La mano d'opera dovrà essere assunta

La mano d'opera dovrà essere assunta IL COMITATO CENTRALE INTERSINDACALE La mano d'opera dovrà essere assunta attraverso gli uffici di collocamento Roma, 10 notte. L'Agenzia Stefani comunica: te Si è riunito oggi a Palazzo Viminale sotto la presidenza di S. E. il Capo del Governo, il Comitato intersindacale centrale. Erano presenti le LL. EE. Turati, Bottai e Lessona, i presidenti delle Confederazioni nazionali dei datori di lavoro: onorevoli Benni, Cacciari, Lantini, Bianchini, Marchi e Pala; i presidenti delle Confederazioni nazionali dei sindacati dei lavoratori: onorevoli Fioretti, Razza, De Marsanich, Sardi, Mezzetti e Magrini; il presidente della Confederazione degli artisti e professionisti on. Di Giacomo; il commissario del Patronato nazionale on. Maraviglia; il presidente dell'Ente nazionale della cooperazione on. Alfieri; il segretario del Consiglio nazionale delle Corporazioni dott. Sabatini. « Il Comitato ha preso in esame la richiesta fatta dalle Confederazioni dei sindacati dei lavoratori, disapplicare nella costituzione in corso degli Uffici di collocamento il principio dell'obbligatorietà dell'assunzione per il tramite degli Uffici stessi. « Sul problema i cui termini 6ono stati espressi e illustrati da S. E.. Bottai, hanno parlato gli onorevoli Benni, Fioretti, Cacciari, Turati, Lessona, Pala, Magrini e altri. « II Capo del Governo dopo avere riassunto la discussione, ha dato lettura della seguente mozione presentata dagli onorevoli Bottai e Lessona: « Il Comitato intersindacale centrale, preso in esame il problema della costituzione già in corso degli Uffici di collocamento della mano d'opera ritiene che debba applicarsi in pieno il principio dell'obbligato rielà dell'assunzione della mano d'o pera per il tramite degli Uffici, san cito dalla dichiarazione XXIII della Carta del Lavoro, salve restando le norme della libera scelta nell'ordi ne delle preferenze ». « La mozione è stata accettata all'unanimità. Il Capo del Governo ha chiuso i lavori dell'attuale sessione del Comitato, riservandosi di convo cario a domicilio ». Coma sari attuata la riferma E' noto n chiunque abbia anche superficialmente seguito i problemi e la legislazione sindacale, che la legge sul collocamento, mentre attri bùiva esclusivamente agli Uffici appositamente costituiti presso i Sindacati la funzione del collocamento, lasciava d'altra parte al datore di iavoro la facoltà di scegliere indivi dualmente il prestatore d'opera da assumere anche fuori dagli elenchi degli uffici. Nessun altro ente o persona poteva così esercitare il collocamento, ma d'altra parte nessuna nonna imponeva agli assuntori di far capo, per qualsiasi assunzione, agli Uffici di collocamento regolarmente costituiti. Per una modifica zione di questo stato di cose, si era più di una volta levata la voce degli organizzatori operai, desiderosi di attribuire agli Uffici un più stretto controllo sul movimento della mano d'opera. Si chiedeva che gli Uffici di collocamento fossero il solo tramite •attraverso cui un lavoratore potesse venire alle dipendenze di un imprenditore, e che, pur lasciandosi all'assuntore facoltà di scelta nell'ambito degli elenchi, si inibisse rigorosamente la scalta diretta individuale fuori degli elenchi stessi. 11 Comitato Intersindacale, riesaminando, in rapporto a questa richiesta, l'attuale disciplina del collocamento, ha ritenuto di dover venire incontro alle aspirazioni dei Sindacati dei lavoratori, ma per ovvie ragioni, di cui è facile valutare la portata e riconoscere la delicatezza, non ha voluto che ciò si ottenesse attraverso una modificazione della legge vigente. Questa resterà nella sua lettera attuale, e la riforma verrà attuata mediante accordi diretti fra le organizzazioni. A questo criterio si è preferito attenersi anche in considerazione di un fortunato precedente, offerto d;il!e organizzazioni agricole, ancora una volta all'avanguardia. Si ricorderà infatti che la Confederazione degli agricoltori