Il triste dramma di Scauri

Il triste dramma di Scauri Il triste dramma di Scauri Il Procuratore Generale concede al professore uxoricida l'attenuante delia provocazione grave - La sentenza ad oggi Roma 1S nottetiamo la tti i e e ì e i . e o o e e e i e i a e o a i e a a i ae e an o ei ti a : e e o . e n toi gi a, i ii ao o o di o ri e o, to co a a, r a, è a o di a, la o oa, lire a ù o r aldi ira co a. e eu une ti sve ue onle D. di 6 eRoma, 1S notte. Molto pubblico assisteva anche stamani ai processo dell'uxoricida proi. Castro. Aperta l'udienza, viene richiamato l'imputato per fornire alcune spiegazioni circa la rivoltella omicida. Si ritorna poi sulla questione della minuta della lettera inviata dalla cameriera al professore e che questi, a domanda del Presidente, dichiara di essere di pugno della moglie. La minuta della lettera Come si ricorderà, la cameriera nell'udienza di ieri disse trattarsi non già dell'originale della minuta perduta dalia signora, ma di una copia della minuta siessa da lei falla. Presidente (all'imputato): — Qutle grado di istruzione aveva la signora? Imp. : — Aveva fatto le scuole normali, senza prendere la licenza. Pres.: — E' strano, allora, come questa minuta che lei ritiene di pugno di sua moglie, sia piena di spropositi di grammatica e di ortografìa. Imp.: —/ Sarà stata redatta in fretta. Certo è, che quella è la calligrafia di mia moglie, riconosciuta come tale anche dal padre di lei. Le lettere vengono di nuovo mostrate ai giurati. 11 Presidente fa constatare la diversità della scrittura fra la minuta e la lettera che l'accompagna. Nonostante ciò l'imputato persiste nel dire che la minuia è redatta di pugno di sua moglie. Pres.: — Lei ha mai avuto il sospetto che la Filipputl potesse avere esagerato? Imp. : — Anche se l'avessi sospettato, dopo la lettera che mi si trasmette va ogni dubbio era ingiustificato ed io ho creduto, come credo, ciecamente Avv. D'Angelantonio : — Bisogna dimostrare che la cameriera ha tnven tato la minuta di sana pianta. Procuratore Generale: — Intanto l'originale della minuta non c'è. Avv. Bernini: — Ma c'è la sentenza della sezione di accusa. Bisogna in firmare anche quella. Le assiduità del Simonelli Viene quindi sentita la bambinaia di casa Castro, signorina Maria Razzi nelli. Ricorda che il giorno del delitto incontrò il professore che giungeva inaspettato. Egli le domandò dove sta va la signora e alla risposta che stava presso le signorine Montagna, il professore corse via e più non lo vide se non quando si costituì. Pres,: — Il Castro quando vi vide non vi disse altro? Teste — Mi ingiunse di tacere e sali rapidamente le poche scale. Pres,: — Vi siete mai accorta che la signora avesse reiasioni con l'Emi liani? Teste: — So che parlavano insieme fino a tarda ora, anche quando gli altri si erano ritirati. Pres,: — E del Simonelli vi eravate accorta di niente? Teste: — Frequentava con assiduità la signora. Il giorno del delitto fu invitato a casa a prendere il caffè. Ri cordo che si intrattenne in camera da letto. Era in compagnia del fratello, ma poi questi si allontanò. La signora rimase sola col Simonelli una dieci na di minuti. Avv. Bentini: — Quelli della biscia. Presidente: — I bambini dove stavano? Teste: — Nel giardino affidati a me A domanda della Difesa, la teste dice che la Filipputl la mise al corrente della lettera che lei inviava al profes sore a Cagliari. Si consigliò anzi con lei prima di mandarla, e la teste fu del parere che bisognasse mettere ai correrne di ogni cosa il professore, soggiunge: — Non pensavo che potesse succede re quello che purtroppo è avvenuto. Pres.: — E' vero che la Filipputl dopo il delitto, insegnò a cantare t un bambino dell'uccisa il ritornello: « Che me ne importa a me se l'ha ammazzata!? ■. — Non è vero, anche cerche 1 barn bini prima e dopo rimasero sempre affidati a me. La Filipputi, anzi, avve nuio il delitto, si mostrò emozionata e dolente. La custode dell'epistolario Licenziata la bambinaia, viene sen tita la signorina Maria Montagna, a mica della signora Castro, che si sa retine prestata a custodire il noto epi stolario peccaminoso presso di sè. Un giorno la signora le disse di aver rice vulo una lettera da un giovane, che diceva avere viva simpatia per lei. l-a teste domando alla signora come si sarebbe regolata ed essa rispose che avrebbe scritto al giovane, ma unica mente per tenerlo lontano. La te-UC poi aggiunge: — Indubbiamente la signora Castro ini allidò una cassettina, senza dirmi che cosa contenesse. Pres.: — La chiave, chi la custo diva? Teste: — I*a signora. Richiamata la bambinaia, questa di chiara invece che il giorno del de lino la chiave era custodita dalla si gnorina Montagna. A domanda del presidente, la teste dice che il Simonelli si accompagnava frequentemente alh loro comitiva, della quale faceva par te anche la signora Castio, ma po quanto le consta non rimase mai solo con la signora slessa. Con la teste viene inessa a confron to la cameriera Filipputi. Essa dichia ra clie le lettere dell'Emiliani si trova vano in una cassetta del comò della signorina Montagna, che la cassettina era aperta e che In Montagna era ai corrente delle relazioni amorose della, sigimi a perchè insieme leggevano le lettre. Teste: — E' falso. Io non sapevo niente. La signora Castro mi lesse solo una lettera affettuosi-sima de! marito che mi commosse profondamente Avv. D'Angelantonio: — Noi rispet¬ ds tiamo la testimone, ma essa non ci crederà seriamente cos: ingenui da amnetlere che essa non sapesse niente. Circostanze già noi1 riferisce la teste che segue, la sorella della signoina Maria Montagna. Viene quindi interrogata la figlia della proprietaria del villino di Scauri, signorina Silvia Colile. Fu anch'esa spettatrice della fulminea tragedia, di cui ricorda particolari già acquisiti. Le assiduiià del Simonelli presso la signora Castro sono confermate dal teste Vincenzo Sorgerne, il quale dal villino prospiciente assistette anche alla tragica scena Vide, il professore chiudere la flnesna e poco dopo senti i colpi di rivoltella. 11 teste accorse cogli altri, ma era troppo tardi. Presidente: — Sa pure quanto tempo la signora rimase sola col Simonelli pero prima dil delitto? Teste: — Una diecina di minuti, po; scesero insieme nell'appartamento dele signorine Montagna. Presidente: — E' vero che quando il Castro si costituì al Simonelli, chiese nsistentemente a questi se conosceva ale Simonelli, che riteneva uno degli amanti della moglie, ignorando che fosse lui stesso? Teste: — Verissimo, e ricordo che il Simonelli rispose evasivamente che la persona che ii professore cercava, si rovava a Miniurnr [commenti dei inibblico). « Se torna il professore succede una tragedia! » Un altro teste, Vittorio Cardone, vi de spessissimo il Simonelli passeggia re con la Castrc e con la signorina Montagna. Ogni volta che il Simonelli passava davanti al villino con la motocicletta, suonava a lungo la tromba come per un segnale. La signora allo ra si affacciava e riconosciuto il Si monelli, si accompagnava con lui, tanto che il teste con altri operai che lavoravano nei pressi del villino, ebbe più volte a dire: i Qui, se torna il professore, succede una tragedia ». Il teste vide altresì, 11 giorno del delitto, che la signora gettò dalla finestra le lettere compromettenti, che furono poi raccolte dalla signorina Mu:i lagna. Pres.: — Che cosa disse 11 Castro quando si costituì? Teste: — Che lui aveva lavorato pet l'onore e per i figli, e che la moglie lo tradiva ignobilmente. ■ Dopo alcune domande 11 teste è li cenziato e l'udienza è rinviata al po meriggio. Le voci sulla Castro Alla ripresa pomeridiana, la testi mone Assunta Paparella dice che coniugi Castro da due 'anni villeggia vano a Scauri, il primo anno nulli la signora lasciò dire su di sè. I secondo anno invece, cioè l'anno scorso, per quanto' nulla di preciso risulti direttamente alia teste, si parlava un po' da tutti in paese della condotta della Castro. Pres. : — L'avete mai vista col Simonelli? Teste — Più volte. La testimone poi si diffonde a riferire particolari sulla scena tragica. L'unica circostanza nuova che si apprende è che il professore all'atto di salire in camera della moglie disse alla teste di allontanare i suoi bambini. Compiuto il delitto, il Castro lisci vivamente emozionato dalla stanza fatale e ruppe in pianto dirotto dicendo: «La mantenevo come una reginetta, e mi tradiva!». Poi raccomandò a mia figlia i suoi bambini, che adorava, e andò a costituirsi. Presidente: — E' vero che la Filipputl fu da voi vista sulla spiaggia in atteggiamento piuttosto equivoco, in compagnia del pro'essore? Teste: — Assolutamente no. Il professore era correttissimo e la cameriera non si è mai permessa delle confidenze con lui. Le indagini sai delitto Il brigadiere delle Guardie di Finanza, Franco Antonio, che viene