Hindenburg contro i tedesco-nazionali

Hindenburg contro i tedesco-nazionali Colpo di scena in Germania Hindenburg contro i tedesco-nazionali Il Presidente deplora e condanna l'accasa di alto tradimento ai Ministri firmatari del Piano Young = I nazionalisti battono in ritirata mentre le sinistre gridano vittoria Berlino, 18 notte. Dopo l'intervento dell'altro giorno con cui il Presidente HlndenbUTg severamente ammoniva i Partiti di astenersi dal trascinare in balio la sua persona nelJe loro lotte di parte, prò o contro il plebiscito, siamo oggi di fronte a una nuova manifestazione presidenziale che, salva sempre la grande deferenza che tutti professano verso la persona del Presidente, non mancherà di provocare le più vive polemiche. L'intervento presidenziale non è più questa volta in forma di lettera, ma in forma di una conversazione che il Presidente stesso ha avuto col Cancel liere, durante la quale il Presidente ha espresso giudizi che il Cancelliere dà alla pubblicità in un comunicato apposito, ©revocando già cor. ciò la prima delle polemiche, se cioè veramente la manifestazione presidenziale fosse o no destinata alla pubblicità. Il comunicato governativo Ma non ci lasciamo prevenire dalle polemiche e cominciamo col premettere i fatti. Ecco dunque 11 testo del comunicato governativo: « Il Cancelliere ha oggi a mezzogiorno riferito al Presidente del Reich sulla ipolitica interna. Nel corso del colloquio, il Presidente ha colto l'occasione per qualificare H paragrafo quarto del plebiscito, il quale pone il Cancelliere e gli altri Ministri e plenipotenziari, che stipulino il Piano Young o altri Trattati analoghi, sotto l'accusa di alto tradimento, come un attacco politico di natura personale che egli deplora e condanna. Il Presidente del Reich ha incaricato il Cancelliere di dare comunicazione di ciò ai membri del Gabinetto ». Questo il comunicato. Prima questione che viene subito sollevata nei circoli di Destra 6 questa: il Presidente autorizza il Cancelliere a comunicare questa sua opinione ai membri del Gabinetto, ma la destina ugualmente alla pubblicità? Il fatto è che i giornali di Sinistra si impadroniscono del comunicato governativo presentandolo a grandi titoli su tutta la pagina, e nei quali il nome del Presidente figura a caratteri di scatola, come un'affilata e tagliente arma di parte contro i loro avversari, gravemente contravvenendo, senza accorgersene, al desiderio del Presidente espresso appena due giorni fa, che, cioè, la sua persona sia lasciata all'infuorl e al di sopra delle lotte politiche e dandogli in qualche modo sul piedi con la propria zappa. Ed ecco qui la seconda questione: non si può, infatti, nascondersi che, a prima vista almeno, una certa contraddizione può facilmente dare all'occhio (specie a coloro che hanno rutta l'intenzione di trovarcela) tra questo giudizio oggi espresso dal Presidente, che condanna senz' altro Implicitamente il plebiscito, e la sua manifestazione dell'altro giorno, nella quale affermava che egli non aveva fatto noto nè aveva Intenzione di far noto il sutì parere personale sul plebiscito e il Piano Young prima del momento In cui la legge relativa non arrivi a lui per gli interventi richiestigli e consentitigli dalla Costituzione. A due giorni di distanza, ora, ti Presidente si pronuncerebbe senz'altro In merito, dicendo implicitamente al popolo,: « Non votate il plebiscito perchè contiene quell'articolo che io condanno ». Avvertono questa contraddizione anche 1 giornali! di Sinistra, 1 quali sentono il bisogno di prevenirla, controbattendola con argomenti di questo genere: che il Presidente, mentre da un lato sospende U suo giudizio in merito al Plano Young, d'altro canto ha voluto esprimere ai membri del Gabinetto minacciati dall'art. 4 la sua solidarietà. Ritirata Ma queste sono polemiche, diremo cosi, di forma, suscitate dall'odierno comunicato. Vi sono poi quelle di con tenuto. Per questo riguardo, naturai mente il comunicato colpisce in pieno i giornali del trust hungenberghiano, e si deve aggiungere che colpisce a morte il plebiscito stesso: e questi giornali corrono alle loro deboli difese. Il Presidente, essi dicono, è