La tragica esplosione di Parma

La tragica esplosione di Parma La tragica esplosione di Parma l o I morti sono saliti a 21 — Il febbrile ad angoscioso sgombero delle macerie — Come sarebbe avvenuto il crollo rpafa Parma. 14 notte. Squadre di militari, militi e pompieri hanno lavorato senza requie turante la notte, ai lumi di uno speciale impianto elettrico, che si è potuto riattivare, poiché nel crollo nel palazzo tutte le condutture elettriche e telefoniche erano state Infrante. 11 numero delle vittime dei tragico crollo di sobborgo D'Azeglio è andato purtroppo aumentando ed è salito pe^ ora a venti. All'alba di stamane le barelle hanno trasportato i corpi straziati di quattro persone, che non sono state subito identificate. Solo più tardi, uno dei cadaveri è stato riconosciuto per quello del carrettiere Terzo Rabitti, che aveva fermato il proprio carro davanti al negozio: il cavallo era stato ritrovato dall'altra parte dello strada, ma dei proprietario nessuna notizia. E' difficile, anche oggi, poter stabi- lire con precisione il numero doli persone che sono state travolte nello spaventoso crollo di casa Monici. Nel caseggiato abitavano le famiglie Baroni, Corradi, Pagani. Anversi, Cac ciali. Dall'Aglio; esse sono state toc caie, più o meno gravemente, dalla tremenda sciagura. Via Emilia, come abbiamo già detto, all'ora dello scop pio era affollatissima, nonostante che ~ - ' . ■ quel tratto di strada sia da qualche giorno in costruzione. Va notato, però, che se lo scoppio fosse avvenuto oggi, giorno di mercato, le proporzioni del disastro sarebbero state maggiori. Come è avvenuto lo scoppio Il numero del feriti non è finora, aumentato, mentre quello delle vittime non è ancora possibile precisarlo. Dai primi particolari del disastro rac contati dai feriti e dagli scampati si apprende che in un primo tempo è stato udito un rombo cupo, poi una e- splosione, accompagnata da uno schianto fragoroso e da una densa nube di fumo, unitamente a un odore acre Irrespirabile. Gli Inquilini della casa hanno avuto l'impressione che fosse scoppiata una mina. Nessun grido di spavento: alla detonazione è seguito un istante di pauroso silenzio. Le mura che ancora rimangono in •piedi dicono chiaramente come sia -stala fulminea la tragedia. Le case e a a a o e vicine e quelle di fronte al palazzo Monici hanno avuto tutte le finestre danneggiate: le persiane seno state asportate con la stessa furia di un turbine. Nelle prime operazioni di sgombero è stato accertato che il voluminoso serbatoio dell'essenza, nonostante l'incendio ed 11 crollo, 6 rimasto intatto. Le cause che hanno provocato la sciagura non possono ancora essero precisate. Rimanendo nel campo delle ipotesi, non è da escludersi che durante il riempimento del serbatolo della benzina, che avveniva quasi ogni mattina, vi sia stata una dispersione di liquido. Fuò darsi che qualcuno del personale scendendo nel magazzino sottostante all'edificio abbia commesso qualche fatale imprudenza. Il liquido infiammato avrebbe provocato lo scoppio di altri Infiammabili: liquori, alcool, acquaragia, carburo, ecc., di cui la ditta era fornita, provocando 1n tal modo l'esplosione. Cantine allagate Dopo la sciagura, come è stato detto, tutti gli edifici pubblici e la sede della Federazione provinciale fascista hanno esposto la bandiera abbrunata; e i cinematografi e i teatri sono rimasti chiusi in segno di lutto cittadino. La folla ha stazionato durante tutta la notte nel pressi del luogo del disastro e 11 traffico della linea tranviaria Parma-Crocetta è rimasto sospeso. Le autopompe del vigili del fuoco confinano a funzionare per vuotare le cantine allagate da un miscuglio di liquidi di ogni genere e facilmente infiammabili. I muri ancora in piedi dovranno, nel corso della settimana, essere abbattuti. Stamane, da un primo sommario calcolo, fi stato accertato che i danni causati dal crollo si aggirano intorno ad oltre un milione. L'azienda del Monici, nota personalità industriale e del mondo cattolico, era una delle più fiorenti. Ad essa affluivano