I diritti deli'Italia salvaguardati all'Aja

I diritti deli'Italia salvaguardati all'Aja I diritti deli'Italia salvaguardati all'Aja Il contrattaceli della Germania ritarda la conclusione definitiva dell'accordo La drammatica seduta notturna di ieri: Pirelli controbatte le insinuazioni di Snowden dimostrando che a Parigi gli esperti avevano reso soltanto parziale giustiziaci nostro Paese (Del nostro inviato speciale) L'Aja, 38 notte. Il dilemma che ci eravamo posto fin dui primi giorni della Conferenza e chi- nelle alternative continue appariva sempre più misterioso, è slato "Ifine risolto. Snowden è il mercante che cerca di avere il massimo possibile dalla contrattazione. Espressioni vivaci e poco diplomatiche, intransigenza, attacchi aperti, manovre tendenziose, tutto era diretto allo scopo di farci pagare più cara la firma al Piano Young; quando le cose sono giunte al punto che o bisognava rompere o bisognava accontentarsi, egli ha optalo per la seconda via. ■Fino all'ultimo istante, egli era l'intrattabile, poi una stretta di mano e .una bicchierata; stasera i delegati ideile sei Potenze invitanti sono tutti insieme a pranzo e Snowden, in frack, e la sua signora dalla celebre frase « voi non conoscete gli uomini dèi Yorkshire k, fanno gli onori di casa. La commedia è stata giocata con battute sensazionali. Ma non si creda che, con chiarimenti di ordine personale, affaristico, e laburislico — in quanto Snowden mira a lanciare il prestito della disoccupazione basandolo sull'annualità incondizionale — si possa dare un giudizio sommario sulla Conferenza dell'Aia. La sostanza politica della Conferenza La sostanza rimane squisitamente politica. Se il primo settembre l'Europa non conoscesse come e quando saranno risolti i suoi spinosi problemi del dopoguerra la questione re. nana e il regolamento delle riparanoni, si aprirebbe un periodo di crisi acutissima che non risparmierebbe nessuna Nazione. Per la Germania si tratta di una questione morale è politica, quale là liberazione Sètte ione occupai?; di una questione finanziaria perchè Hilferding ha calcolato in bilancio i pagamenti del Piano Young. inferiori di più di mezzo miliardo a quelli del Piano Dawes. La politica di Stresemann fallirebbe nella sua aspirazione culminante: la fìepubblica germanica andrebbe incontro ad una rapida crisi interna. Per la Francia è facile argomento politico dire ■ senza il Piano Young si applica il Piano Dawes, e si continua l'occupazione renana. Sono due condizioni di fatto minate moralmente e mattrialmenle; occorre rebbe una tempra di dittatore per imprimere un radicale deviamento di rotta alla politica francese. E, infine, per la stessa Inghilterra, a parte anche ogni considerazione finanziaria, quando la sterlina attaccata dà evidenti segni di debolezza, quando su ogni fronte dell'immenso Impero si parano dinnanzi vecchie e nuove incognite, è preferibile avere alle spalle un'Europa in stato di conflitto aperto. un'Europa amareggiata e avvelenata contro l'esosità britannica' Tale valutazione finale doveva ieri essere dietr agi.i calcolo. Però, sempre restando sul terreno politico, è certo che questa Conferenza avrà degli strascichi: le sue fasi, anche ridotte ad un semplice mercanteggiamento, non saranno facilmente dimenticate E se sarà proprio l'Inghilterra quella che non vedrà accresciuto il proprio prestigio, la colpa risale al signor Snowden. La posizione dell'Italia Ieri notte, per la tarda ora, non ci è stato possibile accennare molto ampiamente alla posizione dell'Uà.Ha nell'accordo raggiunto fra i cinque creditori. Siccome da parte inglese si tenta una valutazione dell'accordo presentandolo come un clamoroso successo, a parte le ragioni politiche e di principio che non documentano davvero a favore della tattica di Snowden, sarà bene precisare i vantaggi e gli obblighi che risultano