Storia di Varzi

Storia di Varzi Un campione eccezionale |1 n Storia di Varzi Questo Varzi che passa con transuma indiflereiiza dai successi in auto-mobile a duelli in motocicletta, è ben ik'Kno tiglio di ciuel ceppo piemontese, che ci ha dato, per restare intorno ai motori, Nazzaro e Cagno e Lancia, e il compianto, indimenticabile Bordino. Egli non ha, oggi, più di venticinque aiini, e ne coma sei di carriera di corridore, ma i successi più brillanti non l'hanno insuperbito, ne Varzi dà alle imprese che compie troppa importanza, lo l'ho sempre visto, in ogni contingenza, per disgraziata che tosse, tranquillo e sereno, come di chi ha la coscienza di fare sempre il proprio dovere, e non è colpa sua se le cose»volgono a male. Solo lo vidi commuoversi, e versare lacrime come un bambino, sulle bare di iMcntasii e Mariani, i suoi diletti compagni nelle buttagli^ motociclistiche ; e pei aver vegliato Mariani, tragicamente perito alla vigilia di un Circuito del Larto, Varzi non ebbe cuore di gareggiare all'indomani. 11 nostro Achille ha incominciato a Correre per passione, e poi v'ha trovato 11 suo guadagno. Suo zio, l'on. Varzi, è milionario, ed anche il fratello, padre del campione, se la passa bene, e Varzi avrebbe dovuto avere 11 suo posto, un posto al sole, nelle fiorenti aziende familiari. Ma egli voleva fare qualcosa ipiiì e meglio del figlio di papà o dell'impiegato di riguardo, e poi aveva in corpo una voglia matta di correrà, di conquistare dei primati, di esseiie qualcuno per conto suo, senza che c'entrassero il nome dello zio e la borsa del babbo. Aspirazioni ardenti, ma contenute, comuni ai caratteri sebivi di chiasso e anelanti alle opere: passione che brillava negli occhi del ragazzino diciottenne che si affacciò, nel 1923. alle prime gare del Campionato motociclistico. Egli aveva a compgno 11 fratello Angelo, ebe poi si distolse dallo sport per badare agli affari, e lo assisteva 11 terzo fratello, Anacleto, che ancor oggi lo segue con trepido amore nelle vario peregrinazioni vittoriose. In quei tempi le prove motociclistiche erano dominate da macchine di un litro di cilindrata, e non si viveva, si può dire., che per le lotte fra rossi e bianchi, ch'erano poi i colori di due lamose marche americane. Amedeo Buggeri, anch'epli passalo all'automobilismo, con quelle sue spalle e torace da corrazziere di S. M., regnava so vrano, duellando ad oltranza col fiorentino Rogai, in tornei che ebbero, proprio come al buon tempo andato, anche commenti polemici in rima. Poca attenzione veniva dedicata alle cosiddette categorie minori, e Achille ed Angelo Varzi militavano nella 350. Benché non si assomiglino affatto, che Angelo è alto, rosso, e dotato di un naso con aspirazioni nobiliari, vi fu della confusione intorno ai due fratelli. Era Angelo o Achille il più bravo 7 La faccenda non tardò a chiarirsi. Una classifica errata provocò da parte di Angelo una garbata rettifica: < Vi ringrazio dei complimenti — dice va il maggiore dai Varzi — ma il vta oitore è AcMlle, mio fratello minre ■ La gloria, ad ogni modo, restava in famiglia, e, terminata l'annata, Achil le si trovava campione della categoria 350. Pilotava in quell'epoca una moto cicletta a- due tempi abituata ai maggiori allori, e come Varzi non era gran che esperto In fatto di motori nè la Casa s'interessava molto al novellino, questi s'era affidato ad Ermi Dio Visio!!, che gli metteva a posto la macchina, nella sua miracolosa officina milanese. Fatto sta che a 19 anni, e al primo anno di corse, questo ragazzo che sera innamorato della moto sui diecIanni, era campione d'Italia, sbaragliar) do avversar* abbastanza famosi. Dove sarebbe arrivato ? * # Se la fortuna gli aveva infiorato primi passi, doveva in seguito farspagare ad usura la celebrità rapida mente accordatagli. Varzi dovette aspettare il 192fi per ritornare campione d'Italia, e stavolta nella categoria più importante, quella delle «mezzo litro»Nel '921. Varzi vinceva parecchicorse, e fra l'altro un Gran Premio Idi Spagna sul nuovo Autodromo dSitges presso Barcellona, ma non poteva ripetere le sette od otto vittorie su undici corse fatte, dell'anno del de butto. Però nel '24 Varzi si guadagnava, In Inghilterra, il Premio Msbet. Se n'era andato all'Isola di Man, mecca demotociclismo mondiale, per disputarv41 Tourist Trophy. La gara tanto difficile, circondala da una reputazioneccezionale, l'aveva attirato. Varzi non ,vl sperava gran che, ma si diceva che avrebbe almeno conosciuto com sono fatti, e quanto valgono, queststamburati « assi » del motociclismInglese. Il nostro campione non era fra