La vita dei cercatori di diamanti

La vita dei cercatori di diamanti La vita dei cercatori di diamanti La caratteristica corsa per rassegnazione dei lotti diamantiferi -- Come si diventa « diggers » - I sogni e la fortuna nel regno degli ottimisti -• La miseria dei ricchi ( Dei nostro Inviato) ea KIMBERLEY (Sud Afrloa) settembre. La « Hvcr dlgging », cioè la ricerca dei diamanti alluvionali, rappresenta, in Sud Africa, la fine della corsa Individuale alla ricchezza, cominciata mezzo secolo fa sulle rive del Vaal e che continua nello stesso luogo e in altri, senza aver molto cambiato del suo carattere originale. A sentir quel che ne raccontano l vecchi di Kimberley, i primi « diggers » sud africani rappresentavano una vera élite della società bianca di questo Paese. Non si ebbe, in Sud Africa, Il concorso eterogeneo di masse di avventurieri di ogni risma, verificatosi in Australia. California ed Alaska con la scoperta dell'oro. X pionieri del Vaal erano degli studenti in vacanza, degli ufficiali in ritiro, dei funzionari stanchi di funzionare, del « elubmen * di Città del Carte, degli impiegati desiderosi d'une esistenza meno monotona, del cadetti inglesi, gente, insomma, aliena dalla violenza, bene educata, che impresse alla comunità, generatasi lungo il fiume, un carattere arcadico... Esternamente il luogo era estremamente primitivo, costituito, come appariva, di capanne, di tende, di baracclte, ma, all'interno, la coltura imperava. lì Senato dei « diggers »Un campo di minatori con i co sturni di PicadlUu, una fucina di immense speranze, dove il corpo e lo spirito si fortificavano nella vita aU l'arta aperta, sotto il sole purificatore, in un clima saluberrimo. La passione della vita pubblica non mancava, l « diggers * elessero un Senato, che si adunava in una spianala chiamata il Foro, dove venivano preselitati ed esaltati i diamanti più insigni e si proclamava la necessità del più largo aiuto reciproco fra i cercatori, se non della proprietà collettiva delle gemine il rinvenimento delle quali era, del resto, più fatica dei neri al servizio del bianchi che di quest'ultimi. E si assicura che le contese fra quegli uomini furono unicamente verbali, mai un colpo di rivoltella echeggiò fra l pionieri diamantiferi delle rive del Vaal e i giochi notturni eran cosi innocenti da limitarsi a scommesse sulla durala del moccoli delle candele a bruciare Senonchè i risultati delle ricerche non erano tali da soddisfare la comu nità intera, tanto è vero ch'essa emigrò in massa verso Kimberley, quando si seppe che il «drj/ digglng's*, cioè la ricerca dei diamanti nelle arenarie azzurre era assai più redditizia. La vita sana delle rive del fiume, nei « clains », vale a dire, negli appezzamenti di Hebron, di Klipfdrift. di Moonlight, con i suoi guadagni modesti, si cambiò nella dura esistenza trascorsa nella polvere degli scavi delle gran fosse hlmberliane. Cambiò pure il genere dei cercatori bianchi, fra i quali dominò non più l'Arcadia, ma un cosmopolitismo turbolento e febbrile, amico dell'acool, del gioco, della femmina di facili costumi. Ho ricordato questo per stabilire qual'è la differenza fondamentale fra il driver digging'** e il «dry digging's* Nel primo caso i diamanti trasportati dalle acque sono sparsi su vaste zone senza possibilità di ricerche metodiche ed uniformi, mentr.c i diamanti della seconda specie, prodotti probabilmen te da un'azione vulcanica, sono inca strati nella ganga compatta, cioè nel l'arenaria azzurra giacente a strati nelle viscere della terra. Era quindi fatale che la ricerca individuale del «.dry digging's* venisse in breve spazio di tempo soppiantata da imprese industriali capaci di raggiungere le arenarie a grandi profondità, con mezzi ben più potenti di quelli di cui potevano disporre i « diggers * meglio attrezzati ed era altresì logico che coteste imprese si coalizzassero e finissero poi per distendere sull'interno Sub Continente una vera e propria sovranità monopolizzalrice del diamante. La gara dei «clains»Afa, come ho detto, il « digging * individuale non è scomparso. Permane lungo le fangose rive del Vaal, lungo VOrange, a Mafeking, a Bloemfontein, a Lichtenburg, iti altri luoghi ancora. L'ultima assegnazione di « clains », di lotti è (tata fatte a Lichtenburg, ad 