Il vibrante messaggio
Il vibrante messaggio Il vibrante messaggio a a o' Sul piazzale ecco giungere d'automobile della Federazione Provinciale Fascista. Ne scende 11 Segretario federale Bianchi-Mina col direttore generale dell'O.N.D., seniore Enrico Beretta. espressamente venuto da Roma. Uno scroscio d'applausi saluta I due gerarchi che vengono salutati dalle autorità presenti. Poco dopo da un'altra macchina, scendono il vice-prefetto Di Sumi col capo di gabinetto cav. uff. dott. Mattirolp. il Podestà conte Paolo Thaon di Revel. il nostro direttore Curzio Malaparte. membro del Direttorio Nazionale della F.I.E. .Alle autorità viene oresentato un personaggio di grande importanza sebbene di non grande statura. E' il Più piccolo Balilla, ri Asilo dell'aviatore centurione Lubiani. un frugolino di 4 anni al massimo che si pavoneggia nella sua bella camicia nera. Giunee Fon. Basile, che rappresenta S. E. Turati. Ad un ordine lanciato col megafono dalla tribuna, le musiche che in questo momento suona l'«lnno al Piave », fanno silenzio e il Podestà di Coassolo cornili. Vigna ringrazia I gerarchi e le autorità che hanno voluto presenziare alla giornata indimenticabile e dire che Coassolo si sente orgoglioso di aver ospitato nella sua terra i lavoratori delle officine torinesi inquadrati nel Dopolavoro. 11 Podestà termina inneggiando a S. M. il Re e al Duce. Fra 11 più assoluto silenzio l'on. Basile legge quindi il messaggio di S. E. Turati. Egli dice: c Camerati dopolavoristi! • Alla presenza di chi vi dirige, e presente S. E. Turati che è qui con l'anima e col cuore, leggo le di lui parole che desidero rimangano scolpite nel vostro animo, poiché sono parole non solite nella politica di altri paesi. Qui parla un'anima all'anima rude del popolo che ha sempre saputo capire le ore decisive della sua storia. Meditate e ascoltate in religioso silenzio queste parole di chi è degno di interpretare alla lettera 11 pensiero del Duce: • Caro Basile; avrei voluto essere oggi in mezzo agli operai escursionisti torinesi, fuori della città, sulla collina, in piena come un nume. L'ufficio mi tiene qui, lontano. Intona per me una di quelle vecchie canzoni dal ritmo lento, che le valli ripetono e che esaltano la vtta sana e buona. Sono certo che, a sera, tornando, reaacndo l bimbi un po' stanchi dopo la giornata di sole e d'aria, oonuno sarà migliore e penserà sorridendo al Duce che s'affatica per la serenità di tutti. — Augusto Turati ». {Ovazioni, alala, entusiasmo irrefrenabile). « Una volta fu detto: — conchiude l'on. Basile — « Sillaba di Dio non si cancella ». Questa è sillaba di fede. Non aggiungo alcuna mia sillaba ». Applausi scroscianti accolgono le ultime parole dell'on. Basile. Le migliaia di dopolavoristi che si trovano nel diversi campi di concetntramento uniscono le loro acclamazioni a quelle dei camerati che si trovano più vicini all'oratore, poiché il messaggio del se gretario del Partito è stato udito per mezzo di altoparlanti, da tutti. Dopo i tre campi di concentramento tornano nuovamente al completo. E' giunta intanto anche l'ora della colazione. Le autorità siedono in grup po tra le squadre festanti degli escursionisti e consumano la colazione al cestino che viene anche a loro distribuita. Le fanfare e le bande or qua or là fino al fondo del pendio su cui sono stati disposti 1 tre concentramenti principali allietano, con le loro allegre note, il breve pasto. Le poche ore trascorse all'aria aperta In letizia di cuori hanno portato nell'animo di ognuno la sensazione precisa che In sosia, pur breve, dalla fatica quotidiana aveva assunto un significato, non di gita escursionistica soltanto, ma di una comunione di spiriti che. al vivo contatto con la natura, s'approfondiva e s'estrinsecava nella gioia di tutti. L'ou. Dasile. Enrico Bercila e il Segretario lederai? Bianchi-Mina e 11 Pcdrns dfc Sirino Po.et. croorrono e n i e e e tutti 1 bivacchi, frammischiandosi agli operai e alle loro famiglie, assistendo alle colazioni al sacco, trattenendosi attorno ai giochi di boccie trasformati in sale da ballo, e non perdendo nemmeno lo spettacolo del gentile assalto ai banchi di distribuzione del dodici mila regali. E' mezzogiorno; ma soltanto per l'orologio di Coassolo, per quello di molti gitanti l'ora consacrata al -pasto è ciunta da un pezzo. Per alcune comitive, che avevano abbon? dato nelle provviste, mezzogiorno ha cominciato a suonare alle otto, e olnoue ore dono, alle tredici, a giudicare dalle mense e dali'apoetito del commensali, il dodicesimo rintocco non era ancora scoccato. Il ritorno Ma le brevi oie trascorrono velocemente. Si balla, si canta, si gluoca. come fra vecchi camerati, con viva cordialità. E per partire si inquadrano 1 gruppi degli operai, secondo le formazioni stabilite e perfettamente rispettate. Lo spettacolo del mattino si ripete, anche più pittoresco. La fiumana senza fine, ricollega por qualche ora Coassolo a Lonzo, senza interruzione: fra 1 cori e le mandolinate si ritorna verso la città, e verso la vita di tutti 1 giorni. Man mano che 1 gruppi raggiungono Lanzo, vengono con il massimo ordine Incanalati verso la stazione, dove i treni pronti li riporteranno a Torino. I treni del ritorno hanno cornine tato a prestar servizio dalle 17 In poi, trasportando le comitive che per prime •rano giunte al mattino. Ed il succedersi dei treni continua fino a eem inoltrata, senza interruzione. Ma aiv che a sera inoltrata, nella bella Lanzo, non si era ancora spenta l'eoo risonante dela giornata, che ha radunato, nella prima manifestazione escursionistica veramente ed eedualvamente operaia, che si sia svolta In Italia, una cosi Imponente massa, di dopolavoristi. I treni speciali
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