La spedizione nel Pamir raccontata da donna Toeplitz

La spedizione nel Pamir raccontata da donna Toeplitz La spedizione nel Pamir raccontata da donna Toeplitz 1800 chilometri a piedi e a cavallo in 57 giorni dp ' I Donna Edvige Toopllz Mrozowcskn, lui compiuto un interessante viaggio no! cuore nell'Asia, al fainir. Slamo liei! ili poter pubblicare la parie ìmi'i viva della relazione Cile ne Ila fallo la stessa esploratrice. I.a valle di Alai cori le due catene montuose che pollano lo ntenso nonio urina lo. naturalo lrontieia nord ilei l'.iiuirl od tì abitata esclusivamente dai kirghisi di origine muiigola. 1 KiigiiiKi cosi.iuiscoiio una repubblica separata, abitano compatti sui versane t'j occidentale dei inoliti Tien-ehan e. si trovano sì .irsi su tutti i Paiuii'i. Lt: loro yrle si vedono raggruppale negli au! (villaggi) lino alla vaile di l-Vrgana sulla via Culcha Osh, si trovano disseminate sull'ulto corso dell'Aliai Ilaria e ovunque i modesti pascoli della valle co: sentono rallevainunto del bestiame. Notai poche yrte penino iiMle vicinanze del lago Zor-Kul. 1 l'aìiiiri coi rispondono alla latitudine dell'Asia Minore, all'Armenia, agli altipiani desertici della Mongolia, compreso il Tacla Macaa e alla Corea in Asia, agli Stati di Nevada, Colorado, Kentuki e Virginia in America -lei Nord, alla Spagna. Italia meridionale e alla Grecia in Europa. Come ligula geometrica, i l'amìri fermano un quadrato quasi perfetto largo circa ioli chilometri dall'est all'ovest e un po' più'lungo da', nord al sud. Le catone montuose ne definiscono i contini naturali e così la catena di Sarikol li divide all'est dai Kashgaria (Cina). La catena di Wahan, dettn pure la catena di Nicola 11, e il nume Anni Daria limitano i Paniiri al sud e li separa dall'India. All'ovest gli altipiani di Saughan, di Husham, di Jasguleo e di Darwaz costituiscono la frontiera afgana e al nord il baluardo di Transalai separa nettamente il « tetto del mondo » dai Turkestan russo. I l'arnh'i però non rappresentano un altipiano simile, a (niello del Tih<n. Sono tonnati da valli lunghe, talvolta ampie, tal'altra assai anguste e dall'in iwo potentissimo sistema delio catene montuose elio corrono nella direzione t ovest ai Pamiri centrali e occidentali, mentre la parte orientale dei Pamiri è segnata dallo catene estose nella direzione nord sud. Esempio: la catena di Sarl-Kul e quella di MussTag. I monti nei Pamiri occupano i quattro quinti delia superficie e superano in altezza i cinque, i sei e 1 settemila metri. La morte ovunque sì cela Lasciata Tachkent attraverso la fertilissima valle di Ferghana tutta coltivata a cotone e a gelsi, raggiunsi Osh da dove iniziai la spedizione sui Pamiri. Il terreno nel Pamir orientale e centrale è spoglio di vegetazione e n! 1"■ :tl'iiori di qualche magro pascolo nelle vicinanze dei torrenti, non si trovano che piante di teroskem, cesptiglio nano che, anche verde, brucia facilmente ? dà molto calore, supplendo all'assoluta mancanza di legna. Ma in cene plaghe non v'é. nemmeno un filo d'erba, non un cespugi lotto della pianta provvidenziale, cosicché bisogna trasportare con se il combustibile e il foraggio. Il viaggiatore non trova ripari e deve rifugiarsi nella propria tenda perchè tutti i raliat (rifugi) costruiti prima della guerra furono nel periodo post-bellico rovinati durante la terribile guerriglia sostenuta dai russi contrq. i bai.diti. Le vallate enormi coperte (li putrisco grigio che danno l'impressione di fiumi di pietre, le rovine delle roccia che ostruiscono ìa via, le morene interminabili, caotiche, il vento che soffoca, la polvere che acceca, il respiro reso affannoso dall'aria rarefatta, la morte che ovunque si cela, ecco le condizioni nelle quali è costretta ad avanzare la carovana in questa parte dei Pamiri. 