Gli studi del Congresso di eugenica

Gli studi del Congresso di eugenicaMigliorare la razza Gli studi del Congresso di eugenica Il ricambio delle classi sociali Roma, 1, nolte. (G. r.) — Importami considerazioni Ci ordine scientifico e di ordine pratico sono contenute nel decorso che U prof. Corrado Gini, presidente effettivo del Congresso di genetica ed eugenica, ha pronunciato ieri a Roma, inaugurando il Congresso, li' opportuno che anche gli italiani incomincino seriamente a interessarsi di questi problemi di erediiarietà, delle variazioni nei caratteri Osici e psichici delle razze umane e delle evoluzioni delle classi sociali. Il Gini giustifica in parte lo scarso Interessamento del nostro popolo in Queste questioni — contrariamente a Quanto si verifica in Inghilterra e ne gli Stati Uniti — con il fatto che il nostro Paese non è agitato da questioni di razza che preoccupano in ogni parte del mondo gli anglosassoni; ne Abbiamo noi tribù di delicenti analoghe a quelle di cui lamentano gli effetti gli Stati Uniti. Ma certo questa giustificazione non deve farci restare Indietro nello siudno di una disciplina cosi importante, destinata a grandi progressi. La complicatezza delle leggi eredita rie nella specie umana, la difficoltà di prevedere im base alle attuali conoscenze, il risultato d'egli accoppiamenti e di eliminare gli effetti della frequente connessione tra caratteri buoni e cattivi, autorizza soltanto a concludere che i tempi non sono ancora maturi per le applicazioni pratiche dell'eugenica, e perciò noi diamo prova di equilibrio e di buon senso quando assumiamo una prudente atti tudine di fronte alle tendenze di applicazioni affrettate e dri interventi statali; ma daremmo prova di poca preparazione e poca attitudine scientifica se trascurassimo anche il campo, sempre suggestivo e fecondo, delia ricerca e dello studio. Interessiamoci quindi anche di eugenica e di genetica, e riflettiamo su alcuni punti del discorso del Girai. Fermiamoci, per oggi, soltanto sulle sue importanti osservazioni sull'effetto eugenico che si può attendere dal fenomeno della natività differenziale. Tale fenomeno consiste, come è noto, nel diverso grado di fecondità che si riscontra nelie varie classi sociali: le classi povere sono piti prolifiche, mentire quelle agiate sono scarsamente feconde o addirittura sterili. E' stato espresso da molti studiosi il timore che per tale fatto si vada incontro a un regresso del genere umano, e ad una deficenza degli elementi direnivi, e perciò si invocano da più parli provvedimenti per elevare la natalità in quelle classi cosi dette superiori. Ma il Gini guarda a questo fenomeno da un punto di vista affatto diverso da quello tradizionale, sopra esposto, e pensa che la graduale scomparsa delle classi elevate, composte in gran parte dei discendenti delle famiglie che hanno giù toccato, e spesso da tempo, iJ culmine della loro parabola, anziché costituire un procedimento dannoso alle qualità della razza, dovrebbe riguardarsi come un meccanismo provvidenziale con cui vengono eliminati i cespiti ormai vecchi e decadenti, dopo che hanno portato alla società il loro contributo. Cercare di mantenerli — continaia il Gini — in vita a forza, potrebbe costituire un errore analogo a quello di chi volesse ad ogni costo mantenere in vita i vecchi, perchè altra volta furono prosperi e vigorosi. Effettivamente le qualità dei discendenti delle famiglie, che, per considerazioni dinastiche o tradizionali, tengono ad evitare l'estinzione del casato e nello stesso tempo la mescolanza con le altre classi, mostrano generalmente, dopo una lunga serie di generazioni, rispetto ai loro gloriosi antenati, una decadenza da cui rade volte sanno riprendersi. Resta da spiegare come possano continuamente sorgere dalle masse oscure della popolazione, In media di bassa qualità, nuovi cespiti, 1 quali prendono il posto degli eletti che scompaiono, e ciò senza che, attraverso la storia millenaria della umanità, si possa riconoscere quella temuta decadenza delle classi dirigenti; poiché molteplici Indizi rendono verosimile che la riproduttività differenziale delle classi sociali non sia un fenomeno esclusivo delle età moderne, anche se in taluni periodi moderni possa essersi particolarmente accentuata. Sta in ciò