Avventure con Shaw

Avventure con Shaw Avventure con Shaw Innumerevoli volte, ma sempre inutilmente, George Bernard Shaw ha ammonito 1 suoi ammiratori d'ogni parte del mondo a voler desistere dalla caccia insensata e frenetica ch'essi danno a) suoi autografi. Gli ammiranti collezionisti, esperti da tempo delle fruttuose prede che si posson fare persino nei cestini di rifiuti che escono dallo studio di G. B. S., non hanno alcuna intenzione ài darsi per vinti. Volumi autografati o minute di articoli, lettere d'affari 0 conti della spesa, taccuini d'appunti o biglietti da visita, tutto ha un valore — e specialmente un valore commerciale e commerciabile — per 1 collezionisti maniaci, che non guardano a sacrifìci pecuniari e incorrono volentieri in pericoli d'ammende, e magari di condanne, pur di metter la mano su un campione qualunque di scrittura shawiana. Lo scrittore stesso 11 ha avvertiti più volte degli errori in cui erano caduti, degli inganni che avevano subito a causa di profittatori disonesti o di Intermediari troppo ingenui. Anche recentemente egli ha dimostrato a qualcuno che certe note marginali di un certo volume che era stato messo all'asta pubblica e che era considerato di gran pregio ed era salito ad un alto prezzo non eran dovute alla sua penna, ma a quella di suo suocero 0 di sua suocera! Fallica sprecata. La mania della caccia e della speculazione intorno ai manoscritti shawiani Insiste, cresce e si propaga, senza che nessuno vi possa metter riparo. npriltfcmgefIIsRpPiocoli tesori In un camion di rifiuti o -1 ™"I ^omDlgUw Te "idee di paradossi, a scompigliar le laeeE', del resto, una mania che risale a molti anni, si può dire al tempo assai lontano in cui lo scrittore era alle sue prime armi e per quanto si affannasse ad agitare le acque stagnanti della pubblica opinione non era ancora riuscito a soffiarvi sopra 11 suo spirito sino a farle diventare un mare tempestoso. Una prova eloquente ce la fornisce oggi stesso un libralo, Dan Rider, in un breve, ma agilissimo racconto di alcune Avventure con Bernard Shaw (London, Morley & Mitchell Ken nerley, 1929). Chiamato, In un certo giorno del 1907, ad aiutar la mamma e la sorella di Shaw nello sgombero della casa che la famiglia Shaw ahi tava in Fitzroy Square e specialmente a liberar da cumuli enormi di mace rie librarle una stanza che era stata lo studio dello scrittore, Dan Rider si trovò ad insaccare e a caricar sui camiorw per trasportarle nella sua li oreria pile di carte e di libri a cui Shaw aveva rinunziato, ma tra cui una cernita meticolosa rivelò tesori inestimabili per lo shawiano appassionato, tesori come una grossa parte del manoscritto del romanzo L'amore tra artisti e una collezione di ritagli di giornali pieni di referenze e di detti memorabili intorno alla persona e all'opera di G. B. S., e un piccolo diario personale con curiose annotazioni d'entrate e d'uscite che si prolungava per un anno. Ouale che si fosse U diritto di proprietà ormai acquisito dal libraio-collezionista, il primo suo dovere dinanzi alle preziose trovvailles era evidentemente quello di rimandarle subito 0, anche meglio, di riportarle subito al loro proprietario più vero e legittimo. Invece 11 buon Rider si limitò ad informare G. B. S. dei documenti che si trovavano nel suo negozio e ad invitarlo a fargli una visitina per sceglier da sè, tra le cose sue, quello che più gli fosse convenuto di recuperare. L'invito fu ripetuto più volte senza che Bernard Shaw si decidesse a far la visita richiesta. Una volta lo scrittore rimase una ventina di minuti fuor della libreria ad ammirare 0 a deplo rare una sua effige caricaturale che era esposta in vetrina senza decidersi ad entrare. Solo ad una delle comunicazioni del Rider egli rispose, un'al tra volta, con questa cartolina laconica: « Siete voi un libraio di giorno e un ladro di notte •, cartolina laconica che 11 libralo trovò piena di mol ti significati... Dopo aver formato la gioia del libraio, 1 cimelll shawiani suscitarono le concupiscenze e le contese di molti amatori e furono posti a disposizione d! studiosi come Archibald Henderson Shaw non riebbe, mi pare, altro che 11 taccuino; e il manoscritto di Amore tra gli artisti. Invano ricordato all'autore, fu dal Rider, durante la guerra offerto inutilmente a Morgan, che lo rifiutò, e poi ceduto per trenta sterline ad un altro libraio. Il Rider si seTvl del ricavato, molto modesto in verità, per alimentare una sua sottoscrizione in favore degli inquilini vessati dai padroni di casa. Per gli stessi inquilini egli avrebbe voluto anche pubblicare una raccolta di vecchie recensioni di Shaw, compilata In gran parte sulla scorta del ritagli di glor nall estratti dalle macerie del famoso sgombero, ma a questa pubblicazione Shaw stesso, per mano del suo segretario, oppose un rifiuto, dicendo che le pubblicazioni delle cose sue egli era solito farsele da sè e chiedendo almeno una lista di quel ritagli, li sta che il Rider non potè mandargli perchè 1 ritagli li aveva — sempre per quella sua causa umanitaria — messi in pegno! La conferenz» ti elreoll socialisti Il nostro Rider aveva conosciuto Bernard Shaw, quando questi, emaciato e malvestito, ma già pieno di spirito battagliero, frequentava i circoli socialisti e si divertiva, a colpi Mnella testa al buoni « fabiani •, tem perati sognatori e candidi riformato ri. Portando di peso su per le scale la sua bicicletta, il giovane Shaw entrava la sera nella stanza, densa del fumo della stufa e delle pipe, di qualche circolo rionale e s'assideva coi maggiori intorno al fuoco a sentir leg- gere e discutere di problemi sociali ie religiosi. Talvolta la riuntone era dfredda e scarsa ma bastava che Shaw t,dfU)attlt° Perchè «»» fl lI^m^fn ,d8Ve Shf b«"Ute zIp„h Eni ?