Il lago fra i monti di Marziano Bernardi

Il lago fra i monti Il lago fra i monti MI SU RINA, agosto. MTout en Mnanl, come dicono I tran- cesi, per Cortina dalla' parte di Mira-|smonti, ho scorto su una casetta rossa,,lsolitaria e civettuola nel prato verde, una tabella: «Mostra di Pittura», e accanto un'altra scritta: « Casa in ven dita ». D'intorno, manco a farlo appo- &1a. H vuoto da non trovarci anima viva a &Paro di fucile- Tanta malinco- "!?. m'haB dat° *aesl? p&T°le (del'a Pittura da vendere e da vedere anche Dio benedetto!), e quest'offerta Sei muri e delle tele tutt'insieme, del corpo che chiede pane e il resto e dello spirito che chiede sogni soltanto, della realtà triste e dell'illusione ancora tenace, che son fuggito via in piazza Roma a prenotare un posto pel Giro di Monte Cristallo, una delle dieci gite che uno stormo d'autovetture compie giornalmente — come dice il prospetto dell'Impresa — « attraverso l'incantevole regione delle Dolomiti ». Approvo l'aggettivo: non c'è nuLla di esagerato. E Invito chi.ne ha voglia a venire con me. < London lo Cortina d'Ampezzo > Con quelle sue aquile bronzee in cima all'obelisco di pietra, il bel monumento al generale Cantore, l'eroe delle Tofane, pare si slanci su in alto ad indicare la strada pel Passo Tre Croci: accenna dunque ancora e sempre a qualcosa di alto codesto nome, codesta memoria sacra? E docile la macchina morde la ripida salita bianca snodantesl a serpente fra pascoli, pini, villette e baite mentre giù ln fondo l'immenso anfiteatro di Cortina, coppa verdissima di serenità, s'allarga man mano che si sale, col candido paese adagiato sulle due rive del Boite cenilo, lo svelto campanile miracolosamente immune dopo tanto infuriar di grana te, le masse imponenti dei grandi al berght sul limite delle foreste cupe, e mentre invece, a destra e a sinistra, 1 picchi del Sorapis e del Cristallo cominciano a mostrarsi in tutta la loro feroce potenza, fantastici ruderi di gigantesche torri abitate da titani, truci scheggioni l'un l'altro appoggiati per salvarsi dalla ruina enorme che diresti ad ogni Istante incombere sulla vallata lucente di gioia e di freschezza. Sopra è un trionfar di sole a torrenti per l'azzurro, un. variar di nubi che ora stendono sulla nostra corsa una fredda ombra di silenzio ed ora ci fan risorgere nel tepore d'una smagliante chiarezza, che s'addensano contee guglie e baluardi fino a fasciarli e a sommergerli, poi ondeggiano e sostano nelle formidabili crepe, quindi si sciolgono al contatto caldo e via dileguano ap pena lasciando sulla roccia rossa il ri cordo d'una nebbia lieve, quasi dolce carezza di mano morbida. Ah. no: qui la montagna non dà più l'impressione d'esser fìnta, come scrivevo l'altro giorno ; qui lo scenografo ha fatto la valigia ed è disceso in basso dai villeggianti di Cortina a svagarne gli ozi insieme con la radio, il jazz e i Cosacchi del Don che la sera cantano e danzano in non so quale music-hall. Continua, è vero, su e giù per la strada magnificamente levigata il passaggio Incessante e assordante — urli di claxons e stridere di freni — d'automobili d'ogni nazione, ma tratto tratto uno sbuffo d'aria vivida ci avverte .che si sta salendo verso 1 duemila metri, nei domimi della solitudine vera e della quiete perfetta, lungi dalla palude umana ove non si concepisce vita senza chiasso di suoni e di parole. Ora la prateria è cessata per far luo go ad un rado bosco di larici, elegante e netto come un parco, tutto (raspa renze di verdi e di luci; alla spalle, contro il cielo turchino, le Tofane, il Becco di Mezzodì e lontano lontano il Pelmo frangiato; e a uno svolto Im provviso ecco un gruppo di giovani atleti che balzano in piedi salutandoci a braccio teso: son venuti a bagnarsi in un laghetto color d'opale qui tra 1 pini, e 1 corpi seminudi adesso brìi lano al sole con riflessi di rame ; accanto a me una bionda tedesca fissa con grata meraviglia quei gagliardi muscoli italiani, ma non ha il tempo di seguirli con gli occhi che a un'altra svolta, semi rovesciata nel prato, una torpedo ci appare col cofano sconrruas sato e le ruote anteroiri sgangherate Istintivamente, con quell'avida curiosi tà sanguinarla pronta poi a tramutarsi in orrore, cerchiamo con lo sguardo sul terreno più eloquenti segni di caia strofe. Niente paura: il cozzo — c