il motivo più forte per non accettare la teori* degli effetti degenerativi della riproduttività differenziale, me non è motivo che esoneri dal ricercare come tali effetti restino nel fatto evitati. Conviene ammettere che accanto ai fattori di degenerazione, che possono derivare dallo spegnersi dei cespiti che furono 1 migliori, esistano fattori di rigenerazione o di creazione di nuovi oeeplitd, che in parte si intravedono, ma che meriterebbero, in ogni modo, uno studio più approfondito. Uno di tali fattori deve ricercarsi nella selezione che si verifica entro ciascuna classe; poiché, se è vero che le classi sociali elevate, più robustepiù intelligenti, più energiche e meglio disciplinate, in parte anche — ammettiamolo — in causa di una superiorità ereditaria, vengono eliminate dalla selezione riproduttiva, entro ciascuna Classe, però, sia bassa, sia elevata, agisoe una selezione matrimoniale e naturale che tende ad elevarne il livello ereditario. Il Gini osserva che però certamente altri fattori devono-esistere, che portano alla formazione, nell'interno delle razze, di nuovi cespiti vigorosi e attad evolversi, sono probabilmente glstessi fattori che portano, nel mondo animale e nel vegetale, alla riproduzione di nuove forme, senza le qualla vita verosimilmente sarebbe da gran tempo estinta. Da queste considerazioni il Gini trae la convinzione che l'eugenica non debba più limitarsi, come ha fatto sinoraalla parte conservativa, per cui solo si cerca di accrescere la rlprodu iti vita del migliori (azione positiva) e di eliminare gli esseri ereditariamente inferiori (azione nega/iva), ma debba estendere il suo siudio ai fattori che determinano il formarsi dei cespiti nuovi e ti sorgere di elementi superiordalle masse oscure della popolazionePotremo dare, cosi propone il Gini, a questo nuovo studio il nome di eugenica creativa. a La seconda giornata I problemi demografici Roma, 1, notte. Sono continuati oggi i lavori del Congresso di genetica ed eugenica. Nella riunione antimeridiana, il ptof. Raglionl ha letto la sua relazione sude funzioni somatiche e genetiche. Fra l'altro, il relatore ha trattato ii problema dei rapporti fra le funzioni sessuali e l'età, più specialmente in rapporto alla vecchiaia. Al prof Baglioni ha fatto seguito il prof. Alessandro Chigi, che ha trattato dell'incrocio e della consanguineità, in relazione alla fecondità. Da alcune premesse egli ha dedotto che le specie sistematiche appartenenti allo stesso genere danno per solito, dai Boto incroci, ibridi fecondi, mentre forme appartenenti a generi diversi danno per solito ibridi sterili. II prof. Carlo Foà ha riferito lungamente sui fattori biologici della diminuzione delle nascite. Si tratta evidentemente di un argomento del più alto interesse, e che ha vivo riferimento con la politica demografica del Regime. Dopo avere esaminato i fattori della sterilità della donna, della mortalità delle madri, ecc., il relatore è venuto a trattare dell'influenza dell'industrialismo sul fenomeno della diminuzione delle nascite. Industrialismo e urbanesimo Egli ha ricordato che 11 Kempee, in un suo recente studio afferma che non la moderna civiltà per sè stessa, ma l'industrialismo occidentale e nordico crea dei fattori di iponatalità, che in parte sono di natura psicologica ed economica, ma in parte anche di natura strettamente biologica. Il Kempee pone tra le cause perturbatrici delle funzioni materne l'eccessivo lavoro fi sico imposto alle donne dall'industria lismo moderno, le intossicazioni prò fessionali delle operaie addette ad al cimi particolari lavori, come le siga raie e quelle che maneggiano piombo le infezioni, che tanto più si dif fondono quanto più si accresce il fe nonieno dell'urbanesimo. Alle esage razioni dello sport, a cui si dedicano smodatamente le giovinette di alcuni paesi, e sopra tutto alla natura vio lenta ed eccessiva di taluni esercizi sportivi, il Kempee attribuisce forme di ipoplasia e di insufficienza dell'ap parato sessuale femminile, derivanti dai ripetuti e insidiosi traumatismi sportivi, e che divengono talora cosi gravi da determinare la sterilità o da diminuire la fecondità della donna, Il relatore ha affermato poi che l'opera gigantesca che si va compiendo in Italia nella lotta contro la tubercolosi e che