Uno Stato in formazione

Uno Stato in formazione Uno Stato in formazione KAUNAS, Settembre. Si può parlare della formazione dii uno Stato su per giù come si parla dei'le origini dell'uomo e della società in genere. Uno Stato non nasce mai nel giorno in cui fattori muniti dell'autorità necessaria dichiarano di voler riunire un certo numero d'individui sopra un determinato territorio, che avrà queste e quelle frontiere: le origini dell'idea che nell'occasione diventa realtà sono sempre remote. In generale, bisogna andare indietro di secoli; o più indietro si va e più vaghi diven* tano i contomi dell'idea stessa. Così è, ad esempio, per la Lituania. Difficile è anzittutto dire esattaanente di dove vengano i lituani : s'è creduto di riscontrare allusioni alla loro esistenza perfino in Tacito, ma dati storici sicuri su questo popolo non si hanno che a partire dall'undicesimo secolo. Una cosa sta molto a cuore ai lituani e cioè negare ch'essi siani degli slavi o dei germani: la grande famiglia alla quale desiderano e sentono di appartenere è l'indo-europea. La Lituania ha avuto a lungo rapporti con la Polonia, fatto la cui importanza fu e resterà, forse, notevole. Nel 1386 fra i due paesi fu proclamata un'unione personale, che nel 1569 si trasformò in unione reale : la predominanza dei polacchi divenne sempre maggiore e chissà cosa sarebbe avvenuto dell'elemento lituano, se tre spartizioni della Polonia non avessero finito con lo staccare le due nazioni. La Polonia aveva una elasse intellettuale che ai lituani mancava compiei amente; lo stesso grande pocla Meskievicz, dai lituani a buon diritto onorato come uno dei loro più illustri, ha scritto sempre in polacco. 11 pittore e musicista Ciurlonis, di una fantasia tormentata ma possente, impressionante, dai più sarà probabilmente conosciuto come russo o polacco e non come lituano. Solo verso la fine del diciannovesimo secolo, per iniziativa del dottor Bassanovicius, si cominciò a formare un piccolo gruppo di intellettuali lituani. E dal punto di vista politico, la prima affermazione della nazionalità lituana la si ebbe nel 1905, quando, profittandosi della rivoluzione russa, a Wilna si proclamò una Dieta lituana. Il resto è avvenuto durante la guerra mondiale; nel '17 si ebbe a Pietroburgo un consiglio di fiducin.rii lituani e subito dopo un congresso nazionale. Nel settembre dello stesso anno veniva eletta a Wilna una rappresentanza nazionale, uh parlamento che le autorità di occupazione tedesca riconobbero; nel dicembre, quesito parlamento proclamava l'indipendenza del paese e proponeva un'alleanza di durata indefinita col Reich tedesco, basandola su- con,vepzioni riguardanti l'esercito, i traffici e le dogane. Ma lasciamo stare quel che i tedeschi a'.lora fecero lusingandosi di poter, in un modo o nell'altro, conservare la terra occupata: la data veramente storica della nuova Lituania rimane il 5 novembre del '18, giorno in cui il dottor Agostino Voldemaras, l'odierno dittatore, sali ai potere in qualità di presidente del Consiglio e di ministro degli Esteri. Nel dopoguerra, che per la Lituania tuttavia rappresentava !a fase più difficile della sua esistenza, l'iniziale, il paese fu sconvolto da correnti sovversive, provenienti dalla vicina Russia, ed evidentemente difettava, appunto perchè giovane, della necessaria forza di resistenza. Questo periodo durò sino al dicembre del 1926: gli pose fine il colpo di Stato compiuto ai 12 di quel mese, con l'aiuto dell'esercito e con organizzazioni fasciste, dall'attuale presidente della Repubblica, Smetona, d'accordo con Voldemaras. Sangue non ne fu sparso: il gabinetto Slesevicias e il presidente dello Stato, Grinius, furono tranquillamente allontanati e gli uomini nuovi si misero al lavoro con un entusiasmo ed una fede di cui può rendersi conto chiunque visiti oggi la Lituania. Non vorremmo, si capisce, asserire che dietro Smetona e Voldemaras i cittadini stiano tutti compatti: gli avversari dei due capi si sono già prese crudeli vendette, nel gennaio del '27 assassinando in campagna, con l'intera famiglia, il fratello del presidente Smetona ed organizzando contro Voldemaras, quando hanno potuto, attentati che_ non hanno colpito la persona del' presidente del Consiglio, ma hanno ben costato la vita a persone a lui fedeli. Davanti al teatro di Kaunas, un piccolo recinto in legno indica il punto nel quale, non troppe settimane addietro, è caduto l'aiutante di campo del presidente. E in casa Voldemaras, il visitatore incontra un bimbo, nipote del capo del Governo, che serio serio, senza paura nè posa, parla delle pallottole che nel giorno di terrore attraversarono il suo corpicino. Smetona e Voldemaras sono uomini giovani. Il presidente della Repubblica, nato nel '7-4, ha conosciuto nella vecchia Russia la relegazione, per essersi rifiutato di recitare le preghiere in russo; pure all'Università di Pietroburgo ebbe conflitti con le autorità, a motivo dell'agitazione nazionalista da lui svolta. Naturalmente, a siiniglianza di quasi tutti i moderni capi di Stati, egli viene dal giornalismo: terminata l'occupazione tedesca della Lituania, fece iri realtà più giornalismo che politica. Nel maggio del '26 entrò al Sejm con un gruppetto nazionalista riducentesi a luì e jd altre due persone. Dopo il colpo di Stato, affidò a Voldemaras la formazione di un gabinetto che quattro mesi più tardi si prendeva un voto di sfiducia, per l'arresto di un deputato popolare socialista. Allora Voldemaras sciolse ìa Camera, senza nemmeno dire in che epoca avrebbe proceduto a nuove elezioni. Voldemars è più giovane di Smetona, essendo nato nell''83: egli ha studiato al ginnasio di Pietroburgo e all'Università di Eònigsberg ed ha insegnato prima in ginnasi e poi nelle Università di Pietroburgo e di Perni. Fu lui che al Congresso lituano del 1917 compi!*

Persone citate: Agostino Voldemaras, Ciurlonis, Perni