L'organizzazione sindacale italiana

L'organizzazione sindacale italiana L'organizzazione sindacale italiana illustrata da S. E. Bottai a Milano Gli interessi del commercio e Passetto corporativo Milano, 14, mattino. S. lì. Bottai ha inaugurato ieri mattina il primo Congresso provinciale dei Sindacati fascisti del commercio. L'ampia sala del Teatro Olimpia era addirittura rigurgitante di fascisti, di autorità e personalità cittadine, desideroso di rendere omaggio al giovane Ministro delle Corporazioni. Qunndo S. E. Bottai ha preso posto sul palcoscenico, accompagnato dal dottor Arnaldo Mussolini, dal vice-prere.uo on. De Marsanic, dall'on. Belloni e dal Preside della Provincia, la banda ha intonato la Marcia Beale prima e quindi l'inno « Giovinezza », mentre ia folla, tra uno sventolio di gagliardetti, Lcclamava entusiasticamente il Ministro. La vibrante manifestazione si è protratta a lungo. I vari oratori Parla por primo il vice-podestà, ing. Gorla. che porta il saluto di Milano il Ministro, quindi il segretario dell'Unione provinciale dei Sindacati del commercio, signor Nenci, fa la sua relazione, che 6 una precisa esposi; zione dell'attività svolta nel corso di quest'anno, dal punto di vista organizzativo e assistenziale, prospettando i risultati conseguiti e quelli ria attendersi oggi che i lavoratori del commercio hanno acquistato la profonda convinzione che nel Fascismo è il loro sicuro avvenire, o sono divenuti orgogliosi rii far parte, attraverso le organizzazioni sindacali, dello Stalo corporativo, base sicura della nuova lia: Ila Egli ha concluso dicendo che ì lavoratori del commercio chiedono solamente di servire silenziosamente, con dedizione religiosa, il Duce nella sua opera meravigliosamente costruttiva. Parla quindi fon. Alfieri, il quale reca, a nome e per incarico del Secretano Federale costretto ad assentarsi per Impegni del suo ufficio, il saluto del Fascismo milanese al Ministro Bottai. . Prende poi la parola l'on. De Marsanie presidente della Confederazione d-M Sindacati del commercio. Egli nota anzituit) che il Congresso odierno sia a dimostrare eh- la collaborazione di classe 6 in atto. Rileva poi eli» 1 esperim^nto die oggi si sta compiendo pone l'Italia all'avanguardia del mondo, e afferma la certezza che le mete segnai? verranno raggiunte con la stessa decisione con cui otto anni or sono la vecchia Italia demagogica venne affrontata per instaurare il Regime fascista L'oratore pone in rilievo che in pochi mesi è stato possìbile inquadrare una categoria come quella del commercio, eh? era stata sempre trascurata, e si era mantenuta restia all'organizzazione. Il discorso a » a Nuovo vibranti acclamazioni saluta no S. E. Bottai allorché si alza per parlare. Egli dice: ■ Come già diss: or è qualche mese, nella mia ultima ver.uta a Milano, presiedendo i lavori del Congresso dei lavoratori dell'industria, io debbo anco ra una volta constatare che un altro organizzatore di lavoratori conferma che, avendo ereditata una organizza zione dispersa, quasi disorientata, ne lia ricostituita, attraverso un lavoro paziente di alcuni mesi, una più vasta, più concreta e più solida. Questo mi dà l'occas'.on • di trarre finalmente, a quasi un anno di distanza, le conclbstoni di quella grande operazione, politica e tecnica insieme, che il Duce definiva l'operazione di sbloccamene della Confederazione nazionale dei Sindacati ■ Sono stato sempre, molto riservato su questo punto, allorchè amavo vedere quali sarebbero state, su terreno concreto. le conclusioni, le realizzazio ni effettive di questa operazione; ma ormai anche quegli organizzatori di lavoratori che furono nei primi temp' turbati da questo provvcd'mento vendono a noi. nei nostri uffici, ricono-cono lealmente 'bc l'operazione e stala sommamente feconda. !n isperie per quelle categorie che, nella vasta organizzazione di prima, vedevano quotidianamente sacrificate le