1 terremoti si susseguono a brevi intervalli nei monti e l'attività delle forze sotterranee si manifesta ancora nelle sorgenti calde solforose che s'incontrano sovente. I ghiacciai sono pochi sui Pamiri e questo fatto è dorato alle pochissime precipitazioni atmosferiche, ma le morene e i laghi di origine glaciale sono i muti testimoni della remota epoca in cui tutti i Pamiri giacevano sotto la coltre di ghiaccio. I Pamiri nascondono nel loro seno grandi ricchezze minerali: l'oro, il piombo, il radio, il sale dii roccia, la calce, i marmi, l'allume e le pietre dure vengono man mano scoperti dalle spedizioni scóentiflche, ma tutti codesti tesori aspettano ancora lo sfruttamento che presenta delle grandissime difficoltà. 1 Pamiri occidentali si abbassano verso Horok e si distinguono nettamente da quelli orientali per i pascoli più abbondanti e per i campicela coltivati. Questi campioelli inteneriscono il cuore del viaggiatore, non solo perchè, venendo dal deserto, !o rallegra la vista degli alberi, dei cereali e delle leguminose (e quell'aspetto allontana dal suo spirito lo spettro della fame, ma sopra tutto perchè codesti campiceli! si trovano spesso sulle cime o sui pendii delle alture di diffìcile accesso, e rappresentano uno sforzo enorme dell'agricoltore. Malgrado la buona volontà dell'uomo, la terra coltivabile è cosi poca che la popolazione si nutre per cinquie mesi dell'ainno coi frutti dei gelsi (le more) disseccati al sole e macinati. Di questa farina dolce, o hit, i Tadziki fanno il pane. La popolazione è così povera che il Governo attuale non preleva nessuna cassa dagli abitanti e invia ogni anno sui Pamiri numerose carovane cariche di grano per scongiurare la fame. Terribile inverno Dacché' il Pamir esiste, mal ne avevano avuto cura coloro che lo governavano. L'attuale governo, invece vi apre strade, scuole, e si occupa attivamente dell'educazione fisica dei giovani, fonda ospedali, invia medici, geoioghi, etnografi, che vi prendono stabile residenza, svolgendo una inteisa e proficui attività scientifica. I laghi sono le meraviglie del Pamir: il lago Cara-Kul, immenso specchio d'acqua posto in una conca sabbiosa rivestita di scarsa vegetazione erbacea code in bellezza soltanto al meraviglioso lago Zor-Kul, che segna i confini do-i Pamiri col Wahan, provincia dell'Afganistan II clima dei Pamiri si distingue per la sua straordinaria siccità. Nel PostPamirski, dove da anni sono fatte le osservazioni meteorologiche, non cadono all'anno più di 61 millimetri di pioggia, compresa la neve e la grandine. Negli altri luoghi le precipitazioni atmosferiche sono minori. La temperatura, data l'ahezza e la lontananza dei mari, è molto bassa. Il sole, per causa della rarofazione dell'aria, brucia e non riscalda. Le differenze Hi temperature sono enormi. Da più di -,'S gradi C. in estate si scende a meno 40 gradi C. in inverno. L'inverno è lungo e dura dall'ottobre fino agli ultimi di marzo; l'estate (cioè l'epoca in cui il termometro non scende al di sotto di zero) è assai corto: la sua durata è di soli tre o quattro settimane oscillanti nel mese di luglio. Sui Pamiri occidentali l'estate si prolunga fino ai due mesi; ma nelle val'altì più alte si restringe a due settimane. Vi sono pun delle valli dove l'acqua dei fiumi non sgela