pe: il nostro Paese dall'accordo. In' primo luogo ricordiamo che i profitti assicurati all'Italia dal Piano Young sono conservati intatti-. l'Italia avrà di he coprire lutti i suoi debiti, ottenendo naturalmente il rimborso dell'oro depositato in In ghilterra e avrà inoltre una annua' lità di 41 milioni per 37 anni, di cui 42 incondizionati, corrispondente ad un capitali di tre miliardi di lire. L'Italia tuttavia si è associata alla Francia e al Belgio nel dare il suo concorso proporzionale nello sforzo comune per soddisfare, almeno in parte, le domanda dell'Inghilterra. A tale scopo l'Italia ha trasferito all'Inghilterre una annualità equivalente a quella che le è dovuta dalla Cecoslovacchia, come contributo alle spese di liberazione. Si tratta di ima somma di 7 milioni di marchi- oro all'anno che rappresenta, secondo una anti :a proposta fatta all'Italia dalla stessa Inghilterra unitamente alla Francia, il saldo che ci spetta da tutta l'aggrovigliata questione dei così detti « beni ceduti e spese di liberazione », degli Stati successori dell'ex-Monarchia austroungarica. L'Itala ha sempre tenuto ad unire !e riparazioni germaniche alle riparazioni orientali, e aderendo a questa soluzione ha dato un notevole contributo alla sistemazione finanziaria da vari Paesi dell'Europa centrale e sud orientale. Ed è interessante ricordare a questo proposito ch°- nello stesso memorandum presentato al Cancelliere Snowden dalle quattro Potenze il 25 agosto si eia accennato esplicitamente allo sforzo latto tanto dalla Francia quanto dall'Italia in questo senzo. Nai riguardi della Cecoslovacchia, la soluzione raggiunta viene a rappresentare una specie di u Nota Balfour » nel senso eli* l'Italia si trova ora nella necessità di esigere il suo credito, in rapporto a quanto si domanda ad essa di fornire. Il carbone Per quanto riguarda il carbone è stalo possibile trovare un terreno di accordo nel modo seguente-. l'Italia aveva diritto, in base al Piano Young, di ritirare carbone in conto riparazioni per un ammontare inizialmejUe di 75 milioni di marchioro, che poi decresceva fino a 30 milioni di. marchi-oro all'anno. Si è stabilito che le ferrovie dello Stato ritireranno in media 52 milioni di marchi-or : all'anno per dieci anni. In tal mod- le ferrovie dello Stato avranno un margine, che col Piano Young non avrebbero avuto, di un milione di tonnellate all'anno, che l'Italia s'impegn i per tre anni di acquistare in Inghilterra, essendo, tuttavia, inteso esplicitamente che l'acquisto dovrà esser fatti col 'miglior prezzo praticato sul libero mercato inglese per l'esportazione. L'Italia dunque esce dalla Conferenza con il riconoscimento di quanto le attribuiti il Piano Young, e avendo d'altra parte dato prova delle migliori disposizioni verso gli Slati minori, sempre salvaguardando i suoi interessi materiali ed il suo prestigio. Seguendo il ragionamento riassuntivo quale può essere fatto dal luogo comune, si potrebbe dire anche che, dovendo fare un sacrificio di cento, l'Inghilterra si è assunta la parte del venticinque per cento, l'Italia anch'essa del 25 per cento, la Francia ed il Belgio in misura rispettivamente diversa, si sono impegnate per il rimanente cinquanta per cento. La Germania all'attacco Oggi tutti hanno tratto un respiro di sollievo; ma, formalmente, la Conferenza è sempre arenala; vi è una nuova battuta di arresto. La Germania, come era naturale, appena è stato spianato l'ostacolo inglese, è balzata subito, dal secondo, al primo piano. Quando Uri notte all' una, nella frenesia del momento, furono chiamati i delegati tedeschi, qualcuno si potè illudere che essi avrebbero ade rito sic et simpllciter all'accordo dei u cinque »; l'assenza di Stresemann era molto sintomatica; egli era, si a letto, ma anche gli altri furono svegliati. La verità è che fin dalla loro uscita