Disastroso crollo nel centro di Milano

Disastroso crollo nel centro di Milano Disastroso crollo nel centro di Milano Due morti e otto feriti Mllano, 6 notte. Un impressionante crollo edilizio è avvenuto questa sera nella centralissima via Giuseppe Verdi. Al numero 7 e la sede della Banca di Credito Marittimo, caseggiato basso a due piani. Du poco più ili due mesi dall'impresa D-> Grandi, su progetto artistico dell'architetto Magistretli, erano stati iniziati i lavori di soprastruttura di altri tre piani. Dinanzi alla facciata della Banca era stata elevata una impalcatura che nascondeva agli occhi del pubblico i lavori in corso. Ad essi erano adibiti trenta operai distribuiti in due squadre: una smetteva il lavoro alle 17 e un'altra, la meno numerosa, alle 18 L'edifìcio precipitato Alle 17,15 un tremendo boato ha diffuso un senso di panico fra tutti gli abitanti di via Verdi e delle strade adiacenti, mentre i passanti attoniti vedevano elevarsi dalla casa del Credito Marittimo una densa nuvola bianca, che nei primi istanti, pur dando la sensazione di quanto era accaduto, toglieva ogni possibilità di precisare la portata del disastro, E' sialo subito un accorrere di genie da ogni parte verso ii luogo del croilo. La nuvoia di calcinaccio si è allargata acciecante su tutta la strada. Dalla Banca è stalo chiesto l'intervento dei pompieri che sono subito accorsi: La folla si è fatta densa, impressionante, e nella spaventevole confusione del momento non si è potuto capire come ed in quali proporzioni il disastro si era prodotto. L'armatura appariva spezzata, frantumata, crollata; un enorme ammasso di legname, di ferro contorto, di blocchi di cemento, di calcinacci, si ammucchiava davanti alla facciata, mentre 1 muri esterni dell'ala sinistra della soprastruttura mostravano squarci enormi. Era dunque crollata la sola Impalcatura o anche la nuova costruzione? Quale la sorte degli operai? Quale quella degli impiegati della Banca ancora in ufficio a quell'ora nei due piani sottostanti del vecchio caseggiato? Domande angosciose, alle quali la folla, che sempre più si addensava, non poteva tiare risposta. L'opera di saltava ggio I pompieri accorsi si sono subito dati all'opera di salvataggio. Essi hanno ponilo constatare che a cedere era Mata l'ala sinistra e che con essa era crollata anche l'impalcatura. Bisognava farsi largo fra le macerie per soccorrere le vittime. Si sentivano grida disperate che invocavano aiuto. Si frugo e si rintracciarono i primi corpi del colpiti. L'n mono, tre feriti gravi, che le autolettighe della Croce Verde e della Croce Bianca, facendosi largo fra la folla, trasportarono rapidament all'ospedale, dando alla folla delle vie cittadine col loro susseguirsi l'impressione della particolare gravità del si nistro e facendo accorrere in via Verd sempre nuova gente. Solo il soprag giungere di reparli di bersaglieri e di militi nazionali, oltre ebe di vi gii i ha potuto a stento arginare la foi la. aprire uno spazio libero intorno al luogo del disastro. 1 primi feriti sono stati raccolti fra le macerie del primo piano di soprastruttura. Il vecchio caseggiato ha fortunatamente resistito e il personale della Banca è perciò rimas|o Incolume. I feriti estratti dailie macerie erano U; dei primi feriti gravi, trasportati all'ospedale, durante la serata uno ha cessato di vivere, cosicché i morti sono lino ad ora due mentre i feriti so no otto. Sul posto si sono recati con solleciIndine il podestà S. E. De Capitani, act'impugnato dal segretario generale comm. Hozzi, il segretario federale avv. Collini e il vice-segretario avv. Innocenzo Pini, il giudice istruttore cav. Triola assistilo da un cancelliere il sostituto procuratore del Be Lamberti-Bocconi, il procuratore del Re aggiunto avv. Frezzolini, il questore commendatore De Cesare, il tenente colon Lillo Ambrogetti del Corpo d'armata e il comin Solari, comandarne dei vigili 1 morti sono precisamente: Giovanni Acerboni fu Arnolfo di anni 5t) ceno Giuseppe Romano di anni au cir ca. non meglio identificato. I feriti dei quali quattro sono ricoverati in gravi condizioni all'Ospedale Maggio re e altri quattro rinviati dopo le pri me medicazioni al proprio domicilio sono: Giovanni Rossi di anni 35; An ionio Guerra di anni 30: Giuseppe Se menzn di unni 18; Candido Carminati ncamvlepcmcvvrrevleè te2tedspdcasuscpddclommaccrcstalavvboved-j di anni 1*: Ermenegildo Banfi di au .|n, li;. ^iAjo Gavazzi di anni 32: Lui gi Boveri di anni 2; Alfredo Amoroso li di anni 23. rcdlammuGsuzgvcrIzpscmsti i -. zinrsi. La stessa autorità non ha Allora elementi sufficiènti per esprimere il SM,, giudizio. E' stata aperta una ira cn|esla ttutante la quale saranno In. le|.1.0„a\i j dirigenti dei lavori, che su- "-" Un'inchiesta Sulle cause che hanno provocato il crollo, non è possibile ancora .pronun . Dil° uùl'° 11 disastro si sono dati alla'- fuga. Il palazzo, dove si e verificato'i il crollo della soprastruttura, è di pro-Ia, prieià della Società Edilizia Montana. ! 11 duro lavoro dei pompieri è ctmii-| nuato durante la serala per evitare che altri muri dell'edificio, rimasti ancora in piedi dopo la catastrofe, ma pericolanti, Investissero in un nuovo eventuale crollo i fili dell'energia elettrica tesi a brevissima distanza. Dopo aver tolto la corrente all'intera rete ciitadina vennero inviati sul posto de li elettricisti per una rapida sistemazione, atta a scongiurare il pericolo. I fili per un lungo tratto della via Verdi fino a Piazza della Scala vennero tagliati e gli operai stabilirono una nuova derivazione di corrente traverso un lungo e faticoso lavoro compiuto alla sommità delle scale-porta alzale dai pompieri. La citta è rimasta cosi per circa un'ora nelie tenebre e soltanto poco prima delle 21 si è potuta riavere la luce sull'intera rete cittadina. Tra le macerie rimaste all'altezza del secondo piano dell'edificio — dove si era iniziata la costruzione della soprastruttura composta come si è detto di altri tre piani — i pompieri hanno continuato le ricerche alla luce delle anierne, mentre potenti fari installati sulle scale-porta illuminavano con fasci di luce Intensa altrettanti punti pericolanti della costruzione, ormai ridona ad uno scheletro di armature e di mura tronche, sostenute appena dal cumulo dei rottami ammassati alla loro base. Alcuni massi di granito, miracolosamente in equilibrio sul cumulo di trevi e calcinacci, sempre all'altezza del secondo piano, minacciavano ancora stasera una . patirò ìa caduta nella strada. I pompieri sono riusciti a toglierli provvedendo ne! contempo a puntellare i resti della costruzione che il crollo aveva rispettato. Anche durante la serata una folla enorme ha sostato agli imbocchi di via Verdi, verso Piazza della Scala e via Brera, trattenuta da cordoni di bersaglieri e di vigili urbani. Pare ormai accertato però che nessun altra vittima debba aggiungersi a quelle estratte nel lardo pomeriggio subito dopo la sciagura.

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