Il principio e l'attuazione dei fiduciari di fabbrica

Il principio e l'attuazione dei fiduciari di fabbrica Il principio e l'attuazione dei fiduciari di fabbrica respinti dal Comitato Centrale Intersindacale L'istituzione di Commissioni paritetiche per la composizione delle vertenze individuali « Lordine del giorno presentato da S. E. Turati e dal Sottosegretario r dal Sottosegretario alle Corporazioni Dichiarazioni di S. E. Bottai alla Stampa La soluzione giusta II Comitato Intersindacale ha risolto ieri definitivamente una questione intorno alla quale molto si era discusso in questi ultimi tempi: la questione dei cosiddetti fiduciari di fabbrica. La stessa terminologia adoperala per definire mansioni e compiti di alcuni rappresentanti designati per favorire la pacifica soluzione di eventuali vertenze individuali fra datori di lavoro e lavoratori, aveva provocato da una parte qualche errore di valutazione e di portata e dalValtra la tendenza a riaffermare un principio, suscettibile di più ampi sviluppi, che è ripudialo da tutti i paesi ad economia solida perchè dannoso alla produzione. Non si poteva pensare che, in regime corporativo, un elemento improprio potesse incunearsi nell'ingranaggio della produzione, che procede metodico e regolare, senza soste e senza dispersioni, per dare al nostro Paese quella indipendenza e quella forza economica che sono i presupposti essenziali non solo di una sana politica di potenza e di prestigio ma dello stesso benessere delle classi operaie. Dopo avbt creato un organo dotato di tutte le garanzie per le controversie collettive, quale è la Magistratura del Lavoro, il Regime, allo scopo di eliminare il più possibile ostacoli e controversie, forte del senso di disciplina che è oggi virilmente sentito dai singoli e dalle masse, ha voluto affidare alle Associazioni stesse il compito di risolvere le controversie individuali nella pièna fiducia che si possa e si debba venire alla amichevole composizione di quelle questioni particolari, per le quali basta il più delle volte il buon senso e la reciproca comprensione delle neces sita contingenti. Con esemplare senso di giustizia, dà alle risoluzioni che verranno adottate dai rappresentanti delle parti valore a tutti gli effetti di legge. La soluzione adottata dai Comi lato Intersindacale è quella stessa che S. E. Turati aveva avuto occa sione di prospettare tempo fa. Il Segretario del Partito, con pronta sen sibilila, aveva delimitato la questione nei suoi termini precisi, oltre i quali non era possibile - andare senza rischiare di creare ordinamenti non perfettamente chiari e utili. La mozione odierna migliora il sistema delle garanzie giuridiche del lavoro, costituisce — come afferma felicemente S. E. Bottai nell'intervista concessaci — un argine all'inevitabile fenomeno di elusione e di adattamento a cai può dar luogo l'applicazione del contratto collettivo. Con la decisione odierna, che la saggezza di Mussolini ha vaglialo, un nuovo organo di tutela viene dunque istituito e per i produttori e per i lavoratori; un organo di concilìaione che renderà sempre più agevole e spedito lo sviluppo e il costante progresso delle capacità produttive della Nazione. "rLa deliberazione Roma, 9 notte. L'Agenzia Stefani comunica: « Si è oggi riunito a Palazzo Viminale, sotto la «residenza di S. E. il Capo del Governo, il Comitato Intersindacale Centrale. • Eranr presenti le LL. EE. Turati, Bottai e Lessona. 