Re Alberto in Vaticano

Re Alberto in Vaticano Re Alberto in Vaticano u a i o a . . , a a a a i n a a o e o . o n e i e rRoma, 25, notte. (D. 'A.) In una sala del Palazzo Vaticano, dalle cui finestre si intravede un angolo di giardino dove una grande fontana solitaria scroscia nel silenzio che sembra avvolgere tutte le cose di una impenetrabile muraglia. Nessun luogo al mondo — io credo — è più suggestivo di quel palazzo che è una città; di quella città che è uno Stato. Smisuratamente grande, sembra disabitato. Intensamente popolato, sembra deserto. Ogni atto della vita quotidiana si compie nel silenzio, e per i nostri poveri nervi abituati alla fragorosa vita cittadina, all'acciottolio dei carri, alle urla delle sirene, ai fragori dei » claxons », all'ansimare dei motori, allo squillo dei campanelli, quell'improvviso silenzio è come la rivelazione di un mondo nuovo, 11 mondo nuovo dei vecchi tempi, quando la vita era misurata con un altro ritmo, e dove l'azione non significava fragore perchè allora Roma non voleva dire New York. A visitare in questi giorni il palazzo pontificio — il Palazzo, anzi, perchè per ogni romano nessun altro aggettivo può servire a qualificarlo — si rimane stupiti. Passano nel cortile di San Damaso a centinaia i pellegrinaggi di ogni popolo e di ogni costume, ma la disciplina è la stessa: rassegnazione e silenzio. Ognuno aspetta il suo turno e l'aspettativa può durare venti mi nuti come tre ore; nessuno pensa a lamentarsi o mormorare. Si direbbe quasi che il motto della Chiesa « Paziente perchè eterna », si sia esteso anche agli uomini che la frequentano. « Ma come diamine fate », domandava ultimamente un funzionario Italiano a un alto prelato, un giorno in cui settantamila visitatori si affollavano in San Pietro, « a sor vegliare tanta gente con un perso naie cosi ristretto? ». La domanda era oziosa, perchè il miracolo awe niva in quanto quella « tanta gente » era disciplinata da un senti mento e non costretta da un articolo di legge. Silenzio dunque e discrezione tanto grandi l'uno e l'altra, che quindici giorni fa S. M. Alberto I Re del Belgio, venuto in incognito in Italia — e con quale scopo tutti oggi capiscono — ha potuto essere ricevuto dal Santo Padre senza che nessuno ne sapesse niente. Il segreto è stato cosi ben mantenuto che il corrispondente di un giornaie belga, venuto in Italia per rendere conto di come sarebbe stata appresa la notizia del fidanzamento recale, ha appreso ieri soltanto che il suo Sovrano era passato da Roma e aveva ottenuto un'udienza speciale da Sua Santità. E si noti : questa udienza ha avuto limerò con tutte le forme dovute a un cosi illustre personaggio. Ma nè i camerieri di spada e cappa che lo introdussero nella Sala del Trono, nè le guardie nobili che assistettero al ricevimento, nè i gendarmi che fecero ala all'ospite regale dissero niente di questa visita, che è rimasta come 'sepolta dentro le mura di quel formidabile edificio che è il Vaticano. snecvacCmatfsnicvècsctccpmSi può anche capire quali sospetti ; siano stati trattati durante quella visita. Già la prossima visita dei Sovrani d'Italia è stata lungamente discussa negli ambienti ufficiali della Città del Vaticano, e si può fin da ora affermare che il programma del riceviimenlo regale è ormai tracciato nelle sue grandi linee. Le quali linee saranno quelle adettate per il Re di Spagna: programma massimo, dunque, coll'intervento dei cardinali residenti in curia e con quell'apparato di grandiosità secolare onde i grandi Sovrani cattolici sono stati sempre ricevuti dal Pontefice. Con una diversità che sarà notevole: S. M. la Regina e le Principesse potranno indossare abiti bianchi, contro la strettissima etichetta — e anche la Regina di Spagna dovette sottomettervisi — secondo la quale nessuna donna può presentarsi al Papa se non in abito nero. Questa infrazione alla regola stabilita non è del resto che !a resurrezione di un antico privilegio che avevano le principesse di Casa Savoia, secondo il quale potevano indossare abiti bianchi nelle solenni funzioni pontificie. "Un ultimo dettaglio non è ancora stato definito, ed è il più importante: dove e da chi sarà celebrato il matrimonio di S. A. R. il Principe Umberto, erede della Corona d Italia. I giornali hanno annunziato che avrebbe avuto luogo in Santa Maria degli Angeli, dove avrebbe officiato S. E. il Cardinale Gamba, Arcivescovo di Torino, come rappre- sentante del Pontefice. Ma là cosa non è ancora assolutamente certa, e non sono pochi nell'ambiente vaticano — anche tra quelli che più avvicinano' M Pontefice — che credono alla possibilità di una più solenno cerimonia. E* noto del resto che U Cardinale Gamba — in questi ultimi mesi — ha fatto frequenti viaggi a Roma ed è stato veramente il tratto d'unione tra la Corte Pontificia