primi, quando, per schivare un con corrente caduto innanzi a lui, sterza ,va bruscamente, a costo di fracassa re macchina e ossa, contro il margi ne dirupato della strada I Non era fri primi, ma gl'inglesi, buoni giudici lo riconobbbero primo neH'audaciacon cui aveva risolto, incurante dellpropria vita, la pericolosa situazione e. gli assegnarono la medaglia Nisbet riservata al concorrente che nel T. T compia un atto di coraggio. Anche il 1925 non fu molto buonper Varzi. Egli era passato alla « 500 Inglese con cui ha vinto anche qua sfanno a Monza, ma non gli riuscì va di terminare una corsa. O ungomma, o un guasto al motore, ltoglievano inesorabilmente dalle com petizioni Varzi, che si compiace dstatistiche, ricorda che in quell'anncollezionò nove records sul giro, pusenza vincere una, dico una, gara. Allora i maligni accreditarono diceria che 11 ragazzo biondo e pacfico fosse uno « scassatore » di macchine. E' un'insinuazione che ha sem pre afflitto, in ogni tempo, 1 corrdori d'auto e di moto, quando vienper essi 11 periodo della disdetta. L?lrtù di ottenere dalla macchina (massimo rendimento si vuole che d .venti un difetto, e si creano piede stalli di cera alle mediocrità, che, atrlmenti relegate nelle posizioni retro stanti, vanno in cerca delle disgrazi dei migliori, per trarne partito. Il tempo ha fatto largamente giustzia di quelle censure scriteriate. Varzha ripreso a vincere, in mito com In moto, a termpt di records: cono liando, vale a dire, le velocità pialte con la resistenza. Intanto, quel 1925, cosi mal dispostverso di lui, doveva chiudersi in agsto con una brutta caduta. SI correvla Coppa del Mare, sull'arduo circuto del Montenero, e come Varzi ten,va brillantemente !a testa, e stavoltla macchina pareva assicondarlo, uragazzino sfuggito alla vigilanza dmiliti attraversava bruscamente strada, obbligando il nostro campine, per non travolgerlo, ad una mnovra che si risolveva in un vertginoso capitombolo. Varai se la cavva ancora bene, con pochi giorni ospedale, e un palo d: mesi di curma gli restava guasta la bocca, e unimperfezione a! polso destro. Se oggji' sorriso di Varzi brilla come orè per via della tombola livornese. Sperammo di rivederlo In selìa pe 1 ultima gara di campionato dell'annata, svolgentesl proprio nella «sua» Galliate, ma il medico non lo eonseii ti. Varzi prestò la sua macchina a Pietro Ghersl, e 11 ligure vinse corno'amente, riscuotendo gli applausi che i buoni galltaiesi avevano preparato pel loro conterraneo. Ghersl vinse, con quella motocicletta ch'era costata a "arzi tanti ritiri, ed i maligni fecero coro: «Vedete che con uno che sa, la macchina tiene- ». *** La macchina, quella macchina tenne anche per Varzi, l'anno seguente. Ho già detto ch'egli nel "26 conquistapei la seconda volta il Campionato moticiclistico. Vinse anche a Monza, nel Gran Premio delle Nazioni, e se ebbe un torto fu di abbandonarla nel '27 e nel '28: chi gli successe a guidarla, non raccolse che allori. , Ma Varzi avrebbe preferito vincere con una macchina italiana, tanto par sfatare le accuse di troppa simpatia per le marche straniere, e non fu proprio colpa sua se non vi riuscì, almeno finché rimase fedele alle due ruota. Poiché, ormai, pago dei successi ■motociclìstici, Varzi ambiva passare all'automobile. SI fece avanti, con la stessa serena fiducia, che talvolta pare'- indifferenza, con cui aveva lncomiiaciato a gareggiare in motocicletta, e dopo avere ottenuto l'anno scorparecchi buoni piazzamenti, fra cui il secondo posto dietro Chiron nel Gran Premio d'Europa, Varzi ha messo assume le tre vittorie più ambite del 1929 : Bea! Premio Roma. Coppa Montenero, Gran Premio Monza, aggiungendovi il successo sul Circuito di Alessandria, e mancando soltanto per pochi secondi la vittoria nelle ~0O Miglia, a Cremona. Nell'ultima gara di un'annata per ui trionfale, Varzi è stato superato a Brilli Peri di 12". ma le prove del giorno prima sui 10 chilometri lanciati, avevano dimostrato che la sua Alfa Romeo P 2 era. quanto a velocità, di qualche chilometro Inferiore alla soreilla gemella guidata dal conte fliorentino. Si vuol dire che anche a Cremona, Varzi è stato lui, il pilota dall'audacia cosciente e scaltra, a suo agio tanto sull'asfalto delle piste dalle curve ampie e facili, che sui tortuosi percorsi dei circuiti montagnosi ; Achille Varzi, che se gli domandnte se è più facile guidare l'auto o la moto, vi risponderà che sulle quattro ruote si sta più comodi, ma che su due la fatica é più lieve. Poi vi farà sopra una buona risata, tutta d'oro, per via dì quella caduta al Montenero... Leone Boccali.