L'istruzione premilitare e premarinara

L'istruzione premilitare e premarinara* Navigare necesse » L'istruzione premilitare e premarinara Soltanto chi getta al di là del maro la propria speranza ed apre le vele I remi a riconquistarla sull'altra sponda, è capace di molte volontà e Hi molte gagliardle. Paese di navigatori senza paura, l'Italia deve fatalmente cercare il compimento delle sue Brandi fortune oltre 1 suoi mari, ove par che la porpora e l'oro del tramonti ineffabili compongano sulle onde liberate 11 vessillo protettore di San Marco. Roma, non come esumazione geografica, ma come imperativo storico, può tracciare di nuovo a noi il millenario tramite della possibile gloria, poiché vigoreggia ora un « nazionalismo nuovo » che, senza calcare archetipi stranieri, ricerca nella tradizione della razza il mezzo più sapiente e torte per restituire all'Italia, sull'arena delle competizioni mondiali, il prestigio perduto. La lezione del Duce a Perugia — ha osservato giustamente Angelo Belloni lo < Gerarchia » — ha scolpito un grande fatto della nostra storia nel cervello di molta gente; Roma ottenne l'impero del mondo allora conosciuto soltanto dopo che ebbe conuuistato il dominio incontrastato del mare, almeno di quello clic era allora battuto dalle navi mercantili, il Mediterraneo, e ne ebbe fatto il • mare nostrum ». Nelson battendo Villeneuve ad Abuktr e a Trafalgar, batteva Napoleone; Trafalgar preparava Waterloo. L'Impero del grande Córso cadde perchè non potè avere il dominio del mare. Questo rimase agli inglesi, e gli inglesi vinsero. In Inghilterra, arte, scienza, denaro, furono il mezzo di diffusione dell'idea marittima, e alla primitiva Indifferenza e sfiducia segui in pochi anni come un lento disgelo dell'opinione pubblica, poi sorsero l'interesse e l'attenzione intensa, e finalmente, con uno slancio formidabile, tutta la nazione non potè più vivere che di ,vita marittima. Le grandi citta . del mondo, capo luoghi delle colonie inglesi, possono ora vantare l'immenso ammontare dei loro traffici, la ressa del piroscafi noi loro porti e l'afflusso dell'oro, conia to a San Giorgio. E' il trionfo della vi ta pratica, dell'industria, del commercio; è l'inno dell'attività solerte e rimuneratrice; è l'uomo che va diritto |ad una mèta e non si volta mai indietro a guardare la strada che ha latto, ma figge l'occhio acuto al cammino che gli sta dinanzi. Ebbene: l'Italia deve eimilare l'In Ighilterra. Tutta la storia della nostra gente attesta che si può chiedere qualeiasi sacrificio al popolo italiano per un ideale. II popolo più Individualista e più [Insofferente della terra dà ora dei Jvuoiti. In fatto di disciplina, a quello nglese. La' constatazione è di Lord Readdng, viceré delle Indie. Il nostro paese cammina verso la prosperità e la potenza, poiché 11 Fascismo è un poliedrico fenomeno di rinascita, tutto fremente d'i sentimento schietto e generoso. »"» Bisogna creare una « coscienza marinara i nella nazione, bisogna rinno yare 1 fasti di quelle splendide epo che che videro gli ardimenti dei due CatrotortH' Giovanni ■ Franco, di Amerigo VespuccI, di Pietro Visconti, di Marco Polo, di Ambrogio Contarlni. di Paolo Centurioni, di Alessandro Guarino, di Giovani» da Carignano di Giosafat Harbaro, e di tanti altri piaggiatori, naviganti, geografi, ammiragli, cartografi e piloti che furono gli iniziatori più o meno fortunati, sempre ammirevoli, delle più audaci spedizioni marittime. « Il vero scopritore — ha scritto il Buxckardt — non è già colui che casualmente approda pel primo ad un paese, ma chi, dopo averlo cercato, Io tTova, e se costui soltanto raccoglie la gloria di tutti gli sforzi dei suoi predecessori, e acquista il diritto di portar pel primo la parola sugli altri, non v'ha dubbio che gli italiani, quando anche si volesse loro contrastare la priorità dell'arrivo in qualsiasi spiaggia, rimarranno pur sempre il popolo scopritore per eccellenza, durante tutto il periodo ultimo del Medio Evo. Il mezzo più efficace per creare una * coscienza marinara imperiale», è di estendere il più possibile l'istruzioni! marinara della gioventù. E" necessario dare al maggior numero possibile di giovani un'idea esatta, concreta, tangibile del valore che il mare ha nell economia, nella vita, nella po tenza della nazione. € Prendere tutti i cittadini — proponeva Angelo Belloni — al momento che lasciano le classi elementari ob bligatorie, ossia nella classe integrativa e nella prima classe della scuoia media, e dare loro un'istruzione teorica e pratica di mozzi, completata con le istruzioni domenicali nei porti, 6ulle navi del commercio e da guerra alla fonda; e poi, nelle vacanze, con le brevi crociere lungo le coste; e ma garl con gli imbarchi in supplemen to sui velieri di caboltaggio e di lungo corso. Uopo di che, si porrà sui diare la costituzione di vere e prò prie flottiglie volontarie di difesa costiera, che siano lo « ftangie della flotta », indispensabili nella guerra moderna. Ed u queste dovranno dedicarsi le premilitari marinare, e prfc marinare; ossia le scuole di quegii Avanguardisti e Balilla che, dopo ricevuta a dodici anni l'istruzione marinaresca comune a tutti gli italiani hanno deciso di dedicarsi alla vita del mare, militare e civile, e possono quindi, inquadrati dai postmairLnari. equipaggiare con profitto dragamine, • mas», sommergibili costieri, idrovolanti ». Noi ci auguriamo che 11 programma del Belloni venga attualo al più pre 6to; e constatiamo intanto, con gioia che un primo passo sulla buona via si è fatto istituendo i « corsi premilitari, premarinari », e affidandoli alla Milizia. La diana è suonata. Roma, non comi, esumazione geografica, ma come Imperativo storico, traccia di nuovo a noi il millenario tramile della possibile gloria. Sia l'ardimento la ferrea e lucente prua della munita nave dalla ineso 9abile rotta, che la giovine nazione dirige verso l'ignoto, tra gli Inni della ciurma e il preciso comando di una volontà illuminata. P. R.

Luoghi citati: Abuktr, Indie, Inghilterra, Italia, Perugia, Roma