stato informato male; e sostengono con argomenti, ahimè, a posteriori, che l'art. 4 non aveva forza retroattiva e non riguardava i Ministri della politica d'intesa e non aveva nulla a che faro col Piano Young, ma riguardava unicamente i Ministri che in avvenire concluderanno Trattati in contraddizione con la repulsa della colpa di guerra. Inutile rilevare la povertà di questa difesa che è un ritiro bello e buono e che contraddice a quanto essi hanno detto fino a questa mattina, salvo ora ad affermare che il plebiscito non avrebbe nul le a che fare contro il Piano Young. Il ratto che tutti sanno è che quell'art. 4 mirava sopra tutto a colpire 11 Ministro principale della politica di intesa con la Francia, cioè il Ministro Stresemann, che la morte ha fatto il brusco scherzo di togliere loro di mezzo alla vigilia. La tiacht Ausgabe, infatti, per esemplificare a che cosa l'articolo 4 dovrebbe servire, dice che servirà a Impedire che, da domani, i Ministri plenipotenziari del Reich firmino Trattati senza il consenso del Governo centrale, e cita in proposito — sulla traccia di um'asserìta pubblicazione di Chamberìaln nel Times l'esempio di Stresemann, che avrebbe firmato il Trattato di Locamo contro il volere dei suol colleglli di Gabinetto. Le disavventure Odierne dei tedesconazionali non finiscono qua. Essi avevano in preparazione un film di propaganda per il plebiscito, nel quale, raffigurando, tra l'altro, l'episodio di Tannenberg, dovevano fare impersonare da un apposito attore anche la persona del Presidente Hindenburg. Occorreva, dunque. I) permesso di quest'ultimo. Ma il Presidente ha fatto oggi dire al rtgissem che, riferendosi alla sua lettera dell'altro ieri al Cancelliere, egli desidera che la sua persona non appaia nel film. In seguito a ciò. il Comitato per il plebiscito comunica che II film è stato senz'altro ritirato. Con tutti questi venti In poppa, la social-democrazia è le Sinistre in genere continuano a gonne vele la loro campagna contro il plebiscito. I cortei proibiti « La Repubblica fa sul serio » — scrive oggi In un grande titolo il Vorwaerts. come chi non c'è abituato. E questo fare sul serio sono alcuni provvedimenti di forza che il Governo ha preso fra ieri e oggi, e cioè: prima di tutto, sono proibiti tutti i cortei e anche le manifestazioni in locali chiusi che, per domenica, erano stati progettati dalle Destre per la propaganda del plebiscito, e che, naturalmente, avevano provocato altrettanti contro-cortei, progettati da Partiti opposti e specialmen te dai comunisti. L'atmosfera e talmente arroventata, che incidenti gravi la Polizia prevedeva per domenica, e lo dice nella sua motivazione del provvedimento di proibizione. Inoltre, il Ministro degli Interni prussiano emana un' ordinanza, pubblicata dal giornale ufficiale, In cuil si traducono per la prl ma volta in forma ufficiale le ingiunzioni, finora soltanto oratorie, agli impiegati di non votare il plebiscito, proibendo loro, sotto minaccia di rapporto e di punizione, di parteggiare in qualsiasi forma per il plebiscito stesso. E. infatti, per cominciare, oggi stesso viene annunziato che il preretto di Dusseldorf ha sospeso dalla sua carica il consigliere di Prefettura Bierbach. che, malgrado gli avvertimenti pubblici fatti in questi giorni da personaggi ufficiali, ha firmato un manifesto della Sezione locale delle Destre per il plebiscito. Un' altra manifestazione ufficiale di energia è oggi la dura risposta di Severing. Ministro degli Interni del Reich, a una lettera del conte Westarp, in cui questi caratterizzava di illegale lo scioglimento degli • Elmi d'acciaio ». La risposta dice: « Mi rifiuto di rispondere ulteriormente alle vostre Istanze, fino a che il tracotante tono di esse non si uniformerà alla compostezza usuale della corrispondenza ufficiale ». Il Consiglio de! Ministri nella sua riunione odierna ha approvato il progetto della nuova legge per la protezione della Repubblica. G. P. austriaca 18 notte. La riforma costituzione Vienna. Il Cancelliere Schober ha oggi presentato alla Camera il progetto di ri forma della Costituzione inspirato al rafforzamento dell'autorità statale. Al Presidente della