Il campionato di calcio

Il campionato di calcio Il campionato di calcio Le diciotto squadre scendono oggi in campo V appassionante battaglia in girone unico La pesante macchina del campionato italiano si rimette in moto. Cambiato il motore, riveduti gli ingranaggi, messi a posto i pezzi di ricambio, il poderoso organismo rientra in funzione. Cambiato il motore. I! sistema con cui si disputa quest'anno la mastodontica competizione è nuovo, o per lo meno insolito all'ambiente calcistico italiano. Il girone unico fece la sua apparizione in Italia all'età della pietra dello sport nostro, al momento in toui si disputarono i primi campionati. Si era verso il 1898 e le squadre che ■osavano allinearsi in una competizione regolare erano cosi esigue in numero, fcihe nemmeno volendolo si sarebbe pojfcuto procedere ad una suddivisione in gruppi od in sezioni. Non appena però S competitori accennarono ad aumenjtare di quantità, la manifestazione cnminciò a subire le prime vivisezioni- Si toominciò col poco e si terminò col molilo. Di mano in mano che nuovi con{tendenti entravano in lizza, la struttura» ©ambiava, ma le suddivisioni permafcerano. Struttura nuova Sì trattava ad una certa epoca di Bare incremento al giuoco, di favorirne lo sviluppo quantitativo, di richiamare l'interesse della folla accendendo focolai in ogni centro di importanza. E {questo programma fu così ben seguito ione da sette od otto che erano inizialmente, le.squadre ammesse alla categoria massima del campionato salirono a ti un dato momento a sessnntnquattro. Per regolare l'attività di un cosi ingente numero di unità furono escogitate He strutture di competizione più diverse: suddivisione per città, per regioni, per distanze ferroviarie, per affinità tecniche, scaglionamenti in eliminatorie, in semifinali ed in finali, raggruppamenti in gironi per estrazione a porte. H Girone Unico rimaneva però come l'aspirazione, come il sistema ideale, A cui 6ì tendeva dagli intenditori e da coloro che avevano vissuto por intero le vicissitudini della grande competizione. Pi mano in mano che si progrediva, ad ogni passo in avanti che il giuoco faceva nel campo tecnico. In necessità di ammettere alla categoria maggiore del campionato puramente compagini provviste di requisiti eccesionali, si faceva più vivamente sentire. H professionismo stesso, che comparve dapprima in forma larvata, e che dilago poi fino a imporsi e fino a diventar sistema, selezionava di per sè le unità- A considerare l'ambiente con puro sguardo tecnico, si guardava al Girone Unico come ad un miraggio. Era tale pero il groviglio degli interessi ed eran cosi forti lo pressioni che Eooietà di centri grandi e piccini esercitavano per non venir allontanate dal campionato massimo, che si aveva l'impressione che dalla pletora delle squadre e dal sistema a gironi non sarebbe Etato possibile di districarsi mai. Fu necessario il gesto di forza di un gerarca dello sport che è l'energia personificata, per giungere alla tanto auspicata soluzione. E quest'anno finalmente, dopo anni di aspirazioni e di lotta, il Campionato ltalia.no della categoria superiore si disputa col sistema Bel Girone Unico. . Il Girone Unico Un Girone Unico però che non e pri»o di pecche. Diciotto squadre in lizza significano tTentaquattro domeniche di gare per giungere a stabilire quale debba essere la squadra campione. Evidentemente non hanno tutti i torti coloro che sostengono che il male peggiore, quello del peso e della, lunghezza ideila manifestazione, non è stato curato. Ti Campionato e un grande egoista. Vuole la stagione tutta per sè, non lascia più posto a gare ne tornei di altro tipo, compromette l'esito stesso dell'attività di quella Squadra Nazionale che rappresenta i colori d'Italia dì fronte allo straniero, di quella Squadra Nazionale che serve da indice dei progressi o dei regressi fatti dall'intero paese nel particolare sport che ci occupa. Ma il sistema non ne ha colpa. E' il numero degli ammessi, se mai. che e (errato. Diciotto squadre nella Divisione somma del campionato — si ehinmi essa Divisione A, Prima Divisione. Divisione Nazionale o Divisione Nazionale A — sono troppe. Non fosse altro che per Tagioni tecniche: che i trecento giuocatori di classe eccelsa che occorrerebbero per tener in piedi un numero così rilevante di unità, è discutibile se esistano ni giorno d'oggi in Italia. Tutto starà quindi ad avpre il coraggio di ridurrò il numero de'le squadre secondo quegli insegnnmenti che l'esperienza della stagione che si sta per feprire avrà dato. Mn la struttura dovrebbe rimanere inalterata. Questo Campionato che e la stagione tutta, che è la nnrte più viva e