Con Henry Bordeaux ad Aosta

Con Henry Bordeaux ad Aosta Con Henry Bordeaux ad Aosta Sulle orme di Saverio De Maistre - Stanze che parlano di un dramma d'amore - Terre e genti valdostane - Elogio d'un amico n . e a e , a — o n i , o e r o, n — a di iae o o o a za n ti sen to o < ni on nlo o o, za er reei na efinoro de la ere aeselode de elile va esbo uOti. ale lipiù lla radihe me romli, ensa rate; diuol geetati roalPao i bri. ora atva caunre: lui to. rion era mi, are lia sia . Aosta, 17 notte. Henry Bordeaux, il grande amico dall'Italia, percorre la Valle d'Aosta nell'evocazione della romantica figura del suo grande conterraneo Saverio de Maistre, ricostruendo in un mito di purezza e d'arte le trame suggestive dell'idillio d'amore vissuto dal profugo savoiardo con Elisa de La Tour, la bionda e spirituale fanciulla valdostana, che ispirò al malioso scrittore d'oltralpe il suo capolavoro: « Le lópreux de la Cité d'Aoste ». Avevamo accompagnato lo squisitissimo autore della « Neige sur le pas », il fonte cantore del « Pays Nàta! », l'insigne e popola.ro scrittore, che va scolpendo ora, nella luminosa maturità della sua aite, il romanzo « Valoinbré», a passo a passo, nellasua peregrinazione attraverso le successive abitazioni della grande amica di Saverio de Maistre. L'avevamo visto pensoso ed astratto come un asceta davanti alla casa ove l'esule frequentava le lezioni del valdostano Padre Barnabita Ubertin, là dove il De Maistre s'era ammalato d'amore per Elisa, la fanciulla timida e buona che, durante ì". noios dissertazioni filosofiche tenute dal burbero maestro al futuro scrittore, all'ombra d'un ciuffo di noccioli In fondo al giardino, s'affacciava ad una finestra quasi ravviando i suoi fiori prediletti come avrebbe fatto delle ciocche inanellate del suoi capelli Avevamo osservato l'insigne artista, mìstico e sognante, davanti al palazzo ove Elisa era andata sposa al Notaio Barrilliers, il figlio del ricco castellano- di MontFleury che possedeva, tra l'altro, un grandioso negozio di stoffe a Stoccolma. L'avevamo visto quasi triste, muto, nel viottolo dinanzi all'orto, in cui il lebbroso aveva seguito collo sguardo il pittoresco corteo nuziale e notato il furtivo abbraccio degli sposi. Al seguito dell'insigne accademico eravamo entrati, con religioso rispetto, nella stanza ove Saverio de Maistre, aveva abbozzato il suo « Voyage autour de ma chambre », al quale scritto dava poi torma concreta nella lontana Russia, e, inavvertitamente ci eravamo lasciati cogliere dall'obbiettivo fotografico accanto a lui, nella via Croix de Ville, dinanzi all'ultima abitazione di Eliso ove, sempre, 1 ■ colombi bianchì » si affollano attorno agli esili balconi, carichi di gerani dinanzi alla fontana austera e religiosa che piange ed a cui l'esule, lontano, pensava con profonda nostalgia. Una bella pagina Ma non avevamo ancora potuto in terrogario. Henry Bordeaux andava af famosamente riempiendo di veloci annotazioni un voluminoso taccuino. E siamo andati a trovarlo, di notte, nella vetusta e grande easa avita del Farinet, ove — egli ci disse — si respira nel profumo dèi bai mobili tarlati la poesia ed il segreto del grande ed av vincente passato valdostano. L'immortale di Francia era seduto al largo tavolo della biblioteca, fra un groviglio di documenti e dì incartamenti, tra fotografie e miniature a cui i riflessi dell'antico lampadario davano la tin ta e l'evaneseenza di cose lontane. AC canto a luì, il giovane e geniale scrittore valdostano avv. Paolo Alfonso Farinet, suo buon amico, parlava con enfasi, con calore appassionato, ricostruendo nei particolari Inediti più salienti la vita di Saverio de Maistre nell'Aosta patriarcale d'allora. Henry Bordeaux ascoltava con te nerezza di fanciullo questa voce orgo gliosa di tutta una storia e di tutta una razza. Egli ascoltava avvinto sognante 11 segreto del grande richia mo, così, come nella sua terra di Savoia, a sera, dinanzi al suo romitaggio di Maupas, presso Cognin, aveva udito il racconto dei popolani per scolpirlo con verismo impressionante nelle sue pagine immortali. Poi accogliente e gentile: — Ecco