Il cadavere di un uomo assassinato

Il cadavere di un uomo assassinato Il cadavere di un uomo assassinato spedito in un baule a Lilla La misteriosa morte per strangolamento della madre dell'ucciso — a à i n l o e i i o i e Parigi, 13 notte. Una scoperta che ricorda quella tragica di Bessarabo è stata fatta questa mattina alla stazione di Lilla. Nella vasta « hall • che serve di ufficio per la consegna del bagagli, due impiegati della Compagnia del Nord, passando dinanzi ad un baule, furono sorpresi dall'odore nauseabondo che emanava: « Sa di carne putrefatta! », osservò uno dei due impiegati e chiamò quale testimone un altro compagno. I tre uomini osservarono l'imdirizzo del destinatario che, scritto a lettere maiuscole su un cartoncino bianco, diceva: « Signor Molclitin, 80 rue de Paris, Lilla». Un'altra etichetta di spedizione portava il numero del baule registrato all'ufficio quarto bis di Parigi nu mero 3Ì72. li baule era piuttosto piccolo, misurava poco più di 70 centimetri di lunghezza, SO di larghezza e 46 di altezza. Di comune accordo i tre impiegati decisero di aprire il baule sospetto; che era chiuso con due serrature ordinarie. Con facilità le serrature vennero fatte saltare e oppena sol levato il coperchio I tre uomini indietreggiarono. Con le ginocchia ripiegate sul petto apparve loro il cadavere di un uomo. Istintivamente fecero cadere il coperchio del baule e, spaventati, si affrettarono ad avvertire la po lizia. Pochi minuti dopo arrivava il capo della Sicurezza Generale di Lilla con parecchi ispettori. Il tragico baule venne nuovamente aperto; il capo della polizia stesso non potè reprimere un grido di orrore quando, sollevato il coperchio,- vide due mani gonfie, tume fatte, legate intorno al corpo con una cordicella. Le gambe erano ripiegate sul ventre ed esse pure erano legate. Una tela cerata nuova, a quadri bian chi e gialli, nascondeva il petto, men tre la testa era coperta da ovatta già macchiata di sangue. L'indirizzo della vittima Tolta la tela cerata e l'ovatta, apparve 11 volto di un uomo orrendamente tumefatto, con una larga ferita alla tempia destra dóve ronzavano già mo sche vermigne. Dal cadavere in com pleio stato di putrefazione, emanava un odore nauseabondo, e fu necessa rio versare un energico disinfettante Accanto al cadavere vi erano un cap pello grigio e una borsa di cuoio. Nel la borsa vennero trovate copie di Iatture commerciali e una carta d'identità, una semplice carta non legalizzata, ma con nome e indirizzo completo: Frederic Auguste Rigaudin dit Rlgaud, place Emil Landrln, Paris. Nelle tasche venne inoltre trovata ima patente da automobilista che portava le me desime generalità. L'identità del cadavere non poteva essere dubbia. Frattanto il capo della Polizia di Lilla faceva delle ricerche in rue de Paris 80, al domicilio del sedicente Molenda, il nome dell'individuo a cui era destina to il macabro baule. Naturalmente Molohtnn eira sconosciuto a quell'indi rizzo. Il baule, appena le operazioni dei magistrati furono terminate, venne trasportato alla Facoltà di medicina dell'Università, dove venne praticata l'autopsia del cadavere. Dalle prime constatazioni del dottor Muller, medico legale, risulta che la vittima avrebbe una ferita al petto, nella regione del cuore, inferta con un' arma che solo un'ulteriore autopsia potrà precisare, 11 medico ha inoltre rilevato tracce di strangolamento. Il cadavere portava Infatti attorno al collo un nodo scorsoio. Dopo avere proceduto alle prime constatazioni, il procuratore di Lilla avvisava il Tribunale di Parigi tra- nastrnqIzioa co e pch«diin sedala di abtanpapocoaiustepoLcenecootfolosunefuavdosucocipotrstl'BcotaBmSlirifistfoqplocee..smettendo