L'accordo dell'Aja e gli interessi italiani

L'accordo dell'Aja e gli interessi italiani L'accordo dell'Aja e gli interessi italiani in una nostra intervista con S, E. Mosconi La conclusione delle trattative fra le Potenze creditrici e la Germania » La Renania sarà sgombrata entro il 30 giugno 1930 » L'Italia ed il Trattato di Locamo nelle dichiarazioni del Sottosegretario Grandi (Dal nostro inviato speciale) L'Ala, 29 none. Il capo della Delegazione italiana, senatore Mosconi, ci ha fatto le seguenti dichiarazioni che riassumono i lavori e il compito della Conferenza dell'Aia, riferendosi particolarmente agli interessi italiani. Le dichiarazioni del Ministro delle Finanze Egli ci ha detto: a Dopo oltre venti giorni di negoziati che sono stati complessi, difficili e in certi momenti anche penosi, 6t può, ormai, considerare chiusa la prima fase de: lavori della Conferenza. Grazie ;li accordi intervenuti, anche l'Inghilterra ha accettato il Piano Young come base del regolamento completo e definitivo del problema delle ripartizioni. 11 Piano Young aveva avuto il consenso di tutti gli Stati interessali per la parte di esso riguardante l'ammontare delle annualità tedesche; aveva, invece, incontrato l'opposizione e sollevato le riserve di alcuni di essi per quanto concerno la distribuzione. Da un lato, la Gran Bret tagna chiedeva l'integrazione della quota assegnatale sulle riparazioni tedesche mediante la restituzione di quella parte del precipui che gli esperti inglesi del comitato Youìig avevano visto la necessità di cedere a favore della Francia e dell'Italia. Dall'altro lato gli Stati cosi detti ad « interessi limitati » hanno su • bordinato la loro adesione ad un regolamento a condizioni molto liberali nel complesso del loro debito per beni ricevuti daM'Austria-Ungheria e dalla Bulgaria (beni ceduti). Le ri serve degli Stati minori, se non ancora formalmente ritirate, sono state però largamente prese in considerazione da parte delle delegazioni delle principali Potenze creditrici. A tal proposito, è stato già dichiarato da molti giorni, ed io tengo a ripeterlo, che anche l'Italia non avrà difficoltà alcuna a rinunziare ad una parte dei suoi crediti per i beni "ceduti e le spese di liberazione, allo scopo di venire incontro ai desideri espressi dal Comitato Young, e di corrispondere alle condizioni alle «piali gli Stati suddetti hanno subordinato la loro approvazione integrale e incondizionata del Piano. Tale condono, però, è stato naturalmente anche da noi subordinato alla condizione che il Plano Young venga da tutti approvato. Il « precipui » di 37 milioni per l'Italia « Più difficile è stato risolvere le difficoltà sollevate dalla richiesta britannica. Essa minacciava, infatti, di alterare, a danno specialmente dell'Italia, i criteri fondamentali della sistemazione quale era stata proposta dagli esperti di Parigi. La situazione dell'Italia era la seguente: il Piano Young ha accordato all'Italia nei primi 37 anni una integrazione della sua ■ quota mediante un precipui di 37 milioni. La nostra percentuale sull'annualità tedesca è stata portata dal 10 al 12 per cento per i primi 37 anni, e al 22 per cento per gli ultimi 22 anni « Il precìpui di 37 milioni era stato assegnato all'Italia per due ragio hi molto importanti: « 1.) perchè si è tenuto conto che U contemplato sistema delle riparazioni orientali è destinato a risolversi in pratica in un largo abbuono da parte dell'Italia dei crediti che essa vanta di fronte a dei paesi che sono ad un tempo creditori delle riparazioni germaniche e debitori per beni ceduti e spese di liberazione; «2.) perchè il Piano Young im porta la rinunzia italiana alla corresponsabilità tedesca per i pagamenti delle riparazioni austro-ungariche e bulgare. L'Italia, richiesta