetttcpdtoessptMtiptvzieutscaDseGcqlT IL PRINCIPE IN MEZZO AL POPOLO