Come sarebbe stato ucciso il "caciaro"

Come sarebbe stato ucciso il "caciaro"IL MISFATTO DI AOSTA Come sarebbe stato ucciso il "caciaro" Aosta, 4 notte. Dopo l'identificazione della vittima del (follilo, il giovane « cnciaro » Gabriele Simeone Jans-Savy fu Pio fìiu- ppe, d'anni SO, abitante nella frazione Arpnililes, e l'arresto dei sospetti colpevoli, l'opera del magistrati iinrpiirentl continua incessantemente per sciogliere il grovìglio (lolle citreostnnze in noi è stato consumato il crimine e che sono ancora avvolte nei mistero. nitrente tutta la giornata sono continuali gli interrogatori dogli arrestati. L'autorità ha potuto orci chiarire l'enigma del cappello che, di marca francese e con le iniziali « E. C. •, in un primo tempo si è creduto che appartenesse all'assassinato o fosse dell'autore del delitto. E' stato accertato, invece, che il cappello era slato regalato da un possidente di Gignod, certo Emanuele Clapasson, ora impiegato ad Aosta, presso il quale il Jans-Savy era staio a servizio prima di recarsi a Courmayeur. Coma si ricostruisce 11 delitto nulla prima sommaria ricostruzione del misfatto, attraverso gli Interrogatori dei parenti dell'ucciso, è stato stabilito che 11 Jans-Savy era partito da Courmayeur domenica 29 settembre, giorno di San Michele, in cui scadeva il suo contratto di servizio. Messosi in ordine e indossati gli indumenti migliori, egli era sceso a piedi Ano a La Salle, proseguendo poi per Aosta sulla corriera postale. Giunto ad Aosta, il lans-Savy s'era recato presso la zia Susanna, moglie a Pantaleone Clavel, residente in via Trottechien 1, ove ha consumato un frugale pasto, deponendo la sua valigetta. Alla zia egli ha manifestato il desiderio di recarsi a Poliein per far visita ad una sorella e, prima di partire, dopo le 18, ha lasciato In consegna alla zia il portafogli, contenente lutti 1 risparmi fatti durante la stagione. Da quel momento nulla si e saputo più sui suo conto. Si pensa che 11 « caelarb », sorpreso dalla sera, abbia pensato di dirigersi ad Arpuilles, ove risiedono nella casa paterna altri congiunti. E quello stesso giorno il cognato Pietro Augusto Luclanaz era stato notato nella frazione, lia ciò si suppone che il Luclanaz abbia accompagnao il JansSavy sino nelle vicinanze del ponte Suaz, località in cui 6 stato consumato il delitto e rinvenuto il cadavere. L'assassinato è da notare che era di natura sospettosa e, certamente, conoscendo la località, non avrebbe permesso ad estranei alla sua famiglia di accompagnarlo. Ora, dalle risultanze necroscopiche, 0 dato sapere che la morte è avvenuta verso le ore 23 di domenica e che la vittima è stata assalita improvvisa¬ mente; solo dopn una violenta collultazinne il Jans-Savy ha dovuto soccombere, orrendamente massacrato. Il movente del delitto, come 6 già stato detot, sarebbe stato la rapina: il « cociore » era conosciuto dai parenti quale possessore di un discreto peculio. Difatt.i, egli aveva anche un libretto postale con alcune migliaia di lire. Ma dei suoi iinterossi la vittima non deve averne mai fatto parola che con persone di casa. Ouesta mattina la zia dell'ucciso, una donna che fa vita appartata, venuta a conoscenza dell'orribile fatto, si presentava di buon'ora al capo delle guardie civiche, Cuaz, al quale ha detto di avere il portafogli della vittima. La donna veniva, poi, accompagnata in Questura, dove è stata interrogata dal commissario Tricarico, che dirige le Indagini. Nel portafogli la zia ha trovata la somma di lire 1200 in biglietti di banca, che il nipote aveva dichiarato di voler depositare sul libretto di risparmio. Le indagini della polizia dovranno in questi giorni portare al chiarimento di alcuni elementi, ancora misteriosi. Uno di questi è l'Indirizzo della Boniface Elisa rinvenuto in una tasca della vittima. L'ipotesi, che per ora pare sia la pili accreditata, è quella che a Courmayeur, dove si trovava Jans-Savy, doveva essere in servizio una nipote della Boniface. E si crede che tale indirizzo dovesse servire al Jans-Savy per procurarsi lavoro nel prossimo inverno. Una nuova traoda Pure non escludendo, i dubbi circa la colpabilità di qualche parente, sembra che la giustizia segua ora nuove tracce, su cui mantiene il pili assoluto riserbo. Un individuo, conosciuto da Jans Savy e abitante poco Jung! dalla sua casa paterna, ha fatto chiamare lunedi mattina un dottore per farsi medicare, per una ferita al viso ed alcune contusioni e il sanitario gli ha dovuto dare alcuni punti. L'infermo ha dichiarato di essersi ferito cadendo accidentalmente. Ma il medico ha, poi, saputo dalla moglie, che egli era stato colpito durante una rissa nella notte di domenica. Il dottore ha inoltrato, miindi. regolare denunzia del fatto, ed ora la Questura sta attivamente indagando per accertare se vi sono rapporti con gli autori dell'assassinio del Jans-Savy. Oggi il ciudice istruttore del Tribunale, avv. Babìni. ha dato il nulla osta per il seppellimento del cadavere, che avverrà domattina. Durante tutta la giornata molte persone si sono recate a pregare dinnanzi aUa salma nella camera mortuaria.