e quella Sabauda. Ma di quest'ultimo fatto ancora non si può dir nulla di positivo. Se dovesse avvenire, in quale basilica avrebbe luogo? Logicamente dovrebbe essere a Sari Giovanni in Laterano, di cui parroco è il Santo Padre. Ma le difficoltà cne si oppongono a questa soluzione sono molte e di indole assai delicata. Rimarrebbe dunque, San Pietro, che, pur non essendo la chiesa caput et mater di tutte quante le chiese di questo mondo, è ancora la più grande e la più illustre di quane aprono le loro porte ai fedeli dela cattolicità. Ma, come ho detto, questo è tuttora un punto oscuro non ancora; risolto, e non è certo tra le tante mura del Palazzo che si può sperare di ottenere una qualche informazione definitiva. « Patiens quia aeterna ». D'altra parte la nostra pazienza non sarà esercitata ancora per molto tempo. S, E, Giunta inviato dal Governo a ricavare il Principe a Chiasso Roma, 25, notte. Questa sera è partito per Chiasso S. E. Giunta, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, per porgere a S. A. R. il Principe di Piemonte, all'atto del suo ritorno in territorio italiano, l'omaggio e le felicitazioni del Capo del Governo % del Governo fascista per lo scampato pericolo. {Stefani). L'attesa del Principe a Milano Milano, 25 notte. Si annunzia che domani, alle ora 1«,15, di ritorno dal Belgio, giungerà a Milano il Principe Ereditario, che si tratterrà a Palazzo Reale fino a domenica, giorno in cui ripartirà, diretto a San Rossore. La cittadinanza milanese sta organizzando una solenne manifestazione di omaggio all'Augusto Ospite. Un Comitato appositamente costituito ha lanciato il seguente manifesto: « Domain nel pomeriggio il Principe Ereditario sarà per brevi ore ospite della nostra città. Il popolo milanese sarà certamente lieto e fiero di potere per piiino acclamare il Principe per, manifestargli il suo compiacimento per le auspicate nozze e insieme la sua intima gioia per lo scampato pericolo. A questo scopo la cittadinanza milanese si adunerà in Piazza del Duomo alli- ore 16 ». 11 solenne • Te Deum » di ringraziamento per lo scampato pericolo del Principe di Piemoute è staio tenuto in Duomo oggi alle 17. Sull'alto della gradinata prestava servizio un drappeUo di vigili. L'interno della cattedrale era gremito di fedeli, di rappresentanze a associazioni coi rispettivi gagliardetti e bandiere; nel coro avevano preso posto le personalità invitate. In un folto gruppo femminile si notavano numeresti le madri e le vedove dei caduti, la principessa Trivulzio, la marchesa De Capitani e altre dame della aristocrazia e di Corte. Le autorità civili a militari erano tutte presenti, ed al completo il Capitolo del Duomo. 11 cardinale arcivescovo entro In Duomo dal sotterraneo che "nette In comunicazione il tempio con il palazzo ovile, preceduto da una lunga ; teoria di chierici e ai mazzieri. Quando S E. il cardinale Suster è salito sull'altare, l'organo ha intonato un so* lenne accompagnamento al «Te Deum»! cantato secondo il rito ambrosiano. Passando davanti alle autorità, l'aro*» vescovo ha impartito la benedizione. r i à ò o a o a o a l e o a e , - II «Te Deum » solenne a Roma Un commovente episodio jj. Roma, 25, notte. Nella portineria del Palazzo Reale è stato collocato un registro che nel pomeriggio di ieri e di oggi sd è riempilo di Orme di cittadini di ogni categoria sociale, a significare la letizia dèi romani per lo scampato pericolo del Principe. Oggi, alle 16,30, nella Reale Chiesa del Sudario, con l'intervento del personaggi di Corte, alte cariche, gentiluomini e dame di Palazzo, di Corte» delle Case civile e militare del Re» presenti in Roma, è stato celebrato un solenne Te Deum di ringraziamento a Dio per lo scampato pericolo del Principe Ereditario. Ha celebrato il cappellano maggiore, monsignor Beccaria. Un solenne Te Deum era stato cantato ieri nella Chiesa di Santa Maria sopra Minerva; e inni di ringraziamento al Signore erano stati rivolti dai devoti in altre Chiese. Si ha poi notizia di un significativo episodio avvenuto ieri. Appena diffusasi a Roma la notizia del vile attenta' to al austro Principino, una popolana» certa Maria D'Orazi, di sentimenti fascisti fin dal '19. e che vende fiori in via Manini, ha spogliato il suo piccolo banco di rivendita di tutti i flort che aveva, e si è presentata alla Delegazione del Fasci femminili, piangendo e implorando di far giungere la sua umile voce di gioia per lo scampalo pericolo all'augusta Casa Reale. Annuirà to il gesto veramente commovente, la Delegazione dei Fasci femminili dell'Urbe l'ha fatta accompagnare al Pantheon, ove la brava donna nei 1 sparso sulla tomba della Regina Max» alterità tutti 1 suoi fiori, ;

Persone citate: Alberto, Beccaria, De Capitani, Domain, Maria D'orazi, Minerva, Principe Umberto, Sari Giovanni