Il Duce tra i bersaglieri al Colosseo

Il Duce tra i bersaglieri al Colosseo Il Duce tra i bersaglieri al Colosseo Un'imponente entusiastica annata Roma, 23, mattino. Tra l'una di questa notte e le otto del mattino, 17 treni hanno trasportato a Roma i 30 mila bersaglieri che hanno partecipato al Congresso di Napoli, il viaggio verso la Capitale ha reso, se possibile, ancora più vivo e vibrante l'entusiasmo di questa massa di uomini affluiti da ogni regione e da ogni provincia, nei quali era intenso il desiderio di vedere e di salutare il Duce, di ascoltare la parola del Primo Bersagliere d'Italia. Nonostante l'ingente numero dei partecipanti alla manifestazione, tutti i servizi predisposi! per regolarne l'afflusso hanno funzionato con perfetta efficienza anche per l'opera vigile che a questo scopo hanno continuamente svolto i dirigenti l'organizzazione, e i singoli capi delle sezioni. .a capitale popolata di fiamme cremisi ■ Per tempo questa mattina si sono visti per le vi; della città i graditissimi ospiti, a gruppi sparsi, portare dovunque' la vivacità e la gaiezza del loro spirito bersaglieresco e dovunque trovare da parte della cittadinanza, da parte del popolo che ama con passione e con trasporto i suoi bersaglieri, le manifestazioni di più cordiale e di più calda simpatia. La Federazione dell'Urbe aveva salutato il loro arrivo con il seguente manifesto: «Ai bersaglieri, imagine della giovinezza impetuosa, eroica, le camicie nere dell'Urbe danno .il saluto fraterno ». La maggior parte dei partecipanti all'adunata indossa la camicia nera con le mostrine del corpo, fez o cappello piumato in testa; moltissimi hanno sul petto l sogni del valore. Alle 9 è cominciato l'ammassamento al Colosseo e si è effettuato cosi rapidamente che mezz'ora dopo tutta la massa dei 30.000 bersaglieri era raccolta nell'immenso anfiteatro. Cosi contenuta fra f solenni ruderi del grandioso monumento romano, e occupante non solo tutta l'arena, ma le gallerie e le loggle, quest'imponente adunata offre uno spettacolo incomparabile di vita, di animazione, di maschia gagliardla. Sotto il podio, dal quale pende un grande arazzo e sulla cui spianata sono allineati su due ali i moschettieri del Duce, si addensano i gagliardetti cremisi delle sezioni. Tra la folla è un bel vecchio dalla barba bianca, dal petto fregiato di medaglie, che nonostante l'età.e nonostante la mutilazione di una gamba, si erge diritto tra i suoi commilitoni. E' Nicola scnttoli di Piena, cumbattende a Custoza e trombettiere del 34.o Battaglione chp dehe l'assalto a Porta Pia, quegli che suonò la squilla della battaglia, e che raccolse fra le sue braccia l'eroico capitano Gagliani ferito a morte Tutti i reduci accanto agli uomini di leva più recente e alla rappresentanza dei bersaglieri del presidio di Roma schierata presso ai gagliardetti, sono accomunati come dallo spirito di corpo e dai fasti delle loro gloriose tradizioni, cosi da un sentimento unico vibrante di passione e di eiuutusiasmo, da un sentimento che si riassume in questo grido che risuona da un punto all'altro dell'anfiteatro: « Viva il Ducei », « Viva il primo bersagliere d'Italia! ». Le fanfare intanto fanno echeggiare ! loro squilli: sono le canzoni che hanno accompagnalo i bersaglieri al passo di carica, son quelle che trascinano il popolo quando li vede passare per le vie; è la canzone del Piave e l'inno Giovinezza, simboli di due riscosse e di due vittorie. Le parole di Mussolini Alle 9,30 l'on. Melchiorre presidente dell'Associazione bersaglieri entra nell'anfiieutro. Egli è vivamente applaudito. Alle 10,30 per tutto l'antiteatro si diffonde fulminea la voce: • Ecco il Duce! ». Le musiche tacciono e per un istante si fa il più religioso silenzio. S. E. il Capo del Governo è infatti giunto in automobile. Blcevuto all'ingresso del Colosseo da tutte le autorità, egli subito sale la gradinata che conduce al podio: lo seguono S. E. Il Segretario del Partito on. Turati, S. E. il Ministro della Guerra on. Gazzera, S. E. il Ministro delle Colonie generale De p<ono, l'on. Landò Ferretti, capo dell'ufficio stampa del Capo del Governo, l'on. Melchiorre S. E. il Governatore di Boma, S. E. Cristini, il Prefetto, il segretario federale dell'Urbe aw. Vecchini, il comandante la Divisione, i componenti il Comitato centrale dell'Assoeiazione, fra cui i generali Fara e Piola-Caselli, numerosi ufficiali superiori