Il Reggimento del Principe di Piemonte ritorna dalle esercitazioni

Il Reggimento del Principe di Piemonte ritorna dalle esercitazioni Il Reggimento del Principe di Piemonte ritorna dalle esercitazioni Feste di popolo al più giovane colonnello d'Italia Piossasco, 2 mattino. Bandiere sventolanti al soie e al vento settembrino, archi di festoni trico lori e ghirlande di fiori. Piossasco ieri era in festa; e, come Piossasco, erano in festa Cumiana, Giaveno e Orbassano. Passavano i soldati del Principe; tornavano dalle esercitazioni tattiche, ormai giunte al tannine. Oggi la brigata, composta del OO.o, 91.o e 92.0 Fanteria, raggiungerà la sua normale sede torinese. A Piossasco, la Brigata si è radunata nella notte di sabato. Il 92.o Reggimento, quello comandato dal Principe di Piemonte, giungeva da Cumiana ; il 90.o e 91.o .agli ordini dei colonnelli Trezzani e Bobbio, invece da Giaveno. Nelle primissime ore del mattino le silenziose strade della cittadina addormentata hanno ripercosso, attraverso t loro echi, il passo cadenzato dai baldi Reggimenti. Poi come d'incanto, sono sorti gli accampamenti di lappa; con un ordine e una sveltezza ammirevoli. E intorno alla piccola città dì tela, la popò'azione festante si è assiepata, prestissimo, curiosa ed ammirata della vita militare che entro ad essa palpitava, vita sana di giovani arditi e giocondi Bandiere, musiche, ovazioni Quindi, gran festa per tutta la giornata: la banda musicale di Piossasco e le tonfane reggimentali sono state continuamente mobilitate, Un senso di serena letizia e di vibrante gaiezza giovanile traspariva da tutti i volti. E al Principe di Piemonte, è stata elevata una entusiastica ovazione, senza fine. In questo, come in ogni altro paesello, attraverso il quale la Brigata sia passata, il forte popolo di Piemonte, ha voluto dimostrare al Principe, particolarmente suo, l'affetto che esso nutre per Lui, e ha voluto instancabilmente gridare la fedeltà Incrollabile, che l'ha unito, per i secoli, alla Casa sabauda. E I più umili, 1 più modesti sono stati 1 più entusiasti. Un episodio.commovente, che ci viene narrato, b la dimostrazione perfetta di questo sentimento. Il Principe passava tra la popolazione festante di uno degli ultimi paesi toccati; come al solito, l'entusiasmo delia folla vibrava senza posa. A fatica, nella moltitudine, un vecchio, dall'aspetto fiero e rigoglioso, è riuscito ad aprirsi un varco. A furia di gomitate, egli s'avvicina al Principe sempre di più. Vorrebbe poterlo fermare, potergli parlare. Umberto di Savoia s'accorge della sua trepida ansia e sosta per un attimo. Il vecchio riprende cuore e s'avanza. Da buon vecchio soldato, s'irrigidisce sull'attenti, che in altri tempi, ormai lontani, lo facevano vibrare in tutti i suoi muscoli, e comincia a parlare. Narra timidamente di sè; ricorda di aver appartenuto ad uno dei primi corpi alpini formati; rammenta date, nomi di generali, località vedute, battaglie ardimentosamente combattute: la sua piccola storia, insomma è incastonata nella grande storia della Patria. Il Principe, sorridente, ascolta, interroga, s'interessa ai minimi particolari. Poi, vigorosamente stringe la mano al vecchio alpino. Questi non s'aspetta l'insperato onore. SI confonde, balbetta, vorrebbe ringraziare, non sa: vorrebbe dire, non trova le parole. Infine, prorompe- « AutSssa, 1 sòn propl eòntent. Staseira, a cà, 1 mangiò pi nen ». E dopo un bel saluto militaresco, fieramente si mescola e scompare nella folla, che lo trascina lontano. Un piccolo episodio, che si ripete, però, in altre circostanze, ad ogni tappa, ad ogni sosta. Vedere II Principe da vicino, senza le inutili bardature di parata, sentire la sua voce; attestare al