anticipata, i delegati tedeschi resisi edotti che ormai la rottura era evitata, avevano il loro piano: i « cinque » dovevano fare i conti con la Germania. Il mercanteggia mento continuava e continua. Una lunga seduta stamane, una lunga se àula nel pomeriggio non hanno per messo la soluzione. La questione sul tappeto concerne le spese dell'occupazione nel periodo che andrà dal primo settembre {data di applicazio ne del Piano Young) alla fine dello sgombro. Il rapporto degli esperti ha lasciato la questione indecisa; i Go verni dovrebbero realizzare un accordo direttamente. Ma sembra che finora si era praticamente creduto che tale somma sarebbe slata prelevata dai 300 milioni dei cinque mesi di accavallamento fra il Piano Young e il Piano Dawes, milioni che, invece, costituiscono la parte più importante della concessione all'Inghilterra. La Francia sostiene che sia la Germania a dover sostenere tali spese la Germania rifiuta non solo per una questione . materiale (sono tuttavia 14 milioni di marchi oro al mese), ma anche per una questione morale nessun Governo tedesco si sentirebbe cosi forte da imporre al Iìeichstag il sacrificio di mantenere le truppe di occupazione e di oppressione, mentre il Piano Young contempla la fine dell'occupazione renana. Sirese a a e a mann, evidentemente, mira a unire i problemi politici della data dello sgombro e del regime della Sarre : llriand resiste, dicendo che prima deve essere risolta la questione finanziaria dell' occupazione e poi quella politica. Snowden dà torto ai tedeschi / ministri tedeschi delegali alla Conferenza hanno parlato in sede di riunione dei set invitanti, ognuno in termini vivaci e intransigenti; di parliti diversi, ciascuno non voleva mostrarsi meno nazionalista dell'altro in una questione che tocca con tanta sensibilità l'animo di lutto il popolo tedesco. Ma l'episodio più interessante della seduta del pomerìggio è stalo la presa di posizione dei delegati inglesi; Graham e lo stesso Snowden hanno delio ai tedeschi che essi sono nel torto. E siccome qualche delegata tedesco ha rinfaccialo a Snowden i suoi discorsi e articoli, in cui si dichiarava che l'Inghilterra non avrebbe dovuto sporcarsi le mani col denaro della Germania, Snowden, con molla freddezza, che rasenta il cinismo, ha risposto che tale affermazione si riferiva a quando egli era un semplice deputalo di opposizione e che non può, ora, legare le mani ad un ministro. Anche in questa partita gli inglesi mirano al sodo, ai quattrini; essi hanno delle truppe dì occupazione e non vogliono addossarsi le spese del loro mantenimento dal 15 settembre al 15 dicembre. Inoltre la Germania pretende dagli inglesi GO milioni per rimborsi di danni causati dall'occupazione; sono i così detti claime. Potranno questi claims essere il terreno della compensazione? E' molto probabile Ma è anche naturale che nei negoziali, direttamente e indirettamente, facciano infine la loro apparizione i problemi politici; vi è già una proposta, di Stresemann, secondo cui il soddisfacimento dei claims sareb be ridotto in una misura inversamente proporzionale al prolunga mento della occupazione. Questa prò posta potrebbe avere una più vasta applicazione. E per la Sarre si ac cenna ad un prossimo scambio di lettere fra Briand e Stresemann, in cui si prenderebbe atto della vicina convocazione di una Conferenza in una città da stabilire, che non sarebbe però nè L'Aja nè Ginevra. Iv questa Conferenza il regime della Sarre sarebbe stabilito nei suoi tre aspetti, giuridico, politico ed economico, con il riconoscimento della èorranità tedesca. Dopo il pranzo offerto da Snowden, i delegati delle sei Potenze si sono riuniti per esaminare e risolvere possibilmente il contrasto. Per domattina è prevista una seduta delle tre Potenze occupanti e della Germania. Subito dopo si riunirebbe la Commissione