Come i 92 mila organizzati sono stati sistemati nella nuova sede

Come i 92 mila organizzati sono stati sistemati nella nuova sede Una visita alla Casa dei lavoratori Come i 92 mila organizzati sono stati sistemati nella nuova sede e e i o l i l n c i l e i i i olnia u e reimre a ra to ì o a n à ore i ti a oue ni a te po o, esi sier di ni sion na e ne oer InacatenusraannoIn-ziato il loro trasloco da via Bogino a corso Galileo Ferraris sui primi di settembre, e lo hanno ultimato una diecina di giorni dopo: praticamente la nuova sede nel vecchio palazzo riordinato dell'Associazione generale operai, funziona dunque soltanto da una settimana, ma l'assestamento, grazie all'attività dell'on. Malusardi e dei suoi collaboratori, è stato cosi rapido che a percorrere i locali del grandioso edificio, si crederebbe a urna occupazione antócipata di parecchi mesi. Sotta lo etesso tetto La ■ Casa d-e.1 Sindacati », come per antonomasia è siala subito battezzata dai lavoratori che si sono affollati! sino da; primi giorni ai suoi uffici, funziona ora Im pieno. Una delle benefl che conseguenze oel trasloco è stata infatti la riunione sotto um medesimo tetto di unte le "branche dell'organi? zazione sindacale dipendenti dall'in dustria, cosa che, per la ristrettezza dei locali, non si era potuta ottenere in via Bogino: cosi si sono trasferiti in corso Galileo Ferraris anche i pol'igraflci, la cui sede era in via Vanchigiia; gli orchestrali, che si trovavano in via Carlo Alberto; i corali venuti da via del Carmine, ed i tecnici dell'edilizia da piazza Palazzo di Città. Oggi l'edificio raggnippa in ta modo pò mila organizzati. Inscritti in 83 sindacati provinciali e sezioni di Sindacati nazionali, che ogni giorno recano il contributo de'.la loro, fatica ai 15 gruppi di Industrie, sparse In centinaia di diramazioni nella città e nella provincia. E' questo numero Imponente dl lavoratori che ha attribuito al palazzo di cotso Galileo Ferraris anche con la designazione estensiva, una funzione di preminenza nei quadri dell'organizzazione sindacale locale. Ciò — affrettiamoci a dirlo — non si gnifica affatto assorblmemto e tanto meno esclusione delle altre Unioni sindacali di esecutori d'opera che a Torino ed in provincia esercitano, secondo le direttive collaborazioniste della legge ed accanto all'Unione dei Sindacati dell'industria, la tutela del lavoro. Tutte queste unioni mantengono la loro fisionomia precisa, e pure essendo avvinte daile finalità comuni e poste ad agire su un eguale terreno, rmangnno distinte anche nella sede I lavoratori della terra, con i loro 5 sindacati, si sono allogati in via Bogino, 4; quelli del commercio (10 sindacati), sono tuttora alla ricerca di locali adatti al numero crescente dei loro Inscritti, ed in attesa continuano a risiedere in via Bogino 6; gli Intel lenitali inaugureranno presto i nuovi uffici d'i via Arsenale 9. L'unica eccezione alla regola è fornita dall'Ufficio regionale de! trasporti, che con 1 suoi 7 sindacati ha trovato ospitalità nella Casa dei Sindacati dell'Industria, occupando una parte del terzo plano, senza tuttavia rinunciare alle proprie caratteristiche di indipendenza. irpsTaLa disposizione degli uffici Conseguita pertanto i'umità anche materiale dei sindacati più numerosi e raggruppanti la parte più tipica della massa lavoratrice, occorreva provvedere ad una sistemazione degli uffici direttivi e di collegamento in armonia col grandioso sviluppo assunto dall'organizzazione. E' ciò che l'on. Edoardo Malusardi ha fatto col consueto acume e con la lunga e profonda esperienza delle necessità simdacali e dei bisogni delle maestranze. Un piano minutamente stuu-iato, ha servito in questo senso al riattamento generale del palazzo ed alla sua trasformazione in quelle parti che lo richiedevano. Al centro il comando, con la divisione dei servizi e gli uffici di collegamento fra la Segreteria generale e gli uffici del singoLi sindacati: in basso e in alto, con i sindacati, le istituzioni sussidiarie. Cominciamo da queste uiltime e scen diamo, con la guida col-tesissima del vice-segretario generale, Mario Scolari, che nella momentanea assenza del l'on. Malusardi regge l'Unione, nei sotterranei. Qui è il regno del Dopola voro: sale vaste, ben arieggiate, con bugni, docce, atletica leggera, pedana per scherma e tulio il necessario a rendere piacevole ed attraente il ritrovo. 