di fare queste due riniincie, non poteva, naturalmente, che insistere per conservare integro quello che ne rappresentava il compenso corri spondente. D'altra parte, tanto l'I talia quanto la Francia e il Belgio non volendo e non potendo addossare nuovi oneri agli altri Stati ed essendo, inoltre, persuasi della necessità di mantenere ferme le linee fondamentali del Piano Young, hanno dichiarato di essere pronte ad offrire alla Gran Brettagna un conipenso per la sua accettazione integrale e per la distribuzione proposta dal Comitato degli esperti. «Tale compenso è stato offerto ricorrendo a quelle risorse che si sono trovate nell'ambito del Piano e delle raccomandazioni degli esperti del Comitato di Parigi. Queste raccomanuaziont prevedono, infatti, delle distribuzioni di singoli importi e delle sistemazioni di crediti sospesi, in connessione con le riparazioni germaniche. Il riconoscimento della tesi Mussoliniana del 1922 . «L'accordo raggiunto con l'Inghilterra appare utile per ambedue le parti e per tutti gli Stali interessati. L'Inghilterra ha rinunziato, è ,vero, ad una par'.e delle sue pretese; fessa ha, però, conseguito il vantaggio di evitare le gravi conseguenze di un fallimento della Conferenza, ed ha evitato pure di far pesare su altri Stati ciò che gli esperti avevano trovato giusto dì far pesare in parte culla stessa Inghilterra, quale Stato maggiormente interessato alla riduzione delle riparazioni germaniche. E* ovvio, infatti, che quanto più ingente è l'ammontare delle riparazioni tedesche, tanto maggiore è la concorrenzi alle esportazioni inglesi. «L'Italia, dal canto suo, esce dui negoziati con il riconoscimento di guanto le attribuiva il Piano Young, ig avendo d'altra parte dato prova dlnmtccdgibnnSnSYslgedinsalsrttplcczdzrrasmdcmc o e e , i e è ; e , u o e o . a . i i , a del suo spirito di conciliazione verso le piccola Potenze. «Si aggiunga, infine, essere per noi ragione di speciale compiacimento constatare come l'accordo intervenuto sul Piano Young venga a consacrare la bontà della tesi enunciata fino dal dicembre 1922 dal Capo del nostro Governo, il quale aveva già allora affermata la necessaria interdipendenza dei tre problemi, debiti, riparazioni tedesche e riparazioni orientali. « Come ho detto in principio, è finita la prima fase della Conferenza. Si tratterà, ora, di dare forma definitiva alle concessoni da farsi agli Stali minori, di completare il Piano Young in quelle parti che non erano state ancora definitivamente regolate, e da ultimo effettuare il passaggio dal regirne del Piano Dawes, che era un regime provvisorio, a quello definitivo, iJ quale dovrà costituire il fondamento della sistemazione eco¬ nomica europea. « Malgrado gli inizi difficili dei nostri lavori, anzi in considerazione, appunto, delle gravi -lifficnltà già sul>enUe, io ho ferma fiducia che riusciremo a completare felicemente e rapidamente l'opera alla quale l'Italia ha portato e continuerà a portare, insieme con la tutela dei propri diritti e dei propri interessi, un largo spirito di conciliazione e di collaborazione ». Lo sgombro completato al 30 giugno 1930 La notte, intanto, sembra portare consiglio ai delegati della Conferenza dell'Aia; anche ieri notte la seduta, iniziatasi alle 11, dopo il pranzo offerto dal signor Snowden, è durala fino quasi alle 2; i gruppi ai sono divisi non più in camere separate come al Bin.nehof, ma in diversi angoli della sala; ed è continuato il solito mercato favorito dagli intermediari, ed all'ultimo i vari uomini di Stato si sono dati la mano molto cordialmente. Nella seduta di stamane della Commissione politica si sono già visti i primi buoni risultati. Henderson, quale presidente della Commissione, ha letto il rapporto: « Le discussioni della