Le previsioni degli affari
Le previsioni degli affari Le previsioni degli affari E' una vecchio ambizione della statistica quella di poter riuscire a costruire un metodo capace di pronosticare l'andamento dei cicli economici, di predire ora l'avvicinarsi di una crisi, ora l'approssimarsi di una fase di ripresa, ora il ribasso o l'aumento dei prezzi o dei titoli, e cosi via. In questi ultimi anni molto si è latto, specialmente in America, per istituire regolari servizi di previsioni economiche. Agenzie, Banche, Università si sono messe in gara per costruire serie di indici annunziatori e barometri economici, che vengono comunicati in forma facile e_ chiara ogni mese al pubblico e in particolare agli uomini di affari, che li seguono con vivo interesse e li tengono in seria considerazione. I sistemi sui quali si basano le varie costruzioni di barometri economici sono diversi, ma il più conosciuto e il meglio reputato è quello seguito dall'Università Harvard, la quale formula da varii anni le sue previsioni sulla scorta di tre curve particolari, elaborate sotto la direzione del prof. Persons, che è uno specialista In questa materia. Il sistema Harvard è fondato sulla constatazione che solitamente la curva dell'andamento dei titoli industriali (chiamata speculation) precede quella dell'andamento dei prezzi delle merci (chiamata business, affari) e questa precede quella del prezzo del danaro (chiamata money, danaro). Cosi, per esempio, quando l'indice dei titoli industriali tende a salire, dovremmo attenderci di lì a qualche mese un rialzo dei prezzi delle merci, e dopo qualche mese di tale rialzo dei prezzi, dovrebbe verificarsi un rincaro del saggio di sconto, mentre quando questo ribassa è segno che un rialzo dei corsi dei titoli non dovrebbe essere lontano. E' stato pure osservato che il movimento della prima curva {spe.cula.llon) si propajra a quello rìel!a seconda (business) 1n un tempo che va, il più delle volte, da sei a otto mesi, e che il ritardo fra la seconda e la terza curva (money) è, per lo più. da quattro a sci mesi, allorché passano irla sei a dodici mesi prima che il movimento della terza curva si ripercuota sul movimento della prima, cioè sui titoli. E' da notare che la successione Belle tre curve di Harvard non è ricavata da una concezione scientifica dei cicli economici, vale a dire da un vero rapporto di causalità ira il movimento di una curva e quello dell'altra, ma le curve stesse traggono la loro orinine soltanto Ball'osservazione condotta per un lungo periodo di tempo; non ci troviamo quindi in cospetto di un sistema teorico di previsioni, ma bensì di un sistema empirico. Questo ingegnoso sistema di curve ha permesso, di preannunziare con circa sei mesi di anticipo la crisi iniziatasi negli Stali Uniti nell'aprile del 1920, e di predire la ripresa del 1922, la ricaduta del l!)2;i e il miglioramento nel 1024 e nel 1925. Ma dopo questa data la successione delle tre curve non è più stata conforme allo schema sopra descritto. E infatti la curva dpi prezzi per tutto il 1026, per il 1927 e per parte del 1928 è continuata a diminuire, ed anche «a curva del saggio di sconto ha segnato la tendenza alla diminuzione lungo il 1926 e il 1927, mentre l'indice dei titoli dall'aprile del 1926 procede, quasi senza soste, nella corsa al rialzo, contràriamente al meccanismo del sistema Harvard, secondo il quale l'andamento dell'indice dei titoli, in questo caso il rialzo, dovrebbe provocare prima il rialzo dei prezzi e poi quello del saggio di sconto. Se questo sistema, che è il più diffuso e quello maggiormente considerato, che è dovuto al gabinetto di economia di una delle migliori Università degli Stati Uniti e che costituisce il meglio che professori e specialisti del valore del Persons siano stati capaci di ideare e attuare, che dire di altri sistemi, come quelli del Karsten, del Working, dello Snyder, del Fisher, ecc. ? La conclusione è che in questo campo rosta ancora molto da fare, che siamo ai primi tentativi, e che dobbiamo a adare molto cauti