I fascisti e i combattenti della Francia meridionale

I fascisti e i combattenti della Francia meridionale I fascisti e i combattenti della Francia meridionale renderanno oggi gli onori ai cadati di Nizza Nizza, 3 notte. Le indagini per la scoperta dell'autore 0 degli autori del nefando attentato sembra abbiano fatto un po' di luce. Il direttore dell'osservatorio del monte Gros ha stamane dichiarato al signor Helly, direttore della polizia di Stalo, che la sua domestica avrebbe scorto domenica, alle ore 19.30, due individui sospetti ai quali essa, già al corrente dell'attentato, avrebbe indirizzato delle parole senza però ottenere alcuna risposta, giacché i due si davano subilo alla fuga. La domestica, interrogata subilo dopo, ha confermato il racconto fatto dal suo padrone. Anzi essa ha precisato che uno dei due sconosciuti portava sul viso una larga cicatrice. Preso atto di tale de posizione, il direttore generale della Polizia ha preso la misure opportune. D'altra parte abbiamo potuto interrogare il signor Curty, capo della Pubblica Sicurezza, il quale ci ha detto che il signor Louis Duclaux, controllore generale delle ricerche giudiziarie al Ministero dell'Interno, arriverà a Nizza con l'ispettore della nona brigata mobile di Marsiglia. Tre arresti Le indagini che si stanno facendo negli ambienti antifascisti di Nizza e della regione non hanno sortito ancora alcun effetto positivo. Da fonte sicura però abbiamo appreso che tre fuorusciti, tra i quali uno espulso dalla Francia, sono stati arrestati. I magistrati hanno voluto stabilire esattamente il luogo dove il criminale si era appostato per commettere l'attentato, ed esaminare la composizione dell'ordegno micidiale. Si era sparsa, verso mezzogiorno, la voce che la bomba fosse stata gettala dal finestrino di un'automobile, ma i magistrati, dopo un nuovo esame fatto nel pomeriggio, hanno completamente scartata questa ipotesi. I magistrati, inoltre, hanno acquisita la convinzione che l'autore dell'attentato abbia seguito il sentiero che costeggia il muro di cinta dell'osservatorio, approfittando appunto del muro per nascondersi. Si è potuto egualmente, dopo il racconto dei testimoni, determinare la forma e le dimensioni dell'ordigno. Si tratta di una scatola di color grigio biancastro contenente segmenti di ferro. Sul modo dell'esplosione non si sono risolti i dubbi. L'ordegno è scoppiato all'urto contro la terra, oppure era munito di miccia? La fossa scavata sulla strada dall'esplosione è più profonda di quelle solite delle granate di media potenza. Le scheggie trovate sul luogo dell'attentalo e quelle che vennero estratte dai corpi delle vittime sono tulle uguali. Nessuna traccia sicura Come abbiamo detto, l'autore del terribile delitto resta introvabile. Nessuna traccia, nessun indizio certo sul suo conto. E intanto gli interrogativi spuntano con molla frequenza. Chi è? A quale movente egli ha obbedito? Alcuni raccontano di aver visto nel bosco del Petit Moni Gros, di fronte al ristorante,- un uomo coi pantaloni bianchi che sembrava attendere 0 sorvegliare qualcuno! Stanotte una retata di antifascisti, di anarcoidi e di comunisti è siala fai la. Il direttore dell'osservatorio e la donna cui abbiamo accennato sono stali messi nel pomeriggio in presenza di questi individui, ma nessuno di costoro è stato riconosciuto. Molti di essi sono stati quindi rilasciati, altri trattenuti ma per motivi che non hanno alcuna attinenza coli'dilaniato. E il movente? A meno che non si tratti di un pazzo criminale, il mopente non può essere, che politico.. Il gruppo dei combattenti di Nizza non nascondeva le sue simpatie fasciste. Quindi era condannato dal selvaggio odio antifascista. Frattanto il signor Duclos, capo delle ricerche del Ministero dell'In terno che come abbiamo detto è giunto a Nizza, ha avvio oggi un lungo colloquio col commissario della poli- ia mobile di Marsiglia, Aillaud, e coli'ispettore Mercuri/. Assistevano inoltre a questo colloquio, che è stato tenuto alla Sicurezza Generale di Nizza, il direttore della polizia di Stato, Helly, il sotlo-capo della polizia Tury e il commissario speciale Cottoni. Non sappiamo precisamente quali sono stati i risultati di questi colloqui, ma è certo che il signor Duclos, per ordini diretti del Ministero, non lascierà nulla di intentato per scoprire l'assassino. Frattanto i giornali parigini continuano a manifestare il loro cordoglio e la loro riprovazione per l'odioso attentato. Città balcanica? La « Liberté », dopo aver detto che dai primi risultati dell'inchiesta sembrerebbe che l'autore dell'efferato delitto sia lo stesso, individuo che lanciò due anni or sono un'altra bomba in un ristorante di Juan les Pins durante una festa italiana, scrive: « Che simili delitti possano rimanere impuniti, che un tale bandito possa continuare a vivere liberamente tra noi, protetto senza dubbio dai nostri capi rivoluzionari, forte della complicità sempre pronta a fornirgli degli alibi, compiacentemente accettati da poliziotti sospetti, ecco ciò che confonde la nostra immaginazione. Bisogna credere che la polizia sia costituita ben singolarmente nel dipartimento delle Alpil « E' da supporre che il dipartimento delle Alpi Marittime non sia in Francia, ma piuttosto in qualche