L'arte di divorziare a Vienna

L'arte di divorziare a Vienna L'arte di divorziare a Vienna Larte di divorVIENNA, Settembre. Per lo studio della società moderna nessuna lettura è più interessante li quella delle cronache giudiziarie: da esse si apprende per quali incredibili motivi si possa chiedere il divorzio e quali stupefacenti combinazioni escogitino, nella vita privata, uomini e donne. Un commerciante, giovane e ricco, sposò la ricca proprietaria di una latteria: il matrimonio gli parve eccellente e sembrava che la ricchezza dei due dovesse ormai, unita, moltiplicarsi. Il giovane commerciante, invece, dopo pochi mesi, aveva già chiesto il divorzio: la moglie rincasava col caratteristico odore del latte e questo odore gli riusciva sgradevole, ripugnante addirittura. In merito a bontà, onestà, affetto della consorte non aveva nulla da eccepire, ma quell'odore di latte gli era insopportabile. La latteria rende molti quattrini, 11 latte rende un odore impossibiile. Le donne moderne non si profumano col latte, questo è vero. Però 11 Tribunale non concesse il divorzio: nel tempo del fidanzamento erano forse le narici del commerciante otturate? Rispose il. commerciante, e confermò la sposa : la fidanzata faceva allora uso di profumi. Il Tribunale cede, limitandosi a pronunziare sentenza di divisione provvisoria per sei mesi, termine entro il quale il marito avrebbe dovuto ponderare le sue decisioni e capire che se si ha per moglie una brava donna, vai ben la pena d'imporre qualche sacrificio all'olfatto. Del resto le lattaie hanno formato finora una classe temuta e non è lecito adesso creare loro, nel. mondo femminile, una condizione d'inferiorità. Il ragionamento fila. Ecco ora un altro caso, nel quale il Tribunale, per tener d'occhio la sola degge, ha finito cos'offendere la morale: due coniugi divorziano, il marito s'impegna a corrispondere alla moglie gli alimenti. La donna non resiste alla solitudine e fa vita comune con un altro; Il marito divorziato cessa subito di pagarle gli alimenti. Ne nasce un processo. L'avvocato del marito -sostiene la tesi clip il diritto nuziale attraversa oggi una fase rivoluzionaria e che le leggi già riconoscono a compagne della vita, in parecchi casi, diritti analoghi a quelli goduti dalla moglie: una donna al cui sostentamento provvede l'uomo col quale essa vive non può più pretendere gli alimenti dal marito divorziato, essendo contro il buon costume che ad una donna provvedano due uomini. Ma Tribunale e Corte d'Appello sono stati di diverso parere- nell'impossibilità di affrontare un dibattito sull'evoluzione del diritto nuziale, la Corte d'Appello ha dichiarato che per essa vige la sola legge e che il dovere di corrispondere gli alimenti sarebbe finito per l'ex-marito, solo se al momento del divorzio si fosse fatta esplicita riserva per il caso in cui la donna si fosse posta nella situazione verificatasi. Il marito dovrà dunque dare alla ex moglie i mezzi per godersi la vita con un altro, tale e quale come l'amica di un divorziato può essere tenuta a corrispondere gli alimenti alla moglie di vorziata del suo amante. Giuseppe S., divorziando da Celestina S., s'impegnò a versarle mensilmente una certa somma e indicò una garante nella persona di Guglielmina R. Quando qualche tempo dopo il divorziato non fece più il suo dovere, l'ex-mog.le citò in Tribunale lui e la garante, il cui avallo fu dichiarato dall'avvocato difensore inammissibile, giacché la Guglielminr R. nel frattempo era diventata com pagna ed amica di Giuseppe S. La divorziata, aggiungeva il legale, ne era bene informate e avrebbe significato offendere la moralità riconoscerle il diritto di farsi sovvenzionare dall'amante dell'ex-marito. Celestina S. ha replicato che quando le fu rilasciata la garanzia, essa non era in grado di prevedere la natura dei rapporti stabilitisi in appresso fra il marito e la mallevadrice ; certo, se lo avesse saputo, avrebbe rifiutato. Non ouó quindi apparire immorale reclamare da una simile garante il rispetto dell'impegno assunto, immorale essendo viceversa il tentativo di sottrarre la mallevadrice all'obbligo di pagare, col farsene un'amica E il Tribunale di Vienna ha annuito, osservando che il dovere di Guglielmina R. di corrispondere