Violentissimo combattimento sull'Amur

Violentissimo combattimento sull'Amur Violentissimo combattimento sull'Amur I inasti occupano la oittà di L^acha^ussu Miikden, 14 notte. Si ammette ufficialmente che la città di-Lacha-sussu posta sull'Amur è stata occupata dai russi in seguilo a un combattimento molto aspro c cruento che sarebbe il più grave tra quelli finora avvenuti tra russi e cinesi. Infatti questi ultimi lamentano la perdila di tre cannoniere colate a picco dai russi e di 500 marinai. Sembra d'altra parte che anche le forze sovietiche abbiano subito nel combattimento perétte assai considerevoli. (Radio-Stefani). Guerra invernale (Dal nostro inviato) wladiwostok, ottobre. Le prime fredde raffiche dell'autunno siberiano soffiano improvvise giù dai monti nudi e petrosi di Orotschen, sconvolgono d'un tratto le acque nere della Baia di Pietro il Grande, agitano i flutti anche nell'interno del Porlo di Wladiwostok, dove le navi all'ancora oscillano le loro alberature contro il cielo livido di crepuscolo di tempesta. E' il tempo dei tifoni autunnali questo, il tempo delle tempeste che soffiano su dai mari caldi dell'Equatore, e si abbattono contro l'arcipelago giapponese con una regolarità periodica che non conosce quasi eccezioni. Wladiwostok bloccata dai ghiacci A Wladiwostok non arriva che la ripercussione di queste bufere, ma il mare vi è forse più agitato e più tempestoso che altrove. Le acque del porlo e della baia dell'Amur sono inquiete, strane, variabili. Dove prima regnava la calma assoluta, la piatta superficie si increspa, spumeggia, sussulta in flutti, in ondate enormi. Talora, a queste tempeste improvvise, succede di colpo la calma, una calma strana come lo fu la tempesta di poco prima. Si direbbe che queste acque marine racchiudono un po' del mistero del Baikal, il lago delle terribili tempeste subitanee, che si scatenano quasi senza vento. Ma qui, nella baia di Pietro il Grande {che è poi la baia Vittoria degli Inglesi) si incontrano le correnti calde del Pacifico meridionale e quelle gelide eh* vengono giù dal mare di Ochotsk. I cicloni equatoriali vengono a spegnere le loro ultime forze contro le correnti del Mare di Bering. Questo per sette mesi all'anno; negli altri cinque, il mare è coperto da una compatta distesa di ghiaccio. Wlad.iwo.stok, intirizzita nel suo gelo siberiano, attende allora a svernare, come una qttalunque altra città dell'interno. Il gelo che inchioda le navi nel ghiaccio e ferma l'attività del suo porto, non è solo il nemico di Wladiwostok, ma è il nemico dell'influenza russa in tutto l'Estremo Oriente. Cinque mesi di blocco e di inattività portuario vogliono dire dimezzare la ricchezza commerciale, impedisce che si sviluppino traffici, far stagnare, in una parola, tutta l'attività e la forza di una città che oggi rimane come l'unico porto russo sul Pacifico. Per questo essa risulta in fondo una grande e povera città, che non riesce a togliersi l'aspetto di agglomerato di case siberiano. Vie largite e deserte, case di legno in moltissimi quartieri, senso di vuoto e di silenzio, traccie ancora visibili di rovine. Incendi? Segni di lotte rivoluzionarie? Malattie, arresti, concentramenti Qua e là, rovine di abitazioni, scheletri di case, se>iso di abbandono e di squallore. Ma nelle vie del centro, presso il porto, lungo le banchine, la vita si rianima, assume degli aspetti occidentali. Sfilano colonne di soldati in cappotto e in Tre cannoniere cinesi colate a picco con 500 marinai - Gravi perdite sovietiche tenuta quasi invernale, mentre una folla silenziosa e preoccupala si ac calca attorno ai reparti in marcia quasi volesse seguirli nel loro cammino. Wladiwostok vive ora un'atmosfera di attesa ansiosa. I profughi della Manciurla si sono rovesciati qui fin dai primi giorni e vivono come possono, nell'attesa di una soluzione a questo stato di. cose assurdo, che regna a poclie decine di verste dalla città, lungo una frontiera che è già di combattimento senza essere ancora di guerra. I giornali sovietici ogni giorno riportano che in Manciuria vengono fatti centinaia di arresti. Tra i prigionieri russi concentrati a Fuzian che sono ormai migliaia, operai, contadini ed insegnanti, infierisce il tifo esantematico e la dissenteria e vicino al luogo del concentramento sono stati trovali dei cadaveri tanto battuti e deformi da non po terne riconoscere la fisonomia. Altre notizie, difficilmente control labili, si sono aggiunte in questi ultimi giorni. Lungo tutte le stazioni della linea ferroviaria