Il saluto dell'Italia Fascista al principe Umberto

Il saluto dell'Italia Fascista al principe Umberto Il saluto dell'Italia Fascista al principe Umberto nel messaggio di Mussolini per l'annuale della Marcia su Roma Commovente grandiosa manifestazione del popolo belga agli _A_ngusti Fidanzati Giornata indimenticabile (DAL NOSTRO INVIATO) Bruxelles, 25. notte. La calma, la serenità che il Principe Umberto ha conservato tanto nel momento tragico dell'attentato, quanto durante la cerimonia nobilissima presso la tomba del Soldato Ignoto, hanno ■profondamente colpito il popolo belga. Umberto di Savoia non ebbe ieri infatti un solo attimo di inquietudine apparente; il tuo maschio bellissimo volto rimase impassibile, ed il proverbiale sorriso non lasciò le sue labbra. Quasi si poteva credere che la scena non. 10 riguardasse. Eppure, se anclie non aveva visto l'uomo, che, sbucalo dalla folla si era scagliato contro di lui col braccio teso, aveva pur sentito distintamente la detonazione echeggiala secca tra le note della Marcia Reale. Il Principe tendeva in quel momento la mano al Ministro della Difesa Nazionale, ed il suo gesto non ebbe interruzione: volló soltanto impercettibilmente il capo a destra, dalla parte donde era venuto il colpo. Certo egli vide la nuvola bianca di fumo e l'accorrere 'degli agenti e la lotta brevissima, rabbiosa, per immobiliizare l'aggressore. Ma prima ancora che la folla avesse urlato il suo orrore e nello slesso tempo la sua gioia per 11 fallimento dell'aggressione, Umberto di Savoia aveva espresso alle Autorità bclghe e italiane il suo desiderio che la cerimonia continuasse senz'altro. Splendore di sole Su gli italiani accorsi da ogni parte del Belgio a vedere il loro Principe ed a esprimergli la loro gioia e la loro devozione in questo giorno di festa, l'attimo del delitto ha gravato come qualche e? «a di opprimente e travolgente insieme. Tutti hanno sentito lo spasimo di terrore ed insieme l'immediato orgoglio per il contegno sereno e superbo di Umberto di Savoia di fronte al pericolo. Abbiamo detto che l'attentato ha avuto per conseguenza di sollevare una vera ondata d'entusiasmo, che a tutta prima qualcuno avrebbe potuto credere moderato. Gli è che il popolo belga ha nel volto, negli occhi, in tutta la sua esteriorità fìsica, l'apparenza fredda dei popoli nor'dici, mentre invece nel cuore nasconde la passione, la fede, l'amore propri dei latini. Di ciò è prova la dimostrazione tributata oggi dal popolo di Bruxelles al Principe Umberto. Giovedì sera e nella mattinata di oggi il cielo faceva temere il maltempo ai belgi desiderosi di acclamare l'Ospite Augusto; ma oggi il sole ha inondato di luce tutta la vecchia e nuova Capitale. La Grande Place, sontuosa e imponente, ritrova nell'occasione di feste straordinarie tutto il suo carattere di centro patrizio della città. Essa raduna le ricchezze per offrirle come simboli di opulenza ai visitatori, ed è l'orgoglio di Bruxelles per i suoi ori, i suoi marmi, le sue statue, la sua architettura meravigliosa. La torre gotica dell'Hotel de Ville sembrava oggi più bella, più snella, più schietta nel cielo. Testimone secolare dei dolori e delle gioie della ciltà, la torre, nei giorni di festa, sembra trascinar verso l'alto gli spiriti e U cuore della folla. Incanto profondo e virtù possente d'un monumento che dal tempo di Carlo il Temerario drizza a cento metri dal suolo un San Michele che atterra lo spirito del male e leva al cielo la spada vendicatrice; virtù e incanto di case gotiche rivestite di tutte le loro ricchezze, di tutti gli stendardi, di tutti i vecchi arazzi fiamminghi della antica nobiltà cittadina. Immensa folla in attesa In questo ambiente incomparabile la folla, una folla immensa e appassionala, si accalcava, ondeggiava, si entusiasmava. 