gli alimenti a Celestina S. deriva non da una disposizione di legge, bensì da un contratto del quale la ricorrente lia 11 diritto di pretendere l'esecuzione: 11 Tribunale di Gmunden ha pure emesso una sentenza meritevole di essere segnalata I' commerciante A. Sch aveva citato il viaggiatore di commercio St. a pagargli la somma di 1500 scellini (circa quattromila- lirei a titolo di risarcimento di danni, avendo St. turbato la sua felicità coniugale; accertatosi della infedeltà della moglie, Sch. aveva divorziato e questo era stato causa di maggiori spese per il menage come per l'educazione dei Agli, ecc. St., essendo il colpevole, doveva pagare. St., vice versa, ha negato l'esistenza di un nesso tra la sua relazione con la signora Sch. e i danni cagionati al commerciante dal divorzio: se Sch. non avesse chiesto ii divorzio, ha sostenuto, =' Su. "bbe anche risparmiate le maggiori spese. La colpa perciò è sua, ari zi sta in lui economizzare già doma ni, ove voglia decidersi a tornare a vi vere con la moglie infatti, da perfr: to gentiluomo, il bravo St., appen la donna è stata per amor suo me* sa alla porta dal marito, l'ha pian tata senza pensarci due volte . Sentenza del tribunale di Crauti den: il commerciante Sch., che ha ragione su tuttu t.l linea, ha domandato per risarcimento di danni una cifra fin troppo modesta. La legge ben dichiara colui che offende il buon costume responsabile del danno che arreca e ben prevede il suo obbligo di dare piena soddisfazione al danneggiato. Quanto poi al marito ingannato, nessuno può imporgli di riprendersi la moglie infedele affinchè le spese domestiche diminuiscano. Ci sono dunque giudici a Gmunden. #*# Le conseguenze del matrimoni misti determinarono, anni addietro, la presentazione alla Camera di uno speciale progetto di legge, inteso a permettere il recupero della cittadinanza all'austriaca che abbia sposato uno straniero. In Atiitrla i matrimoni misti sono tutt'altro che rari e, si può aggiungere, tutt'altro che ideali. Alcuni esempi. E' stato dichiarato sciol to, con molto clamore di giornali, il matrimonio di una ricca svizzera con un professore non ricco, ma viennese. La moglie, signora Liliana I.., si la gnava che li marito, pur avendo ri cevuto una torte dote in buoni franchi, elvetici, la trascurasse tanto da costringerla a tornarsene dai suoi gè nitori a Lucerna. li marito, signor Vittorio L., Vè difeso dicendo che la straniera s'era dimostrata, anche dopo il matrimonio, troppo entusiasta del libero amore e che senza amare la musica, da lui invece adorata, amava assai certi musicisti. Amava poi le speculazioni di Borsa e trascurava la casa. Replica di Liliana L. : tutte calunnie. Lei gli ha gridato sulla faccia la bellezza del libero amore solo nel beato periodo del fidanzamento, quando tentava di liberarsi di lui. I musicisti glieli aveva presentati proprio il marito e non era affatto vero che le espansioni andassero oltre il baciamano... L'avvocato della signora ha spiegato che .->u questo menane la musica ha influito in fatale maniera: il marito, infatti, per professione e per tendenza, era dedito anima e corpo alle armonie, la moglie non aveva per la musica la benché minima inclinazione; lui diceva che per poter lavorare tranquillo non doveva esser disturbato nemmeno dal cadere d'un petalo di rosa lei invece faceva cadere altro che petali. Poi veniva l'elemento nazionale: asserisce il marito austriaco che la consorte elvetica a veva sempre mirato ad umiliare non solamente lui, ma in lui tutta l'Au stria. Albagia forse spiegabile, a quel tempo, col listino dei cambi. Questi due coniugi, che non avevano saputo farsi a vicenda concessioni e adattarsi ciascuno un poco alla vi ta dell'altro, erano arrivati al punto che incontrandosi in istrada non si sa lutavano, facendo Anta di non cono scersi. Il tribunale, nel pronunciare il divorzio, non ha voluto darne la colpa nè al marito nè alla moglie bensì l'ha spartita tra entramhi, os servando che tra i due s'era manife stata una profonda e viva ostilità, un astio che aveva reso invincibile la repugnanza reciproca. Lei sta oegi a Lucerna e lui sta a Vienna: moglie Il feace l ilitvdqsmddtardddup

Persone citate: Giuseppe S., Guglielmina R.

Luoghi citati: Vienna