dell'arma dei bersaglieri, gli on. Sansanelli, Preti, Serena. Caccese, il padre dell'eroico Enrico Toti e altre personalità. Quando il Duce, che indossa la di- visa di caporale d'onore della Milizia, si affaccia dal podio e saluta romanamente la grandiosa adunata, una dimostrazione di indicibile entusiasmo lo accoglie. Si vedono i gagliar detti agitarsi sulla marea della folla migliaia e migliaia di fez, di berretti, di cappelli piumati vengono sventolati in segno di saluto, mentre da tutti i petti si elevano acclamazioni e gri da di « Viva il Duce! ». La manifestazione, di una imponen za straordinaria, commovente, conti nua per vari minuti senza interruzioni con una intensità crescente. Il Duce eretto sulla loggia dui podio, contempla il meraviglioso spettacolo. Egli sa luta ancora con Ja mano la massa a<: clamante, che non si stanca di mani testargli il suo amore, la sua devozio ne; e quando finalmente, dopo inviti ripetuti, si ristabilisce il silenzio, S. E. il Capo del Governo, a voce alta e chiara, che viene percepita nettamente anche da coloro che sono più distanti, pronuncia le seguenti parole: < Bersaglieri! Commilitoni! Dopo le splendide giornate navolclane, durante le quali Napoli vt ha aperto il suo grande cuore e durante le quali il vostro contegno è stato irreprensibile, questa fermata romana era strettamente necessaria. No't tanto perchè solo dei selvaggi possono passare da Roma senza sentire il vrotondo bisogno di sostare, ma perche noma è un episodio della nostra secolare storia gloriosa e perche Roma hn dato alla patria il bersagliere Enrico Toti, classica figura dell'eroismo del popolo italiano (applausi scrosciami e grida da ogni parte), lo ho insegnati a tutti gli italiani, ma soprattutto ai combattenti ed a quelli fra i combattenti che sono pili vicini al mio cuore; parlo del bersaglieri, (entusiastiche ovazioni) che non si deve vivere soltanto sulla gloria del passato, ma bisogna prepararsi per il futuro (acclamazioni). Bersaglieri di tutta Italia: Oggi ieri, come domani, dovunque appaia il cappello piumato del figli di Lamarmora, là deve sempre apparire la velocità, il coraggio, l'ardore e la divini vittoria». Acclamazioni senza fine La fine, del discorso del Duce è soverchiata dà una vibrante dimostrazione, qhe eccheggia per il grande anfiteatro. Fez e labari cremisi si agitano, e, mentre le fanfare intonano inni bersagliereschi, le acclamazioni al Duce si rinnovano e si prolungano per qualche minuto. L'on. Mussolini lascia la loggia del podio per discendere all'ingresso del Colosseo. Ma nell'andito soprastame la gradinata egli si solferina ancora, alcuni minuti con l'on. Melchiori, che gli porge una pergamena contenente il nome di tutti i presidenti delle sezioni dell' Associazione bersaglieri. 11 rappresentante della sezione « Luciano Manara > <H Milano gli consegna poi un'altra pergamena in cui sono iscritti i nomi dei soci della sezione, chi per l'occasione del Congresso nazionale hanno offerto all'erario la somma di L. 45.000. Infine lo scultore Colla di Milano, tenente dei bersaglieri, offre al Duce ii busto in bronzo raffigurante-la vittoria di Mussolini. Intanto numerosissimi partecipanti all'adunata erano usciti fuori delle arcate del Colosseo e si erano ammassati sulla piazza per salutare ancora una volta il Duce. Mentre egli sale in automobile un altro fragoroso applauso lo saluta alla sua partenza riecheggia il grido di « Viva il primo bersagliere d'Italia ». Terminata alle 11 la grandiosa e patriottica cerimonia l'adunata 2Ì è sciolta. Il rancio e la partenza I bersaglieri hanno consumato il rancio e quindi sono stati posti in libertà per visitare la Capitale. Essi si sono sparsi per le vie della città, fatti segno dovunque alle più simpatiche dimostrazioni da parte della popolazione. Qua e là, specialmente nei quartieri aella periferia e nei ritrovi cittadini, le loro fanfare hanno suonato le ca\zoni bersaglieresche fra gli entusiastici applausi della folla. Le partenze rii-lle varie stazioni di Roma si sono cominciate ad effettuare alle 20 per terminare all'una i.i none. Tutto si è svulto nell'ordine prestabilito con la più perfetta disciplina e fra il più schietto entusiasmo S. E. Turati ha inviato all'on. Melchior! presidente della Associazione Nazionale Bersaglieri il seguente telegramma: « Il Partito saluta l bersaglieri, impeto e passione di italianità. Turati ».