spiega il conduttore — è avvenuto senza vittime tre giorni fa, con lo stupendo autobus della c The Do¬ ggpm Momite Motorway », ora fermo ali l Passo Tre Croci, dato che una cau- hsa per danni è in corso. «The Do- clomite Motorway»? Sissignore, per- ccile — tanto per farsi un'idea di come gl'inglesi sanno apprezzare le bellezze italiane — è bene sapere che ogni otto giorni, fra luglio e settembre, parte da Londra un autobus espresso — una vera casa ambulante capace di trenta persone — per Cortina, attraverso la Manica, la Francia e la Svizzera. «London to Cortina d'Ampezzo» sta scritto sulla carrozzeria di questo perfetto strumento turistico. C'è da Imparare qualcosa, nevveroT Il lago degli amori Uno scrollo leggero del nostro torpedone, una breve corsa in piano, la valle dell'Anssiei che in faccia s'apre come un baratro di tenebra con le Cime Cadin che ergono le loro vette bizzarre, tre esili crocifissi cadorinl sn un pogigetto, e a destra, sorto di colpo, un grande albergo coi soliti ombrelloni variopinti. E' l'ora della siesta, e un centinaio di villeggianti, dal piazzale recinto di larici e dalla veranda vetrata, ci guarda con benigna compassione. Siamo a Passo Tre Croci. Un caffè (del resto eccellente) ml richiama al prezzi dell'inflazione cartacea. Dunque ora si sta per scendere verso il lago, lago famoso negli annali romantici almeno quanto quello del Bourget. verso 11 lago letterario per eccellenza, inizio, chiusa, centro d'Infinite vicende d'amore narrate, quelle vicende cosi belle a leggersi e cosi dolorose a viversi, sulle quali noi, malati di letteratura, inconsciamente ci plasmiamo spremendone ricordi, sensazioni, mistero, come se la nostra realtà, ahimè, avesse bisogno di unzioni altrui per acuire spasimi, per accentuare gioie •per fare anche più tristi le delusioni per rendere anche più amari 1 rimpianti della felicità perduta. Ombra di Lamartine, spirito poetico crepuscolare e lacustre, non vaghi tu forse Inquieta per questi silenzi sospesi fra cime di rute, nere foreste, immobili abissi? Non ti culli tu forse, a sera, al suono delle mandre disseminate pei pascoli e non risorgi col pieno della tua anima d'antico amatore cavaliere quando queste vette s'accendono nell'alba col colori del sacro fuoco del GralT Romanticismo, amori, poesia, sussurro d'avventure vaghe, si; ma questi silenzi, appunto, e quest'albe e questi tramonti, furon per mesi e mesi cornice superba di ben altro dramma. Anche più solenne e quasi mitica appare la fatalità della guerra quando essa si svolge in luoghi le cento volte descritti come asili di pace, donde mossero e dove approdarono vicende del sentimento, dove la contemplazione stessa della bellezza sembra talvolta salire al palpito dell'opera d'erte. Ecco qui, presso la strada, subito sotto Passo Tre Croci, la realtà dura ed eroica fra tanto fluttuare di molli fantasie: due piattaforme ln cemento armato per mortai, ancora perfette; si è fatto bene a lasciarle, perchè hanno una storia: di qui le nostre artiglierie battevano la zona di Dobbiaco. E fu un duello di giganti: alla rovina compiuta dai nostri, rispose la rappresaglia austriaca con le batterie annidate fra 1 pini della gola di Cartonin e servite dalla ferrovia, che scagliarono un uragano di ferro su cortina, al di sopra di Monte Cristallo: le case ampezzane ardevano come torce, intere foreste di larici sparivano sotto la raffica. Ma dai dossi erbosi di Monte Piana, che ancora adesso si vede solcato di strade militari e crivellato di caverne e segnato da trincee e sparso di fuciliere per tiratori scelti, l nostri osservatori scorgevano gli enormi proietti viaggianti pel cielo con trago re di locomotive, e individuarono la origine della distruzione.. Allora fu un'altra valanga metallica a lacerare l'aria: schiantati da un fuoco implacabile, 1 mortai avversarli tacquero. Chi oggi passa per Carbonili, crede di attraversare un parco o un giardino. Civettuoli, eleganti, i due alberghi di questo paradiso di quiete si mostrano tra il verde; la Crocia Rossa domina la valle fonda con le sue balze vertigi nose, e in faccia, che il sole li accende di quel fulgore caldo e cupo proprio} delle Dolomiti, stanno i denti aguzzi dei Cadinl. Poi che gran svago non c'è fuor delle passeggiate attraverso le stupende pinete, si gioca molto a tennis..., oppure si va