Il Fascismo insegna

Il Fascismo insegna Il Fascismo insegna gIn un campo il pensiero e la legì-| slazione fascisi" hanno ottenuto in Europa una vittoria morale altis-| sima e indiscutibile: nel campo della politica demografica e della lotta per la intensità del popolamento e contro il malthusianismo, teorico ej pratico. Una politica demografica organica, avente di mira dei 'ini altamente morali e nazionali insieme, cioè considerata non solo dal punto idi vista fisiologico, ma anche da quello d: un irrobustimento del nucleo famigliare; una tale politica si può dire che non esistesse in atto, fino all'avvento del Regime Fascista. Esisteva nelle aspirazioni di alcuni scienziati e moralisti che avevano svuotato il contenuto dottrinale del malthusinnismo; ma essi rimanevano una minoranza inascoltata e malvista. Le più evolute nazioni europee parevano pervase da una mania suicida, accentuando il ritmo della diminuzione di natalità. Alla testa di esse, in questa marcia non gloriosa verso il depauperamento della razza, | era la Francia, la quale trovava nel la tolleranza della opinione e perfino! nell'appoggio dei poteri costituiti materia per menar vanto di quella decadenza come di un segno di progresso. Il razionalismo materialistico alleato con la indifferenza e l'egoismo pratico dell'individualismo democratico ottenevano facili trionfi nella demoralizzazione del paese. Si verificò in quel tempo un caso (veramente significativo, che fu denunziato in un libro coraggioso del Leroy-Beaulieu, che è proprio della vigilia della guerra (1913). Diceva lo Scrittore che fin verso il 1909 erano State portate in giudizio alcune pubIdeazioni più scandalose di propaganda malthusiana, ed un giudizio del Tribunale della Senna aveva inflitto 3 mila franchi di ammenda e cinque mesi di prigione all'autore di una di quelle pubblicazioni. Nel momento in cui scriveva l'autore apprendeva che la Corte di Cassazione laveva cancellato quel giudizio, dichiarando gli atti di propaganda malthusiana, in genere, non delittuosi, e mettendo cosi la Magistratura nella impossibilità di riportare Jn giudizio persone che vi si fossero dedicate. Il grave caso ebbe un'eco Jn Senato. Barthou, che allora, come ora, era Ministro di Grazia e Giustizia, ebbe a confessare che, allo stato della legislazione francese in argomento, « il procurato aborto sfuggiva alla repressione ». E il Leroy-Beaulieu commentava che fino a quel memento «la connivenza dei pubblici poteri ha lasciato cancrenare per un quarto di secolo la più gran parte della Francia da una vergognosa propaganda. Ora che la cancrena aveva prodotto enormi guasti, era ben più difficile la lotta contro di essa ». La profezia non poteva essere più esatta. Sopravvenne la guerra che tante cose e tante idee rimise in discussione o sconvolse. Le pretenziose teorie malthusiane furono scosse nella pubblica opinione, e una salutare reazione cominciò a segnalarsi dappertutto. Anche in Francia si cominciò ad aprire gli occhi, quando accurate statistiche rivelarono che in una eventuale guerra del 1928 essa ayrebbe potuto disporre di un esercito di ottocentomila uomini inferiore a quello del 1914. I francesi toccarono con mano che la ragione stara tutta dalla parte dei moralisti, dei brontoloni noiosi, che non si e6tasiavano davanti alle manifestazioni dell'arte immorale e che respingevano con orrore le assurdità dì una filosofia sociale che non si mostrava pensosa dell'avvenire. Gli 'egoisti appresero che anche il presente era minacciato da pericoli e che le tempeste della storia non erano riservate soltanto ai figli od ai nipoti. Fu così che si assistette al sorgere 'di una propaganda antimalthusiauà, che batteva in breccia gli odiosi luoghi comuni della falsa medicina sociale, mentre tutta una letteratura escogitava affannosamente i rimedi e le provvidenze. Naturalmente la solita, miserabile sofistica si appigliò alle tesi del minimo sforzo: diminuire, mediante le assistenze e le cure più diligenti, la mortalità infantile; ma, neanche a farlo appasta, la Francia conta la percentuale più alta della mortalità infantile. Poche settimane fa il Temps rilevava ancora una volta il fenomeno doloroso e lanciava un grido d'allarme. Solo gli sciocchi possono pensare che la lotta contro la mortalità