Il dissesto della Banca Biellese

Il dissesto della Banca Biellese Il dissesto della Banca Biellese Un nuovo mandato di cattura contro il comm. Parisi Come si difende l'ex direttore ct i r i a e e a e i i o e Biella, 25 none. Le vicende giudiziarie delia ttancu Bielilese sono in pieno sviluppo. L auiouuu jriuuziiai'ia, etiti e in allusa delia perizia dei professori liroglia e Lin»= sani di l'orino, ha emesso un nuovo mandato di cattura a carico dell'exdirettore della Banca, comm. Giuseppe Parisi, arrestato a Milano il 2ó agosto scorso. L'esame della situazione bancaria dell'istituto in liquidazione ha portato ai più impensati accertamenti. Già la Stampa ha d illusomeli le narrato quella che era la caotica attività della Banca Biellese e quella che era la imbrogliata situazione contabile JeM'mutino. Gli amministratori della Banca Biellese, interrogati a lungo dall'autorità giudiziaria, accusano concordemente il comm. Parisi siccome responsabile in pieno delia situazione. Le ritorsioni del Parisi 11 comm. Parisi, dal canto suo si scagiona uaJle accuse che giti si muovono, attenuando che tutte le aziende sovvenzionate dalla Banca Biellese, e vigliate peisunuinitmie aa lui nella nostra regione, sono sempre state ottime clienti della Banca, isolo le aziende esistenti fuori del BieUese, sovvenzionate dalla Banca e non controllate, in poco tempo hanno immobilizzato capitali superiori ai duecento milioni. Tale ingente cifra è sfumata a tutto danno dell'istituto che si è venuto a trovare in dissesto. 11 comm. Parisi, rigettando le accuse mossegli, afferma che tali sovvenzioni vennero effettuate su deliberazioni del Consiglio di amministrazione e per certe aziende vennero addirittura imposte. Ma nell'esame di situazioni particolari di alcune di queste aziende commerciali ed industriali, il liquidatore della Banca Biellese ha ravvisato azio ne delittuosa imputabile al comm. Fa risi. Di qui la denuncia presentata alla Procura del Re. La denuncia riflette la situazione di una ditta torinese sovvenzionata dalla Banca Biellese: la • Ditta Chiono, Ghella e C »• Questa ditta aveva un ingente conto corrente passivo colla Banca Biellese: per affari conclusi in Russia ed In Turchia essa si venne a trovare in ditti colta dopo l'evento del bolscevismo. La ditta in parola aveva avuto in conto forniture manufatti, ingenti stocks di tappeti e un forte quantitativo di champagne. I due stock6 di merci veri nero Inviati aOla Banca Biellese. In verità, la Banca Biellese. dalla cessazione della guerra In poi, si era impegnata 1n ogni ramo di commercio. Il comm. Parisi creava enti per lo smercio di tali stocks. Tappeti ohe scompaiono Il liquidatore ha notato però come di 101 tappeti del valore di un centinaio di migliaia di lire non vi fossero traccia nei documenti contabili. 11 comm. Parisi ha spiegato come tale stock gli fosse stato inviato nel 1021 dalla ditta Chiono, Ghella e C, al suo personale indirizzo, e che molti di tali tappeti furono donati a commercianti per certi fini che apportarono benefici alla situazione della Banca. Il liquidatore non si è accon tentato di tali spiegazioni, di qui la denuncia e il conseguente mandato di cattura a carico del comm. Parisi. Le spiegazioni dell'arrestalo sono state confermate negli scorsi giorni dai di rigenti la ditta torinese. Dai difensori del comm. Parisi fu avanzata, domanda di libertà provvisoria. Tale domanda non venne esaminata dall'Autori» Giudiziaria poiché proprio in questi giorni è stato emesso un terzo mandato di cattura a carico del comm. Parisi. Il nuovo mandato fa colpa ali exdirettore della Banca Biellese di es sersi indebitamente appropriato al 4670 azioni del valore nominale di cento lire caduna, della Banca Ligure Apuana, ora in liquidazione a Spezia. La Banca Ligure-Apuana, fondata nel 1923, dal comm. Parisi, con un capitane di 3 milioni, venne controllata dal'a Banca Biellese che, sul finire del 1925, scontavale effetti