Il Duce

Il Duce Il Duce Nell'attesa dell'arrivo del Duce, il generalo Ragioni, cui è affidato il comando dei reparti schierati, e il console Vaccaro, cui spetta la disciplina dell'ammassamento che si effettua sulla piazza, percorrono a cavallo la fronte ilei lo schieramento, impartendo gli ultimi ordini. A un traino, alle 11.31). uno scroscio fragoroso di applausi, un'unanime acclamazione, e. contemporaneamente, il suono concorde ni centinaia di musiche elve dato 1 atte MI intonano « Giovinezza ». annunziano ai più lontani che il Duce è arrivato, i La dimostrazione assurge allora -a una grandiosità Imponente. Si vedono 10 truppe presentare le armi, i vessilli agitarsi in segno di saluto, migliaia o migliaia di braccia elevarsi nel saluto romano. Vibranti, formidabili grida di « Viva il Duce! » sovrastano il coro dolio fanfare c si propagano sino agli estremi margini della folla. Il Duce, sorridente, seguito dal suo Stalo Maggiore, sale sulla tribuna avendo a fianco le LL. EE. Rocco, Ciano, Gazzera, Sirianni, Mosconi, u.Se: gretario de! Partito S. E. Turali, ì Sottosegretari di Staio Giunta, Fani o Morelli, il Governatore di Roma, principe Roncompagni, il capo di S. M. della Milizia Nazionale, generale Ionizzi, il capo dell'Ufficio Stampa on. Ferretti, il comandatile generale dell'Arma dei RR. CC, il generale Valle della R. Aeronautica, Fon. Starace vice-segretario del Parlilo. Fon. Marinelli, segretario amministrativo del P. N. F.. l'avv. Veccioni segretario foderale dell'Urbe, ed altre autorità. La maschia figura di S. E. Mussolini si profila nello srondo della piazza. Egli guarda l'imponente spettacolo menile ancora si eleva al suo indirizzo il clamore tonante della (limo strazione. Lo trombe danno tre segnali di - attenti » e, mentre il gridio entusiastico della folla si placa, il Duce, con voce che viene udita distintamente nella piazza, pronunzia un discorso nifi volte interrotto da deliranti dimostrazioni. S. E. 'Mussolini dice: «< Ufficiali e soldati di' tutte Te armi! Ufficiali c Camicie Nere! Fascisti dell'Urbe e della provìncia! « Oggi ho voluto parlare più virino a voi, perchè le mie parole devono andare diritte ai vostri cuori. Sono stamane particolarmente lieto e fino! llicordo la prima sfilala della Milizia selle anni or sono, vicino al Colosseo: la materia era ancora, r/rezza, ma lo spirito era ardente. Sette anni non sono passati invano ed ogni i vostri Battaglioni, le vostre Legioni sono .v.eram,enj.e l'espressione splendida di questo nuovo popolo fascista italiano, che è armato nel braccio, ed ancor più armato nel cuore! (Applausi vivissimi e prolungati. Dietro le formazioni della Truppa e della Milizia in armi, da tutti i punti della piazza, la folla grida: «Viva il Ducei». « Voi avete, certamente letto, con la dovuta altenzio-ie, V mio me.ssa.ggio. In esso è detto esplicitamente che il Regime fascista, nei suoi uomini e nei suoi istituti, può superare ed affrontare qualsiasi prova, anche improvvisa. Ripeto, al vostro cospetto e in faccia a tutto il popolo italiano, che questa è la verità! « E' inutili, e può essere alfine pericoloso, che si tendano delle insidie per turbare questa magnifica armonia che va da S. AI. il Re, da S. A. R. il Principe Ereditario (acclamazioni e grida di : « Viva il Principe ») fino agli ultimi casolari degli ultimi villaggi! (le acclomazioni si rinnovano più vive ed insistenti, al grido di: «viva il Re! viva 11 Principe! viva il Duce! viva Savoia! viva il Fasoismo! ». La folla agita in alto i cappelli, gli alfieri sollevano i gagliardetti; 1 fez della Milizia sono innalzati sulle punte ideile baionettei « Selle anni non sono passali invano, e, davanti a questo complessa, ili forze e di spiriti, che cosa può incora la vociferazione vile e perfida di quei pochi che noi abbiamo avuto il torto di non cacciare al muro davanti ai nostri plotoni di esecuzione, n"lle. giornate dell ottobre del '22? (dalle formazioni della Milizia si grida: -morie ai fuorusciti!» cui fa eco il grido dell'immensa foiin." Si rinnova a lungo il grido dì : » viva il Duce! >0 a Allora avvenne che ì nostri ne mici vilmente si squagliarono, si arresero a discrezione. Ha, mentre le altre rivoluzioni, dopo sette anni