L'ultima giornata

L'ultima giornata L'ultima giornata Berlino, 3 notte. Profonda e universale, come si può bene immaginare, è in tutta la Germania la manifestazione di lutto per la morte di Stresemann. I giornali di ogni partito e di ogni gradazione escono questa sera con grandi pagine listate a lutto, narranti la cronaca del trapasso, e recanti lunghe biografìe dell'uomo e dell'opera sua. Il Ministro è morto questa mattina, precisamente alle ore 5,25, nella sua villa delia Friedrich Erbert Strasse, annessa al parco del Ministero degli Esteri, dove egli abitava con la famiglia. Da un paio di giorni il Ministro, la cui salute, del resto, non si era mai del tutto ristabilita dopo la grave scossa dell'anno scorso, era stato colpito da un raffreddore che lo aveva obbligato, per consiglio dei medici, a rimanere a Ietto, poiché da qualche tempo questi raffreddori, in seguito al quali era diventato cagionevolissimo, assumevano forme gravi e aumentavano la temperatura e aggravavano la pressione del sangue. SI era messo a letto, iil che aveva fatto subito correre in BoTsà fin da ieri voci allarmanti che furono lì per 11 smentite e che soltanto ventiquattro ore dopo dovevano purtroppo esser confermate. La morta Dal letto, 'però, il Ministro si è alzato più volte nella giornata di ieri per accudire agli affari di Stato. E nelle ultime ore soprattutto egli si era recato al Reichstag e aveva colà tenuto un lungo discorso dinanzi alla frazione parlamentare del suo partito per indurla a comporre il dissidio con la social-democrazia circa le assicurazioni, ed evirare così la crisi. Il Cancelliere MùUer lo aveva nella giornata visitato. Da casa poi il Ministro era rimasto in continua comunicazione sia col Cancelliere sia con la sua frazione, sia col suo partito per comporre la crisi. La sera si era ritirato nei suoi appartamenti con l'intenzione di andare a letto prpsto, per levarsi presto l'indomani mattina e poter così assistere alila Conferenza che questa mattina doveva aver luogo fra i Presidenti dei Consigli del Paesi, nella quale si doveva discutere del Piano Young. ed era quindi necessaria la sua presenza. Andando a letto egli aveva ordinato alla suora che lo assisteva di porgergli io spazzolino da denti e l'acqua da bocca per procedere alla toeletta notturna: ma al momento di ricevere questi oggetti, improvvisamente si abbatteva sui cuscini gesticolando e tentando di parlare. Ma rantolava. Accorsi i medici dottori ZondecU e Kraus, constatavano la completa emiplegia destra. Durante la notte egli si aggravò e questa mattina alle ore 5,25 un altro colpo sopravvenne e provocò la morte per paralisi polmonare. Un mazzo di crisantemi al banco del Ministro E' stato immediatamente intorniato il Governo ed è stato telefonato al Presidente Hindenburg, il quale si trova in questo momento in breve soggiorno eli riposo in una villa a Schorfhiede, presso Berlino, t'gli ritornerà subito a Berlino, forse questa sera stessa o domattina ni piti tardi, e ha intanto telegrafato le sue condoglianze alla famiglia. Il Ministero degli Esteri, tutti gli altri Ministeri e gli uffici governativi hanno subito issato la bandiera a mezz'asta. Onesta mattina doveva aver luogo la seduta ordinaria del Beichstag e la Conferenza dei Presidenti del Consiglio dei paesi. Tutte e due queste assemblee si sono tramutate in sedute d! lutto. In ambedue, al posto di Stresemann era un mazzo di crisantemi bianchi coperto da un vedo nero. Tanto al Reichstag quanto alla Conferenza dei Presidenti dei Consigli, Stresemann è stato commemorato dal Cancelliere .Mtjller e al Reichstag anche dal vlce presidente Esser, in sostituzione di l.oe- lle che è ammalato. In giornata ha avuto luogo una seduta di Gabinetto nella quale sono stati fissati i particolari del rito funebre. Al Ministro