Il vaglio del pilota

Il vaglio del pilota Il vaglio del pilota Slamo alla vigilia della più grande prova aviatoria. L'attenzione di tutto 11 mondo si concentra sullo specchio acqueo e sui cielo di Caishot. La tecni ca delle costruzioni aeronautiche sta Per essere messa al più duro cimen to. I • bolidi » mostreranno la meravigliosa velocità che avranno saputo raggiungere, grazie all'Ingegno degli «omini che 11 hanno creati. Ma senza il coraggio, la temerarietà anzi di coloro che li condurranno sarebbero puro cose inerti. L'intelligenza, il valore dei costruttori non possono dunque essere messi in evidenza clie dall'audacia di altri nomini. Casta, però, l'ardimento? Anch'esso è subordinato alle doti fisiche che sono altrettanto necessarie al pilota, specie in queste prove, in cui non è solo il materiale che è sottoposto al tormento della velocità e degli stretti viraggi, ma molto anche l'uomo che comanda i congegni della macchina in volo. La macchina che si crea, che si migliora, clie si rinnova, che si sorpassa tende a mettersi in condiziono di superare sempre più la massima velocita precedentemente raggiunta. L'uomo, il pilota, si studia di sfruttare tutta la velocità che la macchina può of frire e si raffina nella tecnica e si Ingigantisce nel coraggio e si perfeziona nello energie ; tende insomma a vincere la macchina. Ma se l'ingegno umano metterà questa in condizioni di poter aumentare sempre la propria velocità, non avverrà che il pilota non possa più resistere in condizioni di volo troppo ec cezlonali? Il coraggio è una dote che non ita confini ; ma le condizioni fisiche dell'uomo non hanno forse un estremo limito? Vi è dunque. In ultima analisi, una lotta tra ingegno umano e resistenza umana, ed è curioso osservare che per migliorare questa è anche l'ingegno che interviene per creare mezzi speciali onde difendere il pilota da quel danni che egli potrebbe risentire per effetto del volo, durante il volo. Certo per cimenti come quello che sta per essere ingaggiato si presuppongono doti eccezionali negli aviatori che vi partecipano ; certo, oltreché dal punto di vista della loro abilità tecnica, un severissimo giudizio dal lato della loro efficienza fisica deve precedere la loro designazione. Il rischio del pilotaggio è d'altronde, non solo in simili circostanze, ma anche in tutte le altre di ben minor conto, cosi elevato che, come ormai è noto, tutti gli aspiranti devono sottostare a particolari visite e prove rigorose prima di essere arruolati nell'aviazione. L'organizzazione del servizi per la selezione dei piloti dell'aria ha avuto in Italia un primo impulso. Sorta durante la guerra, ha potuto essere apprestata In brevissimo tempo, grazie alla lunga esperienza che gli studi di Angelo Mosso e della sua Scuola avevano raccolto sulla fisiologia dell'uomo a grandi altezze. Le ricerche, puramente scientifiche, eseguite nell'Istituto di Fisiologia del Monte Rosa, trovavano una applicazione pratica In un campo del tutto nuovo di attività. Nell'organizzazione dei servizi per l'aviazione il problema fondamentale è stato quello di stabilire i criteri per la dichiarazione di Idoneità dei candidati all'aviazione. Per risolvere tale problema furono esaminati centinaia ai piloti-provetti, determinando quali caratteri erano in essi prevalenti, e fu sottoposto ad analisi il lavoro richiesto al piloti. Indagando quali attitudini fisiologiche esso comporti. Cosi fu fissato un primo piano di esami, ai quali 1 candidati dovevano essere sottoposti. Dal risultati che 1 candidati ammessi diedero nella scuola di pilotaggio si modificarono a poco a poco I metodi di esame ed 1 