1 bambini delle scuole, recanti bandierine italiane e belghe, stavano in prima fila; altri bimbi erano raccolti a gruppi nel centro della piazza. Ma un'altra folla enorme già un'ora prima del passaggio del corteo aveva occupato i marciapiedi delle vìe che dal Palais de Bruxelles portano alla piazza: rue Rogai, rue des Colonies, avenue du Cardinal Mercier erano pavesate completamente dei colori dell'Italia e del Belgio. A tulle le finestre si pigiavano dozzine di persone, e chi non aveva potuto trovar posto s'era arrampicato s i tetti delle case. Il servizio d'ordine era severissimo, ma ordinato, senza che alcuna preoccupazione trapelasse dagli agenti cui era affidalo. La folla ubbidiva docile, con disciplina perfetta. Da lutti i crocchi si levavano ancora commenti sull'attentato di ieri. Il Principe Umberto ha talmente conquistato ormai tutte le simpatie che tutti parlano di lui con affettuosa cordialità, e della sua prestanza, e della sua bellezza, e del suo coraggio. Il Principe Umberto aveva offerto alle 13 una colazione nel palazzo dell'Ambasciata d'Italia, alla quale avevano partecipato i Sovrani del Belgio, il Duca e la Duchessa di Brabante, il Conte delle Fiandre, la Principessa Maria, il Cardinale Van Booy, ftunzio Apostolico, l'Ambasciatore d'Italia e la marchesa Durazzo, il Presidente della Camera e la baronessa Tibbaut, il Presidente del Senato e la signora Magnette, il Primo Ministro e la signora Jaspar, il Ministro degli Esteri e la signora Uymans, il Borgomastro Max ed i personaggi del seguito dei Principi, i dignitari di Corte e gli alti funzionari dell'Ambasciala. Nella mattina Umberto di Savoia si era recato al castello di Laecken presso la sua Fidanzata, e poco dopo le 10, in sua compagnia, aveva compiuto una breve passeggiala nei dintorni della città. Spettacoloso corteo regale La visita al Palais de Bruxelles era fissata per subito dopo la colazione. Alle ore 15, infatti, uno squadrone del l.o Reggimento Guide si schierava sulla piazza del Palais; e un quarto d'ora dopo si componeva il corteo. Quattro vetture di gala alla Daumont escono dal palazzo. Un generale aiutante di campo del Ite, a eavallo, si pone accanto alla portiera di destra della prima vettura, con la spada sguainata: è questa la carrozza nella quale hanno preso posto il Principe Umberto e la Principessa Maria; il colonnello Donnay, comandante la scorta d'onore è alla portiera di sinistra. La Principessa indossa un mantello di velluto verde scuro: è raggiante di freschezza e sul suo volto si legge la felicità. Graziosamente risponde con la mano alle prime ovazioni della folla; il Principe Umberto, sereno, grave e marziale nella sua uniforme di colonnello di fanteria, saluta e si inchina. Nella seconda vettura lutnno preso posto il Re Alberto e la Regina del Belgio; nella terza il Principe Leopoldo e la Principessa Aslrid con il Principe Carlo; nella quarta la contessa Van Den Sleen, dama d'onore della Regiìia. Vengono poi nella quinta vettura S. E. il generale Clerici, l'Aiutante di cani po di Re Alberto e un ufficiale di ordinanza del Principe. Il popolo in delirio Lentamente il corteo si inette in marcia: passa sotto le finestre e sotto i balconi dai quali sfavillano al sole C drappi' delle bandiere belglie e italiane. Quando il corteggio ap pare all'angolo di rue des Colonies ed è annuncialo da un altissimo squillo di trombe, un grido immane si leva. .Mani, fazzoletti, cappelli a migliaia si agitano, mentre una chiara luce di autunno sereno inonda la piazza. E' uno spettacolo meraviglioso, commovente, travolgente. 1 bambini delle scuole sventolano mille e mille bandierine; e il clamore si alza, si alza sempre più al cielo. Dall'alto della Maison du Roi, le trombe tebane intonano una vecchia canzone fiamminga, e dalla torre dell'Hotel de Ville rispondono altre trombe lontane. Il corteo reale traversa lentamente la piazza quattrocentesca. Quando giunge nell'imponente cortile dell'Hotel de Ville, il Principe Umberto, la Principessa Maria, i membri della Famiglia Reale sono ricevuti dal Borgomastro Max, dagli scabini e dal Segretario della Città. Sono tutti in grande uniforme. Il Borgomastro porta il Gran Cordone dell'Ordine della Corona d'Italia e la Croce di Guerra italiana. Gli Ospiti sono