saranno fatti funerali di i , a e o , n e o i E a a o n a a e i o . i e a i a i a i o a o , a i a o a ! i a n e Stato. Essi avranno luogo domenica, alle 11. L'aula del Reichstag sarà trasformata in camera ardente e la salma di Stresemann vi sarà esposta al pubblico. Hindenburg prenderà parte alla cerimonia. Tutti i Ministri degli Esteri e 1 Capi di Governo delle Potenze estere hanno telegrafato. Briand è stato fra i primi. La morte di Stresemann, che era il perno principale delia politica tedesca in questo momento, sconvolge naturalmente tutta la situazione, a cominciare da quella stessa che egli,-nell'ultima sua giornata, si era adoperato per comporre. Il maggiore argomento invocato per indurre il populismo alla conciliazione, era stato 'a gravità della n-isi che nella politica estera avrebbe potuto provocare il ritiro del capo del populismo, cioè del Ministro degli Esteri. La suocessione Si pone ora la questione della sua successione. Naturalmente non vi sono per ora che pure ipotesi e previsioni gratuite, molte delle quali non sono forse che delle autocandidature, coms accade sempre in questi casi. Si fanno i nomi del signor Breitscheid, capo della frazione social-democratica al Reichstag, di Wirth, già Cancelliere, del deputato de! Centro Kaas. Altri sostengono che si provvederà con ,un diplomatico di carriera, che sarebbe secondo alcuni von Hoesch, attuale ambasciatore a Parigi, oppure Nadolny, attuale ambasciatore ad Angora, e secondo altri, infine, il barone vnn Neurath, attuale ambasciatore n Roma. In'altra ipotesi è quella che 11 Cancelliere stesso prenderà l'interim degli Affari Esteri, avendo sempre accanto a sè il Segretario di Stato dott. von Schubert, che lo solleverebbe dal peso della direzione nel dicastero vero e proprio. Su tutte queste cose deciderà domani un Consicrlio di Gabinetto che, si annunzia, avrà luogo sotto la presidenza del Presidente Hindenburg. - a o Gustavo Sii--■--inn nacque a Berlino 11 l.o maggio 1878. Muore rìun que a soli 5t anno, nel pieno liore della vita. Di modesta famiglia di commercianti, ebbe fanciullezza assai ritirata senza divertimenti, dedita soltanto agli studi. Fece i suol studi nella scuola tecnica e si laureò nell'Università di Lipsia, entrando ancor giovane nella direzione di vari consorzi industriali, fondando nel lilOi la Lega degli industriali della Sassonia, di cui divorine presidente. Da quel momento spiegò una vasta attivita organizzatrice nel vari rami dell'industria tedesca, conferendo prestigio ed autorità alla Confederazione germanica degli industriali. Come uomo politico si iscrisse subito al partito nazionale liberale di Bassemiann, dove il suo Ingresso, cosi come era accaduto nell'industria di Dresda, significò la comparsa di uno spirito riuovo. Nel 1007 Stresemann veniva eletto a 29 anni deputato. Avvenuto il crollo della Germania, con l'abdicazione di Guglielmo e la cessione del Governo da parie ilei principe Max di Baden ai socialdemocratici capeggiati da Ebert, Stresemann combattè vigorosamente contro lo sbandamento generale cercando di riunire tutte le forze medie in unico fascio contro il pericolo comunista. Non ostante ii suo passato, egli fu eleit--> deputalo all'assemblea nazionale, e poco dopo diventava capo del partito liberale trasformatosi in partito populista. Egli e il suo partito furono per molto tempo sostienimi dai grandi ind'iistriali e particolarmente da Stlnnes col quale era in rapporti di intima amiciziia. Ostile a!