Trentamila bersaglieri

Trentamila bersaglieri Trentamila bersaglieri alla magnifica adunata di Napoli > a r a r a e 0 i e i Napoli, 20 notte. Napoli si è levata di buon'ora per porgere il suo saluto ai bersaglieri. Agli edifici pubblici e a molti privati sventola il tricolore. Le navi ancorate nel porto sono tutte adorne di bandiere. Imbandierati sono 1 tram, le automobili e le vetture che recano ufficiali e bersaglieri, imbandierate a centinaia sono le barche che si cullano nell'Incantevole specchio d'acqua di via Caracciolo. La folla ovunque grida: «Viva i bersaglieri! ■. Rispondono i baldi militi di Lamarmora: ■ Viva l'Italia, viva Mussolini I ». Via Caraccioilo fin dalle 8 presanta un suipeTbo indimenticabile colpo di occhio. Le ampie, bellissime tribune costruite alla Rotonda rigurgitano di una folla imponente di clttadtlnl di tutte le classi e di tutte le età. Dinanzi all'Incantevole golfo spiccano le eleganti leggiadre toilette! femminili, 1 severi abiti neri delle autorità tutte, le brillanti uniformi degli ufficiali delle forze armate e della Milizia. All'arrivo dei primi reparti ded baldi bersaglieri dai cappelli piumati, di coloro che si coprirono di gloria sul campi di battaglia, echeggiano gli applausi. Tra squilli di tromba, salve di applausi, sventolio di bandiere giungono a passo celere e passano 1 reparti per raggiungere 1 posti di ammassamento. Accoglienza semipliioe ma affettuosa è quella fatta ai baldi soldati a cui i cittadini rivolgono frasi gentili, affettuose, queiMe frasi che soltanto lanima popolare sa trovare. Due ore di sfilata Alle 8 comincia l'imponente sfilata che si prolunga ininterrottamente per due ore. Passano ora a plotoni affiancati e di corsa come nell'ora dei grandi cimenti le intermàna'bili falangi delle fiamme cremisi. Ecco che giungono i superbi gruppi di bersaglieri del Piemonte, alcuni indossanti le prime uniformi del corpo di Lamarmora. Un entusiastico applauso li saluta. Vi sono tra i piemontesi numerosi decorati, molti mutilati che ebbero gli arti rifatti dalla meccanica, baldi ar teflcl della Vittoria che si batterono da leoni per la conquista di una modesto quota, che vissero coi fratelli d'arme nell'inferno di Doberdò, di Oppachia sella, di Castagne-vizza, del San Michele. Del reparti recano gli stemm' del paesi e delle città di provenienza: altri hanno attaccato al cappello più mato o al fez fotografie del Duce in divise di bersagliere, e tutti rispondo no agli applausi che si levano dalle decine di migliala di persone ammas 6ate da piazza Vittoria a Mergellina, inneggiando a colui cui Dio affidò i destini d'Italia, al grande commilitone Benito Mussolini. Il Duoa d'Anoona Passa scortato da otto bersaglieri, su di un i camion >, un colossale cap pelio da bersagliere che basterebbe da solo a coprire i soldati di un'intera squadra. Passa un gigantesco leone di Brescia e poi quello di San Marco, seguiti da falangi di soldati di quelle terre per tanti anni calpestate dallo straniero. Le autorità che gremiscono la grande tribuna centrale della Rotonda restano In piedi durante tutta la sfilata, mentre le braccia si tendono nel saluto romano. Accompagnato da S. E. 11 Ministro De Bono, da S. E. Castelli, alto cotn missario per la Campania, dal regio commissario al Comune, giunge S. A R. il Duca d'Ancona in rappresentan za di S. M. 11 Re. La fanfara del l.o Bersaglieri suona 1 tre squilli di tromba e una Compagnia rende gli onori. S. A. R. il Duca d'Ancona e S. E. De Bono sono ricevuti dall'on. Melchior!, dall'on. Scorza, in rappresentanza dei Partito, dal generali Fara, Magglotto, Albricci, Taranto, Galliani, Baistrocchi e dalle autorità. Gli applausi scrosciano fragorosi dalle tribune e dalla Mla, arginata da cordoni di bersaglieri e militi nazionali. La fanfara dei bersaglieri suona l'Inno al campo e gli applausi si ripetono lungamente, mentre i vessilli si inchinano. Ormai l'ammassamento è comoiuto. 1 30.000 reduci preceduti dal labaro detl'Associazio ne, da quello medaglie d'oro di Napoli, da cento e cento fanfare avanzano dal viale Elena versn via Caracciolo. Il passaggio delle fiamme cremisi dà lue go al -innovarsi di irrefrenabili manifestazioni di entusiasmo che culmina no nel grido di: «Viva 11 Rei Viva 11 Ducei ». Secondo il programma stabilito, prl ma della sfilata si sarebbe dovuta svolgere la rivista col reparti schiera ti con le spalle al mare, però, data l'enorme affluenza di reduci verifica tasi In numero molto superiore al pre visto e anche per l'ora tarda, si è do vuto abbreviare il programma della manifestazione e la rivista pertanto non ha avuto più luogo 11 fiduciario provinciale di Napoli dell'Associazione bersaglieri cap Andrenzzi dà perciò Immediatamente eli ordini per Tarn massamentn schleram°nto e sfilata In parata dei 30.0O,l reduci La folla enor me ondeggia e palpita nell'attesa, mentre la fanfara del l.o bersairMpri si d! spone all'alte/za della le suo nando gli Inni della Patria, .wu appe na l'ammassamento è compiuto, la mu sica del l.o reggimento da Inizio alle fcdramlDaifcdopsv o o o e i i i 1 a a a o o e ò n e fatidiche note di « Piume al vento •. I primi reparti del reduci piumati preceduti anrhp questa volta dal labaro delle medaglie d'oro, dall'on. Melchiori, Incominciano a sfilare in parata, al passo di corsa, salutando romanamente allorché passalo all'altezza della tribuna d'onor* dove si trovano il Duca d'Ancona, 11 gen. De Bono e le altre autorità. In piazza del Plebisoito E' impossibile descrivere quale sia il - fantasioso aspett-, dei trentamila fanti piumati che sfilano a passo di corsa agitand.