una bella pagina delle mie . Vies intimes » — egli ci disse; — dividetela con noi in questo nuovo pellegrinaggio nel «paese delle anime ». La vie intime, c'est la mattare de l'art.Ed accanto a lui sfogliammo le lettere preziose di Saverio de Maistre che l'avv. Paolo Alfonso Farlnet ha il merito grande di averte ottenute dall'ultima discendente dei De La Tour, la contessa Cristina, che negli ultimi anni le andava distruggendoquasi con ''acre piacere di cancellare le traccie del grande dramma d'amore vissuto dall'avola sventurata, e di cu stodire gelosamente. Poi, quando fu ultimato l'esame delle lettere preziose quando con naturale e legittima compiacenza l'avv. Farinet ebbe documentata la quistione ancora tanto discussa circa la residenza in Aosta, per alcunmesi dal 1793 al 1794, del più grande dei De Maistre. il conte Giuseppe, che nella nostra città ha abbozzato i suoprincipali scritti — come è ricordato in una lettera in cui racconta la notte insonne trascorsa in un fienile di La Thuile mentre fuggiva dalla Savoia invasa dall'esercito rivoluzionario degenerale Montsquieu — abbiamo rivolto al grande scrittore alcune domande fra le quali quella relativa alla data di pubblicazione del suo tanto atteso volume sui De Maistre e la Valle d'Aosta, oggetto della sua peregrinazione nella nostra città. L'imminent» volumi — E' imminente — egli ci ha detto— quasi tutto il lavoro è ultimato. Ho voluto assolvere un debito verso 1 miebuoni amici valdostani, parlando della vostra valle, che mi piace tantoVerrò quest'inverno a tenere una conferenza sulla mia pubblicazione e forse parlerò anche a Torino. Ho molta simpatia per la vostra grande nazioneper la vostra « Claire Italie ». Ma amo soprattutto la vostra valle e la vostra città. Tutto è grande, qui: il vostro popolo, la vostra storia, il vostro passato ed il vostro avvenire. Vi è, nascosta sotto le vostre vecchie pietre, un poco di quell'anima gigante della prima romanità. Se è bello seguire neloro viaggi gli infaticabili pellegrinin visita ai vostri monumenti ed allvostre glorie custodite con geloso amove, che rivelano un'epopea di cui lnostra sensibilità rimane così profondamente impregnata, è altrettanto bel lo e sublime scrutare il lato meravglioso della vostra anima. Bisogna sapere amare le pietre delle vecchie case per le mani che le hanno torniteper i palpiti del cuore che hanno e spresso il loro desiderio edificandolecosi, in una selvaggia e fine bellezzama, In voi, bisogna saper ritrovare lgtrnnalvsVsplpgpaqrEgn e u a i e e i n e a l e ; o i . a , o a o n i i e a grande voce di una millenaria fedelà. In voi, valdostani, bisogna saper iconoscere la forza d'una razza che non mente, che non si sgretola, che non si cancella. — Volete dirci il segreto della vostra ammirazione e del vostro amore per a nostra piccola patria valdostana? — Non posso — egli disse —, mi vincono ora troppi episodi della vostra vita regionale. Lontano dalla Valle d'Aosta, Saverio de Maistre si sentf sempre in esilio, ed io, non so perchè, vi ritorno ogni volta così voentieri. Anch'io, come lui, sebbene per vie differenti, sembra che sospin ga il cuore. Oggi più che mai ho ap profondilo il segreto che faceva dire a Saverio de Maistre: «Il ne semble que chez vous le del est toujours sercin et les arbres toujours en fleur! », Ed ho pensato che avrei scritto la pagina più bella del mio nuovo libro, .soprattutto per voi. Scendendo da Pre-Saint Didier, attraverso la bella strada ricalcata su quella che Roma spingeva nelle Gallie, la mia automo bile procedeva lenta lenta per non rubare al mio sguardo avido ed attonito la visione dei vostri castelli e dei vostri campanili delineati sullo sfondo di nivale e d'azzurro. E le mandrie risalenti dalle fiera, nel polverone candido della strada, le mandrie datile sonagliere a mille timbri, mi hanno reso il senso d'una poesia campestre che ho cercato invano nella mia terra di Savoia, e che non po: Irebbe essere più efficacemente inquadrata nella tinta rossastra del vostro meraviglioso autunno. Le lettere e gli scritti del mio grande conterraneo tradivano appena l'intimo riflesso del