Come lo "Zeppelin" ha raggiunto Tokio

Come lo "Zeppelin" ha raggiunto Tokio Come lo "Zeppelin" ha raggiunto Tokio Lo spaventoso squallore della «Tundra» Il sole di mezzanotte sulla fore* sta vergine siberiana Una notte paurosa: tempesta in vista •• Il paradiso delie isole giapponesi Il giubilo di Tokio Oggi visita all'Imperatore (Per radio dal nostro inviato a bordo del dirigibile) Tokio, 20 notte. Sono io vittima di qualche inganno di magia, o un sogrw confuso si fa giuoco di me? E' proprio vero die quattro giorni fa appena, io mi trovavo sulle rive del lago di Costanza e che un'ala miracolosa mi ha, per vie portentose attraverso Varia, trasportato qui? Ed è proprio vero che la terra che calpesto sotto i piedi è terra giapponese? E' vero. Questo viaggio non è stato una favola. E io vi ho preso parte. Su molte delle cose che ho visto e di cui sono stalo parte, ho riferito per via radio. Della infinita quantità di tutte quelle altre di cui non ho potuto riferire, mi piace mandarvi, a mo' di complemento, qualche notizia. La « Tundra » e la « Taiga » Dopo i giganteschi incendi dei boschi della Siberia, che per cento chilometri ci accompagnarono con bandiere di fiamme grigio-rosse e immense nuvole di fumo, l'inferno della tundra è siato la seconda grande vicenda. Ora per ora, una giornata intera, fino a notte avanzata, in serie infinita erano paludi senza fine, che si estendevano a perdila d'occhio fino all'orizzonte. Torbidi stagni nei quali, a migliaia, si rispecchiavano le stelle del firmamento. Se fosse stato qui necessario un atterraggio di fortuna, la nave con tutto quello che portava avrebbe dovuto lentamente, fatalmente affondare nella melma. Ma il Conte Zeppelin, radio samenle illuminato, portava via con sicurezza e tranquillità i suoi sessantatre uomini sopra l'abisso sinistro. E poi la taiga, ignoto paese, forse non mai toccato da piede umano: la foresta vergine siberiana con le sue ondulazioni, con i suoi boschi dila niati dalle tempeste che sono come una cancrenosa piaga di lebbra sul corpo della terra. Calve montagne, a tavoliere nello sfondo, si appres sano a noi. per il cielo, coperte da nuvole e frammentate dalla nebbia, mentre il vento sibila intorno alla nave. Il nostro bel Conte Zeppelin scricchiolava e beccheggiava, ma con immutata costanza le eliche ghermivano l'aria e ci portavano via, di là dalla taiga deserta. Vedemmo, una volta, due tende a lakut mezzo sprofondate nella sabbia e davanti un puntino, un uomo evidentemente, avvolto in una giacca di tela. Immobile, rimase rannicchiato finché noi potemmo fissarlo nei tondi dei nostri cannocchiali. Questa terra è tagliuzzata da cento vie di acqua. Gli alberi della taiga sono magri e irti: abeti e anche fag gi e betulle. Una volta slavo col dottor Eckener, alla grande finestra della navicella di comando. C'era un cielo di fiamma. Il sole di mezzanotte gettava i suoi deboli raggi sulla scura taiga e tramezzo vi luccicava una irreale luna piena, giallo-ver dognola. Parve una visione della storia della creazione. Tornammo nel salotto contenti di rimanere uomini, dopo un tale spettacolo originario. I compagni di viaggio li mio vicino di casa è il colonnello svizzero Iselin. Il vecchio ufficiale di Stato Maggiore è chino come quasi sempre sulle carte geografiche e vi segna i suoi appunti con matita bleu e rossa. Egli è sempre attivo, entusiasta e gioviale. Mi dichiara che non fa questo viaggio come esperto, come stratega o come geo grafo, ma come uomo, per arricchire la sua vita interiore. Ecco, più in là, il nostro esploratore polare Wil kins. Egli lavora di notte e prende sempre appunti. Il gior.no dormicchia. I colleghi della stampa