nel formulare previsioni e nell' accogliere quelle che ci vengono presentate. Questo senso di misura, di ponderatezza e di scrupolo scientifico sono prevalsi sinora in Italia, dove lo studio degli indici economici e quello delle relazioni tra gli indici stessi sono stati molto curati e diffusi, ma dove non s'è avuto la pretesa di offrire al pubblico un vero sistema di previsioni. Abbiamo, infatti, l'opera magistrale del prof.re Mortora, la quale si limita prudentemente a offirci al principio dell'anno le prospettive — si badi bene, non previsioni -— per l'anno nuovo, sulla produzione, sul consumo e sui prezzi di alcune principali materie prime e prodotti agricoli. Ahbiamo ancora la pubblicazione trimestrale, diretta dal prof. Gini, che contiene quasi 200 serie di indici economici e finanziari, e infine abbiamo una pubblicazione recentissima, dovuta iall'Agenzia Volta e che esce ogni mese, ricca di dati e di nitidi diagrammi molto interessanti ed istruttivi per chi voglia conoscere l'andamento della situazione economica e voglia scrutare quale potrà essere il futuro andamento di questa o quella curva. Questa pubblicazione è a ita molto in li.... nel titolo sotto il quale è uscita; « Barometro economico ». Forse 11 titolo costituirà una mèta, ma intanto il prof. Colombo, che dirige la nuova pubblicazione con competenza e amore, non si è lasciato trascinare dall'esempio americano, e, per quanto sollecitato da più parti, si e attenuto anche Ini al concetto espresso dal prof.re Gini. quando ha iniziato la sua. pubblicazione, trimestrale degli indici eco¬ musq nomici. Il Gini riassumeva in questi termini il suo pensiero a proposito: « Sentiamo tutta la suggestione di simili previsioni del futuro andamento della situazione economica, ma riconosciamo di non potere ricavarle con sufflcente sicurezza prima che l'economia italiana abbia per un periodo abbastanza lungo presentato quelle condizioni di relativa stabilità e di autonomia necessarie per un'indagine di Iole natura ». E' questa, senza dubbio, la conclusione più seria e più saggia, alla quale dobbiamo attenerci ancora per lungo tempo, prima di potere tentare anche in Italia l'organizzazione di un compiuto servizio di previsioni degli affari. Intanto si deve persistere, come fa l'Istituto centrale di statistica, a raccogliere, ordinare p vagliare il maggior numero di dati statistici sui varii aspetti della vita economica. Soltanto quando avremo dati statistici sicuri per una lunga serie di anni, e quando questi dati — come si verifica da un paio d'anni in qua — non saranno più alterati da fenomeni eccezionali, come la guerra, la svalutazione e la rivalutazione della moneta, potremo pensare al servizio delle previsioni. Questo servizio sarà molto utile certamente, e deve costituire sin da ora una mèta nelle raccolte di dati statistici e degli studi sulla semiologia economica e sui cicli economici. Le previsioni nel campo degli affari costituiscono una necessità pratica, alla quale, d'altra parte, qualunque commerciante, industriale o banchiere o agricoltore cerca di sopperire a seconda della sua competenza e del suo campo visivo. E riescono negli affari coloro che nelle previsioni falliscono il più raramente possibile. Questa abilità particolare di uomini esperti sarà sempre, del resto, quella predominante in questo campo, perchè nessun sistema meccanico di previsioni potrà mai bastare da solo allo scopo. Un sistema di previsioni costituirà un (strumento utilissimo, come lo sono il termometro e il barometro, ma occorrerà sempre un economista ben preparato e occorrerà un uomo d'affari colto e avveduto per interpretare, valutare e scrutare le segnalazioni dei barometri economici e trarre da esse le conclusioni e i giudizi definitivi, così come occorre il medico per le prognosi dei mali p occorre il meteorologo per i presagi del tempo. G. Tagliacarne.
Persone citate: Fisher, Gini, Persons, Snyder, Working
Luoghi citati: America, Italia, Stali Uniti, Stati Uniti
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