proprie aspirazioni Percbè era tradizione in Ita lia, e noi l'avevamo in ceno qua! modo quasi Inconsciamente ereditata dal socialismo ritenero che 1.1 lavoratore t'osse solo quello dell'Industria, e l'organizzatore dei Invoratori, anche in regime sindacate fascista, nell'ordinamento corporativo, =i preoccupava in prima !inea de! lavoratore dell'industria, qualche volta, ma più stanca monte, del lavorato-re dell'agricoltura ■ quasi mai d;-! lavoratore del commercio; onde è giusto '-.he- questa operazione trovi proprio nd vo=tro campo fil riconoscimento della sua opportunità. « Occorre cho crii organismi che p-r?. siedono alia rappresentanza, alla tutela delle categorie, siano non troppo vasti, che la loro opera possa esplicarsi attraverso organismi ben differenziati e caratterizzati, perchè scio nel piccolo ambiente ui un sindacato di non troppe vaste proporzioni è possibile Individuare tutti gl Interessi e selezionarli. Mi piace ricordare qui che, nelle recenti polemiche, quanto mai utili e salutari alla conoscenza dei nostri problemi, sul fiduciari di fabbrica, fu proprio 11 Popolo d'Italia, anzi il suo direttore Arnaldo Mussolini, qui presente, al quale io mando il saluto dell'antico e fedele collaboratore, a sostenere una tesi degna di essere tenuta In considerazione rial rìirigenti de! Ministero delie Corporazioni e dai dirigenti sindacali. « Voi organizzatori sindacali, egli diceva, vi preoccupate di arrivare attraverso 11 fllucìario all'assistenza dogli interessi anche minimi dei lavoratori nella loro officina; considerate se non vi convenga arrivarvi attraverso una più capillare organizzazione dei sindacati, che dalle organizzazioni nazionali arrivino fino alla fabbrica, fino alla nìecola azienda ». Tesi degna di eohsiizione, perchè contrasta con l'altra che vorrebbe piuttosto dei grandi conceatramenti sindacali. La bontà dello « sboccamento » t li Ministero delle Corporazioni s! '.errò nel giusto mezzo, conciliando le ragioni dell'analisi sindacale con le ragioni della siniesi corporativa, cercando quindi di conciliare l'interesse individuale del lavoratore con l'interesse più alto della categoria e con quello u: che più vanto, supremo, insuperabl le, della Nazione [Vivi api/laus'*. Tirando le somme, noi possiamo, attraverso un esame panoramico della situazione sindacale italiana, dichiarare oggi che l'operazione di sboccamento è -tata salutar", che e stata fatta a tempo e che, ritardata di altri sei m°.si. avrebbe potuto es-ere probabilmente lardivu. Ancora una volia, in quella omtmcrlpdPpivseracrprlgitqg ! e e o è . e a occasione, il Duce ha rivelalo il suo meraviglioso, divino temperamento ci tempista, di uomo che sa cogliere il momento giusto per attuare ilo sue decisioni e le sue volontà. «Direi quasi, se non potesse sembrare un paradosso, che lo sboccamento lia rivelata la sua bonià, precisamente perchè ha messo in luce una quantità di difetti, di lacune e di mancanze. Per esempio, è dallo sboccamento in poi che si è cominciato a individuare il fenomeno delle inadempienze individuali ai contratti di lavoro. Prima se ne parlava, ma era come un vago e misterioso rumore nel grande calderone della Confederazione nazionale; adesso le piccolo Federazioni cominciano a individuare, in questo vasto rumore, i sintomi della inquietudine particolare della caiegoria, e sono arrivate a individuare le vertenze nella loro natura e nella loro portata. L'organismo più piccolo è più attento, più intelligente e più pronto; esso ha inoltre la possibilità di affrontare il fenomeno con quella ponderatezza, con quel discernimento e con quella calma che sono necessari. Voi siete dei lavoratori onesti e probi, ma mi darete atto che vi sono anche fra voi dei furbacchioni, che tentano qualche volta di ingannare il proprio Sindacato e il proprio dirigente. Molte volte quelle che essi fanno passare per inadempienze individuali sono degli abbozzi