84 miglia ad ovest di Johannesburg, u Governo sceglie un appezzamento di terreno dlamantifero di non grandi dimensioni, generalmente un quadralo di due miglia di lato, lo divide in tanti piccoli lotti, cioè in • daini », pianta su di essi delle bandierine colorate e indice la gara. Accorrono migliaia di concorrenti, bianchi naturalmente (polche i negri sono esclusi), decine di migliata, tutta la massa fluttuante del «diggers* sud africani, che oramai è sempre composta delle stesse persone, poiché non è facile penetrare in questo Paese senza degli scor.i ben determinati e se U nuovo giunto racconta alle Autorità del porto di sbarco che è venuto in Sud Africa a fare il « digaer », lo passano alla prigione come vagabondo, o al manicomio come esaltato. 0 più semplicemente non io lasciano sbarcare. Vedremo di che specie sono 1 concorrenti, gli aspiranti ai nuovi t clains ». che alimentano la speranza di diventare ricchi in un giorno (possono anche perdere 2000 sterline in un mese in vane ricerche), per ora guardiamoli distesi in lunghissima fila, un miglio distante dai terreno diamantifero. E' una gara di corsa a piedi, null'altro che una corsa. Al colpo di pistola tirato dall'agente governativo a cavallo, tutti si slanciano. I « clains * con le bandierine toccano a chi arriva prima, a chi primo salta nel piccolo recinto picchettato. La maggioranza dei concorrenti resta a bocca asciutta, ma quelli che non riescono più a correre, ingaggiano, con contratto regolare, un corridore e coloro che sono arrivati a conquistare un claln pagano una tassa ai Governo ed hanno cosi il diritto di cominciare a raspar nella terra, invocando la fortuna, perchè i diamanti ne vengan fuori. Rinnovano, pertanto, sul terreno diamanllfero, la dita mineraria primitiva, simile a quelle semisecolari del Vaal, relitti delle antiche « rush ». in seguilo le agglomerazioni di quella specie muoiono o fioriscono, a seconda che t diamanti si trovano scarsamente o in coppia. L'elemento essenziale, su queste terre della sterilità, è l'acqua e, se non ne esiste nelle vicinanze immediate del nuovo campo dlamantifero, guadagnano più quelli che organtzzan le imprese per il trasporto dell'acqua, o stabiliscono dei bars o delle botteghe di rivendite di generi di prima necessità che coloro che cercano i diamanti, il recupero del quali oggi, come nel passato, come sempre, in questo Paese, quando si tratta di lavoro, è assai piti opera dei negri che del bianchi. La terra diamantifera a setaccio Qua:::t sono i « diggers » oggi? A che cifra ammontano questi nomadi, che si spostano da un punto all'altro dei Sud Africa, dove nuovi • clains » sono aperti al pubblico? Si dice che siano ventimila, ma alcuni II ritengono più numerosi e vi comprendono la maggioranza di quella tipica, inaudita categoria di sud africani chiamati « poor whites » per i quali un lavoro manuale è inconcepibile, cioè fatica unicamente negra e preteriscono languire nella miseria piuttosto che modificare quell'atavico pregiudizio, che per loro è legge morale. La tassa che i « diggers • vagano per il diritto di « operare » non è gravosa, una sterlina al mese, ma è legge di Stato he tutta la produzione sia venduta al Governo, u quale mantiene, sui terreni diamantiferi popolati dai cercatori, degli uffici da campo, dove ogni specie di diamanti è consegnata, esaminata, ritirata e pagata ■ ipso facto ». La legge vale anche ver ogni specie di proprietà privata. In Sud Africa il proprietario del terreno non è il padrone dei minerali che vi si possono trovare. A volte le pietre sono lasciate al concessionari del « clains », ma, in questo caso, vengono rilasciate autorizzazioni di vendita, di modo che, non una gem¬ ma uscita dalla terra sud africana do vrebbe sfuggire al controllo governativo.