Commissione politica si sono svolte su due argomenti principali; in primo luogo la evacuazione della Renani*, e in secondo luogo i mezzi di regolare ami chevolmente le difficoltà possibili intorno alla applicazione degli articoli 42-43 del Trattato di Versailles. « Sul primo problema la Commissione è contenta di poter constatare che le tre Potenze occupanti si sono messe d'accordo sull'inizio della èva cuazione attuale durante il mese di settembre. Le truppe beigli e e britanniche saranno completamente ritirate in un periodo di tre mesi, a partire dalla data dell'inizio delle operazioni, mentre le truppe tran cesi evacueranno la seconda zona nello stesso tempo La evacuazione della terza zona, da parte delle trup pe francesi, comincerà immediata, men'e dopo la ratifica da parte dei Parlamenti francese e tedesco dopo il principio ci applicazione del Piano Young. L'evacuazione sarà compiuta senza interruzione e cosi rapidamente còme lo permettono le condizioni materiali; in ogni caso essa sarà terminata al più tardi in un periodo di otto mesi, non oltre la fine del giugno 1930. L'accordo sulla Commissione di constatazione ce In secondo luogo, la Commissio ne politica, incaricata di risolvere le questioni sollevate dal paragrafo 3.o dell'accordo di Ginevra del 16 set tembre 1928, si è decisa a raccomandare alle Potenze interessate la seguente risoluzione: per facilitare, nell'interesse comune, il regolamen 10 amichevole e pratico di ogni difficoltà che potrebbe sorgere fra il Belgio e la Germania e tra la Francia e la Germania relativamente alla applicazione degli articoli 42, 43 del Trattato di Versailles, i Governi tedesco, belga e francese si sono intesi affinchè il compito di portare ad un regolamento • amichevole delle dette difficoltà sia affidato alle Commissioni organizzate dalle Convenzioni di arbitrato concluse a Locarilo il 16 ottobre 1925 da parte del Belgio e della Francia, insieme con la Germania. Dette Commissioni agiranno conformemente alla procedura e con i poteri previsti dalle suddette Convenzioni. « Se qualche difficoltà dovesse spuntare, essa sarà sottoposta sia alla Commissione belgo-tedesca di conciliazione, sia alla Commissione franco-tedesca di conciliazione, secondo clic la difficoltà sarà sorta fra 11 Belgio e la Germania, o tra la Fa-ancia e la Germania. « Questo accordo non pregiudica in nulla le disposizioni generali applicabili in simili casi, e particolarmente restano intatti i poteri generali del Consiglio e dell'Assemblea della Società delle Nazioni per l'applicazione eventuale dell'articolo 213 del Trattato di Versailles a proposito delle investigazioni. Si è egualmente inteso che ciascuna delle Potenze firmatarie del Trattato concluso a Locarne il 16 ottobre 1925, e cioè la Germania, il Belgio, la Francia, la Gran Brettagna e l'Italia, conserva il diritto di far prendere in considerazione, in ogni momento, da parte del Consiglio della Società delle Nazioni, ogni difficoltà, conformemente all'articolo 4 del citato Trattato ». La Germania sa ormai quando finirà l'occupazione renana; sebbene un poco dilazionato, o condizionato, lcphsvclmtarfpidrpYbuslptdvtMrcdglnnEpaqnSm e e e a i e a a n l e e n , , e , l'impegno resta però abbastanza preciso. Henderson ha fatto seguire delle parole di commento all'accordo, ed ha reso omaggio principalmente allo spirito di conciliazione di liriand, avendo questi permesso che le conclusioni politiche precedessero quelle finanziarie, liriand prende per primo la parola e ringrazia il Presidente delle parole che ha pronunzialo a suo riguardo. Egli esprime la speranza che l'accordo sulle questioni finanziarie potrà essere presto completo. Briand ricorda le condizioni in cui deve effettuarsi lo sgombro della Renania, ed esprime la speranza