di prepotenza individuali. Come vi sono delle inadempienze nel campo del datori di lavoro, e io lo dissi nel Congreso del lavoratori industriali di Milano, vi sono delle inadempienze nel campo risi lavoratori [Vivi applausi). « E inoltre, camerati ed amici, lasciatemi dire che l'inadempienzza contrattuale, che è spesso contrasto dell'attuazione delle norme contrattuali, è anche, in un certo senso, segno di vita: il gior. no in cui la vita sindacale fosse ridotta a una specie di ideale meccaniclz zato, correrebbe dei gravi pericoli. E impossibile die noi possiamo raggiungere un punto del nostro movimento in cui questi contrasti, questi attriti scompaiano del tutto, poiché, a mano a mano che realizziamo nuove conquiste, a mano a mano che portiamo più in nanzi le nostre formule legislative, le nostre dichiarazioni di carattere sociale ed economico, ci piglia l'ansia di nuovo cammino, ci afferra l'impazienza di nuove strade, vogliamo raggiungere altre mete, e allora Incominciano ì mancamenti, perchè negli eserciti In marcia, vi sono sempre i soldati che buttano lo zaino nel fosso e dicono al capitano • non mi fido ». (Vibranti applausi). C'è sempre qualcuno che » non si fida » anche nel movimento sindacale, fra I datori di iavoro e i lavoratori, ma l'essenziale è che ci fidiamo in nochi ma buoni, e sappiamo andare Innanzi con passo spedito, tirandoci dietro, di buona o di mala voglia, an che i ritardatari. Gli uffici di collocamento « Desidero ricordarvi altre cose Nel congresso dei lavoratori dell'industria ebbi la ventura di annunziare alcune cose ai lavoratori milanesi. Ho la fortuna oggi di dire che le promesse sono state mantenute. Fu chiesto allora cne fosso reso integralmente obbligatorio 1 ufilcio di collocamento. Attraverso una decisione del Comitato intersindacale, l'ufficio di collocamento della mano d'opera ha carattere obbligato l'io, ed è in preparazione al Ministero df-lfe Cornorazioni l'agevole variazio ne legislativa attraverso cui questa ob biieatorietn deve essere riconosciuta t imnosta. Con auesto provvedimento gli uffici di collocamento diventano anche, veramente, dei centri di orienta mento del lavoro italiano. Anche qu io non mi faccio illusioni sono sicuro che. come esiste quest'anno il proble ma delle inadempienze Individuali sisterà un itiorno 11 problema delle iuademDienze all'ufficio di collocamento. « Ma. cari camerati, se la vita fosse facile non varrebbe la pena di affron tarla con tenacia come noi facciamo Per ogni provvedimento che prendia ino nascono delle difficoltà, ma noi di clamo che tutto questo inette conto d essere fatto proprio perchè difficile cerche ogni giorno richiede l'esercizio dei nostri nervi, della nostra pazienza della nostra intelligenza, tApplausi vi brunii). Noi sappiamo che questi isti tuti. quando nel loro funzionamento saranno oenetrati nella 'coscienza dei popolo italiano, dei datori di lavoro dei lavoratori, daranno alla nostra eco nomia una tranauillità assoluta. An che i datori .;i lavoro dovranno rlco noscere fra aualche anno che quell'uf tlcio di collocamento che ieri paventa vano, che oggi accettano con discipli na. è un organismo che rende all'eco nomia italiana assai di più di quello che non le chiede, perchè la possibili là di sceverare il buon lavoratore dal cattivo da sooratiutto la possibilità d indirizzari il lavoratore italiano là ove il suo lavoro è più proficuo, e non dove il suo lavoro sarebbe sprecato di regolare l'emigrazione fra proviti eie. di consegnare nelle mani del Duce un nuovo strumento per la Sua politi ca emigratoria che il Regime concepì sce in funzione della potenza nazio naie. » Accennai l'altra volta a Milano al fatto che il Ministero delle Corporazioni si accingeva a rendere esecutiv una dichiarazione della Carta del La voro che riguarda, che ricorda l'obbli gatorietà dei contratti di lavoro, poi che a tutt'oggi il contratto di lavoro è