- in pratica accade ben altrimenti, ma avviene pure che il Sindacalo Oppenheim compri in blocco tutta la produzione dei • diggers ». E' dal 1926 che permane a Lichtenburg la massa dei cercatori. E in questo periodo di tempo il Sindacalo diamantifero non ha fatto che togliere dalla circolazione i diamanti prodotti dai « diggers * per un valore di parecchi milioni di sterline e aggiungerli all'enorme riserva giacente nelle casseforti di Kimberley. Da notarsi che le pietre di Lichtenburg non sono fra le migliori, ma il trust diamantifero le ritiene sui Udentemente pericolose per minacciare la propria produzione. L'avventura individuale della ricerca del diamanti si è tuttavia perfezionata da com'era un tempo, voglio dire che il • digaer » riuscito a rag giungere una piccola porzione del terreno *pegged*, cioè suddiviso in « clains », o ad ottenerla dalla sorte, poiché pare che le gare di corsa saranno abolite e sostituite dal sorteggio, non è, nella massima parte dei casi, sempre solo con la sua disperata speranza contro lo strato d'arenaria azzurra spesso un metro e affon dato a tre metri. Anche il « digaer » più modesto, oggi, possiede quello che cin linguaggio dei cercatori è chiamato il « baby », apparecchio primitivo formato da picchetti, da tubi di grondaia e da setacci. Nel setaccio il « gròvel » (la terra diamantifera) è lavato e rilavato, girato a mano, di modo che la forza centrifuga lasci al centro, con i residui più pesanti, anche i diamanti, e quindi rovescialo sulla tavola, dove il Manco ed i suoi tre o quattro boy* cafri aguzzano lo sguardo per scorgervi il brillare delle destderatlssime pietre. La media, dico la media generale, di profitto mensile di un simile lavoro a Lichtenburg è raro che superi le 50 sterline al mese, dalle quali bisogna togliere il mantenimento del bianco e della sua donna, poiché i « ménage* » sono comuni net « clains » e la paga dei boys cafri da uno scellino a due e mezzo per giorno, ma sopravvive, nel dominio dei • clains ». un grande sentimento ài solidarietà. I « diggers » si alutano molto fra di loro, quando si trova una bella pietra tutti fanno festa, vale a dire il fortunato paga da bere e da mangiare a tutta la società, Accanto al « digger » povero, e che continua a rimanerlo perchè non ha fortuna nella ricerca, vi sono quelli che lavorano in grandi fosse chiamate tpaddoks*, con numeroso seguito di cafri e macchine complicate e filovie aeree e vagoncini che scivolano sulle rotaie. Il credito è larghissimo fra i cercatori di diamanti, c'è sempre chi è disposto ad anticipare il denaro per le spese del lavoro e c'è anche chi fa della ricerca uno sport, dedicandovi le proprie vacanze, arrivando al campo su di una superba macchina, tanto per poter dire che anche lui ha avuto la soddisfazione di trovare personalmente delle pietre. Naturalmente accade talvolta che qualcuno trovi un diamante del valore di mille sterline. L'avvenimento è raro ma possibile. E' la stessa precisa cosa del lotto da noi. La buona fortuna di uno serve ad alimentare le speranze di tutti, anche se l'immensa maggioranza dei cercatori vede passare i mesi e gli anni senza riuscire, con diamanti che trova, a pareggiare il suo bilancio piccolo o grande. E infine, dopo dieci anni o venti, il giovane « digger « e diventato un vecchio » digger », con una somma di esperienza enorme in materia diamantifera. ma con la miseria che gli è sempre compagna. Questa è la conclusione dell'avventura. Terre senza cimiteri Non si sente più dire, oggi, in Sud Africa -. il tale è diventato ricco con i diamanti. La prerogativa rimane al miliardario Sir J. Robinson, al decrepito inventore della legge sul commercio illecito dei diamanti, ma Robinson è della stoffa e dell'epoca di Rhodes e quindi l'eccezione si spiega. Però, la vita del «diggers* ha l suoi vantaggi. Anzitutto, questa gente è formata da simpatici tipi d'una generosità senza limiti e il vivervi insieme è un vero piacere. Si è in compagnia della chimera permanente, dell'ottimismo immodificabile, del sogno ad occhi aperti, della comprensione, dell'indulgenza, in una parola, e del più profondo senso d'umanità. Tutti sono eguali nei « clains », nessuno è geloso dell'altro, l'immenso scrigno della natura che è li a portata di mano sembra avere spento l'ardore della lotta indi viduale e i fenomeni dell'egoismo. In effetto i « diggers » sud africani formano una specie di consorteria che. senza essere privilegiata, ha trovato una soluzione al problema della vita « sui generis », che la soddisfa pienamente. Anche i negri che lavorano per l bianchi nei campi diamantiferi a fior di terra, o quasi, sono migliori degli altri, il lavoro, poi, non richiede nessuna conoscenza speciale; si divenla 'digger* in un'ora. Ed è così sano che dovunque, nei