La politica dei mandanti nelle dichiarazioni del delegato italiano a Ginevra di Alfredo Signoretti

La politica dei mandanti nelle dichiarazioni del delegato italiano a Ginevra La politica dei mandanti nelle dichiarazioni del delegato italiano a Ginevra (Dal ncstio inviato) Ginevra, 13 notte. La decimo Assemblea si 6 ormai canalizzata nelle Commissioni; il bollettino quotidiano non può che essere frammentario, secondo i diversi problemi. I « tenori » politici sono partiti; quindi poche voci sono sussurrate con una segretezza tutta di pura forma; le questioni sono discusse alla luce del sole; i tavoli della Segreteria sono ricolmi delle copie dei resoconti; il tecnicismo prevale puro avendo per sfondo degli interessi politici. Oggi, nella quarta Commissione, 11 senatore Cavazzoni. sviluppando le idee esposte dal senatore Scialoja in Assemblea, ha esaminato con ampiezza l'organizzazione del Segretariato specialmente per quanto ha riflesso con la situazione del personale. La questione che sovrattutto ha prospettate 11 nostro delegato, concerne l'imparzialità del Segretariato; per assicurarla bisogna che un simile organismo resti aperto all'influenza di tutte le correnti nazionali, senza nè monopolio, nè supremazia da parie di alcuna Potenza. In caso contrario si corre il rischio di trasformare questa burocrazia in una casta, in un corpo chiuso. La storia ci fornisce parecchi esempi di istituti simili che hanno sempre costituito il piti grave pericolo per la sovranità degli Stati e per lo sviluppo delle Nazioni. Questo richiamo ai principi! gexnerald che reggono la Società delle Nazioni e che erano stati troppo dimenticati, è stato molto opportuno. Perciò le linee da seguire per una organizzazione razionale, non possono essere che queste: vicino ad un certo numero di funzionari più o meno stabili, sovratntto nelle categorie inferiori del Segretariato, l'amministrazione dev comprendere sia degli esperti specializzati quanto dei funzionari che provengano dai quadri delle amministrazioni nazionali. L'Importanza di questi ultimi non dovrebbe essere diminuita: sono essi che permettono e.l Segretariato di tenersi in contatto con le amministrazioni nazionali, di sollecitare la loro collaborazione, di influire sulle loro decisioni, di facilitare la ratifica delle convenzioni. Se si impedisce o si rende più difficile tale contatto, la Lega vedrà restringersi sempre più la sua aziona e diventare sterile. Il controllo del Consiglio dell'Assemblea sull'opera del Segretariato è sempre generico e saltuario. Il Consiglio non si riunisci che ogni quattro mesi; l'Assemblea non siede che una volta all'anno e per un periodo relativamente breve. Questa difficoltà di controllo e questa ampiezza di poteri provocano delle apprensioni, giustificano li. necessità di garanzie appropriate. Le dichiarazioni del senatore Cavazzoni hanno avuto una larga eco di consensi; parecchi delegali, fra cui quello tedesco, si sono mostrali in massima concordi con le osservazioni italiane. Il delegato inglese si è lamentato che la stampa di un Paese che non indica (allude alla stampa italiana) abbia interpretato le proposte di Henderson come un tentativo di egemonia inglese in seno al Segretariato. Ma die cosa significa avere dei funzionari stabili se non metterli alla merco del Segretario generale che è un inglese? I mandati sono temporanei Anche in seno alla sesta Commissione, il nosto delegato S. E. Bonin Longare, discutendosi dei mandati, ha tenuto a riaffermare il punto di vista italiano sia sulla questione specifica dell'unione del Tanganika al Kenia e all'Uganda, sia sui caratteri generali dei mandati. « Gli scopi — egd ha detto — che un Governo può proporsi nell'amministrazione di un dominio coloniale e quelli che deve proporsi nell'amministrazione del territorio sotto mandato, sono molto diversi. Il carattere londamentale del mandato è di essere temporaneo e le funzioni amministrative, con un programma comune di grandi riforme, sembrano poco compatibili con questo carattere temporaneo del mandato ». Alla terza Commissione, passan do dall'esame generale a quello particolare, articolo per articolo, del progetto di convenzione per la assistenza finanziaria degli Stati aggrediti, b1 è manifestata una lar ga corrente che non desidera esten Sere l'aiuto anche nei casi di mi naccia di guerra. Si cerca una formula di compromesso ed a tale scopo è stata formata una sottocommissione di cui fa parte il delegato italiano onorevole Tumedei, il quale oggi ha avuto modo di mostrare alcune incongruenze della conven zlone. Ma la battaglia più importante nella terza Commissione si avrà nella prossima settimana, auando si discuteranno i progetti di Lord Cecil sul disarmo terrestre. La solidarietà franco-inglese sul terreno economico Gli inglesi e i francesi si sono accordati sul progetto di federazione dcanale da presentare alla secoli da°Cominissione. In esso si dice che l'Assemblea dovrebbe invitare membri della Lega e gli Stati non aderenti a far conoscere al Segretariato generale prima del 30 novembre 1929, con o senza