accusano i sintomi della incertezza e della senilità, questo non accade per la Rivoluzione fascista, la quale, dopo sette anni, ha ancora il coraggio di piantare il piombo razionalizzato dei suoi moschetti nella schiena dei traditori della Patria! (Vivissimi e prolungati applausi!). Oggi, dopo sette anni — guardatemi bene in faccia — oggi, dopo sette anni, siamo più giovani, più forti e più implacabili di prima! (scoppia una grande ovazione al Duce). « Secondo il vostro stile fascista, la celebrazione odierna non si appaga di vane parole. Oggi in tutta l'Italia, dalle città alle campagne, si inaugurano diecimila opere pubbliche per un complesso di quattro miliardi, e non sono lavori pubblici elettorali, perchè questo tristo costuoie non è il costume dell'Italia fascista. Sono luvori attraverso i quali noi intendiamo di aumentare la potenza della Nazione. a Camicie Nere! C'è un arnese, ano strumento che vi era inolio simpatico; forse avete già compreso che cosa io voglio dire (dalla folla si grida : « il manganello, il manganello! »). Un po' di polvere c'è sopra, basterà spolverarlo un poco; ma oggi, dopo selle, anni, accanto a quello strumento delle vostre battaglie squadriate, voi avete anche i fucili, i moschetti, le milraglialrici, armi colle quali si combattono le grandi battaglie! (dalda folla si grida: «le sapremo usare!»). « Non vi prometto, Camicie Nere, Fascisti dell'Urbe, non vi prometto i tempi facili: nemmeno l'anno ottavo vi recherà questi tempi, perchè la situazione è difficile non soltanto per noi, ma per tutta l'Europa, per lutto il mondo! Ma a differenza di altri paesi, di altri popoli, l'Italia oggi è veramente come io la volevo: un esercito di cittadini e di soldati, pronti per le opere di pace, laboriosi, silenziosi, disciplinati. Se domani qualcuno volesse turbare il pacìfico ritmo di sviluppo del nostro popolo, se qualcuno volesse spezzare questa superba unità di spiriti, allora voi rispondereste al mio appello? (con un solo grido, gli uomini in armi e la folla rispondono: «si! ') di andare verso le mete? mi seguireste in ogni istante? (« sì! »). « Ebbene io accolgo questo vostro <• si » formidabile, e lo interpreto come il « si » formidabile di tutto il popolo il aliano che oggi, celebrandosi il settimo annuale della nostra gloriosa Rivoluzione, si dichiara, pronto per ogni battagliti e per ogni vittoria ». La fine del discorso { accolla da unal dimostrazione indimenticabile. Da'Ja i l i folla che si addensa .sulle scalee. dell'Altare della Patria, giù per i ranghi delle Milizie inquadrate nella piazza, sino alla folla stipata contro i palazzi e diiiki.ga.nle per le. strade vicine, corro un solo grido, lungamente ripetuto: « Viva il Ducei ». E' un immenso fragore di voci, è un turbinio di elmetti, di moschetti, di pugnali, di braccia sollevate a salutare, è uno squillo poderoso di trombe che intonano nuovamente « Giovinezza ». S. E. Mussolini si intrattiene ancora qualche istante sulla tribuna, poi ridiscende i gradini ed entra nel Palazzo dal Governo. La folla non cessa pero di manifestare il suo entusiasmo; essa resta ancora ferma sulla piazza rivolta alla grande loggia centrale, nella speranza dti vedere apparire S. E. Mussolini, ed intanto, più forte, più impetuoso, si eleva il grido di: a Duce! Duce! ». Finalmente le vetriate della finestra si aprono e fra scroscianti applausi riappare S. E. il Capo del Governo. Il Duce saluta romanamente l'immensa accolla di popolo invasa da un entusiasmo incontenibiie, e quindi abbandona la loggia mentre continuano al suo indirizzo le più vibranti e calorose manifestazioni. La finestra viene quindi rinchiusa e poco dopo, alle 11,45, i reparti di truppe lasciano piazza Venezia seguili dall'immensa marea della folli, che si incanala in luti: gli sboccili per poi distogliersi. Durante le cerimonie squadriglie di aeroplani hanno effettuato splendide evoluzioni nel ciclo di Roma. Le inaugurazioni S. E. il Capo del Governo lia poi, nel pomeriggio, inaugurato numerose opere che vedono la luce in occasione del settimo annuale della Marcia.su Roma. Alle ore 15 S. E. Mussolini, accompagnalo dal Sottosegretario alla presidenza, S. E. Giunta, si è recaio all'Antiquarium. 