obbligatorio dopo che è concluso i quanto è una legge professionale, ma non esiste ancora una disposizione le gis-latlva che obblighi le categorie stipularlo. Ma noi dichiariamo che un Sindacalo è costituito e riconosciuto in quanto de.ve tutelare gli interessi della categoria, e questi non possono essere tutelati che attraverso il con tratto di lavoro. Ouindi il contratto d lavoro deve essere concluso. Deve ve nire un giorno in cui non vi sarà la voratore italiano che non abbia il prò urto contrr.ito di lavoro, che non sap pia, in qualsiasi momento, a qua! condizioni deve essere assunto e dare la propria opera. [Vivi applausi) l patroni dei lavoratori « Adesso una parentesi per farvi una osservazione. Ilo letto nella bella relazione dell'amico Nenci dell'istituzione di u;i L'fticio Legale. Debbo dire qua! clie cosa di carattere generale su que sti Uffici Legali che non suona appun to alla istituzione fatta dal Nenci, perchè un l'fficio Legale è ima istituzione necessaria t.1 funzionamento di ogni Sindacato. Oggi un contralto collettivo è una legga professionale; è il risulta io di norme e di altre leggi; di riichi razioni della Carta de! Lavoro; di con suetudini, di tradizioni, qualche volta di situazioni di fatto, che si var o len¬ tspcztnpssclvmctmvsplbGzmpttcdnqpttfmcdmt e l o a n o i o e a e e i o a n¬ tamente sistemando, e quindi è neces» saria che al suo studio, alla sua sii» pulazione, alla sua miei prelazione con» corrano cervelli particolarmente attrez» zaii allo studio dello lumie di cara.» tere b'iuridic,o. « Però il Ministero delle Corporazio» ni ha dovuto notare, da qualche tempo a questa parte, in Italia, un curio» so fenomeno: sta nascendo l'avvocato sindacalo, ossia l'avvocato che va spul» ciandu in lullo l'ordinamento sindaca» le le piccole causo du difendere. Non voglio recare alcuna offesa ai miei a» mici avvocati, che mi circondano, di» cendo che alcuni avvocati che avevano trovalo la maniera, nel vecchio Regime, di prosperare vivendo a lato della vecchia istituzioni, oggi si sono rovesciati sull'ordinamento sindacale e corporativo, qualche volta arrivando a l'elle speculazioni elio non sono né nobili né belle, e che bisogna eliminare. Gli Uffici Legali svolgano la loro funzione nell'ambito dell'organizzazione, ma il lavoratore deve trovare nel proprio sindacato il proprio patrono, e lon deve desiderare patroni di accatto, patroni mercenari, che qualche voi» ta, a traverso la piccola causa sindacale, possono anche perseguire scopi di sabotaggio assai più vasti e più generali. Si veda se per avventura in. quel fenomeno, di cui prima abbiamo' parlato, delle inadempienze contrattuali, non vi sia anche un poco di mentalità causidico {applausi). « Chiudo la parentesi, o riprendo 11 filo del mio discorso per dirvi che, ormai, siamo per uscire da quella che» con caratteristica espressione, il Duca definiva - la fase sindacale »; entriamo nella '■■ corporativa. Il CV i: delle Corporazioni Fra pi.-, li: giorni Voi conoscerete, perchè <:uiì. comunicato alla stampa, 11 disegno di legge approvato ae'l'ultimo Consigiio dei Ministri sul Consiglio Nazionale delle Corporazioni. Il Ministero delle Corporazioni sta stuiando il coordinamento delle Corporazioni Provinciali con i Consigli Provinciali dell'Economia, al centro attraverso il Consiglio Nazionale della Coirporazioi presi' liuto dal Capo del Governo; nelle Provincie, attraverso iConsigli Provinciali delle Corporazloi. La vita corporativa raggiungerà il suo più alto grado di intensità veramente allora entreremo nel vivo del ostro esperimento, lo penso; il commercio italiano potrà molto avvantaggiarsi da questo inoltrarsi su! terreno corporativo. Una speciale Sezioe del Consiglio Nazionale delle Corporazioni porterà il nome del Commercio. Sezione nel complesso del Consiglio Nazionale delle Corporazio1, essa avrà, singolarmente considerata, le funzioni di Corporazione Naionale