al procuratore della Repubijblica tutte le informazioni che aveva o e a: è , i où sà. e e il ci to esi io i iia i ; o. da odise az il er a a di re In potuto raccogliere. La vecchia strangolata La Polizia parigina non tardò a mettersi in moto. Le prime ricerche permisero di constatare che Federico Rigaudin era scomparso da domenica scorsa dall'appartamento che occupava al settimo plano di piazza Leone Fiandre!. Questo appartamento era stato, 11 25 aprile scorso, teatro di un dramma misterioso. La madre di Federico Rigaudin, signora Bianca Maria Blanc, di 70 anni, era stata ritrovata dal figlio strangolata sul letto. I sospetti vennero portati su un giovane musicista di Vienna che la mattina del delitto si era recato dalla vecchia signora, ma il giovane potè discolparsi e venne liberato. Un'ipo tesi orribile fu per un momento in travista dalla polizia: Federico Rigaudin, la vittima di oggi, sarebbe stato l'assassino di sua madre. Ma anche 11 figlio seppe portare un « alibi i preciso, sicché ogni sospetto cadde. La vec chia signora Blanc aveva svolto nella sua giovinezza un' attività anarchica ed era ancora, malgrado l'età, in relazione con anarchici e comunisti. Ogni ricerca su questo Benso venna però abbandonata dalla Polizia. Federico ltigaudln, dopo ]a tragica fine della madre, visse mollo appartato: rincasava con puntualità e abbastanza presto. Aveva lasciato il suo appartamento domenica 8 corrente alle 8 del mattino e non era più ritornato. Martedì la portinaia avvisò la Polizia che il suo inquilino, che lavorava come contabile presso parecchie Case commer- aleapdpGspiaasPgasaDasaddtnvfitcddaecaciali, non era più tornato ai suo do rolmicllio II commissario andò forzo porta e. non avendo trovato nulla diia giornate i i anorrnale' si ri,lrò dop0 avc'r al)Pù?,° ro 1 sigilli. La portinaia disse che nelle „!ornate di lunedi e martedì una doa- l e i e a a e o e l o , i a e a a- na bruna e tre giovanotti dall'accento straniero erano stati a cercare il suo nquilino, ma non sapeva altro. Chi ha spedito il baule IJ delitto, secondo la prima ricostruzione della Polizia, dovrebbe risalire a dieci giorni. La spedizione del tragico baule venne però effettuata martedì, e precisamente verso le 20. L'impiegata che ritirò il triste baule, ha detto: « Il suo speditore è un uomo che, disgraziatamente, io non ho guardato in volto, e perciò non posso darvi che segnalazioni molto vaghe. Egli venne da me neilla serata, presentandosi per la spedizione del baule un biglietto di terza classe per Lilla. 11 baule era abbastanza voluminoso e pesava settanta chili. Lo speditore pagò, senza parlare, la somma di franchi 32,50, importo del biglietto. Poi si allontanò in compagnia del facchino, che l'aveva aiutato nelle diverse operazioni. Queste sono le sole informazioni che io ho potuto fornire alla Giustizia ». La Polizia si è messa subito alla ricerca del facchino e lo ha rintracciato nella serata, ma costui, pur essendo considerato dai suoi compagni come otimo fisionomista, non è riuscito a fornire alcuna indicazione precisa sul lo speditore del tragico baule. Informazioni importanti sulla vita e sul carattere di Federico Rigaudin ven nero date da Maurizio Collanges, che fu, In un primo tempo sospettato, di avere assassinata la signora Blanc. Fe dorico Rigaudin, contrariamente alla sua aparenza taciturna, triste e severa, conduceva una vita molto allegra, specialmente di notte. Questa rivelazione potrebbe forse indurre la Polizia a intravvedere l'ipotesi di un delitto pas stonale. Vendetta politica? Ma un'altra ipotesi si presenta all'attenzione della polizia. La signora