Bruxelles in festa

Bruxelles in festa Bruxelles in festa Dal nostro inviato Bruxelles, 23 notte. Un'accoglienza sobria, austera, piena di dignità e profonda di significato ha preparato la popolazione di Bruxelles al Principe che veniva a portare, con la sua offerta di amore, il pegno di fratellanza di un grande popolo per un altro popolo eroico. Da questa accoglienza, che perfettamente s'intonava con il carattere intimo della cerimonia, Umberto di Savoia è stato simpaticamente colpito. La gioia di due paesi La notizia del fidanzamento ufficiale del Principe Ereditario del Trono d'Italia con Maria del Belgio non ha suscitato qui minor gioia che in Italia. Il popolo belga, che ha per la figlia del suo Re un affetto ch'è, con la devozione, anche tenerezza, ben comprende tutta la bellezza dell'unione di questi due Principi, cresciuti alla vita in ore tremende di ansia, in giorni in cui la salvez-M della Patria era affidata all'ultimo sforzo e all'ultimo valore, e adesso sorriso dalla pace vittoriosa e gloriosa. La voce della Nazione, in quanto essa può avere di più vibrante e di più santo, si unisce agli auguri che salgono da ogni cittadino d'Italia e del Belgio. Qui, da lungo tempo, si attendeva con ardente speranza di vedere unito il destino dei due Augusti Giovani. « Una piccola prova, ma una prova eloquente — mi diceva stamane un italiano residente da molti anni a Bruxelles — il fatto che si trovava da molto tempo il ritratto del nostro Principe nelle vetrine di tutti i cartolai del Belgio ». Può darsi che un'ombra di malinconia abbia velato per un istante questa mattina gli sguardi delle persone che attendevano l'arrivo del treno reale, quando si fissarono sull'alta, sneUa figura di Umberto di Savoia. Era veramente infatti il <c Pr/nM charmant » die se ne veniva, come nella favola antica, a portar via il fiore del Paese. Ma questo dolce rammarico sarà di breve durata. Domani, certo, quando il Moniteur avrà annunzialo il fidanzamento ufficiale di Umberto di Savoia con Maria del Belgio, ogni ombra, sia pur gentile, svanirà per dar posto alla gioia più schietta. L'attesa in stazione Il Principe è giunto alla Gare du Nord coli'espresso di Basilea atte ore 8,55 in perfetto orario. Il viaggio si era svolto in ottime condizioni. Nel breve tratto in territorio italiano da Milano al San Gottardo il convoglio era pussato inosservato; ma oltre confine il Principe fu ossequiato ed applaudito a Chiasso e a Lugano dai membri della Colonia italiana, che da indiscrezioni dei ... al0rnalt sllzzcrl ™c™»<> conosculo '0 SC0P° dcl su0 vlanHl°- Accompu (piavano il Principe S. E. il genera le Ambrogio Clerici, Aiutante di Campo, « maggiore Tullio Sovera, il capitano aviatore Mario Piroddi, ufficiale di ordinanza, don Mario Cito Filomarino di Bitetto, il medico particolare dott. Villa, il segretario della Casa dott. Nardi e il Questore Massa. L'arrivo del Principe era stato annunziato a Bruxelles dai giornali della sera e naturalmente man mano che si avvicinava l'ora dell'arrivo incominciò ad aggrupparsi nei pressi della Stazione una vivace folla. Intanto giungevano le autorità, esclusivamente italiane perchè l'arrivo del. Principe era stabilito in forma del tutto privala. Alle 8,30 comparvero il Marchese e la Marchesa di Durazzo, l'Ambasciatore d'Italia era accompagnato dal conte Bordonaro primo Consigliere d'Ambasciata, dal conte di Pralorno, Addetto militare alla Ambasciata di Parigi a Bruxelles e dal signor Giuriati Console d'Italia. Poco dopo un grido di: Viva il Re! annunziava l'arrivo del Sovra no del Belgio col Principe Leopoldo di P.rabante. Mentre il Marchese Du razzo ossequiava il Sovrano, il Prin cipe Leopoldo e it Principe Carlo si intrattenevano con la Marchesa Durazzo in attesa dell'arrivo del treno. « Nessuno sue quais! » gridavano il capostazione e gli agenti, ma it pubblico impaziente voleva vedere Il lieve sbarramento di agenti in borghese fu rotto e il Re e i Principi furono circondati dal loro po polo. Il Re, raggiante in volto, do minava con la sua alta statura la folla, e sorrideva. Incontro regale L'entusiasmo delia folla Quando l'espresso giunse in sta zione, un movimento irresistibile di curiosità fece ondeggiare la folla tutti si diressero verso il treno. Il Re e i Principi, seguiti dall'Ambasciatore d'Italia e dagli addetti all'Ambasciata, si avanzarono sul quai. 11 vagone cioè portava il Principe Ereditario e il