politica. Stresemann ha preso l'iniziativa di questa convocazione, perchè desidera, secondo la logica dei suoi interessi, che siano risolti i problemi politici (sgombro e seppellimento della Commissione di constatazione) prima che, nella Commissione finanziaria, la Germania aderisca all'accordo fra i creditori. Se si arriverà ad una intesa, nel pomeriggio si avrà una seduta plenaria. Henderson darebbe lettura del suo rapporto sul problema dell'evacuazione. II drammatico dibattito La seduta dei « set », in cui fu deciso l'accordo, è di quelle che non potranno essere facilmente dimenticate; è una di quelle sedute che possono ben portare il grave attributo di « storiche ». Essa è durata 8 ore e mezza, dalle 17 aU'1.30 di notte; ma i nostri delegati, insieme con quelli francesi e belgi, erano sulla breccia dalle 15: 10 ore e mezza! Cerchiamo un poco di ricostruirla, questa seduta, giovandoci delle varie indiscrezioni. La seduta può dividersi in due parti : la prima, in cui i delegati erano presenti tutti nella stessa sala; la seconda quando si son divisi in due gruppi. La prima parte è stata tempesto sissima; la rottura sembrava questione di minuti. Del resto, le dichia razioni non facevano altro che accennare alla possibilità di evitare che l'opinione pubblica mondiale avesse una impressione troppo acuta del contrasto che spezzava i negoziati. Bisognava mitigare il cozzo; qualcu no si è riferito alla ripercussione sui cambi, argomento scottante fra i delegati inglesi. Stresemann è stato il più patetico ha parlato degli scopi della Confe renza, delle speranze che aveva suscitato e che stavano per essere travolte; la Germania, siccome non era direttamente responsabile, chiedeva che fossero mantenuti gli impegni assunti verso di lei a Ginevra il 16 settembre 1928. Briand ha risposto a Snowden, che si era mostrato ir¬ rdrdccsecesamsoromvrcrnilpcsrfatesmndrmdzHtupubfihthsmssttdsddn■<rrìsmspcnttpsdcvprfdp4ddpmddcddfanp«mndmcsSfscs ritato perchè nel secondo memorandum non si era fatto altro che esporre i punti di vista già a lui riferiti da Jaspar, e che si era meravigliato che per scrivere un documento da considerarsi già definito erano occorse quarantotto ore. Il Presidente del Consiglio francese avrebbe detto: — Il signor Snowden deve pensare che egli è solo, mentre noi siamo in parecchi. A buon intenditor poche parole. Quindi Briand ha indicato senza sottintesi che il responsabile della rottura è Snowden. Snowden si alza astioso: riafferma i precisi diritti del suo paese; vi è una questione di principio da riparare — egli dice — : la Francia ed il Belgio hanno parzialmente rimediato, ma vi è qualcuno che non si è ancora messo in regola. L'allusione all'Italia è evidente; il dott. Pirelli domanda subito la parola; il nostro delegalo non vuole che si lancino dei sospetti per aria; se l'Italia è la Potenza presa di mira, si sappia che a Parigi non si è fatto altro che riparare parzialmente alla ingiustizia subita nel passato dal nostro paese. Non vi è di mezzo alcuna questione di principio; non c'è nulla da rispettare, perchè, dal 1919 ad oggi, sul problema delle riparazioni vi sono siate continue modificazioni. La questione, più che di principio, è di quattrini. Briand e la parabola del cieco Snowden non risponde. La situazione sembra senza uscita; allora Henderson lancia la frase che costituirà la passerella : « Le vostre proposte sono l'ultima parola? ». Briand risponde dicendo che in un negoziato ambedue le parti debbono cercare di venirsi incontro; finora le Potenze del blocco latino hanno fatto dei passi per loro conto; come un cieco, il blocco dei tre ha camminato ora a destra ora a sinistra; ma adesso il cieco si è fermato, e ha intenzione di muoversi, se qualcuno l'aiuta a trovar la strada. Henderson rivolge la sua frase ut ttcialmente al Presidente della sedita, Jaspar: - Le