1 presidenti delle Confederazioni nazionali dei datori di lavoro on Benni. Cacciari. Lamini, Bianchini, Marchi e Pala. I presidenti delle Confederazioni nazionali dei sindacati del lavoratori on. Fioretti, Razza. De Marsanich, Sardi. Mezzeu Magrini, il i-residente della Conferii razione degli -misti e professionisti on. Di Giacomo, il commissario del Fatronato uiuJoDaJa on. Maraviglio, il presidente dell'Ente Nazionale della cooperazione on. Alfieri, il segretario "^Consiglio (jgiie corporazioni, dott. Sabatini. «S. E. il CaDo del Governo, dopo avere riassunto 1 punti fondamentali della discussione svoltasi nelle precedenti riunioni del Comitato circa la proposta istituzione del fiduciari di fabbrica, ha dato successivamente la parola su questo argomento agli on. Bianchini, Mezzetta, Razza, Fioretti, Magrini, De Marsanich. Bottai. Ciardi. Benni e Turati. « S. E. il Cano del Governo ha fatto quindi dare lettura della seguente mozione presentala dagli on. Bottai e Turati : ■ Il Comitato intersindacale Centra le, ripresa la discussione sull'Istituzione e il riconoscimento del fiduciari di fabbrica e di azienda, ne respinga : principio e iuiiuazione, e, constalata la necessità di rendere il più possi bile Immediata ed efficace l'azione del .te associazioni professionali per la soluzione conciliativa delle vertenza Individuali di lavoro che non abbiano trovato diretta soluzione tra imprenditori e lavoratori — motivo principale per il quale l'istituzione del fiduciari di fabbrica veniva da taluno invocala — ritiene opportuno che si provveda a decentrare il ptu possibile la funzione conciliativa delle associazioni slnda cali e indica all'uopo le seguenti mo dalttà: «l.o — Per un determinalo gruppo di aziende, o per una determinala zona, quando la lontananza delle aziende medesime dalla sede dell'Ai soclazlone sindacale del datori di la voro e di lavoratori, o il forte aggio meramenlo di esse, renda impossibiir l'immediato intervento del rappresen tanti normali delle Associazioni medesime, queste, di comune accordo, no mineranno ciascuna un delegato sin dacale. Incaricalo di addivenire, in concorso con quello dell'altra Associa zione corrispondente, al tentativo di amichevole composizione delle contro verste individuali, valevoli a tutu gli effetti dt legge; • 2.0 — / delegati sindacali non pu iranno comunque trattare vertenze che riguardino le uziende nelle quali su no interessati o impiegali .. ■ La mozione è stata approvata all'unanimità. Il Comitato tornerà a radunarsi domani ». Le dichiarazioni di S. E. Bottai S. E. Bottai, che insieme con S. E Turati ha presentato stamane nella riunione del Comitato lntersinduca le Centrale la mozione che è stata approvata all'unanimità, da noi interrogato sull'argomento ha fatto al nostro giornale le seguenti dichiarazioni: » Per comprendere nel suo esatto significato e nella sua vera por tata, la mozione discussa ed accettata questa mattina dal Comitato Intersindacale, occorre rifarsi alle origini prime della invocala istitu zione dei cosi detti fiduciari di fan brica o di azienda. Tenendo infatt presenti i termini della recente i pur utile polemica svoltasi sull'argomento, si correrebbe il rischio di andare fuori strada. Si è parlato di Commissioni di fabbrica, di controllo sindacale Bull' andamento delle aziende, di menomazione dei piinci pii della individuale iniziativa e perfino, ohibò!, di socialismo di Stato. -Tutto questo armamentario di espressioni è pittoresco, ma è fuori di stagione. Nessuno ha mai invocato dagli organi corporativi, tantu meno da quello supremo, che tutti li riassume, lo Stato, istituzioni che sono la negazione, spesso, dei nostri ordinamenti. « Come ho già avuto occasione di rilevare, le Organizzazioni dei lavoratori si sono indotte a chiedere il riconoscimento dei loro fiduciari, senza nessun secondo o terzo fine, ma allo scopo, molto semplice "d onesto, di facilitare la risoluzione delle vertenze individuali. La verten za individuale di lavoro non è sempre, come estensivamente si crede, un caso di inadempienza, di inosservanza del contratto di lavoro : più spesso è difficoltà o diversità di in lerpretnzione, o Imperfetta applica ' zione. « £i tratta di un fenomeno inerenli te allo stesso, contratto collettivo, da considerarsi con occhio sereno per che non si è fin qui presentato allo stato endemico, ma in proporzioni quasi insignificanti. Ogni