del commercio. Ove sia necessario questa grande corporazione potri. germinare dal suo seno più piccole e specifiche corporazioni, che atendano allo studio di problemi particolari del commercio. « Ripeto che tutta questa organizza» ione porterà grande giovamento alla vostra vita, soprattutto perchè porrà fine, Analmente, in Italia, in modo serio, concreto, scientifico e pratico Insieme, ai problemi della nostra organizzazione commerciale. Ci fu la riorganizzazione dell'industria ed è bensì in via di riorganizzazione l'agricoltura italiana, per portare da uno stato di quasi primitività a uno slato di più elaborata organizzazione. Ma io vi dico che se vi è una cosa particolarmente difettosa nel nostro assetto iprodut.vo e la nostra organizzazione commerciale. E' soprattutto qui che deva rivolgersi la nostra attenzione, è soprattutto sul terreno della organizzazione commerciale che noi dobbiamo lavorare (nutriti applausi). Vi sono nazioni che non hanno forse neppure la nostra organizzazione industrialo giovane, ma forte, salda, piena di vlalità, di potenza, ma sono forti nel nondo perchè hanno una grande organizzazione per il commercio interno per il commercio estero (nutriti applausi). Ebbene ; noi dobbiamo dare alla industria italiana e alla agricoltura taliana, a questi due grandi motori della nostra economia, l'ausilio di una organizzazione commerciale più perfetta che risponda rii più alle necessità di un popolo, che deve trovare le sue strade nel mondo (ovazioni). u Voi, lavoratori, siete chiamati a figgere il vostro sguardo addentro la realtà di questi gravi problemi Allora voi vi solleverete al di sopra delle cirre del salario e dello stipendio mensile. Non già che salario e stipendio non abbiano la loro importanza: l'hanno e io diffido degli idealisti in pompa magna che dicono che sono piccoli particolari, perche sono dei particolari molto importanti della vita dì 10 uomo e della vita della famiglia; ma vi solleverete al rii sopra dì essi comprendendo che è solo attravèrso ia risoluzione del gravi problemi della economia nazionale che il vostro piccolo problema di economia privata e familiare troverà la sua più convenien. te risoluzione. U saluto dell'on. Turati • Finisco portandovi il saluto del segretario del Partito (applausi; tulli i nagliardeltl si inchinano). Egli ha voluto incaricare me di portarve'.o e io gliene sono particolarmente grato, perchè vi è in ques'o incarico un significato che oltrepassa l'odierna contingenza. Egli ha voluto incaricare il Ministro delle Corporazioni perchè sa che 11 Ministro delle Corporazioni lavora soprattutto in funzione di Fascismo e non in funzione di lavoratore scientifico. Egli sa che il Ministero delle Corporazioni, attraverso tre anni di lavoro, sotto la guida del Duce e Capo del Governo, ha cercato non di evi tare, qualche volta inalberandosi per delle questioni di importanza burocratica, ma anzi di curare le congiunzioni, le suture, i rapporti con l'organizzazione politica del Partito. Noi non crediamo al sindacalismi scientifici, al sindacalismi che nascono fra le pagine dei libri e vj muoiono come malinconiche farfalle conservate da zitelle inacidite. Noi crediamo al sindacalismi vivi, che hanno sangue, anima, muscoli e volontà (applausi vivissimi). II sindacalismo fascista noi lo vogliamo tutto vibrante di passione politica; vorrei usare parole anche più vive e dure, lo vogliamo vibrante di faziosità politica, lo vogliamo cioè militante, combattente per la grande causa Iniziata dal Duce, promossa dal Duce, non solo per gii italiani ma per tutti I popoli del mondo •. 11 discorso del Ministro, seguito con la più viva e intensa attenzione dadPuditorir. è spesso interrotto da vivissimi applausi. Alla chiusa il pubblico scatta in pied- plaudendo. La vibrante ovazione dura a lungo, mentre H Ministro, seguito dalle autorità, lascia il palcoscenico.

Luoghi citati: Italia, Milano