Repubblica la nuova Costituzione vuole conferire il diritto di nominare il Governo e di sciogliere il Parlamento. Il Presidente dovrà essere eletto dal popolo e rimanere in carica ? anni. Oltre a risolvere certe questioni in materia amministrativa e di polizia, con la nuova Costituzione si abbandonerà il Parlamento procedende al sistema delle due Camere e riducendo il numero dei deputati. Il diritto di voto sarà conferito solo a chi abbia compiuto 24 (e non più 21 anni) e risieda da 1 anno alme no nel paese nel quale intende votare. In tutti i casi in cui manchi la maggioranza dei due terzi necessari per modificare la Costituzione, si coesulterà il popolo mediante plebiscito. La Costituzione mira anche a conferire al Presidente della Repubblica, dietro proposta del Governò, il diritto di sospendere temporaneamente la validità di uditi articoli della Costituzione stessa, cioè a dire proclamando lo stato d'assedio. Schober ha illustrato questo progetto con un discorso chiaro e sereno per ascoltare il quale erano intervenuti alla seduta anche diversi membri del Corpo Diplomatico, tra cui il Ministro d'Italia, Auriti. Il Cancelliere ha fatto tra l'altro allusione al quesito sollevato da taluni se la nuova Costituzione sia veramente necessaria: « Ove si vogliano prove in proposito — egli ha esclamato — si pensi agli ultimi mesi che hanno mostrato a tutti i patrioti che è impossibile continuare a marciare sulla via seguita finora ». Il discorso di schober è stato accolto dai socialisti, eccezione fatta di qualche interruzione, con molta calma. I partiti della maggioranza hanno applaudito. La discussione sul progetto incomincerà la settimana ventura. Dichiarazioni di Schober Roma, 18 notte. II corrispondente da Vienna della Tribuna ha intervistato il Cancelliere Schober intorno alle nuove direttive della politica austriaca. In inerito alla politica interna il Cancelliere ha detto: « I problemi interni stanno al primo piano della nostra vita pubblica, e specialmente importante è quello delle Helmwehren. Tale problema domina già da mesi le discussioni che si svolgono sulla stampa e nelle riunioni di parte. Secondo me, un grave errore fu il non aver attratto già prima il movimento nell'orbita della politica ufficiale. Infatti è dovere primo della democrazia di rendersi conto di una corrente popolare di tanta forza. Una democrazia deve spiegarsi a tempo con i rappresentanti di un movimento popolare e deve assegnare ad esso il posto che gli compete éntro I quadri delle energie costituiva dello Stato. Per questo motivo, alla prima occasione, quando cioè entrai nel Parlamento, nella mia dichiarazione programmatica dpdical molte parole al problema delle Heimwehren. Ciò significa che ritengo mio compito assicurare all'idea dello Stato e allo sviluppo economico del paese tutto quanto nel movimento vi è di buono e di sano. Sono persuaso di riuscire ad ottenare lo scopo, salvaguardando la legalità delle forme ed ho la convinzione che anche le modificazioni alla Costituzione desiderate dalle Heimwehren po tranno essere amiate senza turbamento dell'ordine. Trattasi di una riforma che. esaminando le cose obbietti vamente, è troppo necessaria, e che del resto già prima dPlla crescita de! mo vimento delle Heimwehren era stato richiesto dall'opinione pubblica In dt verse occasioni ». Al Cancelliere austriaco è stato domandato in che cosa consisterà la ri forma. Schober ha risposto: .«Per la più facile comprensione dell'estero lo dirò in una parola: .Rafforzamento dell'autorità statale ». Al cune manifestazioni troppo appassionate, avutesi in parecchie riunioni delle Heimwphren, indussero una parte della stampa straniera ad esprimere timori circa l'ordine interno nel nostro paese: questi timori sono infondati. La organizzazione di destra medesima, fin dall'inizio, domandò che l'autorità statale si garantisse contro le aberrazioni di una democrazia degenerata in demagogia, ed i capi della organizzazione sanno benissimo che 1 principi di tale loro programma de vono essere applicabili pure nei riguardi delle Heimwehren ».

Persone citate: Auriti, Plano Young

Luoghi citati: Berlino, Francia, Italia, Roma, Vienna