La Conciliziane

La Conciliziane La Conciliziane La seconda edizione dei discorsi del Duce sugli Accordi del Laterano - Un'appendice storica e una documentazione La seconda edizione del discorsi del Duce al Parlamento sugli Accordi del Laterano reca un'interessante appendice, nella quale sono raccolti scritti e documenti, che si riferiscono al periodo anteriore alla Conciliazione. Essi consistono in un progetto di soluzione della Questione romana dovuto al deputato e capo del Centro Cattolico tedesco Erzberger nel 1915; nella pubblicazione di un resoconto vergato da mons. Cerrettt subito dopo una conversazione avuta nel giugno l'J19, a Parigi, con l'on. Orlando, allora presidente del Consiglio; in un altro progetto, di fonte cattolica, forse ufficiosa, che rimonta a! 1919; In un brano del libro di Gaetano Salvemini: » II Partito Popolare e la Questione romana », pubblicato nel 19ii. L'importanza sempre viva dell'argomento consiglia un esame diligente dei nuovi elementi, che vengono a corroborare lo Idee cosi luminosamente esposte negli storici discorsi dell'on. Mussolini. Il progetto Erzberger del 1915 Il progetto Erzberger consta di 10 artlcoli. Nell'articolo 1° si definiscono 1 confini di quello che avrebbe dovuto essere il nuovo Stato del Papa: • O potere temporale del Papa è riconosciuto dalle Potenze firmatarie del trattato in quello che concerne un territorio, che comprende la collina del Vati» cano e un trailo di terreno, che stabilisce la comunicazione col Tevere O con la linea ferroviaria di Viterbo a che porta il nome di Stato della Chiesa. La frontiera dello Stato della Chiesa comincia dalla riva ovest del Tevere, presso il limite della via della Fosse. Essa prosegue per il lato est e nord-est di Castel S. Angelo, per via Crescenzio fino a piazza del Risorgimento. Ed, inoltre, lungo le mura dei giardino del Vaticano sino al punto più avanzato delle stesse mura ad ovest. Da questo punto essa prende la direzione sud sino alla ferrovia di Viterbo, la segue in direzione sud-ovest sino alla stazionp di S. Pietro, che circuisce. Passa dalla parte destra sino al lato sud di Sant'Onofrio, poi al limite settentrionale dell'Orto Botanico e raggiunge immediatamente, a sud del Ponte di Ferro, la riva ovest del Tevere. A partire da questo punto, la frontiera è costituita dalla riva ovest del Tevere •. 11 territorio dello Stato della Chiesa, cosi determinato, era dichiarato, con l'art. 2, i per sempre indipendente e neutro. La sua indipendenza e la sua neutralità sono garantite da tutte le potenze firmatane ». Circa la nazionalità degli abitanti nello Stato pontificio, da notarsi che essi l'acquistavano in virtù della residenza per ragioni di ufficio e che l'avrebbero perduta cessando dall' ufficio. L" articolo 6 regolava la parte finanziaria: «Il regno d'Italia pagherà alla Santa fede, In un periodo di sei mesi dopo la ratifica del Trattato, la somma di 500 milioni di lire destinata a coprire le spese della Corte del Pupa e della Amministrazione dello Si-ato della Chiesa». Naturalmente si doveva trattare di lire oro. Da notarsi, infine, che l'articolo 5 -lei progetto Erzberger Impegnava l'Italia « durante un periodo di due anni dopo la ratifica di questo trattato, a rendere navigabile per le navi di alto mare, ad una profondità di cinque metri, il fiume Tevere -lungo la frontiera dello Stato della Chiesa e di là fino al mare ». Non solo. Ma le navi del Papa avrebbero dovuto poter • navigare in qualunque momento sul Tevere nei due sensi, senza essere sottoposte In alcuna maniera alla sovranità-italiana ». Non solo; ma quando l'Italia si fosse trovata in istato di guerra o, per altri motivi, avesse creduto di dover sottrarre 11 Tevere al traffico generale, avrebbe dovuto ■ lasciare libero un canale per le navi pontificie e per 11 passaggio del pilota ». Il « Diario » di Monsignor Cerrettt e le trattative di Parigi dell'on. Orlandi Il diario Cerretti, è, oltre che tutto, un documento letterario di grande vivacità e immediatezza. 1 contatti tra personaggi cattolici e la diplomazia italiana, al tempo delle trattative di Versailles erano cominciati prima, con alcuni abboccamenti confidenziali di mons. Kelly, il quale corse a riferirne a Roma. F. a Roma fu deciso d'inviare mons. Cerretti in missione segreta. Il l.o giugno 1919 il Cerretti incontrò l'on. Orlando, in una carnera dell'Hotel Ritz. Ivi avvenne la storica conversazione. Mons. Cerretti era in possesso di un pro-memoria del Card. Gasparri, che senz'altro fece leggere all'on. Orlando. La nota si fondava sulla necessità di piena indipendenza della sovranità pontificia. L'on. Orlando consenti, dicendo: — E' verissimo, il Papa non può essere suddito di nessun Governo. Finita la lettura, dichiarò che • In massima » accettava il contenuto del documento. Si potè quindi addentrarsi nella discussione. Quanto al territorio da assegnarsi — disse l'on. Orlando — sarebbe bene estenderci al di là cM Vaticano. Bisogna Includere nel territorio parte minima possibile d*lla Citlà, e ciò, sia per evitare tinte noia che potrebbe causare la espropriazione, sia per prevenire possibili fastidi da parte degli abitanti e dai malintenzionati i quali potrebbero profittare di quella parte della Città a contatto col resto di Roma, per fare dimostrazioni, ecc. Osservai a tal riguardo che sul territorio da determinarsi si potevano intavolare trattative ulteriori e che st poteva prendere 11 punto di partenza tanto dal Ponte S. Angelo quanto dalla piazza di S. Pietro. Mi sembrava per altro opportuno che I Borghi facessero parte del territorio anche per avere nel fiume una linea visibile di confine. « Del resto — aggiunsi — occorre uà territorio più o meno esteso non per avere una sicurezza materiale, bensì per avere una base su cui porsi la sovranità, poiché questa non si concepisce senza un territorio ». — Siamo d'accordo — rispose l'on. Orlando ». Su l'accoglienza che l'opinione pun.

Persone citate: Duce, Gaetano Salvemini, Gasparri, Mussolini, Orlandi