è resa possibile dalla provvidenziale assicurazione obbligatoria, sortirà il suo effetto anche in rapporto al problema demografico Non diversamente le provvidenze at tuate dal Governo fascista e dall'Opera Nazlonele per ia protezione della maternità e dell'infanzia, tendono ad opporre un'azione efficace ai mali che derivano alla donna dall'industrialismo moderno. L'esempio di altri Paesi ove. come negli Stati uniti, la donna trova più ancora che da noi largo impiego nelle officine, dimostra come si possa saggiamente organiz zate il lavoro femminile evitando ogni danno alla funzione materna La maternità perfeziona l'organismo Il relatore concorda col Pende nel ritenere che non a questo soltanto debba limitarsi l'opera sociale diretta a risolvere il problema demografico. La ragazza deve essere fatta persuasa che non nella sterilità essa dovrà riporre la salute e la conservazione della sua linea più o meno elegante e mascolina, sibbene nella magnifica funzione della maternità, che rende l'organismo femminile più perfetto t maturo nelle forme e nelle funzion e affina le qualità psicologiche più belle come l'altruismo, lo spirito di abnegazione, la dolcezza, la tenerezza. E' noto come la donna sterile, an che se maritata, sia spes?o insidiata da alterazioni fisiche e psichiche che precocemente In invecchiano, e dalle quali basta a liberarla la nascita di un figlio. Queste e altre nozioni è bone diffondere tra le ma*se, soprattutto tra le piovani fanciulle italiane; e l'educazione della giovinetta deve tendere a Instillare diuturnamente nel suo animo ingenuo e inesperto il concetto del vero significato che hanno gli attributi somatici e psichici del sesso destinati alla funzione materna. Essi non possono, senza danno fisico e moraHe, r-sspre dalla donna vo tontarlamente rivolti a finalità egoisti rhe che non siano direttamente o indirettamente subordinate alle funzioni di madre. Alla relazione del prof. Foà è se guita una interessante discussione alla quale hanno partecipato i professori Pestalozza, Lattes, Roldrini, Capasso e la professoressa Barzilai. Nella seduta pomeridiana. 11 prof, Myoen, dell'I'niversità di Oslo, ha letto la sua relazione sui principi! direttivi del lavoro di eugenica. E' seguita una interessante relazione del prof. Paolo Enriques sull'ambiente e l'eredità secondo le recenti ri cerche. L'alcoolismo Il relatore ha anche trattato ampiamente delle conseguenze dell'alcoolismo sulla generazione dei figli. « Tra i genitori e i figli esiste — egli ha detto — una correlazione positiva per alcoollsmo, o tra alcoolismo dei genitori e tare costituzionali neuropsichiche dei figli : cosi pare a prima vista che l'alcoolismo sia la causa di ciò: ma una correlazione esiste anche tra l'alcoolif-mo degli zìi e le tare neuropsichiche dei nipoti, o dei fratelli, o insomma tra congiunti per vincolo di sangue, nei quali manca una diretta discendenza del tarato dall'alcoolista. Ciò pone immediatamente sotto diversa luce la figura dell'alcoolista, che appare come un individuo che ha egli medesimo una tara costituzionale. La natura costituzionale dell'alcoollsta si dimostra anche in un altro esempio caratteristico, come quello di un giovane americano, figlio di alcoolista, educato da altre persone opportunamente a regime secco. Un chirurgo che. ignaro, gli fece una piccola operazione, gli fece poi bere qualche bicchierino di liquore. Uopo pochi mesi il giovane, attratto irresistibilmente dall'alcool, moriva alcoolizzato. Altro fatto caratteristico è quello della correlazione tra alcoolismo e la deficienza, non nel senso che l'alcoollsta produca figli deficienti, ma In quello che tra 1 deficienti la percentuale di alcoolisti è enormemente maggiore che tra Individui normali. Insomma, per tutti 1 versi appare l'alcoolismo come una tara neuropsichica costituzionale ». La terza relazione è stata quella del prof. LaUes. che ha svolto il tema: « Gruppi sanguigni ed ereditarietà • . Il prof. Bemstetn ha parlato quindi brevemente su questo tema, dando dimostrazioni intorno alla sua teoria. Numerose e interessanti sono state lo comunicazioni dei professori Rlianclonl, Pirovano, Casacianrii, della dottoressa Barzilai, e dei dottori Sandoval e Mantovani.

Luoghi citati: Inghilterra, Italia, Oslo, Roma, Stati Uniti