1 locali del piano terreno, a destra di chi entra, sono riservali al Patronato con i suoi molteplici servizi; a sinistra, con la portineria, il centralino telefonico ed il collocamento: questo si estenderà in seguito verso il cortile, rimasto libero dopo la demolizione dell'antico teatrino. Negli ammezzati ancora in corso di sistemazione, sempre a sinistra, sorgerà la Biblioteca. Al primo piano a sinistra, verso il corso, lo studio ampio, d'una sobria eleganza, del Segretario generale e contiguo queKo del vice-segretario. Poi i servizi: archivio, legale, mutualità e previdenza, statistica e amministrazione, diretta dal dott. Capponi. Alcune stanze disponibili sono slate occupate dal Sindacato tessili. Dall'altro lato del palazzo, dopo l'antisala oblunga che prende luce dal cortile e dà sul e ripiano delle scale, 11 caratteristico li salone delle adunate E' noto il conn- corso bandito fra gli artisti torinesi re per la sua decorazione: ma anche coni,|sl com'è, nella nitida bianchezza delie le pareti denudate delle vecchie tele, il locale è Imponente. Di fianco ad esso, in giusta e razionale disposizione delle forze sindacali, il nerbo dei lavoratori dell'industria: 1 metallurgici. Tutte le categorie Un'altra categoria primaria del campo del lavoro — i poligrafici: industria della stampa e della carta — è insediata al cenn-o del secondo piano. Troviamo il segretario Masera intento all'opera di assestamento. E poiché non poche categorie hanno portato con sè le relative mutue (i corali, fra gli altri, mentre 1 tecnici dell'edilizia si son trascinati dietro anche il loro Circolo di cultura con relativa biblio teca), il segretario dei poligrafici tiene a ricordare con legittimo orgoglio che <1 eWe due mutue di questi lavoratori, una, l'Unione pio-tipografica, ha la bellezza di quasi duecento anni di vita, essendo stala fondata nel 1738; l'altra, l'Unione litografica, ne ha sessanta e il suo promotore, rottatitnquat trenne Giovanni Tamagno, è ancora vivo e vegeto : cose che. benché note nel campo organizzativo ed associazionistico, fa sempre piacere ricorda re. Ed ecco, sullo stesso plano con I poligrafici, I chimici, gli addetti all'In dustria del vetro e della ceramica, i Invoratori delle industrie alimentari e della pesca, quelli dell'acqua, del gas fi dell'elettricità, pili edili e con essi eli addetti alle industrie estrattive, e I lavoratori del legno con I loro Sindacati interprovinciali dell'ammoni cri lamento, falegnanv ebanisti, intagliatori, tappezzieri, mobilieri del giunco Al terzo piano sono 1 lavoratori del teatro e del cine (è la suddivisione più ontosa: 14 sezioni di Sindacati nazio nali e un Sindacato provinciale, quel lo degli orchestrali e bandisti); e an ora gli addetti alile industrie deili'ab bigliamento e industrie artistiche: tutte le categorie del lavoro industriale A destra del plano, con funzioni, come s'è detto, autonome e a sè, l'Ufficio re gionale dei trasporti, diretto dall'on Santini. i n a a a l a l a e i Afflusso costatila Nelle soffiue, comode a decorose, gli alloggi per li personale di fatica: custodi, fattorini e cUaulieurs. Ma l'on. .Malusardi non ha voluto dimenticare nemmeno il personale di concetto. Al luale, non potendo offrire l'alloggio, si è contentalo di destinare una sala di riunione e di svago per le ore libere dai lavoro. Tale sala, assai vasta, è piuttosto... altolocata: essa si trova immediatamente sono il terrazzo circolare ricavato sul culmine dall'abolizione della brutta torretta che deturpava l'edificio. Ottima l'idea ; ma, on. Malusardi, per salire fin quassù... a riposarsi, ci vuole almeno l'ascensore ! La salita delie scale 6 del resto compensata dallo spettacolo che ci si para innanzi appena messo piede sul terrazzo. E' una sorpresa. Torino vista da Superba, dal Monte del Cappuccini o dalla Mole Anionelliaua, finisce per assumere le forme del eliche. Da questo terrazzo, di poco elevato sopra le altre case, la visione delia città colla sua distesa di tetti osservata dal centro, con le sue torri, i suoi campanili, tra la catena delle Alpi e la collina, e su questa, alto nel suo simbolo sacro, il Faro della Vittoria, entra invece nel dominio della fantasmagoria. Scendendo, riflettiamo sulla vastità, insospettata dai dl fuori, della Casa che i Sindacati dell'industria hanno scelto a sede della loro operosità fattiva e costruttiva. Casa veramente bella in questa sua trasformazione e riconsacrazione. Disposti come meglio non si poteva 1 servìzi e pll uffici; pieni di luce questi ed arredati con semplicità e fine buon gusto. Vien fatto di pensare a un Ministero: tutto è infatti al suo posto, tutto è ordinato con cura ed 11 funzionamento si svolge secondo un ritmo che testimonia della perfezione del congegno. Ma è, se mal, un Ministero privo del tono solenne e senza l'apparato burocratico Quella che qui si respira è aria di ambiente austero ma temperato dal sorriso sereno, di gente alla buona, come appunto sono 1 lavoratori. Durante la visita, ne incontriamo su per le scale, nei corridoi, negli uffici l'omini e donno, giovani e anziani, che vengono per vertenze individuali, per lavoro, per consiglio, persino per dissidi di famiglia — ci dice sorridendo Mario Scolari. — Perchè sanno di trovare cuori aperti ed assistenza. Li osserviamo con profonda attenzione Hanno il viso lieto, aperto, gli occhi r'denti. Guardano essi pure la loro Casa doppiamente rinnovata, ne scrii 'ano osmi nno-oln. p passano sortii! sfatti L'atmosfera di sana cordialità che qui si respira avvìnce *ssi pure, E da otto giorni la loro affluenza t ininterrotta. f. o,

Persone citate: Edoardo Malusardi, Galileo Ferraris, Giovanni Tamagno, Mario Scolari, Masera, Santini, Sotta

Luoghi citati: Casa, Torino