giovanissimo comandante la gioia infinita di averlo ospite, sia pur per brevissime ore: ecco l'effusione affettuosa di ogni paese. La marcia di ritorno Dopo cinquantadue giorni dì campo, la Brigata del Principe, ha iniziato questa notte la marcia di ritorno alia sede. Lo sa Orbassano, che ha addobbato con drappi e con bandiere le sue case e le sue strade. Non vuole es«erc presa alla sprovvista; ed ha provveduto a tempo. Quando la sveglia suonerà, prestissimo, negli accampamenti, un suo messo, appositamente incaricato, partirà segretamente da Piossasco, per avvertire del prossimo inizio della marcia. DI modo che, tutta la popolazione di Orbassano si riverserà a salutar* i soldati del Principe, al loro passaggio. Ma Piossasco. ove si è concentrata l'intera Brigata, à stata assai più fortunata. Per circa ventiquattro oro ha trattenuto fra le sue mura il Principe, ed ha gioito con 1 suoi fanti. Ha cercato di essere ospitale più signorilmente che le fu possibile ed e riuscita nel suo intento. Il suo Podestà, 11 cav. Bandino. si » prodigato. Infaticabile, porche *l p°nsasse ad ogni m modità possibile, per le truppe e gli ufficiali. Ed ha visto sorgere, In un ampio cortile 'di una' sua tenuta la msrptdsatdpzNIMmsgAgcsngI mensa di Brigata, dove ieri sera si sono adunali tutti gli ufficiali superiori dei tre reggimenti, per l'ultimo pranzo in comune. Non piopriantente d'una festa s'è trattato; e nemmeno di un melanconico pranzo d'addio. E' stato invece un soldatesco adunarsi attorno al più giovane colonnello d'Italia, per consumare l'ultimo pasto... di marcia. Da Torino erano giunti, a parteciparvi, e in divisa di centurioni della Milizia, 11 Segretario Federale, avv. Bianchi-Mina e il nostro Direttore Curzio Malaparte, accompagnati dal C. M. Norzl della Federazione Fascista. Il Principe alla mensa dell'accampamento Annunciato dalie note della Marcia Reale, e da una vibrante acclamazione, è giunto v-?rso le 20 Sua Altezza Reale, accompagnato dal generale Montefinale, comandante la Divisione di Torino, dai generale Alberti, co mandante la Brigala, dagli ufficiali superiori del tre reggimenti e da un gruppo di ufficiali appartenenti al 5.0 Artiglieria da campagna, che ha seguito le esercitazioni in collegamento con le truppe di fanteria. Senza alcuna cerimonia, il pranzo si è iniziato ed è seguito fra la più cameratesca cordialità Tra gli ornamenti della tenda-salone, era stata posta una piccola bandiera tricolore, datata da Racconigi il giorno della nascita del Principe Ereditario, e gelosamente conservata dal Podestà di Piossasco. Ai levar delle mense, il generale Alberti, comandante la Brigata, ha brevemente parlato. Ha ringraziato il Podestà di Piossasco, dell'accoglienza festosa preparata alle truppe; ha detto di essere lieto che alla riunione fosse presente M Segretario Federale, rafforzando in tal modo sempre più i legami che avvincono l'Esercito al Fascismo; ed ha affermato, in fine, che il risultato delle esercitazioni conchiuse era stato precipuamente quello di di affiatare maggiormente ufficiali e soldati, nella vita e nella fatica comune, ponendo a più stretto contatto spiriti e cuori, e ravvivando la fede a tutti comune, compendiata nel grido che risonò, travolgente, nelle dure ore del pericolo freddamente superato. Quindi il Principe si è recato a visitare la mensa degli altri ufficiali della Brigata, ritirandosi poi per un breve riposo Fino a tarda ora i canti dei soldati e i suoni di deliziose fanfarine fuori ordinanza hanno scosso gli echi del paese e l'entusiasmo della popolazione. MnsgpdrarPGeazpvphcsduLrcllzdmddèazdpzpdbndpcezccttAnlccpLrp

Persone citate: Bandino, Bianchi-mina, Bobbio, Brigata, Curzio Malaparte, Trezzani