Blanc aveva appartenuto un tempo, come abbiamo detto, al partito libertario. Prima e durante l'affare del Bonnet Rouge era stata la portinaia molto devota e fedele di Almereyda. Suo figlio condivideva le sue Idee politiche? Certamente, ha risposto Mau rizio Collanges. Sembra che madre e figlio negli ultimi tempi però si siano staccati dai loro vecchi amici e che forse li abbiano traditi. Si tratta dunque di un delitto politico, di una duplice esecuzione? Non s1 sa, ma non lo si può escludere. Il seguito dell'in chiesta potrà fornirci indicazioni pre else su questo duplice e sanguinoso enigma. siGodefmr^UnumciSIdom. fSj*aticn.ceH-decichzinesedapeprprricobisucoe dziidteqlivpnspqdlidsptirdbmccedtptcbcba tria ae an eaoo. otla tè o n uto 11 cic la ca reti. na deelarenatdì il oner- Gli imbrogli di due falsi medici ai danni di una professoressa Budapest, 13, notte. Una signorina di Genova, della quale non viene fatto il nome, è capitata a Budancst in un imbroglio che la polizia adesso cerca di chiarire. Secondo una versione la signorina, che è professoressa, avrebbe conosciuto a Genova l'ungherese Rudolph Dunay spacciatosi per medico. Quando il Dunay lasciò Genova (dopo di avere sposato una studentessa), invitò gli amici a fargli una visita a Budapest e infatti qualche settimana addietro la professoressa giunta qui si ricordò di lui e della sua famiglia. Più tardi il Dunay pare abbia consigliato alla nrofessoressa di sottoporsi ad una difficile operazione: la professoressa, si dice non essendo abituata al vitto, aveva avuto degli sfoghi. Il Dunay per quest'operazione ricorso anche all'ausìlio del sedicente assistente universitario Kiraly, il quale fu anzi il vero chirurgo. I due, affermando che le cure di solito erano molto difficili, non fecero che estorcere quattrini alla signorina. Infine la signorina telegrafò al suo fidanzato a Genova facendolo venire a Budapest; il fidanzato rivoltosi all'arrivo ad un autorevole medico locale ha potuto accertare che il Dunay ed il Kiraly sono degli imbroglioni; il medico ha anzi denunziato l'uno e l'altro per esercizio abusivo della professione non essendo essi laureati. A complicare ulteriormente la faccenda alcuni giornali parlano di una amica della professoressa, pure italiana, che avrebbe denunziato 11 Kiraly accusandolo di averla stordita con uno stupefacente. **- L'epilogo del fatti di Hidasnemetl 6 anni di oaroera al ferroviere Paoha Budapest, 13 notte. 11 caso di spionaggio verificatosi alla stazione di Hidasnemetl, che provocò l'ultimo clamoroso incidente fra Cecoslovacchia e Ungheria, ha avuto oggi il suo epilogo. Dopo tre giorni di dibattimenti svoltisi a porte chiuse, 11 Tribunale militare ha riconosciuto 11 ferroviere cecoslovacco Pecha colpevole di spionaggio compiuto personalmente e inducendo, dietro compenso, il suddito ungherese Toth a fornirgli notizie di carattere militare. Inoltre, siccome il Toth si rifiutava di procurargli tali dati, il Pecha seppe costringerlo mediante minacele. Il Pecha è stato condannato a cinque anni di carcere duro inasprito da un giorno di digiuno ogni mese, e da due settimane di cella di rigore all'anno. Il Toth ha riportato condanna allo stesso genere di pena, ma per anni tre. La morte a Nizza dèlia figlia di un ex-Sultano di Turchia Nizza M., 13 notte. "La (principessa Fehimé di Turchia è morta la notte scorsa all'età di 45 anni nella propria villa di Servet a Nizza. Fighe, del sultano Mourad V la principessa Feblmé era sposa dell'ex-uttìcia dcrpcm—zllrbpnnvtvusngldo , ^fiK JfS di|JU^a Ni2£a con u famipiitt imperiale?,° dopo la Krande rivoluzione turca. Lalle sua salma sarà trasportala in terraoa-|musulmana.