L' ultima tappa italiana della 6 giorni motociclistica

L' ultima tappa italiana della 6 giorni motociclistica L' ultima tappa italiana della 6 giorni motociclistica o e i i i l . r d e i a o i e i i e ; a i , e a i n - osta,note,Questa mattina i partecipanti alla « Sei Giorni » motociclistica a malgrado della stanchezza e della tarda ora in cui si erano lasciati cadere nei lcro letti dopo lo ospitali accoglienze di Pallauza, si sono svegliati assai per tempo e, aperte le finestre dolile lussuose camere, hanno terminata la loro toeletta sui balconi, per non perdere un attimo del meraviglioso quadro verbanese. Il bagno di un concorrente Sul lago color di madreperla correvano e fluttuavano laggiù veli di nebhiolina azzurra e le isole venivano su dall'acqua come cespusgll galleggianti. Sui visi bruniti e lucidati dal sole coperti fino agli occhi dalla spuma deil sapone, lo lame dei rasoi sono restato parecchio tempo sospeso prima di strisciare sulle ispide barbe e tra lo acquare dell'acqua nelle bacinelle son volate nell'aria tranquilla canzoni cantate in tutte lo lingue, e saluti e madrigali diretti a primi vaporhil, placidi, silenziosi e bianchi come cigni.. A dar la stura a questa incondizto nata ammirazione per questo paradisiaco nembo di terra piemontese è stata, Ieri sera, la signorina motociclista Edyth Foley la quale è arrivata tra Ja folla che si assiepava al traguardo con la velocità di una freccia. Appena messo piede a terra la • sportivissima » signorina ha lasciato alle cure di un collega la sua macchina e scesa sulla spiaggia si è spogliata in un battere d'occhio al riparo non sappiamo se di una cabina o di una bar ca rovesciata e si è poi lanciata in un elegantissimo costume balneare nelle fresche e chiare acque a fare una nuotatlna. Questa mattina dunque 1 concorrenti, alle sette precise si sono allineati sui traguardo e son partiti tre alla volta nei : ordine cho abbiamo dato. Alle nove circa, gli ultimi motocicli su, clie si potrebbero chiamare i r>a lombari dell'aria e della polvere tanfo J, ? , ?, la, vertl#ne con la quale, vestili delle loro casacche imperniea«;.«• ci4.i,. flccan dentro, sono spariti S*.rettilineo che conduce a Eondo -|è ^HrimìX0!)6,,ilanno C0lr)Pi"'° ogg IB piiremodo dura e severa. F no alla -1" e galleria che congiunse Rosazza col santuario d Oropa la strada si svolge con molteplici . esse a e curve e giravolte sui fianchi delle verdlss<me colline biellesi tappezzata dalle ombr:< dei castagni e del noci, ma poi improvvisamente si fa più ardita, diventa ardua, difficilissima quando sparisce nella galleria. Il ritiro di Gilera Uno solo dei concorrenti ha trovato questo tratto di percorso ■ assai interessante ■ tutti gli altri lo hanno definito un vero tormento. Al primo controllo dove c'erano cronometristi Chlantella e l'indicibile hbblewhite sempre munito della sua sveglia cronometro e il signor Jules Heher, sono passati centocinquanta concorrenti. Fra questi era pure compreso 11 nostro GUera rientrato in gara ma purtroppo a Borgosesia ha dovuto abbandonare definitivamente la corsa. L'onore delle nostre armi resta quin di minai affidato a Grana che compie veri miracoli con la sua fldatisslma < Oliera ». Da Oropa a mezzogiorno sono parti quarantotto concorrenti; un inglese e caduto sotto la galleria di Rosazzn ed ò stato trasportato al Santuario in automobile. La ferita riportata ad un piede però non è grave. Egli dovrà fermarsi a Oropa fino a che non gli verrà inviato il passaporto. Non sappiamo con quale criterio, ma i passaporti di tutti i concorrenti sono trasportati dentro una cesta da uno degli . ufficiali ». Questa organizzata e legale « sottra zione » di documenti obbliga il disgraziato corridore che si ferma in panne In terra straniera ad attendere per vari giorni la restituzione delle sue carte personali. Quella della cesta sarà anche una bella trovata che avrà moltissimi vantaggi, ma che noi non riusciamo comprendere. I motociclisti discesi a precipizio a Biella hanno risalita la Serra raggiungendo Ivrea e infilandosi quindi per Valle d'Aosta. Le sette signorine concorrenti marciano a meraviglia e procede pure con la regolarità di un cronometro l'inglese Edge Colin che rimorchia nel sidecar la sua vecchia mamma: una distinta signora dai capelli bianchi e dalla fiera e austera andatura. Poiché il figlio zoppica è lei che lo sostiene quando egli deve raggiungere la sua macchina: una volta in sella è lui che conduce a forte andatura, per le strade d'Europa, la venerabile madre. Al Piccolo Si Bernardo I concorrenti dopo avere transitato regolarmente per Aosta hanno raggiunto l'ultimo controllo italiano al piccolo San Bernardo. Dalla calda luminosità del lago in poche ore sono entrati in piena temperatura invernale. Un'aria fredde e vivificatrice ha sferzato i loro visi durante gli ultimi chilometri di salita e le sciarpe e i passamontagna si sono sovrapposti ai colletti delle casacche di cuoio e fissati sotto agli elmetti. Questa quarta tappa compiuta in terra italiana è stata dì 867 chilometri. Non si possono neppure questa sera conoscere le classifiche ufficiali nè si $a quando queste saranno comuni- CaCompiuta la solita operazione della firma e della vidimazione dei passaporti contenuti nella cesta, i concorrenti hanno disceso il torrente sul versante francese e questa sera si fermeranno a Moutiers, distante dal Piccolo San Bernardo una quarantina di chilometri. _ _ R. S. m

Persone citate: Edge Colin, Foley, Guera, Jules Heher, R. S.

Luoghi citati: Aosta, Biella, Borgosesia, Europa, Ivrea, Rosazza, Valle D'aosta