che tulle queste condizioni che permettono l'applicazione del Piano Young saranno realizzale nel pi» breve tempo, rendendo così possibile una evacuazione più rapida. Il Presidente del Consiglio francese rileva lutti i vantaggi che la causa della pace avrà dalla risoluzione preparata per risolvere amichevolmente V' divergenze che può sollevare l'osservanza degli arlicoV 42, 43 del Trattato di Versailles per mezzo di ConiMissioni due possiedono tutti i poteri necessari per la investigazione, la constatazione e la conciliazione. Se dei sacrifici sono stali consentiti dagli uni e dagli altri — ha concluso liriand — questi sacrifici non debbono essere rimpianti: Parigi vale bene una messa. Ma cosa corrisponde al Parigi di Enrico IV in questi negoziati? La pace — dice liriand —; ma un poro ancìie i 500 milioni di marchi oro di quota incondizionale. Ancìie il ministro degli Esteri belga, Hymans, esprime la soddisfazione per l'accordo raggiunto. Si leva quindi a parlare il dottor Stresemann. Egli esprime le sue felicitazioni al presidente della Coni missione politica per l'opera compiuta, tanto più che dal principio egli ha considerato che l'evacuazione doveva essere regolala indipendente mente dalle questioni trattate nella Commissione finanziaria. Ringrazia tuttavia il signor Briand per avergli dato l'assicurazione che l'evacuazione della Rendnia si compirà al più presto possibile, ed esprime la speranza che le ratifiche, non soltanto della Francia e della Germania, ma anche degli altri Paesi, potranno avvenire rapidamente. Stresemann tiene a constatare con soddisfazione che nessuna specie di controllo speciale è stato previsto per la Renania. L'Italia e il Trattato di Locamo Prende quindi la parola il delegato dell'Italia, onorevole Dino Grandi. Egli innanzi tutto indica le ragioni per cui l'Italia non ha preso una parte diretta allo studio della questione di carattere militare che ha avuto luogo in questi ultimi giorni, relativamente alla data e alle formalità di sgombro delle truppe inglesi, francesi e belghe dai territori renani. Tali misure di ordine militare dovevano rientrare naturalmente nella esclusiva competenza dei Governi eh", avevano reparti militari di occupazione sul Reno. Ma questa ovvia circostanza non deve significare che l'Italia prende un interesse limitato alla importante questione. Al contrario, il Governo fascista considera essenziale per la pace generale e la ricostruzione europea la soluzione del problema della evacuazione dei territori re¬ vucrrecnpcdbfcrmnZmDscpnneImsnninani. La Delegazione italiana, dichiarando di accettare per sua parte il progetto sottomesso all'esame della Commissione, esprime la sua soddisfazione per l'accordo raggiunto fra le potenze più direttamente interessate. S. E. Grandi tiene a fare particolarmente rilevare che l'applicazione del terzo punto del Protocollo di Ginevra del settembre 1928 procede prettamente dagli obblighi contemplati, nelle clausole del Trattalo di Locamo. In questo punto la Commissione dei giuristi è stata unanime il che riprova come il Trattato di Locamo, di cui l'Italia è firmataria e garante, sia vitale piii che mai. Esso costituisce, infatti, uno degli elementi fondamentali della ricostruzione politica dell'Europa. Sotto questo riguardo, le decisioni della Conferenza dell'Aia debbono essere considerate ed accolte come un passo importante nel cammino segnalo dal desiderio comune di tutti i Paesi. > il delegato del Giappone, barone Adatci, per ultimo si associa con il suo solito tono ieratico all'opera compiuta. Le concessioni della Germania Briand e Stresemann hanno cercalo di cavillare ciascuno a favore della loro tesi; ha torto l'uno, quando vede nelle Commissioni di Locarno degli organi capaci di svolgere un vero