11 Capo de* Governo, che vestiva l'uniforme di caporale d'onore della Milizia, è stato ricevuto al suo giungere dal Governatore di Roma, principe Roncompagni Ludovisi. Erano presemi anche il Ministro delle Finanze, on. Mosconi, S. E. Fon. Turati, 1 °,n„,Starace, Fon. Marinelli, 1 generali Tenizzl e Ragioni, il gen. Brusr.ti, nvy. Vacchini, segretario federale rie!- Urbe e numerose altre autorità- Il Duce e subito entrato nel museo'od ba iniziato la rivista delle sàie L'Aniiquarium, che ir, nnni or sono era un semplice magazzino archeologico nel terreno alberato presso il Colosseo conosciuto sotto i! nome ili urto Rotameo, oggi, ampliato 0 trasformato, rappresenta un vero importante museo costituito da tredici sale, tre delle aual1 vastissime. Il Duce si è vivamente interessato alle opere d'arte ed ai monumenti che vi sono contenuti e che gli sono stati man mano illustrati dal prof. Munoz; e prima di lasciare il museo ha apposta la sua firma nel libro dei visitatori che e stato cosi iniziato. . Lori. Mussolini si è quindi recato ad inaugurare tre nuove palestre, con annesso campo sportivo, costruita dal Comitato provinciale di Roma dell'Opera Nazionale Balilla, che hanno sede di fronte all'Antiquarium. il Capo del Governo è staio ricevuto dal principe Rodolfo Borghese, presidente del Comitato provinciale romano clell'U. N. B., ed è sialo fatto segno ad un.i calorosissima dimostrazione da parte di varie squadre di Balilla, clic, schierate al campo, hanno acclamato a lungo il Duce agitando in alto il berretto. Il Duce Ita visitato la palestra, ed ha assistito ad alcuni esercizi ginnastici eseguiti da una squadra di \vanguardisti. Quindi, sempre acclamato dai Balilla ai quali ha sorriso paternamente, ha lasciato l'Orto Botanico per recarsi ad inaugurare i mercati di Traiano. I mercati di Traiano Questa meravigliosa opera archeologica, clic è stala restituita alla luce nella sua integrità, è forse l'unica che sia destinata a dare una visione della vita quotidiana di Roma antica, al di fuori della politica, della religione e dell'esercizio bellico. Sulla piazza del Foro Traiano si e andata raccogliendo una grande folla rli spettatori che. all'arrivo di S. E. Mussolini, gli fanno una calorosa dimostrazione, al grido di « Viva il Duce! ». Il Capo del Governo si sofferma dapprima ad ammirare dalla piazza lo spettacolo offerto dal gigantesco emiciclo che domina quesia zona di Roma, dalla Torre delle Milizie sino al Foro di Augusto, e al senatore Corrado Ricci, che gli ò a fianco, sintetizza la sua impressione con queste parole: — Vale la pena di avere gli occhi solo per vedere di questi spettacoli. Quindi, seguito da tutto le autorità, inizin la visita ai mercati traianl percorrendone la fronte a pianterreno, 0 recandosi poi dove l'edificio ha il suo coronamento fra una serie contrapposta di botteghe e una grande aula dalla volta maestosa. Quivi si era raccolto il gruppo delle maestranze addette ai lavori, le quali al passaggio del Duce lo hanno acclamato entusiasticamente. L'on. Mussolini si reca poi in via Tor di Specchi a visitare i lavori compiuti per l'Isolamento del Colle Capitolino. S. E. il Capo del Governo, che e giunto alle 16, salutato da poderosi « alala », e da scroscionti applausi, si è interessato vivamente ai lavami compiuti, die hanno ridato al Campidoglio il suo antico splendore. .S. E. Mussolini si è diretto quindi all'Ospedail* dal Littorio al viale di circonvallazione gianicolense. Nel giardino antistante all'ospedale si erano riuniti numerosissimi invitati, menno una grandissima folla si addensava sul tato del viale fronteggiarne l'ospedale. Il Capo dei Governo è stato ricevuto all'ingresso dtùl'ospedalc dal prefetto Cotta, presidente degli ospedali riuniti di Roma. L'Ospedale del Littorio N'al salone del palazzo della Direzione è stata scoperta iumi targa che ricorda come la costruzione doll'Ospe1ate del Liltorio sia avvenuta per e^pressa volutila ilei Duce li Caini del Governo ha poi visitalo tutti i reparti dell'Istituto che comprende 34 grandi corsie e altre minori separate 0 di isoliamomi); serte sale operatone e 42 camere per abitazione dei medici, più 500 locali vari per uffici e servizi di ogni genere. I letti disponibili normalmente