guidati al primo piano, per lo scalone d'onore, ad ogni gradino del quale ragazze vestite di bianco formano come due candide ali, purissime. Ai Fidanzati altri bambini offrono fiori. L'augurio e il dono della città Nel momento in cui il corteo passa, davanti alle porte spalancate della Sala Gotica, s'alza per l'aria l'Inno di Mameli- sono allieve della scuola normale che cantano composte, intonate in modo perfetto. E fiori sono offerti alla Principessa Maria, alla Regina e alla Duchessa di Brabante. Il corteo reaU è poi introdotto nel Gabinetto del borgomastro, dove si trovano l'Ambasciatore d'Italia, la nmarchesa Durazzo, i membri dell'Ambasciata, il Borgomastro di 0slenda, città natali: della Principessa Maria, i Borgomastri dei Comuni del circondario di Bruxelles e i membri del Consiglio municipale della Capitale. Il Borgomastro rivolge ai Fidanzati Reali una breve allocuzione detta con molta grazia ed eleganza; a Altezze Reali! Nessuna parola potrebbe tradurre i sentimenti che io vorrei esprimere. E' con vero entusiasmo che la popolazione di Bruxelles si associa alla Vostra gioia, Essa scorge nel fidanzamento ufficialmente consacrato la promessa di una felicità certa per la giovane Principessa che essa ha visto ere scere sotto i suoi occhi, e i cui incanti e la cui grazia hanno conquistato i nostri cuori. I nostri voti fer venti vi accompagneranno. Signora nel radioso Paese che dovrà diventare la vostra nuova Patria e dove voi parteciperete dell'alto destino di un Principe chiamato a continuare le gloriose e superbe tradizioni della sua Casa. A ricordo dell'avvenimento felice che noi festeggiamo, abbiamo fatto coniare due medaglie d'oro con l'effigie di San Michele, patrono della nostra città- Io prego l Loro Altezze Reali di volerle accettare come testimonianza del nostro indefettibile attaccamento e di tutte le speranze che vibrano nelle nostre anime in quest'ora cosi dolce e per noi cosi profondamente commovente ». Il Borgomastro offre le medaglie alla Principessa Maria e al Principe Umberto, che ringraziano, e firmano in seguito il libro d'oro della Città. La Principessa Maria nell'ai to in cui tracciava la sua firma, si è rivolta al Principe Umberto e con un dolce sorriso sulle labbra e gli occhi sereni graziosamente gli ha detto: a Forse è l'ultima volta che firmo ufficialmente Maria José del Belgio... ». Squilli di fanfare e di campane Canti di bimbi In una sala vicina vengono poi presentati al Principe e alla Principessa i capi-servizio dell'Ammini strazione comunale. Ancora qualche minuto di sosta nella sala Massimiliana, quindi i Fidanzati e i membri della Famiglia Reale si avviano all'ala sinistra del Palazzo. Anche qui un gruppo di ragazze cantano al loro passaggio un coro. E flnalmen te Umberto di Savoia, la Principes sa Maria e i Sovrani appaiono al balcone che dà sulla piazza. Echeggiano allora le trombe tebane, squillano le campane dall'alto della Torre. Duemila bimbe ammassate nel centro della Grande Place agi tana le bandierine, mentre i colori delle due Nazioni salgono al sommo delia torre dell'Hotel de Ville. Le musiclie del l.o Reggimento Granatieri, dell'%.0 e 9.o Fanteria di Linea intonano alternatamente la Marcia Reale e la Brabanconne. Sovrani Principi si ritirano dal balcone e vengono accompagnati nella Sala dei matrimoni, dove un coro di fanciulle, nascoste dietro a un paruvenlo canta la soave canzone belga : « Où peut-on ètre mieux qu'au sein de sa fainille? ». Quindi tutto il corteggio lascia l'Hotel de Ville con lo stesso cerimoniale dell'arrivo. Le trombe tebane e le campane delia torre suonano e squillano di nuovo mentre la vettura dei Fldan- za-ti esce dal portone e compie un giro lento attorno alla Grande Place. I bimbi salutano ron le loro bandierine gli Augusti Promessi; qualcuno, anzi, più ardito, alza la sua bandierina e cerca di toccare i Principi col drappo, con l'atto di una carezza. E sempre per l'aria si spandono le antiche canzoni fiamminghe. La partenza Il corteo fa quindi ritorno al luogo di