tolta ai russi, Manciuiia, Kailar, Gialaionor, Gialaintun, vi sono delle prigioni dove si giudica sommariamente e si tortura, e sul confine i conladini russi sono stali mobilitati ed obbli gali a scavare le trincee; mentre i cinesi e le guardie bianche prenderebbero con la violenza le donne dei russi che erano occupati nella ferrovia. Questo dicono i giornali di Wladi wostok, e chiedono azioni di rappresaglia, parlando un linguaggio di guerra. Ma i campi di concentramento esistono anche qui. A Chabarowska, nella stessa Wladiwostok, migliaia di cinesi sono stati arrestati e riuniti, sotto forti scorte, in re cinti racchiusi da filo spinato. Misure di precauzione più che altro, destinale soprattutto a ripulire la città dall'infiltrazione gialla che si era intensificata negli ultimi tempi Le guardie bianche Restano però ancora a molte migliaia, i cinesi. Ma sono cool.ies, facchini, manovali, servi. Lavorano silenziosi sulle banchine del porto, attorno alle navi, nei magazzeni, nelle vie. Hanno abbandonato qui il loro costume tradizionale, vestono spesso come i siberiani. Si vedono qua e là nella folla le loro faccie gialle ed enigmatiche, cosi contrastanti cell'irsuto e barbuto tipo del siberiano. Pure U maggiore pericolo qui non è rappresentato tanto da loro quanto dai bianchi. Sono gli emigrati, i russi zaristi, gli avanzi dell'antico regime che formano l'ossatura del cosidetto esercito cinese. E sono soprattutto loro a combattere. Furono bianchi a sconfinare ed attaccare a Manciull, bianchi quelli che effettuarono le incursioni lungo l'Amur e l'Ussurl, che combatterono a Kabarowska ed a Pogranitscha-ia. E tutta una guerriglia senza dichiarazione di guerra, una serie di scaramuccie ed anche di combattimenti sanguinosi, nei quali la strategìa somiglia alla tattica del giuoco della sbarra che fanno i ragazzi. Nel mezzo è la linea della frontiera che la politica impone di non passare o di passare solo momentaneamente. Dalle due parti stanno schierati gli eserciti. Qua e là e specialmente nei punii più sensibili e più vulnerabili, di tanto in tanto un gruppo parte all'assalto, danneggia, uccide, fa prigionieri e subito dopo si ritira nelle proprie trincee, tentando di farsi inseguire dal nemi'.o e di fargli passare la lineo di confine. La G. P. U. Dalla parte soviettica combatte anche e soprattutto lu G.P.U.; essa cerca, rastrella nei villaggi di confine, nelle riiin\:i_-.ne • russi bianchi elic¬ vi si avventurano. Nei villaggi e nei casolari della linea di confine i contadini della U.R.S.S., non sono certo entusiasti de', conflitto, perchè sono i mugik che sopportano i peggiori danni. 1 mugik che devono cedere le misere abitazioni alle truppe e ritirarsi nelle stalle e. nei fienili. Situazione veramente strana ed assurda che non ha precedenti nella storia dei popoli. Od almeno nella storia di noi occidentali, ed è in questa distinzione la chiave di questo enigmi che è la situazione russo-cinese. Questa è l'Asia immensa e sterminata, dove gli eserciti russi o cinesi sono piccole unità manovranti in uno spazio senza confini. Per fare una guerra all'europea qui occorrerebbero mezzi ed uomini quali solo le Potenze occidentali od il Giappone potrebbero mettere' in campo. Lo stesso fronte degli eserciti al tempo del conflitto russo-giapponese — centottanta o duecento chilometri — appare poca cosa davanti a questa linea immensa di frontiera die s'inarca, dalla Mongolia a Manciull, e di qui lungo l'Amur e lussuri per migliala e migliaia dì verste. Per la riconquista della ferrovia La riconquista della ferrovia mancese è operazione che esige una preparazione tecnica e soprattutto logistica addirittura formidabile. Ma non c'è solo questa difficoltà. Altre e più gravi ormai se ne aggiungono. La realtà è che i Bussi vogliono per- ora sol > frontegqìare la minaccia, difendersi e soprattutto prepararsi. Essi non vogliono impegnarsi in una azione in Manciuria, perchè temono che qui li sorprendano pericoli e min-accie che oggi sono appena delineati. Attendono, ed alla guerra sostituiscono la guerriglia estenuante, la sparatoria più o meno cruenta tra i posti di frontiera e lungo le rive dei grandi fiumi di confine. Pure sanno che cosi non può finire, perchè la Russia non può abbandonare la ferrovia mancese. Lo si comprende soprattutto qui, davanti a questo porto di Wladiwostok, che tra poco il gelo chiuderà ad ogni attività, in un blocco più saido di quello di un'intera flotta nemica. La ferrovia dell'Est fu una realizzazione della tendenza