suo seguito era l'ultimo. Appena il treno si arrestò il Principe apparve nel vano dello sportello aperto. Alto, slanciato, vestito di un soprabito bleu scuro, i Principe guardò per un istante la folto; poi agilmente balzò a terra e strinse, sempre sorridendo, la ma no al Re e ai Principi; quindi sa lutò l'Ambasciatore e la marchesa Durazzo. Il debole servizio d'ordine era scomparso del tutto. La folla si serrava dappresso al Principe Um berlo, ed è in mezzo a un pigia-pigia cordiale che il Principe Umberto lui fatto i suoi primi passi sul suolo belga. Le carrozze di Corte attendevano. Umberto di Savoia prese posto alla destra del Re; davanti erano il Prìncipe Leopoldo e il Principe Carlo. In un'altra vettura salirono il ge- Pfmauiterale Clerici e il capitano Piroddi.Le automobili uscirono dalla Une du Progres e lenlamenle si diressero verso il castello di Laeken. La Regina o.el Belgio, la PrincL pessa Maria, la Principessa Astrid moglie del Duca di Brabante, atten devano nel salotto dei ricevimenti privati. La Regina portava una toc letta di velluto crème chiaro, e la Principessa Maria ne indossava una rosso cupo. Un meraviglioso rubino all'anulare destro si intonava a perfezione col vestito, dono di fidanza mento che il Principe Umberto le aveva inviate poco tempo fa da To rino. Quando il maestro di Corte annunziò l'arrivo dell'Augusto Ospite, la Regina e la Principessa, compiendo una lieve infrazione al cerimoniale si avanzarono per muovergli incon irò. Umberto di Savoia apparve per primo nel salotto seguito dal Re, dal Principe Leopoldo, dal Principe Carlo, dal generale Clerici e dal capitano Piroddi, ma fatti pochi passi si fermò perplesso, guardò la Regina e la Principessa Maria, ed ebbe un attimo di esitazione. La Regina capì il suo imbarazzo e sorridendo fece un breve cenno del capo, e allora Umberto di Savoia si inchinò e baciò la mano della sua fidanzata. Il cerimoniale di Corte era per la seconda volta superato. D'altronde il Principe Ereditario ha ritrovato alla Corte belga quel l'antbiente di poesia familiare e di nobiltà senza artificio che è propria della Corte Reale d'Italia. I Sovrani del Belgio infatti, come i Reali d'I talia, hanno portato al più alto grado la semplicità nella dignità, l'umanità nelle regole, qualche volta troppo accademiche, del protocollo. Il motivo è che lo spirilo dei Sovrani d'Italia e di quelli del Belgio non è estraneo alla vita dei loro popoli, popoli che amano la semplicità della famiglia. All'Ambasciata d'Italia Appeuo fatte le presentazioni, il generale Clerici e il capitano Piroddi si ritirarono e i Reali, i Fidanzati e i Principi restarono nell'intimità familiare. Il Principe di Piemonte in seguito lasciava il castello di Laeken alle 10,30 per recarsi all'Ambasciata d'Italia a rue Legrand, dove gli è stalo preparato un sontuo so appartamento al primo piano per i giorni che rimarrà a Bruxelles. L'automobile di Corte preceduto da un solo agente motociclista in borghese, attraversò inosservato tutta la capitale percorrendo i boulevard^ esterni e la grandiosa avenue Louise. Il Principe si fermò circa un'ora all'Ambasciata e alle 11 preeije riparli nuovamente per il palazzo di Laeken, dove aveva luogo una colazione inlima. Uno stretto servizio di polizia era stato disposto nei din torni del castello di Laeken die sor ge a pochi chilometri da Bruxelles in mezzo a un parco grandioso e bellissimo. Davanti al cancello princi- I pale hanno stazionato per tutto il ' pomeriggio numerosi giornalisti e fotografi. I giornalisti si sforzarono invano, data la rigida consegna, di \ interrogare gli agenti e il personale della Casa leale. D'altra parte il i a a o e a o r l i a n ì e a ò a o i a i a . i è , a l daindi moo r s. a ra ^ e. a idi ao n r s li- castello è lontano circa un chilometro dall'ingresso ed è quasi nascosto da alberi secoli. Una vìsita all'ex-imperatrice Zita Nel pomeriggio Umberto di Savoia è uscito in automobile dal castello, e inosservato si è recato a visitare Vex-Imperatrice Zita, la quale soggiorna in una villa nei dintorni di Bruxelles, intrattenendosi con lei dalle ore 17 alle 17,30. Atto questo di profonda gentilezza e di squisita cavalleria, die dimostra una volta di più l'elevatezza d'animo veramente regale'e la bontà schietta del nostro Principe. Umberto di Savoia ritornava nuovamente al castello di Laeken poco prima delle 18, mentre sul parco scendeva il