mai. La temperatura più bassa registrata dane noi giugno fi: di li gradi sotto ■/sia. nella vali-. Muskol, dove si conserva sotto uno strato muscoso di Hunus, un banco di ghiaccio, mentre o a e d r o r I a r e e pochi giorni prima a Muskol Buharà si era salili a M gradi all'ombra. « Valle d'Italia ». Dopo la vallo Sliah Daria, non conoscendosi con esattezza le distanze che separavano un corso d'acqua dasuccessivo, lo tappe più lunghe dovevano qualche volta essere ulteriormente prolungate, costringendo la carovana a percorrere senza fermata tratti di cinquanta e perfino di settanta chilometri, in zone non segnate da alcuna strada. Particolarmente duro tu il percorso di cinque giorni lungo la frontiera afgana, che ci obbligò a tonerei in continua posizione difensiva, marciando sempre con la carabina a tracolla por essere pronti a rispondere ai possibili attacchi dei basmachi. Dal lago Zor-Kul ci dirigemmo verso i monti Kur-Ta-Kai; scoprendo stilila caria la possibilità di attraversare i munti lungo una valle e senza costeggiare i fianchi della catena. Ed n questa valle, che descriverò ampiamente in altra occasione, formata dafondo ili tre laghi disseccati, non snconii'ano tracce del passaggio di uomini, ma solo orme di animali selvaggi. Non portando essa alcun nome sullii carta, tu da me battezzata « Vald'iialia », in memoria della prima spedizione italiana spintasi cosi lontana sui Pamiri. La deficienza della popolazione nePamiri, di cui non si incontra por giorni interi alcuna traccia, e la lontnnanza dei pochi aguinmerati umaniresero assai diffìcili l rifornimenti deviveri; e cosi, esauriti i viveri di riserva, il digiuno forzalo durò qualche volta fino a due o tre giorni. Dii regola si mangia una volta al giorno senza possibili variazioni, il riso cotto col grasso e con la carne di montone... quando il vento non impedisce di accendere il fuoco. L'influenza dquesti altopiani aggravala dalla denutrizione, ha condono anche a conseguenze fatali per l'organismo umanocausando :-i;l lago Kara-Kul la morte di un korovancik, poco più che ventenne, in solo ventiquattro ore, mentre un altro uomo riolla carovana veniva riportato ad Orck in stato di gravesaurim amo. Fra t concreti risultati della min spedizione, devo annoverare per primo quello di aver fatto sventolare 1nostro tricolore sui Pamiri, dove fu sempre salutato non solo con rispettoma anche con sincera simpatia, perchè nessuna divergenza politica può alterare i rapporti fra uomo e uomo, s3 questo è ne! fondo dell'anima buonoospitale, sincero, come appunto le popolazioni dell'immensa Russia asiatica. Pifonrio risultato della spedizione è l'ampia documentazione foto-cinema'.n-.Trafica, senza procedenti, per la parte, della spedizione a sud di Horok fino a Post-Paniir^ki, che, riunita in un film di quattromila metri, dirà assapiù di quanto non possano le mie parole. Infine, benché il resoconto demio viaggio non abbia carattere scientifico, potrà l'orse servire agli scienziati coinè descrizione veridica di una osservatrice attenta e studiosa. Il viaggio Il mio viaggio oblio inizio l'H apri'e 10»9. Partita da Mihmo in ferrovia arrivai a Mosca passando per Vienna e Varsavia. Il 13 dello stosso mese qumi raggiunge P. Capra, professore •dia regia Università di Roma, ben moto por le sue importanti esplorazioni precedenti fra le quali va ricordali .insila « sulle orine di Marco Polo»A Mosca presentatami al signor Kugan, capo dell'ufficiò anglo-romano, asignor Zuckermami capo dell'ufficiSiati asiatici meridionali, al commissariato