irresistibile che spingeva la Russia verso il mare Ubero, verso le acque del Mar Giallo, che 7ion conoscono geli invernali. Ma è forse per questo che altri ha colpito la ferrovia mancese, per ricacciare verso il nord il popolo rivale, per costringerlo al suo unico porto di Wladiwostok, che vive solo sette mesi su dodici, e che ora si appresta, nello squallore delle sue banchine semideserte, all'assedio dell'inverno siberiano, il suo nemico di ogni anno. Corrado Tedeschi. La Gina sotto l'incubo di una nuova guerra civile Londra, 14 notte. Gli eventi in Cina vanno assumendo una piega così ricca di pericolose incognite che il Governo di Nanchino si è deciso, infine, ad uscire dalla sua quasi fatalistica inattività degli ultimi giorwi per ristabilire, con un energico sforzo, il prestigio abbastanza minata, al momento presente, dai cosiddetti « riorganizzazionisti ». Il movimento di rivolta contro Ciang Kai Seck, iniziato con tanto successo dai generati Jen-Iu-Cheny e Jen-Si-Ciang, non riuscirà forse a diffondersi in tutta la Cina, w.i, a giudizio degli osservatori più spassionati, ha molta probabilità di estendersi quasi senza incontrare resistenza nell i Cina settentrionale. Vi sarebbe, secondo una ipotesi molto affusa, la possibilità che avvenga la separazioni della Cina settentrionale dal rimanente del Paese. Si nvrebbero in tal caso due Governi, uno a Pechino e l'altro a Nanchino. I generali rivoltosi non ammettono per ora un tal-, esilo per la loro astone e sono cosi convinti della vittoria die hannj già preparato la lista dei futuri ministri destinali a soppiantare quelli del Gabinetto Ciang-Kai-Seck. Il generale Feng vi appare come Ministro della' Guerra, e Wu, già ambasciatore di Cina a Londra, come Ministro degli Esteri. Pechino passa giorni di vivo allarme; è diffusa, in quella capitale spodestata, la sensazione che di qui a non molto i du». generali ribelli, con un forte nucleo di truppe scelte, occuperanno la città per stabilirvi il loro quartiere generale. 1 « riorganizzazionisti » sono tuttora sbalorditi dai successi ottenuti in questa prima fase della loro campagna svoltasi quasi senza incontrare resistenza. Il punto pericoloso per Nanchinp e la regione di Honau, ove, secondo gli ultimi telegrammi, si sarebbero già prodotte infiltrazioni di forze ribelli con l'evidente scopo di conquistare Hankow, uno dei massimi centri commerciali ed industriali della Cina. La situazione di Cian Kai Seck può divenire difficile da un momento all'altro. Per ora egli si sente abbastanza forte e anzi è persuaso di poter tenere testa alla nuova tormenta Egli vorrebbe però contare sull'assistenza delle masse, le quali però sono stanche e ridotte in miseria e desiderose di emigrare per ritrovare un po' di pace. Sta diffodendosi la persuasione che su Cian Kai Seck ricada la responsabilità di una ripresa della guerra civile. Il Governo di Nanchino tenta di persuadere il popolo che la responsabilità incombe esclusivamente sui ribelli e su quel manipolo di facinorosi politicanti sui quali poggia il movimento dei « riorganizzazionisti ». L'importante è vedere se Cian Hai Seck riuscirà a persuadere i pròprii concittadini. L'unico mezzo di persuasione sarebbe naturalmente quello di una campagna rapida e vittoriosa contro le forze ribelli. Il fatto però che Nanchino attenda tuttora di mettere in campo la totalità delle sue forze sembrerebbe provare che o mancano i mezzi finanziari o gli uomini su cui si possa fare reale affidamento. Per ora Cian Kai Seck ha ritenuto più importante istituire una rigorosissima censura su tutte le informazioni relative alla rivolta. Al tempo stesso, secondo i dispacci di stasera da Nanchino, starebbe tentando di attrarre a sè con generose promesse i leaders militari che fino a ieri erano considerati come nemici del regime. Un nuovo scandalo in Germania Mura «rosi funzionari arrestiti Berlino, 14 notte. Ancora un nuovo scandalo di corruzione oggi è scoppiato a Coblenza. Sono implicati parecchi funzionari superiori delle ferrovie del Reich. Sono stati arrestati cinque alti funzionarli, e tutta una serie di impiegati minori. Si tratta di corruzione da parte di fornitori a mezzo di laute provvigioni da essi pagate ai detti funzionari, i quali facevano ottenere dalle ferrovie delle ordinazioni, creando cosi un vero e proprio monopolio. Non si può calcolare a quanto ascenda il danno che il Reich può avere subito in seguito a questa esclusione dell'azione moderatrice della concorrenza, ma pare si tratti di cifre grossissime.