tramonto; l'azzurro opalino del cielo svaniva come dall'oriente scendeva una infi nita purezza: Bruxelles lontana av pariva quale un'acquaforte. L'oinra guadagnava a poco il castello vestiboli erano deserti. Ma a una a una le finestre si illuminavano; e tutto il primo piano è poi apparso in luce. Questa sera ha avuto luogo a Palazzo Reale un pranzo al quale hanno assistito il Sovrano, il Principedi Piemonte, la Principessa Maria, Principi Leopoldo e Carlo, l'Ambasciatore d'Italia con .la mardiesa Durazzo ed il personale dell'Ambasciata. L'annuncio ufficiale Domani Zi avrà luogo la proclamazione uffidale del fidanzamento con la Principessa Maria. Dopo la proclamazione, il primo atto di Umberto di Savoia sarà quello di recarsi alla tomba del Soldato Ignoto per deporvi una corona di fiori. As sistemane alla cerimonia il Ministro belga della Difesa Nazionale, e il Comandante militare dcl Brabante, Tre ufficiali dell'esercito belga monteranno la guardia dui lato nord della tomba, e tre ufficiali italiani dal lato sud. La bandiera dell'Associazione Nazionale dei Combattenti italiani sarà posta al terzo lato. La funzione è (issata per le 9,45. Avrà poi luogo una colazione di gala nel palazzo di Bruxelles, seguila da un grande ricevimento durante il quale saranno presentate al Principe le alle autorità del Paese Venerdì l'Ambasciata d'Italia of frirà all'Augusto Ospite una cola zione alla quale assisteranno anche i membri della Famiglia Reale belga. Nel pomeriggio poi, con gran cerimoniale, Principe e Reali si re citeranno al Palazzo del Comune. PAOLO ZAPPA. il e o di e [afletto parPajia' devozione&la"auotì- il [diana esistenza del Principe, La preparazione alla vita del Principe Ereditario Non c'è italiano, oggi, che non sap pia e non conosca persino nel panico lare e nell'aneddoto con quale e quon la austerità Umberto di Savoia sia sui to preparato non saliamo al nono, ma anche, e prima ui lutio, alla vita 11 suo corso di studi civili fu quello di ogni cittadino che alla conoscenza delle ilisoiuUne scientitiche voguia imi re l'umanità — nei senso deila belia parola Ialina — delle lettere e dell arti. Olio anni durò la sua prepara zione ginnasiale e liceale, terminata eoa un regolare ma rigorosissimo esa me di licenza, dalo e brillantemente sostenuto nel 1921. Agii studi classdc seguirono corsi universitari di doari ne giuridiche e politiche. Contemporaneamente il Principe ve niva preparato olla carriera muiiiaa con lineilo spirito di ossequio alla tra dizione più gloriosa propria di Casa Savola. Ed ii suo tisico, che natura gli ha dato bello, prestante, baldo, vigoróso, era esercitato e sviluppato con una sana vita ginnastica, finché, ta l'età, l'augusto allievo entrava a far parte dell'Esercito, iniziando la carrie ra dai più umili gradi, per arrivare fino all'attuale di colonnello. E qual prova egli abbia dato come comandante di uomini ciascuno lo ricorda riandando con la memoria alle nostre ultime grandi manovre Ma la somma degli studi e delle occupazioni mai poierono distoglier questa niente giovane, questo spirito alacre, questo perfetto campione umano, da una — prima quasi nascosta poi palese e davvero sorprendente passione bellissima ed intima: la passione per l'arte. E non soltanto amore, ma anche inclinazione spiccala, che viaggi, letture, ammaestramenti mutavano a poco a poco in vasta compe tenza. Fu per gli italiani una sorpresa ed una gioia il sapere il loro Principe un vero e proprio intenditore d'arte 11 popolo tutto sii ritrovò In questo amore quasi pudico, che gettava una particolare luce di gentilezza su una austerità di studi e di vita divenuta proverbiale. E ne fu orgoglioso. Anda va Umberto di Savoia all'estero, visitava luoghi, musei e gallerie ; ed ecco per ogni vista, per ogni oggetto, per ogni ricordo, la parola che dice il sapere; ecco l'osservazione, il giudizio avanzato con tranquilla sicurezza. A Gand e a Bruges, durante il viaggio nel Belgio che doveva condurre al l'avvenimento felice di oggi, i diretto ri stessi delle quadrerie rimanevano stupiti di fronte a questo Principe che parlava di Memling e dei Van Eyck come avrebbe parlato di Raffaello t di Tiziano. E la semplicità stessa del le espressioni aggiungeva fascino alla circostanza Poi vennero le crociere. 1? lunghe Solitaria navigazioni. E questa è sto ria di ieri, nota a lutti coloro — ciò a tutti gli italiani — che seguono con trfgldnblncvimlgfispdbcpo