più intensa dell'attività calcistica della Narione, ha bisogno di essere compresoEsso ha finalità tecniche ed ideali che non sempre e non da tutti sono afferrate. Le finalità del Campionato H Campionato è un suscitatore denergie. Esso è una fucina, l'unica fucina possibile vista la sua invadenza e le sue ferree necessità, in cui si possano formare, sviluppare e migliorare squadre e giuocatori. Quelle squadre nostre che devono andar per il mondo a portare il buon nome del giuoco nostro, diventan forti e' tecniche ed agguerrite se il campionato vien compreso e condotto nel giusto modo. Quei giocatori di doti eccezionali che debbono formare la Squadra Nazionale acquistan le tendenza e le qualità ed il grado di forma particolarissime che da essi si esige, se la lotta nella nostra competizione nazionale viene svolta se tondo i criteri dovuti. Ora quello che si verificava neglScorsi arni e che si verificherà nncora quest'anno, se non varia la mentalità di tanti interessati — pubblico, giuocatori e dirigenti, — e che il CnmpiotiRto dopo di aver dato vita ad energiese le inghiottiva, dopo di aver formato g.uocatori, costruite squadre e raffi nato il giuoco, tornava a distruggere tutto ad un dato punto della sua marcia. Ouando si r,ar'n di incomprensione delle finalità del campionato, è olla mentalità con coi e««n viene disp»!nrc fche si inli-nnV alludere Si comincia calmi, sereni, tranquilli, ed allora si costruisce qualche cosa o 6ì migliora quanto già esiste. Al momento in cui la classifica comincia a delinearsi ed ognuno degli interessati intravvede il posto in cui ha possibilità di salire o probabilità di cadere, allora lo squadre vedon rosso. Si lasciano prendere dalla frenesia di vincere ad ogni costo, dalla bramosìa di salire, o dalla paura di precipitare. Ogni partita diventa una battaglia. Lo squadre si precipitano le une sulle altre come torelli furiosi, come se si volessero azzannare. E la tecnica, naturalmente, fugge inorridita. Tutto quello che di buono si era fatto, va in frantumi. Non si giucca più, si lotta. Con la conseguenza che chi doveva imporsi si impone ugualmente, ma che nell'ambiente avvelenato, tutti stanno a disagio. Come quando, in uno spettacolo pubblico, per la indisciplina di alcuni, tutti si ergono in piedi: si vede quanto prima, con la sola differenza del disagio. Miglioramento tecnico Comprendere le finalità del Campionato, vuol dire comprenderò il significato morale della parola « sport ». Desiderio di vincere non significa autorizzazione a ricorrere a qualsiasi mezzo per vincere. Il vero sportivo non vede mai nell'avversario un nemico. Veri sportivi non si diventa se non il giorno in cui si è in grado di combattere col massimo degli impegni pur rispettando chi si erge fra di noi ed il conseguimento della vittoria. Il Calcio non è che un giuoco, dopo tutto, ed il Campionato un seguito di illusioni e di disillusioni, una scuola magnifica anzi di come si debbano affrontare nella vita i successi senza inorgoglirsi e gli insuccessi senza avvilirsi. Questo dovrebbe tener presente la falange di entusiasti del giuoco del calcio, che il Campionato converte cosi spesso e così facilmente in fanatici. Nei campionati do] passato succedeva ogni volta che le unità che si vedevano ad un certo punto spacciate, pur di non retrocedere nella categoria inferiore., si davano al mestiere del guastatore. Dedicavano ogni energia alla demolizione di quanto le squadre più forti erano andate costruendo. E siccome e mille volte più facile distruggere che costruire, succedeva che verso la fine della stagione l'intero edificio tecnico del calcio nostro andava a catafascio. Questi guastatori dovrebbero scomparire una volta per tutte dall'ambiente nostro. TI Campionato, in quella sua stessa lunghezza che ne 6 l'inconveniente maggiore, offre il vantaggio di dar tempo ed occasione al debole di imparare dal forte. Guai, se il debole dedica se stesso alla rovina dell'ambiente pur di non cedere o retrocedere. Lo sport nostro vive dell'opera di chi costruisce, non di chi vegeta od abbatte. E tutto l'avvenire del calcio italiano sta nel campionato, nel modo, nel sistema e nella mentalità con cui il campionato viene disputato. La tecnica stessa viene in secondo luogo: In tecnica che, come un fiore delicato, non puf» fiorire se non nell'ambiente strettamente adatto. Ventiseiesimo della serie E' quello che si sta per iniziare il ventiseiesimo Campionato Italiano. Il primo venne disputato nel 190S e venne vinto da quello che si chiamava allora Genoa Criket and Foot-ball Club. L'onore di fregiarsi del titolo di campione d'Italia spettò complessivamente a nove sole società