per una somma in gente. Tale sconto permetteva alla Li gure-Apuana di continuare una vita stentata e salvarsi dal dissesto ctie batteva alla porte. Un simile esposto induceva i dirigenti la Banca Biellese ad ordinare un attento controllo dell'istituto ligure. Il comm. Parisi era in possesso di uno stock ingente di azioni della Ligure-Apuana, azioni che, naturalmente, non avevano valore di sorta, e poteva cosi essere indicato quale amministratore deila Ranca ligure Di tale sua qualifica il comm. Parisi si valeva per far nominare, come dirigente dell'istituto, un suo collaboratore fidato, il quale compiva un inchiesta contabile che portava alla denuncia del direttore della Banca, certo rag. Pucci che veniva arrestato per ingenti malversazioni. Il cambiatone Il collaboratore del comm. Parisi rialzava, nel 1920, un po' le sorti della Ligure-Apuana. Gli effetti scontati alla Banca Biellese si riducevano in breve teLaSespe snpAcncstdcrdcdzgafidsctlggcpzqdaudfMdfdbs1epsmamvItadtsrfczgrsLuddTflndcnpppagmccczPscp tempo a soli più cinque milioni di lire. Lo sconto è però continualo in modo abusivo: effetti per l'incasso erano da Spezia inviati a Biella per lo sconto e il conseguente risconto. Era un disperato tentativo che avrebbe dovuto prolungare la vita della Banca Ligure e della Banca Biellese. Effetti di ditte sovvenzionati- dalla Banca Ligure erano infatti poggiati a questo istituto e poggiati alla Banca di Sampierdarena. Anche quest'ultima, sovvenzionata e controllata dalia Banca Biellese, otteneva con effetti di aziende che erano clienti della Ligure Apuana. Ingenti somme a sconto. Su questo nuov; mandato, che è stato notificato al detenuto nelle carceri del Piazzo, non venne finora fatta contestazione d; sorta. Questa è la posizione del comm. Parisi indipendentem'nte della posizione degli altri amministratori della Banca Biellese. Le trattative tra gli amministratori dell'istituto in liquidazione, e gli azionisti denuncianti, sono da qualche giorno completamente Interrotte. GII azionisti sono fermi nella richiesta del fio per cento del valore di emissione delle azioni c 11 rimborso totale delle spese sostenute per iniziare questa complessa vicenda giudiziaria. Gli amministratori, che in un prime tempo avevano offerto il 40 per cento, lasciando intendere che sarebbero giunti al 50 per cento, dichiarano oggi a mezzo dei loro legali che non corrisponderanno neppure più l'uno per cento. La Banca d'Italia, che ha sovvenzionato la Ban^a Biellese, ha avuto quale garanzia una cambiale, flrmntn da sette amministratori di 40 milioni al lire. Tale effetto ha già provocato un pignoramento e la vendita forzata di mobili e di possedimenti di alcuni firmatari della cambiale. Un fabbricatore di monete false sorpreso In flagrante a Genova Genova, 25 notte. Da parecchio tempo nel quartiere di Marassi erano state trovate monete da cinque e da dieci lire, malamente falsificate con una lega di stagno e di antimonio. Il comando della nostra squadra mobile informato della cosa riusciva a stabilire dopo parecchie Indagini, che 10 spacciatore delle monete falsificate era il ventottenne Salvatore Giudice, pregiudicato, il quale aveva fissato la sua officina per la fabbricazione delle monete in uno dei forti diroccati sulle alture di Genova. Fatti gli appostamenti, questa mattina il Giudice veniva tratto in arresto sul posto, mentre Insieme alia propria amante, la trentenne Giovanna Silvestri, era intento alla fabbricazione delle monete. Tradotto in questura, il Giudice ha dichiarato, che durante una sua recente permanenza in carcere ove aveva scontato una condanna per furto era riuscito a imparare, da alcuni abili falsari colà rinchiusi, come si fabbricano le monete. Uscito dal carcere senza danaro, egli si era subito procurati gli utensili e si era messo al lavoro. Egli è stato tradotto a Marassi insieme alla Silvestri. -»»-•

Luoghi citati: Biella, Genova, Milano, Russia, Spezia, Turchia