limiti di idoneità che furono recentemente stabiliti per D. M. 4 settembre 1928-VI. Lo scarto che avveniva durante la guerra del 30 per cento degli allievi delle scuole di aviazione che non riuscivano a prendere il brevetto fu suDito ridotto a frazioni di unità per cento. Oltre che l'esame dei candidati al pilotaggio, si eseguiscono esami periodici dei piloti in servizio, per vedere se mantengano le proprie attitudini. II Regolamento stabilisce però che per 1 piloti si dovrà tener conto di quanto l'abitudine al volo possa compensare una deflcenza funzionale e tenendo sempre presente che lo scopo della visita è quello di garantire l'Aeronautica ed il pilota da un rischio superiore a quello ragionevole e di assicurare; al servizio i migliori elementi. Proprio per quest'ultimo scopo i candidati sono esaminati con particolare severità, e. poiché si tratta di individui che non hanno volato, si ricerca in essi non la capacità al volo, ma l'attitudine al volo; perchè le attitudini possono perfezionarsi con l'esercizio, ma se mancano non possono crearsi. 11 servizio che durante la guerra era sorto nei Laboratorio di Fisiologia di Torino - duetto dall'illustre Fisiologo Prof. Amedeo Herlitzka — e quindi esteso ad alcuni altri Istituti, si era poi ristretto soltanto al primo. Ma nel 1S24 I «ervlzi furono riordinati, creandosi quattro Istituti; uno a Roma, uno a Napoli e gli altri a Firenze e a Torino. II loro lavoro è sotto il controllo di una Commissione Centrane degli Studi Sanitari del Ministero dell'Aeronautica Onesta Commissione dà pareri su tutti gli argomenti di indole sanitaria richiedi dal Ministero ed indica i criteri scientifici che gli Istituti devono se- 8lSoprattiitto è intendimento del Ministero e della Commissione che gli Istituti non si cristallizzino nella semplice esecuzione delle visite, ma che essi •-ottopongano a continui studi t metodi èd i criteri di esame, e specialmente che gli ufficiali medici addetti si dedichino a ricerche scientifiche, che possano interessare la fisiopatologia dei volo la difesa dell'aviatore contro le conseguenze del volo e l'aviazione sanitaria, cioè l'impiego dell' aviazione per 1 servizi sanitari in guerra ed in ^Proprio l'Herlltzka ebbe anzi a dichiararci, recentemente, che si può con vero compiacimento constatare come malti degli ufficiali medici adde 1 all'aviazione, scelti tra 1 pm distinti, abbiano acquistato una vera competenza nel campo di «uestl studi, al quali contribuiscono con indagini sperimentali apprezzallssime e che porteranno a progressi, non solo ne, campo medico, ma pure in quello aeronautico; particolarmente per ciò che riguarda la navigazione ad alta quota, la nuale. come si sa. è ostacolata, più che da altro, dalla resistenza del pilota. Cosi si può essere lieti di rilevare che in studi fatti nel Laboratorio di Fisiologia di Torino dal maggiore me dico Talenti, si è riusciti a portare l'uomo a pressioni cosi basse, come non furono finora raggiunto da alcun • record ». Altre applicazioni simili si prevede che potranno sorgere, per ciò che riguarda la gente di mare, dagli studi che si stanno compiendo da alcuni anni nel laboratorio di fisiologia marina, che per merito dello scienziato che tiene la Cattedra di Fisiologia di To-| rino fi =òr»n n Tripste In l'imrdtnazlo-1 nP e',-, ' ilo il- 1 Monte Rosa. .Dott. A. Viziano, j tatecamcdvmCsvnvvacbDvdgilqpe oppAvacPl'laploda mddgnbaa uinghchfaalsemnvaatche a rezaceanmmvoavnavaduzizimpoteosmfodateticommripavDpstleegvrodcenplvngruinuvtl

Persone citate: A. Viziano, Amedeo Herlitzka, Angelo Mosso, Casta, Talenti

Luoghi citati: Firenze, Italia, Napoli, Roma, Torino