sinora. Il maggior numero di vittorie fu riportato dal Genoa che fu campione d'Italia in sette diversi anni. Segue la vecchia e combattiva Pro Vercelli con sei stagioni di successo. Viene quindi il Milan con quattro vittorie. Il Bologna, la Juven tus e l'Internazionale (ora Ambrosia nal terminarono in testa ognuno in due occasioni. Duo vittorie avrebbe pure t registrare il Torino se non fosse per la revoca del titolo subita a seguito della nota squalifica nel 1927. E per ultimo videro i loro sforzi coronati dal sue cesso una volta nella loro carriera il Casale e la Novese. Quest'ultima ne) famoso anno, il 1922, di quella scissione a cui si era giunti appunto per la riduzione degli effettivi che culmina nel Girone Unico della presente stagione. V'è tutta la storia del Calcio italiano in questi trent'nnni di vita che comprendono i venticinque Campionati italiani finora disputati- Storia movimentata e complicata quanto mai. Il Calcio 6 sport dinamico per eccellenza, e la tranquillità e la pace in esso non regneranno mai. Così come non sarà mai possibile che la squadra che riporta il titolo di Campione in una stagiono possa dormire sonni tranquilli nella seguente. Fu il Torino a subire lo scorso anno il fuoco di fila di tutti quanti i contendenti, fino a smantellarsi, fino a cadere definitivamente sotto l'ultimo attacco, quello sferrato nelle finali dal Bologna. Sarà quest'anno la volta dal Bologna di vedersi fatto oggetto di un bombardamento nutrito e continuato da parte di tutte le diciassette squadro rivali. Le diciotto unità che prendono la partenza nella competizione che si inizia oggi appartengono a nove regioni differenti: il Piemonte, la Lombardia, la Liguria, l'Emilia, la Toscana, il Veneto, la Venezia Giulia, il Lazio e la Campania. Il maggior numero di squadre è fornito dalla Lombardia con cinque: Milan. Ambrosiana, Brescia, Pro Patria di Busto Arsizio e Cremonese. Viene subito dopo il Piemonte con quattro: Torino, Juventus, Vercelli ed Alessandria. L'Emilia «1 il Lazio hanno ognuna due rappresentanti: Bologna e Modena da una parte e Poma e Lazio dall'altra. Ed il Veneto, la Venezia Giulia, la Toscana, la Liguria e la Campania mettono in lizza ciascuna una squadra: rispettivamento il Padova, la Triestina, il Livorno, il Genova ed il Napoli. Motivi di interesse Le città che allineano due unità si riducono quest'anno a tre: Milano, Torino e Roma. L'altro fra i centri più anziani del calcio italiano, Genova, ha ceduto una delle squadre sue alla Serie B della Divisione N'azionale, la Dominante. li* cn-iositn del pnbhlico è rivolta in modo notevole, in questo ;>rimn inizio, a. quello che sarà il comportamento riel¬ le due squadre che furono le protagoniste delle movimentate finali dello scorso anno, il Bologna ed il Torino. Reduci ambedue da un viaggio in America, che fu un'avventura irta di difficoltà, le due squadre hanno sulle spalle il peso di un anno di lavoro quasi ininterrotto. Sarà un miracolo se ad un certo punto della stagione, o immediatamente o più tardi, esse non mostreranno praticamente gli effetti delle fatiche sostenute. Ma altri elementi di interesse mostra il campionato attuale. Vi son squadro che, nei due mesi di riposo, si sino riorganizzate, hanno riveduto i quadri, eliminati i giuocatori di incerto rendimento, acquistato uomini di valore e risistemato al completo l'organismo. E' fra queste la Juventus che mostra un viso nuovo dall'anno scorso. L'incedere franco e spedito della compagine negli incontri di allenamento fa prevedere un inizio di campionato in piena forma da parte dei bianco-neri. Come la Juventus, così il Genova, la Roma, la Lazio ed il Napoli han modificato in modo notevole la struttura della loro squadra. E Milan, Alessandria, Vercelli. Ambrosiana e Brescia promettono di dar prova di una combattività ancor supcriore a quella del'o scorso anno. TI Campionato si presenta quindi come ricco di interesse. Il contributo che esso può portare alla causa del miglioramento del giuoco nazionale dipenderà tutto dallo stato d'animo in cui i contendenti disputeranno le loro gare ad un certo punto della competizione. Far del Campionato un ambiento schiettamente tecnico, seguire le orme dei migliori, piegar se stessi alle necessità della gara e non cercar di adattar la gara a quel'o che si ritengono esser imprescindibili esigenze pmprie, questa dovrebbe essere la divisa comunemente adottata dai contendenti. Vinca chi vuole, gli appassionati attendono e sperano che il Campionato 1929-30 segni un notevole miglioramento del giuoco italiano nei confronti della stnsinne 1928-29. Vittorio Pozzo.

Persone citate: Lazio, Novese, Poma, Vittorio Pozzo