controllo, ed ha torto l'altro affermando che è slata riconosciuta l'indipendenza tra la questione poli- tica £ la questione, finanziaria; «j vero che Stresemann ha ottenuto una soddisfazione morale col fatto che il diritto all'evacuazione è stato riconosciuto poche ore prima di avere concluso gli accordi finanziari, egli ha però dovuto fare delle concessioni su parecchi punti. Già Henderson aveva annuncialo nel suo discorso alla Commissione politica die sono stali cancellali i cosidetti claims per il rimborso dei danni causati dall'occupazione; seb bene questa partita sia bilaterale, di fatto la Germania era la massima creditrice. Nella seduta dei sei invitanti, durata dalle 4 alle 7.30, l'accordo si è meglio precisato. La Germania ri nuncia aì'e riserve sulle somme ri ZrlL fS,lTmU Per Scavalla mento del Piano Young col Piano Daues e per la diminuzione delle somme necessarie all'ammortamento Patito Dawe,, permettendo cosi che ,l accordo tra i cinque creditori possa avere piena attuazione. Com- naeTTr f"ate incondi™naie che la Germania dove vannr* e di 700 milioni di marcherò %Z Imprima essa era prevista 'inZ Il punto più spinoso da risolvere è stato quello delle spese di oecuva-io ne dal primo settembre fino aita, ne dell'evacuazione: è stata■ ,„ » inai cui oro, a cui in r-o-™, • £338 izirz * "°' • mizio ai negoziati rhj> - Le piccole Potenze fanno oggi senlire * reXmfe accentuano le loro richieste. Questi è il terzo mercanteggiamento; esso "0* P°trà davvero pregiudicare le sorti della Conferenza. Ma se peri zl.liriN19qzleM19lig1pIsdMqz2rripsmnndrZ^rTt-COIll.InohÌUerra « sono colute piu dl tre teUima quelli con la Germania quarantotto o o e o . i o e o i > e l a e e o a - ore, ventiquattro ore dovranno essere completamente dedicate alle piccole Potenze. Gli scambi dei punti (h vista sono già stasera intensi La Francia cerca di non perdere le sue amicizie politiche e fa larghe concessioni finanziarie. Alla Jugoslavia sono stati rimessi quasi del'tutto i debiti ed alla Polonia, scontenta ver lo sgombro del Reno senza che abbia ottenuto delle garanzie per la sicurezza del confine orientale, è stalo promesso un trattato di commercio molto favorevole alla sua economia. E' un giuoco politico-finanziario che deve essere seguito attentamente da noi italiani. Domani, alle 10,30 avverrà lo scambio di note tra le Potenze occupanti e la Germania a proposito de gli accordi conclusi per l'evacuazione e per la Commissione. Alle 11 si riunirà la Commissione finanziaria a cui partecipano i delegati delle Potenze invitanti e delle Potenze invitate. Nella giornata si spera di arrivare ad una intesa generale. Sabato dovrebbe avere luogo la se duta plenaria di chiusura. Strese mann dovrebbe presiederla, essendo la Germania la prima in ordine alfabetico, ma il ministro tedesco ha rinunciato a favore del collega belga, Jaspar, ed alla proposta si sono uniti anche gli altri delegati. E' l'omaggio finale al mediatore, dato che la mediazione è pienamente riuscita. Alfredo Signoretti. La gratitudine della Francia per l'opera dell'Italia all'Aja Auspici di più computo «cordo Londra, 29 notte. Commentando l'accordo dell'Aia, giornali rendono omaggio all'Italia per 1 appoggio prezioso che ha dato alla Francia durante la discussione. Tra l'altro il Petit Parislen scrive: «Era lungo tempo che la Francia e l'Italia non si erano aiutate scambievolmente, in modo cosi dignitoso e cosi cordiale; si amerebbe vedere in ciò il preludio di un accordo più largo, più completo e più perfettibile, non soltanto tra due governi ma anche tra i due po poli >. La Delegazione italiana è partita per Ginevra Roma, 29 notte. E' partita questa sera per Ginevra la Dalepfazion.?, cha rappresenta l'Ita¬ lia all'assemblea della Società del! «j'iNazioai.