Ì.^?ci1,„e.fl^Vn nscenti della sua logica senza paura. Il dRider narra di una sera In cui, con f„,-„-.,„ .-„„„ , .,„,' . tpoche argomentazioni ben dirette ed una irruente e spiritosa schermaglia, PShaw ridusse al nulla gli entusiasmi del Burrows per le dottrine teosofiche. lasciando annientato e scandalizzato 11 Jsuo avversario e andandosene poi, se- Mreno e sorridente come era venuto, quando il putiferio dell'acceso dlbat- ntlto fu al colmo. Alla maggioranza del .fabiani. quel paradossi parevano soltanto buf- fonerle, Imperdonabili ad un giovane che si piccava di Intervenire in di- battiti seri. Essi non s'accorgevano del lievito di vita che Shaw portava a e e o i n i e n o e e i o i e — o i ri fermentare in mezzo a loro e non compresero la serietà della giovane recluta se non quando questa, Invi- tata a tenere qualcuna delle letture sociali, prese per tema delle sue con- ferenze ■ Il Capitale » di Carlo Mane, annunziando che si riprometteva di stroncarlo. Il Rider assisteva alla pri- ma di queste conferenze antimarxiste, nella sala di un clrcoletto rionale. Era d'inverno, sei 0 sette persone assiderate eran coraggiosamente venute all'adunanza. Shaw, senza por mente al troppo scarso numero di uditori, prese a leggere un suo discorso preparatissimo e ponderatlsstmo sulla "dottrina di Marx, non abbandonandosi a spiritosaggini e a paradossi, ma seguendo un filo di logica Inesorabilmente serio e spingendo innanzi le sue argomentazioni come catapulte spietate. Nell'atmosfera opaca di fumo le teste degli ascoltatori a poco a poco si piegarono vinte dalla sonnolenza. Il « chairman » si addormentò addirittura, ad un certo momento, e non si risvegliò di soprassalto che a lettura finita, appena In tempo a ri- volgere qualche domanda sull'argo- mento e a proporre un voto di felici- tazione e di ringraziamento per la bella serata intellettuale che 11 conte- renzlere aveva fatto trascorrere al suoi consoci, ben felici di concordare neUe idee che 11 conferenziere aveva esposi*. «Carlo Marx è norie • l'ho ammazzato lo > Quella lettura doveva esser seguita da una serie di consimili letture in consimili circoli Shaw s'era messo consimili_ circou. s>naw s era messo in testa di detronizzare Carlo Marx in mezzo ai fabiani. Ma la battaglia ve- ra e propria s'ebbe una domenica se- rà, alla sede centrale del fabianismo, Hyndman contro Shaw, sempre sul « Capitale > di Marx. Hyndman era il vecchio maestro socialista, per 11 quale la dottrina di Marx era intangl bile, Bhaw~ìa "recìnta" icanM^Mr» m<Hohn. L2 .1 ^ „ Formidabile battaglia al cui secondo « round • — come 11 Rider si esprime — Shaw credè di aver trionfato, tan- to da poter prorompere nell'esclama- zione: 1 Carlo Marx è morto e l'ho ammazzato lo! ». A queste parole ^^^^f^oL» a gridare che era uno scandalo e una menzogna e che per ammazzare Marx ci voleva altro che del motti di spirito e delie pagliacciate. Shaw. im- perturbabile, raccontò che aveva stroncato Marx in una quantità di circoli . fabiani a coll'assenso completo del « fabiani » stessi, e anzi ricevendone i loro ringraziamenti alla fine delle sue letture, narrazione che rispondeva teoricamente al vero, ma che fu subissata dai fischi e dagli urli dell'assemblea, malgrado il timido lnterven to del Rider a confortare della sua testimonianza l'asserto di G. B. S. Non minor scandalo dovevano susci tar poi tra 1 marxisti 1 • Fablan Essays > in cui Bernard Shaw rafforzò ed estese la materia delle sue letture. ' Lo orHIeho teatrali Dan Rider, che ha assistito Bernard Shaw in tutte le sue prime imprese ed avventure, anticipandone i successi e sempre ammirando la tremenda mtrepidità colla quale egli si metteva agli sbaragli e spalancava le finestre e le porte troppo chiuse del cenacoli politici ed artistici, afferma oggi che, a suo modo di vedere, Shaw non raggiunse la sua piena libertà altro che quando Frank Harris lo chiamò a scrivere le critiche drammatiche della « Saturday Review •, che egli allora dirigeva. E' probabile che l cento critici drammatici inglesi che sono accorsi, giorni solo, a Malvern per assistere alla prima rappresentazione in Inghilterra del nuovo lavoro di Shaw, « The Apple Cart », non ricordino tutti l'immensa impressione che fecero, specialmente su 1 giovani, le cronache teatrali di G. B. S„ quando l suoi articoli erano attesi con ansia febbrile tutte le settimane e l'ingresso nei teatri del nuovo critico, che osava presentarsi al più aulici spettacoli in giacchetta da passeggio, Invece che in abito da sera, facendosi mettere talvolta alla porta, costituiva un chiassoso avvenimento. A. 3

Luoghi citati: Inghilterra