a Cimabanche, verso il Lago Bianco, a vedere il piccolo Cimitero di guerra. Tre o quattrocento croci, bianche, sottili, nitide, ai- mldMpCgLerte ineate come soldati in rango. Molte hanno un nome e una data; molte dicono solo che qui è sepolto un uomo, caduto per il suo Paese Fratelli? Ne- mici? Dormono insieme; e gli odii del a vita svaniscono nel grande mistero della morte. S'erge in un angolo la Mezzaluna, accanto all'Insegna di Cristo. Pace anche a voi, soldati d'Oriente, venuti da tanto lontano, peT morire fra queste montagne! Misurine approssima, mentre sempre più selvaggi si fanno i picchi del Cristallo, mentre alle spalle biancheggia 11 ghiacciaio del Sorapis. Ora l'automobile corre fra alte siepi di fiori spigati, chp Invadono la pineta, occheggiano rosai fra la brughiera e le rocce. L'aria è piena di profumi: sono gli epilebi delle mie valli di Piemonte. Mi dice il conduttore che prima del '15, qui, non se n'eran mai visti e crebbero tosto dove più mosso fu 11 terreno dai lavori della guerra, o sconvolto dalle granate. Chi porth il seme? Oliate alpino reco da lungi 11 flore donato da una mano amata, per fecondare una terra sconosciuta e percossa? Forse è soltanto fantasia. F.pnnre. mi place pensare a questa fioritura leggiadra sorta sul luoghi appunto della distrazione, simbolo quasi della eterna vita, che si rinnova e promette il bene là dove fu tanto male e dona il sorriso, perchè si dimentichi 11 pianto. Tutta la pace del mondo Ma ecco la visione. Rivivo un mio, oppure un altrui romanzo? Il lago è immobile, plumbeo, che la nuvolaglia grigia ha nascosto il sole. Rade barche solcano la lama d'acciaio dell'acqua sulle cui rive scendono fitti gli abeti. A tratti una bava di vento freddo increspa la superfìcie. Le masse degli alberghi sorgono imponenti, le Tre Cime di Lavaredo vegliano come giganti placidi. Ascolto: uno scampanio incessante viene da ln mezzo ai pini : sono le. mandre ohe escono al pascolo. In file lunghe, tranquille, verso le praterie. Guardo: tutt'intomo strade, e sulle strade macchine e macchine che vanno, vengono, sostano; ma è strano: non sembrano turbare il silenzio, tanto è alta, solenne, epica questa pace che ml prende e soggioga al pari d'una favola antica. Un'indifferenza enorme circonda la gente di quassù, gli ospiti di Misurina,. e ne regola gli atti, ne atteggia 1 volti. Ciascuno si muove indipendente dagli altri. Forse che il luogo ha domato anche 1 pensieri? Non c'è più nulla che paia offesa, nemmeno il bazar con le pilli di camoscio in vista, con le scritto Kodak, Mosaici, Filigrane, Ricordi di Misurina. A Cortina m'irriterebbero: qui il nume Indigeno è più forte di tutto. Scendo dall'autobus, m'incammino adagio per un sentiero che costeggia la riva. Pochi passi: e la solitudine incombe; pochi passi ancora: e la ma linconia regna. Ah dunque siamo tan to fragili da non poterci porre a tu per tu con noi stessi? Perchè queste tre pallide fanciulle inglesi appoggiate al parapetto del ponte, che guardano lontano verso la Creda liscia percossa di sbieco da un fascio di sole, m'empiono 11 cuore d'una specie di tenerezza? Sono tre ignote che non incontrerò ma', più ; ma sento che se in questo momento una d'esSe s'accorgesse che esisto, tutta la pace del mondo mi scendereb be nell'anima. Insidia letteraria del la go? Chiamatela come volete. L'acqua cupa continua a rabbrividire: è strano che si osi immergervi il remo. Ma qualche cosa che sembra un tre mito passa nell'aria; mentre pinete e pascoli intorno intomo sono nell'ombra, proprio di sopra al lago s'è aperto tira le nubi un occhio d'azzurro, e il lago ricambia al cielo la sua serenità. Tutto allora si desta. Nuove barche si staccano dalle sponde, i claxons delle automobili rifanno udire i loro urli, il canto dal campanacci s'accentua, le Dolomiti dell'anfiteatro ardono nel sole, ossequienti ai precetti della guida turistica. Ancora un Istante di contemplazione; poi volto le spalle alle mie inglesine, e poiché ti mestiere, ahimè m'insegue di pensiero in pensier, di monte in monte, lentamente m'avvio verso un caffè — e adesso, davanti a un bicchiere di birra e all'acqua tre mula del lago romantico, Stendhal in diciottesimo, son qui che abbozzo questo articolo. Marziano Bernardi.

Persone citate: Bourget, Cadin, Cantore, London, Mezzaluna, Paese Fratelli