polverosi, aridi, e per l'aspetto, orridi luoghi, dove avviene la ricerca individuale delle pietre, la gente trova difficoltà a morirvi. Non vi sono cimiteri accanto ai « clains •; l'armamentario romantico e funebre che circonda i luoghi dove gli uomini si adunarono per strappar dalla terra la rapida ricchezza è completamente assente dai paraggi del campi diamantiferi vecchi e nuovi, i « diggers * diventano così longevi che bisogna che sì rassegnino ad andare in pensione. E al postutto la loro occupazione è aristocraticamente oziosa. Chi pensa che la ricerca dei diamanti sia una cosa penosa si sbaglia grossolanamente. Starei per dire che è una forma ideale di vita. Il cercatore è bruciato dal sole, certamente, perchè vive sempre in pieno sole. Sia la sua occupazione si riduce ad osservare quel che fanno i suoi cafri. Una volta c due per settimana dedica un'ora ad osservare la sabbia diamantifera. Ha tutto il tempo, quindi, per dedicarsi al bar e se ne ha voglia al tennis, al cricket, al tool-ball, in una parola, all'ozio. Questa esistenza è stata trovata scandalosa da alcuni legislatori sud africani e deplorata in pieno Parlamento. Ma il Governo non sopprimerà il « dia mond digglng's », poiché acutizzerebbe la disoccupazione dei « poor whites * scioperanti inguaribili ed eterni (sono un centinaio di migliaia). Soltanto non tollererà il « platinum digglng's », vale a dire dinanzi alle scoperte delle impo nenti quantità del preziosissimo metallo che furon fatte intorno a Lyndeniiurg e che hanno rinnovato, con la formazione delle Compagnie plalinife re allo Stock Exchange di Johannes burg, le epoche leggendarie della formazione e dell' amalgama delle Compagnie aurìfere, non lascterà germina re la piccola ricerca individuale. Of fenderà però gra.vem.enle. in tal modo il principio democratico e scontenterà i poveri, diavoli del Sud Africa che so no legione... eL'onestà dei negri in margine ai « digging's * vivono i cafri, in condizione miserrima, poiché, pur dì riuscire al economizzare sulla scarsissimi paga e riportare al villaggio la somma che permetterà loro di comperarsi un paio di donne e un pìccolo armento, si condannano ad ogni genere di privazioni. Generalmente l negri sono onesti, non rubano i diamanti, che sono sempre t primi a scorgere, ma qualche volta la tentazione li vince e, mentre il « digger * è al bar o al tennis, sottraggono una pietra che brilla nel setaccio e la nascondono in bocca, o nelle orecchie, o nei crespi capelli, o la ingoiano per venderla poi a vile prezzo. E' questo, come ho già detto, uno dei più gravi crimini che si possano commettere in Sud Africa. I'« illlcit diamond buying ». Al pari del commercio illecito dell'oro e del platino, al pari della vendita dei liquori ad un uomo, di colore (il Sud Africa è siffatto Paese che se un europeo vi incontra in viaggio di piacere alle « Victoria Falls * Rabindranat Togo re o il Maraja di Putitala o un milionario canlonese. o il Presidente del Consiglio giapponese, considerati tutti come appartenenti a razze di colore ed offre a cotesti signori un whisky: rischia la galera), il possesso di un diamante non registrato e grezzo espone il detentore alle più aspre severità della legge [prigione e lavori- forzati per parecchi anni). Credo che non vi aspetterete da me ia difesa di una simile legislazione. Viceversa, gli infiniti descrittori, specialmente inglesi, di questo Paese, la trovano logica e giusta. E trovano giuste e logiche anche tutte le trappole che la polizia sud africana escogita per scoprire i contrabbandieri di diamanti. La più volgare e comune è quella del falso contrabbandiere negro o bianco, che s'avvicina furtivo al forestiero tendendogli, nel palmo della mano, del falsi diamanti grezzi. Si tratta, generalmente, di gente di polizia, che è consentito di respingere nel più brutale dei modi. Ma qualche volta si sbaglia, poiché ci si può trovar di fronte a contrabbandieri veri con diamanti auten tici. Non rimpiangete di aver trattalo i secondi offerenti come i primi, poiché, novanta volte su cento, i diamanti sono difettosi e valgono sempre meno di quello che li avete pagati. ARNALDO CIPOLLA mdavlmrssstclJdrlvafmtvCbmspMuetdcgppeatltctcmmm

Persone citate: J. Robinson, Oppenheim, Rhodes, Robinson, Victoria Falls