- In aria i fez e 1 gagliardetti. Anche 1 più anziani, quelli che ormai hanno 1 capelli bianchi, sono presi da un irrefrenabile entusiasmo seguendo 1 giovani coli'ardore che in essi rievoca ricordi lontani di gloria. Entusiastici applausi saiutano l'onorevole Melchiori e i reduci man mano che essi passano. Grida possenti di • Viva l'Italia, viva 11 Duse • s'inalzano. Lo sfilamento si protrae per circa mezz'ora mentre 1 reparti dell'Esercito e della Milizia e quelli del l.o Bersa glieli presentano 1- armi. Al suono di tutte le fanfare, al suono del canti della patria, i reduci raggiungono piazza Vittoria e si avviano verso piazza Plebiscito ove una folla riporrne li saluta con rinnovati applausi unendosi ài canto gioioso di ouelli che conobbero il martirio e la gloria della trincea. Al centro della piazza, ove Benito Mussolini 'n una radiosa giornata dell'ottobre 1922 con fatidiche parole dette il via per la marcia su Ho ma, fe stato eretto un apposito palco dal quale, circondato dalle autorità civili e militari, l'on. Alessandro Melchiori pronuncia il discorso ufficiale nella qualità di presidente dell'Associazione Nazionale Bersaglieri. Il disoorso dell'ori. Melebiorl L'on. Melchiori inizia il suo discorso salutando S. E. De Bono, Ministro delle Colonie, e ricorda la promessa fattagli di recare le rappresentanze dei bersaglieri a Giama-El-Turch, dove dall'ex-Governatore della Tripolitania sono state riunite le ossa del bersaglieri di Fara, caduti di fronte al nemico. La promessa non si è potuta mantenere « Ma io qui — continua l'oratore — compio il rito e rinnovo la promessa Bersagliere De Bono, se voi avete detto che come bersagliere vi siete sentito fascista sin dalla nascita, 1 bersaglieri d'Italia qui vi dichiarano che tutti si sentono profondamente intimamente fascisti » (Applausi). L'on. Melchiori rileva poi. che tutta l'Italia è ormai unità inscindibile e lo dimostra il fatto che fra i 30 mila bersaglieri adunati, oltre 20 mila sono dell'Italia Settentrionale. Bene ha fatto dunque, il Partito Fascista a dar impulso, incremento e sviluppo all'Associazione del Bersaglieri, che può con orgoglio affermare di essere la prima associazione militare che ha chiesto il riconoscimento del Partito, e che si è posta nei ranghi del Regi me, con lo Stato e per lo Stato. • Se l'educazione guerriera del popolo italiano non deve essere soltan to una formula o un'audace enunciazione del nostro Duce, ma deve tradursi, come si tradurrà, in una reale concreta opera quotidiana di educazione del nostro popolo, io peneo che un contributo formidabile possano portare a questa educazione guerriera il sorgere, lo svilupparsi e il potenziarsi di tutte le organizzazioni militari, che raccolgono nei loro ranghi coloro che hanno fatto la guerra e coloro che seno pronti domani, se la Patria chiamasse, a rifare la guerra (applausi). « Noi non vogliamo cariche rimunerate o laute prebende; noi chiediamo di servire, chiediamo di costruire negli spiriti, chiediamo di mantenere accese le nostre fiaccole ardenti, chiediamo in una parola di poterci preparare per essere sempre più degni del nostro destino, delle nostre tradizioni, delle nostre glorie ». . L'on. Melchiori. che è spesso interrotto da fragorosi applausi, e da grida di • Viva il Re, Viva il Duce », rivolgendosi a S. A. R. 11 Duca di Ancona, dice: « I bersaglieri d'Italia salutano in voi il Principe soldato che è venuto tra loro a portare con la sua presen za, il consenso ed il saluto del Re Tutti i bersaglieri d'Italia, seguendo l'esempio della gloriosa stirpe del Savoia, chiedono di poter compiere in ogni giorno ed tn ogni momento n loro dovere. » Altezza Reale — cosi conclude l'onorevole Melchiori — accogliete questo vibrante e tumultuoso saluto e se domani vi degnerete di portarlo al Sovrano, ditegli che l bersaglieri d'Italia hanno qui rinnovato la promessa per una Italia più grande, per la gloria e le fortune inseparabili del Re e della Patria ». (Ina calorosa ovazione corona le ul time parole del discorso dell'on. Mei chicri, pronunziate con grande slan ciò. Le trombe danno il segnale che l'adunata è terminata. La mossa Imponente del bersaglieri abbandona ordinatamente la piazza. I bersaglieri sono ovunque fatti segno ad acclamazioni e dimostrazioni di simpatia. nbauzfbsta•èaflglpL