vostre proposte sono l'ultima parola? — Il compilo di Jaspar è delicatissimo: il Presidente d?l Consiglio belga sottilizza nella risposta da dare, e conclude-. ■< Questa noi può esseie l'ultima pa rota, e voi stessi inglesi vi adopererete a eh» essa non sia l'ultima». « Aiutate il povero Snowden s Il ghiaccio è rotto. Dietro invito di ìaspar, gli inglesi vanno in una sala separata: egli farà da intermediaria. Bisoana tessere un elogio a Ìaspar: la sua abilità è slata preziosa: passando da una camera all'altra, con una nuova offerta e con un nuovo rifiuto egli ho sempre trova to il modo di non far tagliare i ponti. E' un mercato terribile, lungo, penoso. 28 milioni di marchi-oro, salgono a 36 t)> contribuiscono i 100 dell'accavallamento del Piano Young col Piano Dawes Briand, che è in vena, fa dello spirito : « Aiutate il povero Snowden — dice — egli muore di fame, si avvicina l'inverno, fa freddo, qualche quintale di carbone di più/ •.. Ma Snowden tenta l'estremo colpo-, da 36 milioni vuole arrivare a 40. Mostra il desiderio di vedere un delegato che finora aveva trattato direttamene, soli qualche problema particolare: il delegato si presenta, ma appena sulli porta Snowden gli domanda c bruciapelo: «Ho bisogno di altri quattro milioni ». E' la stoccata : ma l'altro freddamente rispon de : « E* una questione che riguar da il signor Jaspar ». La stoccata è fallita. Snowden ha tentato tutto anche egli deve essere esausto! La negoziazione segue il suo corso: la parola è agli esperti. Alfredo Signoretti «Accordo a sposo dalla Germania» Berlino, 23 notte. Accordo a spese della Germania, come volevasi dimostrare: auesta è la nota generale della stampa tedesca davanti al quadro Immediatamente mutato della situazione aU'AJa. • Contrariamente alle assicurazioni continuamente date durante le discussioni — note 11 Tag, nazionalista — Snowden ha poi finito per dichiarar•1. per conto suo. d'accordo che l'offerta dei quattro Stati all'Inghilterra vada calcolata a spese della Gennai.ia. I.a Germania paga tutto». La stessa Deutsche Tages Zeitung scrive : • E' In ripetizione dei metodi antichi, che dop- Locamo si dicevano sor- assali, secondi cui eli Alleati dispongono tra di loro degli oneri e dei sacrifici della Germania e ci invitano psnnscocYdspnncmYnglslmatscn » a i — a g i o poi cortesemente ad apporre la nostra firma ai documenti ». Identico giudizio recano tutti 1 giornali di destra e trapela pure in organi di sinistra, anche se in questi ultimi diverso siano l'atteggiamento e l'aspettativa per quanto riguarda il decorso ulteriore degli avvenimenti e la opportunità o meno di accettare le condizioni ora aggiunte al Piano Young. Per questo riguardo tre tendenze si dellneanr nettamente in questa stampa: una prima tendenza, rappresentata dagli organi della destra nazionalista sostiene naturalmente la necessita assoluta del rifiuto categorico di ogni più o meno camuffato aumento degli oneri previsti dal Piano Young. t Ciò che si chlele alla Germania — scrive la Boersen Zeilunn — l. nò piti nè meno che il tentativo di farle pagare la maggior parte dell» spese dell'accordo, cioè le concessioni fatte all'Inghilterra, ed è chiaro che questo accordo escogitato alle sue spalle t per noi inaccettabile ». E la \achtausuabe : « La delegazione tedesca se non re spinge il Piano Young a con esso il compromesso nuovissimo degli Stati creditori, sempo mantenendo le sue richieste politiche, se ne tornerà a Berlino con una bella sconfitta «. La Deutsche Tages Zeitung cosi scrive : • Se subiamo questa richiesta, la Pelegazione tedesca se ne tornerà con un controllo sulla Renania illimiiuto, uol Piano Young carico ancora di sor i.rese e con nuovi oneri e pagamenti per lo sgombri- già più volte panalo e con termini di sgombro non del tutto chiari, e. indubbiamente chissà quanto lontani, e poi senza il