i nomi dei loro rappresentanti, se essi sono pronti a partecipare ad una Conferenza preliminare dei delegati dei Governi. Inoltre l'Assemblea dovrebbe invitare il Consiglio a dare Istruzioni al Comitato economico di presentare nella sua prossima sessione il testo di un programma inteso a servire come base per le discussioni e a dare istruzioni al Se (retano generale della Lega per fa te tutti i passi necessari in modo che la Conferenza sopracitata possa inaugurarsi in una data vicina » quella del primo gennaio 1930. La buona intesa fra inglesi francesi si è rivelata ancora meglio stamane in seno olla Commissione. Loucneur si è assunto il compito di difendere la proposto di Graham di tregua doganale, ed il Sottosegreta" irlo agli Esteri britannico Dalton ha dsvfccrmmpicandisadrddnstmimgnlngpBcptlefcmdsdbpdsrPsgUpumpPdKsdmdbnsPriLccgmvdusipqScrezGsdcmsCnSltdeSNndidgpndrsd difeso il progetto per la Conferenza sul carbone proposta da Loti cheti r. Il Ministro francese ha dato prova della sua solita superficialità confusionaria, con cui però abilmente cerca di coprire degli interessi concreti: i suoi discorsi passano, ma restano delle direttive che tenace mente vengono spinte innanzi. Dalton ha affermato che il proble ma del carbone offre l'esempio della più grande anarchia economica; gli inglesi sono abituati a ragionare cosi, e l'anarchia che è nella loro attrezzatura produttiva l'attribuiscono volentieri agli altri Paesi produttori che cercano di fare i loro interessi. Il Sottosegretario agli Esteri non ha dimenticato di unire all'interesse del suo Paese un po' di demagogia operaia: bisogna studiare i Siilari dei minatori, bisogna studiare le loro condizioni; l'inchiesta del B.I.T. deve essere condotta innanzi in modo che nel 1930 possa essere convocata una Conferenza internazionale. Lo scopo 6 evidente: mettere in condiziori di inferiorità i Paesi produttori in cui i salari dei minatori sono minori di quelli inglesi. Ma già oggi, durante la discussione generale e malgrado l'aperta solidarietà franco-inglese, si sono manifestate delle forti critiche. Il delegato olandese Colijn ha fatto proprie le osservazioni avanzate ieri da Breitscheid. Per quanto riguarda il carbone, egli non si oppone olle proposte formulate, ma si dichiara scettico quanto alle possibilità di regolare i salari. Inoltre afferma di non essere affatto partigiano di una Conferenza per la questione dello zucchero. Il rappresentante dell'Australia ha mantenuto fede a quanto il capo della Delegazione del suo Paese disse all'Assemblea; i Paesi giovani debbono riservarsi il diritto di stabilire delle tariffe protettive, sia per permettere lo sviluppo delle loro industrie, sia per procurarsi delle risorse di bilancio. Dello stesso parere è stato il delegato di un altro Paese extra-europeo, il delegato persiano. Infine il delegato ungherese, signor La Kocz, ha dichiarato che la Ungheria è tra i Paesi clic hanno più sofferto per la situazione turi l'aria generale; essa ha giù latto uno sforzo per abbassare le tariffe mediante azione bilaterale, e uuu potrebbe fare di più se gli altri Paesi noti fauno lo stesso. Parlando della tregua doganale, il signor Kocz crede che convenga di precisare se si tratti soltanto di impedire l'aumento delle tariffe autonome o l'aumento delle tariffe mediante dèi negoziati bilaterali, o se bisogna egualmente interdire la denunzia dei trattati di commercio esistenti. In quest'ultimo caso molti Paesi difficilmente potrebbero aderirvi. L'Islanda nella Società delle Nazioni Oggi è stato composto l'incidente che, per abbreviazione, definiremo cinese. La proposta del delegato giallo è passata alla prima Commissione, e non poteva essee diversamente; la Commissione dell'ordine del giorno non poteva fare una questione politica di una questione che proceduralmente era inattaccabile. 1 cinesi vogliono sapere come debbono comportarsi, quale sarebbe l'atteggiamento della Società bielle Nazioni nel caso in cui, non ottenendo con le buone la rinunzia delle Potenze ai trattati extra-territoriali, volessero denunziarli o portare la controversia a Ginevra. Il Consiglio con i nuovi membri si è riunito in seduta privata per decidere sul trattamento dei giudici, della Corte pel-manente dell'A j a. L'Assemblea terrà domani nel pomeriggio una seduta plenaria per esaminare i risultati dei lavori della Conferenza tenutasi in questi giorni, per studiare la revisione dello Statuto della Corte permanente dell'Ajo. Questa fretta è uno dei soliti omaggi resi agli Stati Uniti. Si assicura che nell'Assemblea dell'anno prossimo un nuovo Stnto entrerà a far parte della Lega. Gli Stati Uniti? la Russia? il Brasile? No; scommetto che non si indovinerebbe tanto facilmente; è l'Islanda, che commemorerà con il suo ingresso a Ginevra il millenario della sua esistenza come Stato. Auguriamo all'isola polare che l'appartenenza alla Società delle Nazioni non comprometta la sua pace durata tanti sernll. Alfredo Signoretti.

Persone citate: Assemblea, Bonin Longare, Cavazzoni, Dalton, Henderson, Lord Cecil, Loti, Scialoja