>la Costilmziniie di Weimar, fu avversario del Governi d: sinistra. Dopo la caduta del Cancelliere Cimo, Stresemann si presentò alla ribalta internazionale, in un'ora difficilissima per la Germania. Egli fu nominato Cancelliere il 13 agosto 1923, quando il Paese era minaccialo dui separatismo renano, da moti comunisti in Turingia e dall'agitazione monarchica in Baviera. A capo di una grande coalizione parlamentare che andava dai socialisti ai populisti, egli iniziò la grande impresa del Ravvicinamento alla Francia, leniando anzitutto !a liquidazion del problema della lluhr. Cominciò allora quell'orientamento della politica estera tedesca che doveva condurre più tardi al Piano Dawes, a i Locamo e in seguito al Piano Young. Pesante eredità o a a Roma, 2 notte. (.4. S.). — Vedemmo l'ultima volta Stresemann lunedì 9 settembre all'Assemblea della Società delle Nazioni; egli vi pronunziò un grande discorso: a confronto delle tesi confusionarie di MacDonald e della rettorica di Briand, si tenne attaccato alla realtà; e, più lucido del solito, misurò i passi compiuti, ma sempre per prospettare dei nuovi problemi, per guardare innanzi. Facendo il resoconto della seduta non potemmo fare a meno di rilevare l'aspetto fisico veramente impressionante del Ministro degli Esteri tedesco, e scrivemmo: «La voce metallica non resisteva allo sforzo di volontà. Il combattente impetuoso di tante lotte riusciva ad avere solo ogni tanto, nei brani più salienti, l'antica fiamma; qualche suo connazionale ci suggeriva all'orecchio che il discorso di oggi ora forse il testamento ginevrino di Stresemann ». Infatti, in quei giorni Stresemann per la prima volta aveva parlato della necessità di riposo; era prevedibile che le sue condizioni di salute gli avrebbero impedito di partecipare ri nuove riunioni internazionali: ma il pessimismo più nero non arrivava fino a presagire una sua scomparsa completa dalla scena poliìica europea: non lo avremmo visto più a Ginevra, ma magari da qualche angolo di pace e di trai quillità la sua voce si sarebbe levata a indicare la via più opportuna per la rinascita politica della sua patria, invece il discorso del 9 settembre era non solo il suo testamento ginevrino, era il suo testamento definitivo. Rimase qualche giorno sul Lacro dai Quattro Cantoni; poi la febbre dell'attività politi ca lo riprese, ed eccolo a Berlino a polemizzar.; cor gli avversari, a negoziare con i suoi colleglli di Gabinetto per superare le difficoltà della collaborazione in seno al Ministero di coalizione, ad affrontare i particolarismi del gruppo da lui guidato. Poiché Stresemann era di quegli uomini che non conoscono mète realizzato un successo, chiuso un capitolo, non si arrestava al passato, pensava alle ulteriori conquiste Cosi avveniva da più di 6 anni, da quando aveva raccolta la tremenda eredità del Cancellierato nel periodo più torbido dell'inflazione e della marcia francese nella Ruhr; forse perchè non era fornito di tutte le qualità necessarie per essere il capo di Governi di compromesso in un ambiente parlamentare, lasciò il suo posto; o forse, più logicamente, perchè sentiva che le sue energie migliori dovevano essere assorbite alla direzione della polìtica estera della Germania sconfitta. Dalla finp del '23, la politica di pressione verso il popolo tedesco subisce il colpo di arresto, mentre all'interno il marasma monetario termina con l'adozione del marco-oro; il Comitato deg'i esperti tratta il piano Dawes, che viene adottato dalla Conferenza di Londra nell'agosto 1924, o che porta come conseguenza lo sgombro del bacino della Ruhr; poi è l'anno di preparazione del Patto di Locamo, che pone diplomaticamente la Germania sullo stesso piede di eguaglianza del vincitore; il '26 è contrassegnato dalla conti-astuta ammissione della Germania nello Società delle Nazioni; nel '27 e nei '28 seguono gli sviluppi della nuova posizione internazionale della Nazione tedesca, con la fine del controllo militare, con l'ammissione di ur> suo rappresentante nella Commissione dei mandati, a con gli accordi preliminari di Gine vra bro del Reno e per le ripa La Conferenza