numerosi rivenditori di campagna, per cui gli spaziosi magazzini andati distrutti, erano compie tamente forniti di merce. Poco o nulla si è potuto salvare. Anche gli altri negozi vicini hanno subito danni .ilevantl, e cosi pure le famiglie, che abitavano negli appartamenti al piai! superiori. Per soccorrere le famiglie delle vittime il Fascio si è fatto iniziatore di una sottoscrizione pubblica. Nel pomeriggio, alle ore 18, in automobile, proveniente da Salsomaggiore, è giunto all'ospedale S. A. R. vi Duca di Bergamo. L'augusto personaggio è stato ricevuto da S. E. il Prefetto, dal vice podestà e dalle altre autorità cittadine Sua .Altezza si è_ subito informata delle cause del disastro e delie condizioni dei feriti, recandosi nei vari reparti presso i letti dei degenti, al quali ha portato parole di conforto. Il Duca di Bergamo si è successivamente recato nei locali dell padiglione di necroscopia, dove giacciono le salme, soffermandosi presso ognuna. L'augusto visitatore ha fatto deporre nella prima sala un magnifico mazzo di rose, legate coi nastri azzurri della Casa Savoia. Fra I cadaveri Il cadavere di un vecchio, che era ricoverato in un istituto cittadino, e mdfigtoalsacoe paRglvesafrNgevchLtasptroeriviquello del ragazzo Cazzati sono stali fadissepolti nelle prime ore della notfo. | liTra gli scomparsi é anche il commer cimile Giannetto Sperlavi di Cremona. Questi era giunto a Parma nella mattinata di venerdì, accompagnato dal proprio rappresentante Del Monte, tenente della Milizia, ed aveva visitato i clienti del suburbio. 1 due cremonesi poco prlana dell'attimo fatale si erano recati a salutare il comm. Mollici. Poco dopo, il crollo li ha travolti. La salma del De Monte è stata trovata ieri sera, mentre quella dello Sperlari non è ancora stata rinvenuta. Il commesso Pasquale Pinettl, che era stato elencato in un primo tempo fra I morti, si è, invece, recato stamane mricequprqudun8pinall'ospedale. L'equivoco era dovuto all pfatto che nella sala necroscopica uno ididei cadaveri era siato identtllcato du un fratello per quello del Pillotti. Ma più tardi si è constatato che si trattava del cadavere di tale Turno Pappili. L'opera di sgombero continua alacremente anche stasera e si prevede sarà compiuta soltanto fra qualche giorno. Le scene di panico, che si sono svolte sulla via. sono state numerosissime ed indescrivibili. Alcune persone che si trovavano sulla strada sono state gravemente ferite. DI molti cittadini che probabilmente devono essere slati travolli nel srollo, non è stato possibile avere ancora og^gi no- pcidtstlispddspsIltizia, cosicché, per rutta la giornata è stato un affannoso accorrere afll'ospedale e sul luogo della sciagura di parenti che da ieri sera non hanno visto tornare alle :ase 1 loro congiunti. Il salumiere Corradi, che con-|=?Sumva un negozio nella casa del Mo- gmcRcsoWnici. poco prima dello scoppio, era salito in cosa dalla moglie, madre di tre figlioletti e le aveva detto: » Vado qui vicino e torno ». Quando ha fatto ritorno dopo un quarto d'ora egli ha trovato il suo negozio In condizioni disastrose, la moglie e una bambina di quattro anni uccise e U piccolo Corrado di due anni, sospeso nel vuoto. La salma del comm. Monici, venuta alla luce dopo lunghe ed affannose ricerche, è stata trasportata oggi al nosocomio. Con il commerciante è perito quasi tutto II personale, c-he era alle sue dipendenze, ad eccezione del direttore, Giuseppe Baroni, che si 6 salvato miracolosamente. Stasera, a tarda ora è stato dissepolto il cadavere della suora Massimina Pecchioni, che era evidentemente entrata In on negozio del caseggiato per alcuni acquisti. Un'altra vittima, e non l'ultima forse, 11 cui corpo orrendamente maciullato è stato trovato verso la mezzanotte, è certa Natalina Ugolotti, moglie di Remigio Curdi. Nel corso della notte è stata djssepolta e riconosciuta la salma dell'industriale Giannetto Sperlnrl, di Cremona. E il numero delle vittime è cosi salito a ventuno. ttsrèmDcMddlerèurDUdeoblstaD9

Luoghi citati: Bergamo, Cremona, Parma, Savoia