saranno mille, ma in caso di necessità essi potranno essere portati a 1500. Airiligi esso si ajirono su un grande piazzale tre edifici, quello del pronto soccorso, il palazzo della direzione e il padiglione di radiologia. I padiglioni di medicina sono tre, perfettamente identici; essi hanno una lunghezza di circa Ho metri, e tre piani destinali al ricovero degli infermi, con stanze separale per i casi di isolamento. I padiglioni comprendono inoltre speciali sale ì/er gli infermi che non siano cesti otti a rimanere a letto, con grandi verande dove gli infermi possono godere l'aria libera ed il sole. Tre sono poi j padiglioni di chirurgia, ciascuno dei quali occupa tre piani, più un pianterreno rialzato. La disposizione interna di essi corrisponde, per quanto concerne i locali destinati agli Infermi, a quella dei padiglioni di medicina; il quarto piano invece è. occupalo interamente dalle camere opera torio. Particolarmente curata è stata l'Illuminazione d'elle camere operatori'0, nelle quali 6 assicurato il funzionamento automatico della illuminazione di riserva in caso di interruzione della illuminazione stradale. Nell'ospedale si trova pure una Chiesa e l'abitazione dei religiosi, mentre le suoto addette all'ospedale sono alloggiale in un prossimo fabbricato. Anche la farmacia ha un nfll cu a parie cosnmito di due piani. Prima ili terminare la visita, il Duce, irrigidito sull'attenti e circondato dalle autorità, li a assistito alla bene; dizione dei locali. Da ultimo il Capo" del Governo si è vivamente rallegralo cori i rappresentanti degli Ospedali Riuniti di Roma per la realizzazione magnifica dell'opera ultamente umanitaria, e verso le 17, ossequiato dalle autorità e tatto segno ad una nuova piti vibrante dimostrazione da parte della folla e degii invitati, ha lasciato l'Ospedale del Littorio. Nel corso della giornata sono state inaugurate altre opeTe; fra queste il cavo telegrafico interurbano Roma-Firenze, la cui inaugurazione ha avuto luogo in Campidoglio, nella Sala dello Bandiere. Il cavo telegrafico RomaFirenze fa parte del grande cavo che do Napoli, per Roma e Firenze, andrà ad unirsi al cavo sotterraneo del triangolo Genova-Torino-Milano. Inoltre sono state inaugurate: la Scuola mista rurale a Borgo Acilia; quella nella frazione di Cesano; l'asilo di Ardea ; l'edificio al Viale Manzoni per l'Ufficio d'igiene; la stazione sanitaria nella frazione di Cesano; la caserma per i vigili del fuoco al quartiere dii Testacelo, e il mercato coperto in piazza Principe di Napoli. L'Istituto • Luce » ha poi allestito un film dal titolo: 1 Anno Vìi», che 6 stato proiettato in serata all'Augusleo, dinnanzi ad un pubblico imponente Tra le personalità presenti orano i Ministri: dulia Guerra, s. li. Gazzera; delle Finanze, S. E. Mosconi; e delle Corporazioni. S. E. Bottai: ì Sottosegretari S. E. Giunta e S. E. Di Marzo, il Segretario del Partilo, S. E. Turati, l'on. Starace e l'on. Marinelli, ed altre personalità. Il film, che pro¬ spetta sinteticamente in una serie magnifica li visioni quanto il Regime fascista ha operato per il bene del Paese nell'anno settimo, intercalato da parole tratte dagli stessi discorsi del Duce, ha suscitalo il più vivo interesse di tulio il pubblico, che ha applaudito calorosamente più volte, e particolarmente quando sullo schermo apparivano le figure d,i S. M. il Re, del Principe Ereditario e del Duce. Il Principe Umberto assiste a Pisa alla sfilata dal oorieo fasolsta Pisa, 23 mattino. S. E. Pior.izzi, dopo avere passato in rivista la On.a Legione della Milizia, ha parlato da.! terrazzo del nuovo palazzo delle Poste a migliaia d1 fascisti, sindacalisti e dopolavoristi della città e della provincia. Quindi la folla in corteo si è recata al Palazzo Reale p*?rvrendere omaggio a S. A. R. il Principe Umberto, che, proveniente da San Rossore, ha assistito dal balcone del Palazzo Reale per olire una ora, allo sfllamiento del corteo ImpotietriIssimo e vibrante di entusiasmo, manifestando poi il suo vivo compiacimento. Termiinato lo sfilamento, il Princiipe ha dovuto, in seguito al rinnovarsi delle acclamazioni della folla, presentarsi più volle al balcone d'el Palazzo Reale. Sono state poi inaugurate numerose opere.