I difensori dello Stato

I difensori dello Stato La Lituania I difensori dello Stato KAUNAS, settembre. E' una caratteristica dei nostri tempi, nei quali pure si parìa tanto disarmo, assistere dappertutto la formazione ed all'attività di leghe patriottiche, di carattere spie catamente militare, che si prefiggono lo scopo di facilitare la prepara* zione delia difesa dello Stato e, al momento opportuno, di contribuirò alla difesa stessa. Ma già non è poi nemmeno esatv; cli-e che tali leghe siano caratteristica ael tempo nostro: sotto diverso aspetto, talvolta magari con diversa funzione, se na videio all'opera nel secolo scorso — allorché si trattò di rovesciare i re* glmi assolutisti stranieri e di spio» nare la via per la realizzazione della unità nazionali. — inoltre se ne videro alla vigilia della guerra mondiale. Tutti sanno ad esempio, quanta e notevole influenza abbiano esercitato sulla politica interna ed Internazionale dell'antica piccola Serbia le associazioni politiche più o meno segrete e di spirito più o meno terrorista E dopo la guerra, quasi a smentìre coloro i quali avevano detto end il conflitto mondiale avrebbe fruttato sistemazioni definitive, le società nazionaliste e militari dell'accennato genere, lungi dallo sparire, sono cresciute. In Serbia è rimasta la Narodna Odbrana, in Boemia sono rimasti i Sokol, in Ungheria è stata fondata l'associazione dei Levente, in Germania gli Stahlhelm hanno rivelato forza temibile, in Austria s*è sviluppato l'inatteso movimento delle Heimwehren, in Catalogna, nel periodo comunista, scesero nello strade i cittadini stessi, inquadrati dall'associazione detta dei Somatén. Parlare del Fascismo italiano e delle direttive che esso ha impresso all'educazione fisica ed alla preparazione militare è superfluo. Non bisogna dunque sorprendersi se la piccola Lituania ha voluto imitare gli Stati maggiori e affidarsiper la tutela della sua terra e del suo patrimonio spirituale e nazionale, anche a du" associazioni che portano una il nome dei » Lupi di ferro » e l'altra dei « Franchi tiratori », Curiosa l'origine della definizione « Lupi di ferro », adottala dai- primissimi i quali negli anni '21 e '22, disgustati dallo spettacolo offerto dal parlamentarismo e dalla cattiva amministrazione, si diedero a riflettere sull'opportunità di organizzarsi segretamente. Il disgusto era notevole soprattutto negli ambienti militari e coincideva col fiorire del sentimento nazionale Fra l'altro, all'esercito spiaceva vedere ancora nel ranghi degli ufficiali numerosi tedeschi, russi e polacchi o, ne non polacchi davvero, lituani polonizzati. ■ Si narra dunque che lì prlDcipd Ghedimino, il quale regnò dal 1328 al 13 lì e fu uomo valoroso e pio, durante una caccia abbia voluto riposare sopra un monte detto di Gto» dimino, in un punto in cui, alla confluenza di due dumi, sorgevano nache case. Il principe dormiente soornò un lupo di ferro e nel ventre della strana bestia vide molti lupacchiotti che abbaiavano. Svegliatosi, corse a farsi spiegare la visione dal un sacerdote pagano, che gli disse: « Questo sogno è l'inizio della grandezza della Lituania. La visione è un invito a raccogliere tutte le tribù ed a riunire le forze nazionali ». Ghedimivo, ossequiente alla parola del sacerdòte, cominciò col costruirà sul posto la fortezza di Wilna. 1 « Lupi di ferro » entrarono in azione nel 1926, durante 11 periodo elettorale che diede il terzo Seim, spiccatamente di sinistra. Nel 1926 passione nazionalista e passione comunista toccarono in Lituania uguali altezze: non si è forse verificato un fenomeno identico un po' in tutti gli altri paesi? E' del resto logico che il chiarirsi della situazione in un senso o nell'altro debba essere preceduto da uno spiegamento massimo dello forze morali e materiali a disposizione dei gruppi di fronte. Il 1926 fu per la Lituania l'anno critico: il nazionalismo voleva prorompo^, il comunismo gli rispondeva esponendo nelle vetrine ritratti di Lenin circondati da nastri e con esaltate diciture. Da varie parti, al tempo stesso, arrivavano nel paese avventurieri : coloro che preparano i torbidi, o che, intuendo l'imminenza di movimenti sociali, accorrono per ricavarne qualche frutto. Gli exvolontari di guerra, a vedersi dileg. giati dagli uomini rossi, si riunirono di nascosto, presero contatto con gli ufficiali, irritali per le ragioni dette e perchè il Governo, dando il voto ai soldati, aveva inficiato l'esercito con li politica, e cosi si addivenne, infine al colpo di Stato del dicembre del 1926. La piccola Lituania di poco più di 2.000.000 di abitanti vibrò quel giorno una botta decisiva al prestigio che sulle sue masse la grande e immensa Russia bolscevica fino allora aveva indubbiamente esercitato. E dal 1926 i Lupi di ferro mai si sono stancati di lavorare per il consolidamento dell'autorità statale e per l'affermazione dei concetti di disciplina e gerarchia. Per potere meglio scegliere i propri membri e impedire alla piente dubbia di sollecitare l'iscrizione, la società ha voluto rimanere segreta, il che spiega anche come essa sia priva di una sede propria- funziona in certo modo da sede la redazione del giornale fascista Tautos Kelias (La via della Nazione), organo ufficiale, che con la sua tiratura di 30.000 copie è finanziariamente attivo e fornisca mezzi alla lega. Sul principio 1 Lupi di ferro ottennero i mezzi necessari! dai ricchi. Bellissimo il gesto compiuto da molti militari ed ex-ufficiali, i quali venderono le terre ricevute a titolo di compenso dal Governo per donarne il ricavato all'organizzazione. I Lupi di ferro però adesso si sentono tanto forti da poter chiudere la fase dell'attività clandestina: presto si presenteranno quindi alla luce del giorno e allora accoglieranno nelle loro file anche le donne, negli anni scorsi tenute lontane, giacché il carattere segreto dell'organizzazione — mi ho spiega.

Persone citate: Lenin, Levente, Lupi