partenza, ed in automobile guadagna il castello di Laeken. S'approssima intanto l'ora del distacco. Alle 18,20 le reali automobili lasciano il castello per recarsi alla stazione, traversando i sobborghi ancora pieni di folla. Tulle le autorità civili e militari della città sono ad attendere i Fidanzati e i Sovrani nella sala reale della stazione. Ancora i Reali si trattengono brevemente coi presenti, quindi Umberto di Savoia saluta a uno a uno i Ministri, i-Generali, gli alti membri della nmgislratura e del Corpo diplomatico, tra i quali si trova il Nunzio Apostolico mons. Micara. Alle 18,36 si annunzia che il treno pronto. Il Principe Umberto, al braccio di Maria del Belgio, procede verso la sua vettura. Prima di salirvi saluta Ri Alberto, poi la Regina del Belgio che lo bacia sulla fronte. I due Fidanzati restano appartati alcuni istanti e poi si scambiano i loro saluti. Dapprima il Principe fa allo di stendere la mano alla Principessa Maria : entrambi si fissano un istante, sorridendosi vicendevolmente. Poi Umberto le si accosta ancor più e bacia la Fidanzata su tutte e due le guance, r.chiettamenle; quindi, elegantemente, galantemente s'inchina, e depone un bacio sulla mano della Principessa. Ed il treno s'avvia. Umberto di Savoia, ritto allo sportello, guarda, sorride e con la mano saluta, mentre Maria ritta tra il Re e la Regina, fissa in volto il Fidanzato che s'allontana e ritorna in Patria. PAOLO ZAPPA. Telegrammi fra il Duce, il Re ed il Principe Roma, 25, notte. L'« Agenzia Stefani » comunica : Ecco il testo dei telegrammi inviati da S. E. il Capo del Governo in occasione del fidanzamento di S. A. R. il Principe di Piemonte con la Principessa Maria del Belgio, e dell'attentato contro S. A. K. il Principe Umberto. « A S. M. il Re. San Rossore. — Mi è grato esprimere alla M. V. e a S. M. la Regiva le piti vive felicitazioni della Nazione, del Governo e mie per il fidanzamento di S. A. R. ti Principe di Piemonte con S. A. R. la Principessa Maria del Belgio.' — F.to: Mussolini». a A S. A. R. il Principe di Piemon te, R. Ambasciati d'Italia, Bruxelles. — A nome del Governo e mio, e interprete dei sentimenti della Nazione, mi è gradito inviare a S. A. R. le più vive felicitazioni per il fausto avvenimento che oggi allieta l'Italia. — F.to: Mussolini». nS. A. R. il Principe di Piemonte, R. Ambasciata d'Italia. Bruxelles. — Tutto il popolo italiano si stringe giubilante attorno alla vostra sci- \era persona. — F.to: Mussolini». S. A. R. Il Principe di Piemonte ha cosi rispoeto: « S. E. Mussolini, Roma. — Telegromma di V. E. ha trovato eco prò. fonda nel mio cuore, sempre pieno di fede e di amore per la grande Patria nostra. Con riconoscenza ringrazio vivamente. — Aff.mo cugino f.to; Umberto di Savoia ». La risposta del Prìncipe a Turati € Piena e salda fiducia nelle forze vive d'Italia > Roma, 25, notte. S. A. R. Umberto di Savola ha cosi risposto al telegramma inviatogli da S. E. Augusto Turati, Segretario del Partito Nazionale Fascista: « Ringrazio per cortese telegramma con animo commosso e con piena e salda fiducia nelle forze vive d'Italia» F.to Umberto di Savoia >. (Stef.) I telegrammi del Papa e delle alte Cariche dello Stato Roma, 25, notte. Abbiamo ieri annunciato come il Pontefice, appena avuta ia prima notizia dell'attentato al Principe Umberto, ha latto telegrafare a Mons. Micara. Nun zio Apostolico a Bruxelles. Ecco il testo di tale telegramma : « V. E., a nome Santa Sede, presenti a S. A. R. il Principe di Piemonte e alla Reale Casa del Belalo, calde con gratulazioni per la piena incolumità del Principe, deplorando nefando attentato, che Divina Provvidenza ha cosi felicemente reso vano. — F.to: Cardinale Gasparri >. II Papa ha inoltre diretto al Re H se guente telegramma: S. M. Reale d'Italia Vittorio Ema nuele. - Pisa. — Viva compiacenza per scampato pericolo S. A. R. Principe PiemoiUe, compensa appena prolondu amarezza per alto criminoso. Dall'intimo del cuore innalziamo nostri ringraziamenti a Dio, che risparmiò Vostra Maestà. Reali Famiglie, ambedue diletti Paest, tanta iattura. — F.to: Pius Papa XI ». 