e la Confederazione dei Sindacati fascisti dell'agricoltura, con recente accordo, applicando integralmente, oltre la legge, il principio della Carta del Lavoro, stabilirono che i loro Uffici di collocamento, ora in corso di costituzione in 86 provincia, sarebbero stati il tramite necessario ed esclusivo per l'assunzione di mano d'opera. Ugualmente agiranno volta a volta le altre Confederazioni, e la riforma del regime del collocamento verrà attuata per accordi intersindacali. Anche qui siamo quindi in una linea di azione schiettamente corporativa. Quanto ai vantaggi inerenti al sistema, diremo cosi, più rigoroso del collocamento, essi sono evidenti : solo in. questo modo è possibile dare al collocamento delle direttive unitarie ed esercitarla Iti funzione di un organico programma di politica sociale. La situazione economica generale Con la seduta di stamani, il Comitato Intersindacale Centrale ha chiuso i lavori ai questa sessione, che si è svolta al Viminale sotto la presidenza del Duce. La sessione è stata singolarmente importante, e li argomenti posti all'ordine del giorno hanno trovato le soluzioni da tempo reclamate nell'interesse della produzione e del lavoro. Si è iniziala con l'esame della situazione economica generale, esame che è stato ampio e profondo. Per invito del Capo del Governo, tutti i presidenti delle Confederazioni hanno espresso il loro pensiero esponendo le condizoni, le necessità, le aspirazioni delle rispettive categorie. Sull'industria, sull'agricoltura, il commercio e la banca essi hanno parlato al Capo del Governo citando fatti, enunciando programmi, prospettando considerazioni. Molti avevano anche presentato delle relazioni scritte, che sono state poi lasciate al Duce, che ne ha. fatto oggetto di attenta lettura. La discussione su questo primo argomento ha portato a un'analisi accurata di molti congegni dell'attuale meccanismo produttivo della Nazione, e ad una indagine minuziosa sulla formazione dei prezzi di determinate merci e servizi, alla ricerca dei mezzi migliori per assicurare ovunque il funzionamento più semplice, meno costoso e più sicuro dell'organismo economico del Paese. Soprattutto diligente, come si ricorderà, è stata la discussione sull'andamento dei servizi di trasporti marittimi, nel senso più largo dell'espressione. Si è discussa la necessità di alcune revisioni nell'organizzazione dei servizi portuari e si è auspicato, secondo la più pura pratica corporativa, a intese dirette fra le categorie interessate e principalmente fra produttori e portatori e armatori. Il Comitato Intersindacale ha appena oggi finito i suoi lavori e già queste intese sono in atto, con profitto che 6l può prevedere Immancabile nell'interesse generale. Terminato l'esame della situazione economica, si è affrontata la questione dei ritardi nella stipulazione dei contratti collettivi e della loro osservanza. Ne sono sorte, oltre ad un amorevole richiamo alla lealtà reciproca, delle deliberazioni di grande importanza, di cui basterà ricordare il disegno di legge circa l'obbligo della stipulazione contrattuale. Quando questo progetto sarà divenuto legge, il che avverrà subito dopo la sessione dei lavori parlamentari del prossimo ottobre, potrà dirsi che un altro grande passo sarà stato compiuto verso un'integrale traduzione legislativa della Carta del lavoro. Successivamente ha avuto luogo la lunga discussione sui fiduciari di fabbrica, di cui è superfluo ricordare le vicende, come è superfluo ricordarne la conclusione che è di ieri; e si è venuti, infine, nella seduta di stamani, al regime del collocamento. Risultati sostanziali Sembra quasi certo che il Comitato intersindacale non si riunirà più isL'l'a sua attuale veste e composizióne. La prossima riunione avverrà infatti quando la legge sul Consiglio / Nazionale delle Corporazioni sarà già in funzione, e il Comitato, sotto il nome di organo coiporativo centrale sarà l'organo esecutivo del Consiglio. La seduta odierna chiude quindi in un certo senso una