legge e soggetta, nella sua applicazione, ad un certo attrito, causato da tentativi di adattamento e di elusione; i contratti collettivi, legge professionale, non più certo delle altre. L'essenziale si è di arginare il fenomeno nei suoi limiti inevitabili, con misure atte a risolvere le difficoltà e ad eliminare le incomprensioni. Si fa quest'opera, che tende a garantire il rispetto per tutto il complesso delle leggi; si era ritenuto da parte di qualche Organizzazione, che a garantire l'osservanza piena ed esatta del contratto di lavoro sarebbe stato valido ausilio il fiduciario del Sindacato. E questo è tutto. Il fiduciario, insomma, era invocato, dirò così, in funzione di mediatore o risolutore delle vertenze individuali di lavoro. Gli si assegnavano alcuni compiti, complementari, non essenziali, come tesseramento e la propaganda. Impostata la questione in questi termini, che sono i suoi proprii, appar* chiaro che il Comitato Intersinda cale, risolto secondo un metodo più conforme al nostro ordinamento corJ prativo il problema della concilia"vcLutcritedchlsfa"Mqzione delle vertenze individuali, non poteva che respingere in principio ed in pratica l'istituzione del fiduciario Questi era l'espressione di una necessità, che la decisione odierna supera ed annulla : quindi decade e scompare, naturalmente. « E' da augurarsi che scompaiano con essa anche gli equivoci più o meno disinteressati di cui alcuni ìanno voluto servirsi per ucciderlo prima... che nascesse. « E' un equivoco, infatti, pensare che una questione sottoposta al Comitato Intersindacale, che è presieduto dal Capo del Governo, possa essere risolta in modo'meno che ortodosso dal punto di vista dei principii, e dei superiori interessi del Regime e della Nazione ». Le Commissioni partiteticho Nei prossimi giorni S. E. Bottai. Sottosegretario alle Corporazioni, d'accordo col Segretario del Partito S. E. Turati, emanerà a tutte le Confederazioni sindacali, tanto dei datori di lavoro che dei lavoratori, le istruzioni necessarie per l'nppli cazione della deliberazione odierna, che ha valore, come è evidente, di una deliberazione di massima. Nelle istniz'oni ministeriali verranno determinate con precisione maggiore di quella usata nell'ordine del giorno odierno, il modo di costituzione delle Commissioni e le loro funzioni. Si ritiene che le norme di carattere generale saranno comunque tali da lasciare alle Conferazioni una certa libertà di azione in maniera da evitare che alle Com missioni sia attribuito un carattere eccessivamente burocratico, che ne renda meno rapida e meno efficace l'opera. Si era anche pensato — e la prò posta è stata discussa stamane fino all'ultimo momento — di includere nelle Commissioni anche un rappre sentante del Partito, che ne avrebbe assunta la presidenza. Senonchè si è riflettuto che non avendo le Commissioni altro carattere che quello di amichevoli compositrici, meglio era lasciarle costituite dai soli rap presentanti delle parti. A ciò ha in dotto anche la considerazione che in ogni modo le Commissioni dovranno agire necessariamente a fianco delle Organizzazioni sindacali, e sotto il controllo delle Corporazioni provinciali, che sono appunto presiedute dai segretari federali E' da notare che la deliberazione odierna, che concilia così perfetta mente, equilibrandoli, gli interess ilei «latori di Invoro e quelli dei la voratori, è sta'a in alcune zone già preceduta dai tatti. In più di una Provincia, soprattutto per opera delle Organizzazioni commerciali e a gricoie, le Commissioni paritetiche del tipo di quella decisa dal Comi tato Intersindacale, sono sorte spontaneamente e hanno superato in ma itierci brillante In prova dell'esperertza (ili effetti sono stati in realtà assai benefici, tanto per i Sindacati quanto per la Magistratura del La- J T »«""«■••■*«■■■■ ".,** _^cls!on!