11 Presidente della Camera ha inviato il seguente telegramma a S. ■ M. al He: « 1 sentimenti di indignata riprovazione, che l'atto insano di un criminale, ha sollevato in tutto il popolo italiana, hanno trovalo eco viva e profonda in questa Assemblea. Interpretando i voti degli Onorevoli camerati, porgo alla Maestà Vostra le più sentite, fervide felicitazioni per la ventura che ha voluto provvidamente incolume S. A. R. l'amatissimo Principe di Piemonte •. Ha inviato inoltre al Principe il seguente telegramma: « 11 gesto esecrando dei rinnegato, che, levando il braccio contro V. A., ha effeso 1 sentimenti e gli affetti più sacri di tutti gli Italiani, riempie di indignazione i rappresentanti politici della Nazione. A nome degli Onorevoli camerati, che si uniscono a me nella riprovazione più viva delil'insania parricida, esprimo a V. A. R. i sensi ài commosso giubilo, perchè Iddio ha vigliato sulla Vostra salvezza ». Il Presidente del Senato. S. E. Federzoni, ha cosi telegrafato al Re: « Il Senato porge alla Maestà Vostra e a S. M. la Regina, i sentimenti della sua esultanza e delle sue felicitazioni piti vive e più ardenti, e saluta con fervida gioia e devota reverenza S.A.R il Principe di Piemonte, che Iddio ha salvato per la gloria d'Italia. Accolga V. M. anche i miei personali sentimenti di vive felicitazioni e di profondo ossequio ». S. E. Federami ha poi cosi teHegra fato al Principe d1 Piemonte: » L'attentate infame, che vorrebbe turbare l'ora di letizia festante di tutto il ponnirr Italiano, stringe in un senti mento di esecrazione gli animi nostri. Il Senato saluta con gioia l'Augusto Principe, protetto da Ilio, e porge con le felicitazioni più vive l'attestazione di perenne, profonda devozione. Ai sentimenti del Senato aggiungo Je mie personali congratulazioni e il mio lervido ossequio « Ecco ti testo del messaggio lanciato dal Duce alle Camicie nere nel VII Annuale della Rivoluzione fascista: « Camicie nere di tutta Italia, « 71 glorioso Anniversario che torna non ci muove a convenzionali manifestazioni, dedicate al sem» plice ricordo. Oggi, come nell'Ottobre del 1922, le nostre celebrazioni sono schieramenti di forze, atti di u vita, rassegna di opere compiute, ansia di nuove, pili aspre fatiche. Anche nell' Anno VII, il popolo « fascista ha intensamente lavorato: ferrovie, ponti, strade, bonifiche, scuole, palestre, ospedali; cosi il « Regime ha inteso e intende aumentare il benessere dei singoli ed accrescere la potenza della Nazione, u Uno sguardo che non sia velato dalla malafede può constatare che V Italia fascista ha marciato in« riami, su tutta la linea, con l'ordine e i tempi di un esercito mobilitato. « L'Anno Viti, che viene, non sarà meno ricco di eventi e di opere feconde. Il Regime è ormai durati mente temprato negli uomini e negli istituti. Esso è in grado di fronteggiare qualsiasi situazione, « anche improvvisa. I postulati fondamentali della sua azione politica, economica e sociale, sono defili niti e definitivi. Le Legioni della Milizia e delle Avanguardie, le sezioni del Partito e dei Sindacati, a coordinali dalla suprema autorità dello Stato, sono le forze che n essuna insidia interna può incri» nare, nessun attacco o cimento esterno può abbattere. Il senso dello Stato grandeggia nella coscienza « degli italiani, i quali sentono che solo lo Stalo è la insoiitituìbile garanzia della loro unità e della loro a indipendenza; che solo lo Stato rappresenta la continuità nell' avvenire della loro stirpe e della a loro storia. a Camicie nere, ii Raccoglietevi in masse compatte a rinnovare nel ricordo il giuramento. Elevate il pensiero alla a Maestà Augusta del Re Vittorioso che nell'Ottobre del 1922 andò verso il popolo del fascio e delle a trincee. » Salutate con un triplice « alala » di esultanza il Principe Ereditario, Umberto di Savoia, attorno » al quale si raccoglie in questo momento l'animo commosso e fedele della Nazione. «Firmato: MUSSOLINI ».