dopo, fu il primo che ricevette la confessione dell'uxoricida e fece le constatazioni nella camera dove la tragedia si era svolta. Fatta piantonare la salma dell'uccisa, accompagnò il Castro per consegnarlo ai carabinieri di Mintumo. Nel momento in cui il professore si costituì, continua il leste, io gli dissi che si facesse coraggio perchè la condotta della moglie sulla spiaggia era notoria. Pres.: — Che cosa intendevate dire con ciò. Teste — Che si sapeva da tutti che era una donna leggera. Più volte lo stesso l'ho vista in compagnia del Simonelli col quale faceva delle passeggiate in aperta campagna, In luoghi piuttosto remoti. Sulle prime indagini compiute, riferisce anche 11 brigadiere dei carabinieri Filippo Savarese. Fu quegli che interrogò a lungo le due domestiche di casa Castro e ebbe non senza qualche resistenza dalla signorina Montagna le lettere comprovanti la relazione amorosa della signora. Si dà lettura della deposizione del maresciallo de! carabinieri Moscaio, ora defunto. Ln deposizione è assai grave per quanto rimtarda la condotta della signora Castro, che viene definita addirittura libertina. 11 maresciallo aggiunge che i facili costumi della sciagurata erano (li dominio pubblico a Scuiri. Viene poi interrogato Raffaele Paolucci, coinquilino dei coniugi Castro a Scnuri, e cognato del giovane Mario Emiliani. Come tale, non tardò naturalmente ad accorgersi che tra la signora e suo cognato si ero stabilita una corrente di viva simpatia. Fu appunto per questo che sua moglie, sorella dell'Emiliani, si affretto a far ripartire quest'ultimo per Roma. Presidente: — Come spiega, lei, questa subitanea passione della signora per suo cognato? Teste: — Per l'estrema leggerezza della signora, non certo per altro A domanda del Presidente, il teste dice di non ritenere che i rapporti tra i due si siano spinti alle estreme conseguenze. Un altro villeggiante abituale di Scauri, tale Silvio D'Addio, conferma che la signora Castiu era un po' sulla bocca di tutti per la sua leggerezza. Ebbe anche occasione di notare che la signora aveva poco attaccamento per il marito. Una circostanza impressionante Presidente: — Come ve ne siete accorti? Teste: — Ricordo che una volta conegnai alla signora un telegramma he mi era stato dato all'ufficio potale. Essa lo apri e si mostrò assai ontrariata. Mi disse poi che era un telegramma del marito che le annullava il suo ritorno. Posso agglungeche di solilo essa era di umore Miste e insofferente quando il marito era a Scauri, mentre era ilare e spensierata non appena 1! marito ripartiva. Presidente. — Vostra sorella Ines non ebbe a dirvi qualche cosa sul conto della signora Castro? Teste: — Sì. Un giorno mi disse che era rimasta molto scandalosamente sorpresa da questa frase pronunciata dalla signora all'indirizzo del marito: « Sono stanca di mangiare sempre allo stesso piatto ». Tale circostanza è confermata infatti nella deposizione di Ines D'Addio, di cui si dà lettura. L'ultimo testimone è 11 comm. Alfredo Martinelli, Ispettore Superiore al Ministero dell'Educazione Nazionale. Egli tesse il più alto elogio della vita do,l Castro come funzionario e come uomo privato. Era um giovane esem piare sono ogni rapporto. A domanda del Presidente, il teste dice che il prof. Castro ebbe a rinunziare una volta a un posto assai importante che gii veniva offerto in Albania, adducen do che preferiva rimanere in Italia per noin separarsi dalla sua famiglio. L'esame testimoniale, anche per la assenza di alcuni testi, è così esau. rito. li Presidente dà lettura delle perizie dalle quali si rileva che la morte delia signora fu istantanea e che gli ultimi due colpi furono sparati quando cin la donna era caduta esanime in terra. Il Presidente domanda quindi a! Procuratore Generale quali tesi intenda sostenere nella sua requisitoria, pe formulare il questionario. 11 P. G., comm. .lezzi, dichiara che sosterrà le conclusioni della semenza della Sezione di Accusa, e domanda che sia incluso i! quesito della provocazione grave. L'avv. D'Angelantonio, a nome della difesa, dichiara che sosterrà il vi zio totale di mente. Dopo ciò l'udienza viene tolta alle 18,30, e rinviata a domattina. Parlerà subito il Procu ratore Generale, cui farà seguito l'avvocato D'Angelantonio. Nel pomeriggio parlerà l'ultimo difensore avv. Bernini, e a tarda sera si avrà 11 verdetto sttrcocoesachLPmlaro

Luoghi citati: Albania, Cagliari, Italia, Roma