dell'Aia, la. cui eco è cosi recente, convalid.t nell'agosto 1929 le conclusioni a cui erano giunti gli esperti col piano Young. Col l.o settembre poteva considerarsi terminato il periodi- di attività che aveva avuto come costante obiettivo la liberazione dei territori tedeschi occupati: ma Stresemann era afferrato dall'ansi i che nessun ostacolo nuovo fermasse n per lo meno ri tarda sc,-> l'applicazion" delle intese dell'Aia, alle quali era riuscito ad aggiunsere lateralmente i negoziati con la Francia per il ritorno anticipato del bacino della Sarre sotto la intera sovranità dei Reich. Le forze gli venivano meno, ma non bisognava offrile alla Francia alcun pretesto per non adempiere la promessa di sgombro; perciò egli, nazionalista nell'anima, era sceso sul terreno a combattere aspramente la proposta dei gruppi di destra per un plebiscito rull'aceettazione del piano Young; perciò egli, di idee nettamente nntisocialiste. leader del partito più interessatamente capitalistico, aveva cercato fino a ieri sera un compromesso sulle assicurazioni social' che salvasse momentaneamente la debole compagine ministeriale diretta con molta imperizia dal cancelliere Moller. « .Von ph't un francese nella Tlenania e nella Sarre»: questa era l'aspirazione immensa dell'uomo che veniva accusato per il suo Incarniamo e per il suo cosiddetto indirizzo filofrancese; aspirazione che era insieme ideale, smania, ribellione. Risognavn ascoltarlo ogni volta che il suo discordo cadeva su questo argomento: la sua oratoria, por solito tagliente e precisa, ma poco esuberante, controllata, si riscaldava, perdeva il freno, si immedesimava nella passione e nello storia de! suo ponoln. Domani, compiutasi la liberazione del Beno. Stresemann sarebbe stato all'altezza delie nuove situazioni e dei nuovi compiti? Sono questi i grandi interrogativi che la mor tcssdtsrcSpbcqrlelmcdrrvdgaSdliclgtrapcsdel settembre 1928 per lo so-om-1del Reno e per le riparazioni. ' l a o e te repentina delle forti figure storiche lascia sempre dietro di sè; squarciare questi veli è inutile e assurdo. Le lotte dei partiti, le invidie degli uomini già ronzavano intorno a quegli che fino a pochi mesi or sono era il Ministro degli Esteri insostituibile; ma a noi sembra che se la salute lo avesse assistito, Stresemann non solo avrebbe superato le rivalità interne, ma sarebbe stato capace di riassumere ancora una volta in sè gli ideali e, quel che più conta per un Ministro responsabile, le possibilità della politica del suo Paese. No, egli non era fossilizzato nell'adorazione dello spirito di Locamo « nel programma di intesa cor. la Francia; già con i dibattiti sulle minoranze e sul disarmo aveva dato un largo respiro di impostazione alla campagna revisionistica. Ultimamente a Ginevra, poi, aveva parlato, parafrasando Snowden, di frontiere ridicole e groltesche, alludendo evidentemente al corridoio di Danzica e all'Alta Slesia. Il vecchio annessionista, che durante la guerra sosteneva l'assoluta necessità tedesca di possedere il porto di Anversa, aveva una concezione che potremmo dire integrale della restaurazione della potenza germanica. Ma, a differenza della maggior parte degli uomini di Stato tedeschi, aveva limpido, duttile il senso delle possibilità; per questo risponde ad un giudizio sereno definirlo quale il migliore allievo del principe di Bismark. L'analogia del Cancelliere di ferro regge proprio in quello che per alcuni è il tallone di Achille della politica di Stresemann, l'amicizia con la Francia : la sua corte verso Briand è stata senza dubbio più dignitosa di quella di Bismark verso Napoleone III prima di Sadowa e di Sedan! La porta verso l'Oriente misterioso, verso la Russia, l'incognita del futuro, la lasciò aperta: il trattato di Rapallo del '22 venne rafforzato dal trattato