regolamento della Sarre Potrebbe il Coverno tedesco sopravvivere a un insuccesso di tale sorta? • Trattar» prima di pronunciarsi Uba seconda tesi che e rappresento la da giornali ugualmente di destra, ma della destra pili moderata, e che è anche condivisa da organi di sinistra tra I più equilibrati e responsabili, sostiene la necessità di trattare prima di pronunziarsi, di fare dipendere, cioè, l'accettazione o meno di queste nuove condizioni, come già di quelle del Piano Young. dalla accettazione o meno del tini politici a cut la Germania aspira, cioè lo sgombro della Renania e la restituzione della Sarre Secondo quest'i test, non c'è alcun bisogno di dire subito un si. o un no a queste nuov* richieste: bisogna, invece, discutere «Occorra immediatamente — scrive la Deutsche Allaemeine Zeitung - ri stabilire la connessione, in queste ultime settimane assai scossa, tra le questioni politiche e quelle finanzia ne cioè fai dipendere !' accettazione della Germani» dalla soddisfazione dei desiderati politici tedeschi. Naturalmente - nota il giornale - ciò prer, derà altri giornate di discussione. Ma se per tre settimane ha potuto esistere una crisi Snowden - e notare che per l'Inghilterra si trattava di cose di nessuna importanza mentre per noi si tratta dì questioni di vita o di mor te - vi potrà essere per un palo di giorni uni crisi tedesca .. Una terza tesi, o, meglio, un terzo atteggiamene psicologico, è rappresentalo da; giornali della social-demo crazla eh" si mostrano fin da ora pron ti senz'altro a., accettare il compramesso dell'accordo La socialdemocrazia par l'accettazione L'accordo scrive sintomatica mente 11 Vorwaerts - è da considerar «i provvisori i unicamente perchè la Delegazione tedesca non vi ha ancora dato U sur assenso: assenso che sarà l'ito, sia pme con la riserva di un soddisfacente regolamento del problema dello sgombre, immediatamente • E cosi commenta entrando in merito più a fondo: • Il consenso tedesco è necessario ner due punti soprattutto, del compromesse alleato: ic riguardo, cioè, ala rinunzia alle eccedenze del trecento millori degli ultimi cinque me =! del Piano Dawes e in riguardo all'aumento della parte non protetto che nel prossimo mese non «scenderà a 92 milioni. Ore - scrive testualmente U giomal- - sarebbe un cullare ■opinione pubblica tedesca in Ulusloil tentar1 di porre In dubbio 11 fatto che 1! consenso di principio tedesco •5aiià giornale quindi si addentra nel mettere In evidenza i lati buoni del compromesso per denicotinizzarlo il più possibile agli occhi dei suol lettori dicendo che. in sostanza, alla Germania non si chiede nessun aumento delle annualità del Piano Young. La si prega soltanto di acconsentire per i prossimi venti anni a che la somma, per la qualb la Germania formalmen te non può chiedere una moratoria, e cioè la part» non protetto, venga aumentata da 600 a 709 milioni di marchi- ma per contro, però, questa somma viene nei successivi anni compensata da corrispettive riduzioni. Del resto - concluda - queste concessioni sono puramente formali e la sola cosa politicamente Interessante 6 che ne prossimi dieci anni gli oneri ted-chi saranno ridotti a circa 1700 milioni 0. P. fdvsimscL* accordo italo = Inglese per il carbone Parigi, 28 notte. L'inviato speciale del Petit Parlsten all'Aja apprende che il ministro del Commercio brittanico William Graham e il detlegato italiano Pirelli hanno.concluso nel pomeriggio un accordo che fissa al 15 novembre prossimo la data in cui entrerà in vigore l'accordo intervenuto sulte prestazioni in atura e al termini del quale il Governo di Roma si impegna ad importare annualmente per le ferrovie dello Stato un milione di tonnellate di carbone inglese. Prima del 15 novembre, l'amministrazione delle ferrovie italiane dovrà stabilire a Cardif un ufficio centralizzatore del carboni britannici.