città balcanica dove regna il terrorismo ». Più oltre il giornale scrive: « Ieri una retata è stata organizzata negli ambienti comunisti italiani e negli ambienti antifascisti, ciò che è lo stesso. Un comunicato della Sicurezza Generale annuncia che fino ad ora le sue investigazioni non hanno dato alcun risultato. Vi è pertanto un risultato che potrebbe essere ottenuto e fin da oggi: quello della espulsione immediata di tutti gli agitatori stranieri venuti in Francia per formarvi il disordine ». La « Liberté » cosi conclude: « L'Inghilterra ha anche essa una tradizione di ospitalità molto più antica della nostra, ma essa sa fare rispettare la sua dignità, i suoi interessi ed i suoi diritti, tanto che siano al potere i conservatori quanto se vi siano ; socialisti. Da dieci anni i comunisti italiani hanno commesso in Francia quasi un centinaio di delitti politici. Quanti, durante questo periodo di tempo, ne sono stati commessi in Gran Bretagna? Nemmeno uno. E ciò per una racrione molto semplice, vale a dire perchè i comunisti, che sono dei vigliacchi, sanno molto bene che l'Inghilterra ha delle corde con le quali impiccare infallantemente gli assassini. Se veramente la Sicurezza Generale è incapace di garantire la nostra sicurezza, se veramente la nostra giustizia è tanto vigliacca verso i rivoluzionari, questi vengano espulsi in massa, e la Francia cessi di essere la terra di rifugio dei comunisti italiani. Ne abbiamo abbastanza dei nostri ». La visita del Console ai feriti Ieri sera è arrivato U console gènerale a Nizza, Lodi-Fè. Erano ad attenderlo alla stazione centrale di Nizza il cav. Ambrosetti, vice-console, e il cnc. Paolini, commissario consolare. Nelle prime 01 c «/•' stamane, il console generale d'Italia si è recato presso le famiglie degli uccisi portando, loro, parole, di cantoria. Egli ha visitato pure tutti i feriti. Lo stato di questi ultimi è stazionario. I funerali delle vittime si svolgeranno solennemente domani, alle ore 16. L'ufficio funebre avrà luogo nella grande chiesa di San Giovanni Battista. Vi assisteranno tutte le associazioni combattentistiche e le autorità francesi e straniere. Il barone Carlo Emanuele Boxile, rappresenterà il Partito nazionale fascista, e il Governo italiano. Saranno pronunziati discorsi dal Prefetto delle Alpi Marittime, dal barone Basile, dal sindaco di Nizza, dal conte LodiFè e dal signor Gassin, per il Consiglio di Prefettura delle Alpi Marittime. Sui giornali nizzardi l'Associazione nazionale dei combattenti ha fatto inserire stamane il seguente avviso : « L'Associazione nazionale combattenti italiani con profonda commozione e con cuore esulcerato annunzia la perdila crudele dei signori Hetro Corvini, Alberto Vendramiiti e della signora Teresa De Ciantis. caduti vittime di vigliacco attentato compiuto da mani sacrileghe la sera del primo corrente, e china reverente sulle salme adorale la propria bandiera abbrunata». II Segretario dei Fasci italiani all'estero Piero Patini, ha indirizzato alle famiglie delle vittime e all'Associazione dei combattenti le condoglianze delle Camicie Nere del mondo intero e ha ordinato che tutti i fascisti del Mezzogiorno della Francia prendano parte ai funerali delle vittime. Il barone Basile a Nizza Roma, 2 notte. Trattenuto a Roma da Inderogabili impegni, il Segretario dei Fasci all'Estero ha inviato a Nizza l'on. Carlo Emanuele Basile, come suo rappresentante, per tutta l'opera di assistenza e di conforto che 9i rendesse necessaria a quella patriottica collettività italiana, dolorosamente colpita dal nefando attentato antifascista. Il Segretario dei Fasci all'Estero ha inviato alle famiglie delle vittime e all'Associazione Combattenti le condoglianze di tutte le camicie nere del mondo. Per disposizione della segreteria generale, tutti i fasci del sud della Francia interverranno al funere'- {Stefani). Lo sdegno e la protesta dal volontari di guerra Milano, 3 notte. Il presidente dell'Associazione nazionale dei Volontari di guerra, on. Eugenio Coselsehi. che si trova di passaggio da Milano, ha oggi telegrafato ai camerati di Nizza, delegandoli a rappresentare i Volontari d'Italia alle estreme onoranze delle vittime dell'attentato, ed ha disposto, perchè sulla bara siano disposti fiori vermigli, promessa ed ammonimento. Alle oie 18, l'on. Coselsehi, accompagnato dal presidente della Sezione dei Volontari di guerra di Milano comm, Renvj Fasulli, si è recato ai Popolo d'Italia^ ove, dopo un lungo e cordiale colloquio con il dottor Arnaldo Mussolini, ha visitato il • Salone Bonservizi ., deponendo in nome di tutti i volontari d'Italia un gran | mazzo di fiori, legati con nastro crejinisi. ai piedi del monumento del Marlire, compiendo cosi un silenzioso 0ui aggio particolarmente signiiicativo ed onorando in questo Martire le vittime innocenti di Nizza e di tutti gli altri attentati in terra di Francia. Su bito dopo, l'on. coselsehi ed il comm Fasani si recarono alila Casa del Fascio e ivi il presidente nazionale dei Volontari fece \isita :il Segretario ferlernle. avv. Ottini. Alla Mia presenza, collocava un olito mazzo ili tic ri vermigli nel sacrario dei Martiri fascisti. L'on. Coselsehi è partito più tardi per la capitale, salutato alla stazione dai camerati, milanesi!