di Berlino da lui concluso con Cicerin, e pure attraverso incidenti Mosca bolscevica ha continuato ad avere le migliori relazioni con la Repubblica di Hindenburg. La sensazione dei nuovi tempi gli avrebbe suggerita una diversa valutazione del fattore italiano? Su questo punto non si può non essere severi con Stresemann; di fronte all'Italia fascista egli, che no» aveva scrupoli ideologici, fu persino annebbiato da pregiudizi di setta. E d'altra parte, pur eompreri dendo la sua preoccupazione culminante di arrivare ad ogni costo allo sgombro dei territori occupati, non si può negare che con una maggiore sua buona volontà, l'Italia e la Germanio avrebbero potuto percorrere molta strada insieme, o. per lo meno, evitare molti malintesi. Alcune personalità della sua cerchia ci hanno detlo nel mese scorso a Ginevra che Stresemann, interrogato a tale proposito, rispondesse quasi cercando una giustificazione: « Lasciate che non abbiamo più alle reni le baionette francesi, e saremo più liberi e più autonomi anche nel la politica verso l'Italia». E' questa una delle ereditai fra le non meno gravi che Stresemann lascia al suo successore. Chi sarà? Come egli continuerà l'opera di colui che sollevò la Germania dalla disfatta? Oggi la bara non ancora chiusa tiene fissi gli sguardi. i . t i ' i i » , il cordoglio di Re Giorgio Commosse disiiiarazioni dei « leaders » inglesi Londra, 3 notte, (vice) - Le edizioni speciali dei giornali diiloudevano nella capitale stamane l'annunzio della morte di Strese1marni. Per quanto fossero a tutti note condizioni di salute del Ministro 'degli Esteri tedesco e quantunque si ritenesse, anzi, da coloro che ebbero occasione di abboccarsi ultimamente con lui che i suoi giorni fossero contali, la sensazione causala dall'annunzio delia sua morte è stata profondameli le dolorosa. Mentre all'Ambasciata tedesca a Londra veniva esposta la bandiera a mezz'asta, il Presidente del congresso laburista, informato dell'evento, si alzava per pronunziare commosse p-arole di compianto e chiedeva al congrossisti la sospensione del dibattito durame un minuto in segno di reverente omaggio verso il deiunto. Morrisou, membro del Governo e presidente del Congresso, dichiarava: « Il dott. Stresemann non era un membro del Partito socialista, ma noi sappiamo, e tutt i nostri amici nel inondo sanno, che la sua politica ha enormemente contribuito alia pacitìcazione dell'Europa e alla sistemazione generale del dopoguerra. Invece di additare una politica di risentimenti o di rivincite, egii ha realmente cooperalo con Ih ahi e .Nazioni, e in particola!- modo col rostro Governo laburista, per gei-mre ie fondamenta della pace permanente fra le Nazioni del mondo ». L'omaggio del Congresso non manca di ironia se si pensa che strascinami fu e rimase monarchico pur servendo la Repubblica e che, come osserva anche un giornale di stasera, la sua carriera politica non fu quella né di un liberale nè di un laburista, ina di un rappresentante vero e proprio della grande industria tedesca. Stasera il segretario privato di Re Giorgio inviava all'Ambasciatore di Germania a Londra il seguente messaggio. « Il Re, attuamwmte a Sandringharu, desidera che io esprima a V. E. il fio cordoglio per la grave perdita causat'i dalia morte del dot tor Stresemiun. S. M. considera che essa è una perdita non solo per la Germania ma per l'intera Europa. Il Re ricorda con piacere il suo incontro col dotto.* Stresemann quando venne ultimameli! • a Londra, e ha ricevuto oggi la tris'e notizia con un sentimento di sincero compianto che Egli (• convinto sarà condiviso da tutto il popolo di questo Paese «. MacDonald, n bordo dc-1 Berengario, ha poi dichiarato d* essere profondamente addolorato per la morte dello statista tedesco che egli stimava come nomo e come amico.