possa costituire un efficace rimedio contro la flessione dolili nascite. Essa può, tutt'al più, e per un breve periodo di tempo, dare la illusione, allo stesso modo che una medicina eroica può sollevare le forze di un paziente; può divertire i cultori di statistica, ma non riuscirà mai a persuadere l'uomo di governo e, soprattutto, non riuscirà mai ad ingannare !o Stato Maggiore nenico. Ed allora che cosa è avvenuto? Gli studiosi hanno lasciato da parie certi pregiudizi teorici ed hanno studiato da capo il problema al lume delle nuova esperienze, mentre i legislatori, preoccupati della decadenza etnica del loro paese, si sono messi sul serio a pensare ai provvedimenti più efficaci per combatterla. Ma, entrati in materia, gli uni e gli altri si sono dovuti ispirare fino a copiarli, ai risultati raggiunti sia nel campo degli studi sia nel campo legislativo dell'Italia Fascista, come quelli più progrediti e perfetti. Oggi può leggere, non in un giornale cattolico, ma ih un giornale di sinistra radicale (L'Ere nouvclle) il seguente assioma: «Non c'è più nessuno presentemente in Francia il quale non sappia che l'avvenire del paese dipende dall'accrescimento o dalla diminuzione della popolazione ». Bene; si diventa saggi, col tempo; ma quanta, strada dalla desolata dichiarazione di Barthou ul Senato, nel 1913, l'indomani della deplorevole sentenza della Cassazione! Un deputato di sinistra, Charles Coutcl, ei è fatto, proprio in questi giorni, promotore di un disegno di legge per il confo, imenlo della Legion d'onoro ai vecchi che contino un certo numero di, discendenti diretti. Il Governo ha preso, di recente, la direzione del movimento per la restaurazione demografica e con provvedimenti di ogni genere ed apposite leggi, che sono, in gran parte, la copia esatta di quanto ha fatto e fa Mussolini in Italia, porge ascolto al grido che 6i leva dalla profondità dela coscienza nazionale. Sussidi e fa¬ cilitazioni sono riservati alle famiglie numerose e perfino l'Esercito ha consentito ad accettare qualche eccezione alla rigida disciplina egualitaria in vista dei supremi fini della Patria. N-n. sarà inutile analizzare brevemente l'attività legislativa francese sull'argomento. Mettendo finalmente da parte inveterati pregiudizi, il Governo francese ha introdotto francamente nella propria legislazione il concetto tutto fascista elei dovere dello Stato nelle famiglie numerose, le quali, fra l'altro, sono anche quelle più gravemente colpite dalle conseguenze economiche della guerra. Già una legge di Finanza aveva concesso alcuni sensibili sgravi fiscali alle famiglie numero?.:; recentemente un'altra logge sul reclutamento dell'Esercito abbrevia i termini della ferma dei primogeniti di famiglie numerose e dei padri di famiglia in determinate condizioni. Da qualche anno lo Stato conferisce poi degli speciali sussidi al personale della Amministrazione, chiamati «indennità pei carichi familiari». Queste indennità raggiungono ora le seguenti cifre: Pel primo figlio, fr. 604,80 all'anno; pel se¬ condo, fr. 806,40; pel terzo, fr. 1209,60. Un nuovo progetto eli legge porta la somma per le indennità familiari alla cifra di 50 milioni, facondo salircele indennità nel modo seguente: Pel primo figlio, fr. iiCO; pc! secondo, fr. 860; pel terzo, fr. 1560. Ancora una volta le leggi volute da Mussolini per le famiglie dei funzionari sono qui prese a modello. Eppure è la stampa democratica, la, stampa radicale questa volta, che non è soddisfatta. Quale vantaggio pratico, dichiara II. Michel, queste indennità possono apportare al bilancio familiare di un impiegato carico di famiglia? « Lo sforzo fatto finora dal Governo è insufficiente. Bisogna che sia amplialo senza por tempo in mezzo. Non basta scrivere e proclamare che il nostro Paese ha bisogno di una politica della natalità. Prima di tutti lo Stato deve Instaurare questa politica nelle amministrazioni dipendenti, se vuole 'he le collettività guardino in tutta la sua gravità ed urgenza questo problema essenzialmente nazionale». Alla buon'ora! Ma quanta strada indietro occorrerà che faccia la Francia per chiuiTere quelli che il Leroy-Beaulieu chiamava i guasti dell'egoismo anarchico.

Persone citate: Charles Coutcl, Mussolini

Luoghi citati: Europa, Francia, Italia