vostro ambiente. Essi sono soffusi di una malinconia velata e graziosa come i colchici color di malva, che gettano una nota d'Intraducibile effetto nelle vostre praterie, quando il sole cade un poco timido e tremolante dietro la cerchia maestosa dei monti. La vostra Valle fia un nome semplice ed eloquente che si legge sul muro d'un vostro turrito maniero: « Ritorna Ed lo, che sono venuto in mezzo a voi tante volte, quasi di nascosto per non togliere all'intimità del nostro Incontro la bellezza del suo significato, ritornerò ancora per appagare il cuore de' suoi desideri di serenità e di nostalgia. Mi piace e m'incatena la vostra fedeltà alla terra sacra degli avi e so che 1 vostri emigrati In terra dì Francia non conoscono nel loro diuturno sacrifizio che un vìvo desiderio ed una grande e santa speran za: ritornare. E quando l'opra usata è compiuta, quando le pupille hanno pianto tante lacrime ed il cuore sanguinato negli angiporti rutilanti di fremiti di vita ch'essi non colgono, ch'essi non possono cogliere perchè 11 lega una promessa ed un giuramento, stanchi, ricurvi, contenti di quello che non sono più, ritornano, ad uno ad uno, ritornano tutti perchè la terra benedetta d'un pìccolo camposan to, all'ombra d'una chiesa secolare attende il pegno della loro fedeltà.. « II faut — come scriveva Saverio de Maistre a Elisa — que la brebfs troute l'herbe otì elle est attachée... ». Nove secoli di fedeltà — Trovate che Aosta abbia molto cambiato ? — Non eccessivamente. Sono state colorate di fresco le facciate delle vecchie case, ciò che stona un poco nell'aspetto attuale delle costruzioni le quali hanno assunto la fisionomia di avole ricurve che ostentano l'imperdonabile capriccio d'una civetteria puerile. Il progresso, ne converrete, è senza dubbio il più grande nemico del romantico passato. Io penserò con nostalgia alle vostre vecchie case d'un tempo, che tanto colpirono la mia immaginazione, come penserò alle vostre vie uguali, dal ciottolato corroso dai secoli, coi rigagnoli che anticamente . formavano l'invidia della mia Chambéry. Con essi va scomparendo una delle simpatiche caratteristiche del vostro cachet valdostano. Non saprò camminare sulle vostre future vie asfaltate e che stridente contrasto faranno con esse il vostro superbo Arco d'Augusto e le meravigliose Porte dei Preterii Nella sua vetustà e nel suo aspetto un poco rude di vecchia capitale del Ducato, Aosta annunciava pur sempre la limpida grazia italiana. Dovete esser grati a Mussolini che nella sua veggenza di ricostruttore ha voluto ridare alla vostra città l'antico e meritato rango di capoluogo di provincia. Io sono un ammiratore sincero del vostro Djjce. — La Valle d'Aosta non dimenticherà mai questo alto riconoscimento e risponderà sempre con devozione e cieca obbedienza al comandi del grande Capo — rispondiamo all'autore della « Claire Italie », facendogli omaggio dell'opuscolo, apparso in questi giornper opera dell'amico nostro Abate Maxime Durand, recante il lapidario titolo < 1032 - Una pagina italiana memorabile ». Henry Bordeaux conosceva certamen te questa grande data, che dice all'Ita lia ed al mondo intero la nostra devozione, il nostro patriottismo a tutta prova, la nostra fedeltà indefettibile all'augusta Dinastia di Savoia. Da qui a tre anni, nel 1932, saranno scoccatnove secoli dalla consacrazione di questo patto che ci conferisce la primoge nitura italica. — E' sublime, ma è soprattutto eloquente! — si limita a rispondere l'insigne accademico — mille e trentadue nove secoli di fedeltà alla più grandDinastia I Cosi dicendo Henry Bordeaux, s'affaccia alla veranda della grande biblioteca a contemplare la campagna silenziosa. Uno spiraglio di luce lunare Illuminava il lontano ghiacciaio deRhultor, tutto scintillante nel maestoso trionfo del suo candore. In fondo aglorti, fra i platani bisbiglianti di vento, la Torre del Lebbroso si profilava sognante, sentinella avanzata verso prati, a custodire gelosa 11 segreto dell'intimo dramma che continuerà ad affascinare 11 mondo colla sua malinconiosa dolcezza, in un mito di leggenda e dì sogno. Rodolfo Coquillard.