degli Affari Esteri e alla sgnora Kamenova, presidente del Voxassociazione per lo sviluppo della cultura internazionale, ebbi da loro ac coglienze cordiali ed efficace protezione. Il 25 aprile sempre per ferrovia partimmo diretti a Tachkent, dove giungemmo il :-lO aprile. Da Tachkenripartimmo il 7 maggio per raggiungere Samarkanda che raggiungemmla sera. Ripartimmo da Samarkandii li e il 15 arrivammo a Ruchara dove ci trattenemmo fino al 20 maggiritornando a Tachkent la sera del 21Qui si unirono a me altri miei compagni di viaggio, il signor Dorn, operatore cinematografico e MassimilianVicich funzionario dell'Ambasciatail quale, avendo dimorato per qualchanno nel Pamir e conoscendo in parte quella regione e la lingua localmi doveva poi riuscire prezioso non solo per questo motivo, ma anche peessere egli stato medico militare du rante la guerra. 11 29 maggio, parten za da Tachkent e arrivo a Andijan i30. Da Andijan su camion si raggiunse in 3 ore Osch, dove si formò la carovana e si condussero a termine preparativi della spedizione che ebbinizio il giorno 11 con la marcia su Gulcia raggiunta il 12 sera in due tappe seguendo la carrozzabile che huno sviluppo di 76 verste (81 chilometri). Qui vi è l'ultima stazione telegrafica della repubblica Tadzika. La caro vana si compone di Edvide ToeplitMrozoweska, padre Capra, Massimilia no Vicich, signor Dorn, di sei uomini di fatica saliti a 12 durante la marcia, di 12 cavalli da soma e 6 da sella, di due asinelli e di 2 cani. Di qui la spedizione prosegue attra verso la catena dell'Alai, valicandil passo Taldik (3538 metri) scendnella valle di Alai, attraversa poi lcatena di Trans-Alai, supera il passdi Kizil Art (1270 m.) e entra nel Pamir propriamente detto. Dopo di cila spedizione si inoltra nella vallMargansu (o valle degli orrori) giunge al lago Karakul a 3765 metriprosegue per la valle Muskol e, dopavere superato il passo Ak-Baital, passo della Cavalla Bianca, (4610 metriil 24 giugno arriva a Post-Pamirsknei Pamir orientale. Il 26 parte dPost-Pamirski e il 28 arriva al lagSasik Kilt. Il 29 parte per Horok dovarriva il 4 luglio (677 verste) Xattsempre a cavallo o a piedi. A Horok la carovana si divide perchè il prof. Capra, nell'impossibilità materiale di continuare per le condizioni del suo fisico duramente provato dalle fatiche della marcia compiuta in aria rarefatta, deve con mio e nostro grande dolore ritornare direttamente al pumo di base della spedizione. Io, il signor Vicich e il signoDorn, dopo tre giorni di sosta e anche per la sostituzione di alcuni cavalli, facciamo una punta verso KalaWamar, che non si può raggiungere essendo stata pochi giorni prima la strada distrutta in più punti dai basmaci (banditi) e il giorno 11 risaliamo lungo la valle del Shah Dariao fiume delle pietre, e valicando iPasso di Maz (44no metri) giungiamo al lago di Zar-Kul. denominato Lago Vittoria dall'esploratore inglese Wood (4050 metri), sulla frontiera afganadal quale nasce l'Oxus o Aran Daria mèta della spedizione. Lasciato ZarKul si attraversano i monti Kartaka e la Vallo d'Italia. Il 25 luglio ritorno a Post-Pamirski coprendo in IR giorn453 verste e il 26 partenza per Osch dove si giunge il 7 agosto percorrendo 414 verste in 13 giorni. Riattraversando la catena di Alai non più per ipasso di Taldik ma per il Kuiuli (oltre 4000 metri) si arriva a Gulcia e successivamente a Osch 11 7 agostocoprendo cosi un percorso di quas1800 chilometri a cavallo e i pipili in soli 57 giorni, di cui 42 di marcia effettiva. Edvige Toeplitz Mrozowoska.