_del Comitato Inte voro, quanto infine per le parti in causa. I sindacati e la Magistratura del Lavoro si sono sgravati dal peso di una quantità infinita di piccole vertenze individuali di valore economico modesto, quand'anche non addirittura minimo, e hanno potuto attendere serenamente i primi all'ope ra di organizzazione e di assistenza, e l'altra allo studio ed alla soluzione delle vertenze maggiori. Le parti in causa, e soprattutto i lavoratori, che hanno maggior ragione di temere le lungaggini della procedura giudizia ria, hanno visto sollecitamente ri solte, con spirito di giustizia, con formemente alle leggi sindacali ed ai contratti in vigore, vertenze che "e dividevano, senza ricorrere alla Magistratura del Lavoro, che per quanto rapidamente in confronto alla magistratura ordinaria, è sempre svincolata al rispetto di certe formalità che possono prestarsi agli espedienti dilatorii ed alle manovre ostruzionistiche. Tali Commissioni hanno quindi dato un sensibile con. tributo al mantenimento della tranquillità del lavoro Reciproca soddisfazione i - sindacale è stata accolta con sod disfazione da entrambe le parti. Bi sogna dire che in tutti gli ambienti vi era già la predisposizione ad accogliere con lieto animo la deliberazione del Duce, che già si sapeva sarebbe stata inspirata ad una visione unitaria degli interessi delle part e di quello, di ben altra importanza, della produzione. In questo atteggiamento, manifestato già peraltro nell'elevatezza di tono e nella compostezza della polemica dibattutasi prò e contro l'istituzione dei fiduciari, è una riprova della nuova men talità corporativa, efie va radican dosi nel mondo della produzione e del lavoro. I rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori non nascondevano, alla fine della riunio ne, la loro soddisfazione I datori di lavoro osservavano che in sostanza le loro obiezioni contro l'istituzione dei fiduciari di fabbrica erano state tenute nel debito conto e che il principio della gerarchia nelle fabbriche, che essi temevano di vedere vulnerato, era stato ri spettato. I lavoratori facevano con siderare, dal canto loro, che le ra gioni invocate a sostegno dell'isti tuzione dei fiduciari avevano avuto da parte del Comitato il più ampio riconoscimento. In realtà essi osservavano che il Duce e il Comitato Intersindacale hanno trovato troppo semplicistico un irrigidimento puro e semplice sulle posizioni del Patto di Palazzo Vidoni, e hanno riconosciuto che non si poteva restare alla formula che in ogni caso e sempre dovessero trovarsi di fronte soltanto i sindacat dei datori di lavoro e i sindacati dei lavoratori. « Il buon andamento del a vita sindacale esige — dicevano rappresentanti dei lavoratori — eh si costituiscano degli organi atti ad una rapida e pronta soluzione di tutte le vertenze sindacali individuali. Questa esigenza è stata ammessa, e la deliberazione odierna ha indicato il modo migliore di soddisfarla. Questo, per noi, è più che sufficiente. Se, come non è da dubitare, i rappresentanti dei datori di lavoro, nelle costituende Commissioni, daranno prova di eque disposizioni di animo, il nuovo organismo potrà dare tutto quello che noi ci ripromettevamo di conseguire attraverso i fiduciari ». Queste le impressioni sommariamente raccolte nei due campi. Si può dire in sostanza che alla decisione del Capo del Governo si attribuiva concordemente questo merito: di avere assicurata l'eliminazione degli inconvenienti per i quali si invocavano i fiduciari di fabbrica, evitando anche gli inconvenienti per i quali i fiduciari di fabbrica venivano combattuti. Soluzione dunque perfetta. Domani il Comitato Intersindacale tornerà a riunirsi, sempre sotto la presidenza del Duce, per altri argomenti rimasti all'ordine del giorno. Sono tra questi in prima linea la questione l'.pUa rivalsa per la ricchezza mobile dei lavoratori, e la questione dell'organizzazione scientifica del lavoro. g

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