fase della vita del Comitato, che è poi anche una fase del grandioso esperimento sociale del Regime. Il bilancio di questo primo periodo è lusinghiero. Segna un attivo grandioso. Sotto la guida operosa e sagace del Segretario del Partito, quest'organo originale ha assicurato, in mancanza di organi corporativi, la « saldatura » sindacale, evitando il separatismo delle associazioni professionali; ha impresso a queste le direttive fasciste, attuan do il collegamento fra il Partito e i Sindacati, e dando a quello una seti sibilità sindacale ed economica, a questi una sensibilità politica; ha facilitato, attraverso il controllo sui prezzi, l'adeguazione delle condizioni economiche alla situazione monetaria successiva alla stabilizzazione. La considerazione di questi fatti che sono altrettante benemerenze, induce a ritenere che nella nuova veste in formazione, il Comitato con tinuerà a rendere servizi non meno eminenti alla Nazione. Altre questioni all'ordine del giorno, o perchè d'importanza non urgente, come quella dell'organizzazione scientifica del lavoro, o perchè in via di soluzione in altra sede, come quella della ricchezza mobile ai lavoratori del commercio, non sono state oggetto di particolari deliberazioni da parte del Comitato. Si può ben dire che gli argomenti vitali, quelli che avevano veramente un interesse per l'economia nazionale e i produttori, sono stati tutti affrontati e risolti. Ciò si deve in gran parte al sacrificio personale del Duce, la cui laboriosa estate ha subito, per effetti delle sedute del Comitato, un aggravio tutt'altro che trascurabile. Il nuovo Consorzio siderurgico nel pensiero di S. E. Martelli Roma, 10 notte. In una intervista il Ministro Martelli ha precisato i caratteri pratici e la portata del nuovo consorzio siderurgico, di cui ieri è stata data notizia. « Si tratta ha detto il Ministro — di un primo reale tentativo fatto lp Italia di razionalizzazione di una grande industria. Nei centri produttivi maggiori del nostro, questa razionalizzazione si è potuta compiere, e l'America ce ne ha dato degli esempi mirabili, avendo grandiosi stabilimenti e mercati atti a smaltire la loro produzione. In Italia, invece, abbiamo molti stabilimenti con una capacità complessiva di produzione superiore alla capacità di assorbimento del mercato interno. Di qui la concorrenza spietata, da me anche alla Camera vivamente deplorata, fra i produttori italiani di uno stesso genere ». « Oggi il Consorzio consente di considerare tutti i differenti stabilimenti come un'unità organica, in modo che le diverse produzioni vengano confrontate negli stabilimenti più adatti, con beneficio evidentr- della qualità, mentre le spese generali vengono notevolmente ridotte, gli approvvigionamenti di materie prime sono compiuti con unicità di concetti e senza corse all'accaparramene a danno degli altri, i trasporti ai mercati vengono adeguati alla ubicazione degli stabilimenti; cosicché i benefici della unità di organizzazione industriale possono anche accrescersi con l'unità di organizzazione commerciale. « L'accordo fra 1 siderurgici mira dunque, in sostanza, a diminuire i costi di produzione e ad -assicurare una migliore affermazione dell'industria stessa, cosicché tutti potranno beneficiare dei progressi che i singoli stabilimenti hanno compiuto nel loro campo. E' un grossolano errore, che deriva dalla Ignoranza delle nostre cose, ripetere che nel campo siderurgico italiano poco si è fatto in confronto all'estero So mvece che industriali siderurgici stranieri sono rimasti meravigliati dalla modernità dei nostri impianti, ed ammirati del progressi tecnici compiuti. Certo noi abbiamo delle condizioni di inferiorità, sia per l'approvvigionamento delle materie prime (carbone e rottami) rhe per la spesa di Irasporto dei prodotti, data la nostra rnnfinurnzione gewrrafìra. ■■ Ma anche in questo campo — ha colieluso il Ministro — il nuovo Consorzi» potrà migliorare le situazione.

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