di Hearsl non si vedono. Sono seduti a battere a macchina. Essi vogliono cablare da Tokio almeno seimila parole. I giapponesi, più si avvicinano al loro Paese e più accanitamente radiotelegrafano, affiliti quando ver qualche motivo t loro telegrammi non possono essere subito inoltrati e raggianti quando Eckener va loro in aiuto. Lady Drummond, grande signora in ogni situazione, si diverte un mondo con le diverse originali personalità che sono a bordo. Notte tempestosa Nella notte dal 18 al 19 il tempo pareva volesse prepararci qualche brutto scherzo prima dell'arrivo. Quella notte il nostro meteorologo, l'amburgliese signor Seilkoph, fu più volte tirato fuori dal suo letto Si passò qualche momento brutto. La radio si interruppe. Non si ebbero più segnalazioni meteorologiche Per giunta si avvicinavano minacciose le montagne di Stanowoj. Fu quella sera, merito del geniale istinto di Eckener e della abilità del suoi ufficiali se si trovò la via di uscito e'dì salvezza da tutti i pericoli, e se ben presto potemmo raggiungere il mare. Sopraggiunse una notte di tempesta. Il mattino, all'alba, vedemmo a un tratto emergere dalle spumeggianti onde verde-bleu la verde costa dell'isola di lesso. I resti di un tifone che era passalo cacciarono davanti a noi le ultime nuvole buie e un benevolo sole splendeva sopra II paradiso delle isole giapponesi. Con la rapidità del lampo passiamo sopra il paese. Numerose fattorie coperte da tetti di canna, meticolosamente e nitidamente disegnati nel paesaggio, fiancheggiano qua e là, da vicino, i lunghi traiti di ferrovia. I tetti, come bianche tele quadrate disposte irregolarmente, carezzano l'agghindato paese. Uno dei nostri giapponesi a bordo è stato negli ultimi tre anni senza interruzione a Berlino e ora, profondamente commosso, esulta rivedendo la sua patria. L'arrivo a Tokio Dalle tre del pomeriggio in poi ci ronzano intorno aeroplani. Sempre più fitta si va facendo la ghirlanda delle piccole città che come quartie ri di ville segnano tutta la bianca spiaggia sabbiosa. Alle cinque del pomeriggio (ora giapponese) siamo sopra Tokio. Enormi masse di uomini corrono in ogni senso come formiche. A lokohama, lo stesso quadro. Qua come là, grandi piazze e minuscole case recano ancora le tracce dell'ultima catastrofe telluri- gdcptdnzcmsddPfsglemdlccpca. Prima che atterriamo e pive unaincalcolabile folla ci accolga col suo e e - giubilo senza pari, Eckener mi grida ancora: « Lunghezza totale, diecimilanove centoventi chilometrili. La prima tappa dello storico volo intorno al mondo era compiuta. Tokio festeggia ora gli aeronauti del giro del mondo. Per quattro ginrni fu intorno a noi il qrande silenzio dell'etere. L'orecchio nostro percepì soltanto l'isocrono ansito dei m.oto-.i ed il rombo delle eliche. Ora siamo circondati di nuovo dal brusio del mondo poco varia la sinfonia, delle grandi città internazionali, da Paese a Paese nel mondo, il motivo fondamentale di tale sinfonia è lo st-sso anche nel ritmo della capitale giapponese, ma l'entusiasmo,còl quale siamo stati ricevuti all'atterraggio ebbe una tonalità più'alta — Era come ci gridassero incontro il loro giubilo infiniti cori di osannanti voci di bimbi. Come suonano magnifiche le vo:i di una lingua straniera, le cui parole non comprendiamo, ma che sappiamo essere parole di simpatia e di gioia! Tutta Tokio festeggia il nostro arrivo. Siamo diventati il centro di una grande festa popolare. Nelle masse agitai, si mescolano abitanti di altre città, i marinai che vengono anche da porti lontani, accorsi soltanto per vederci. In un meraviglioso parrò, oggi diecine e diecine di migliaia di uomini ci circondavano agitando migliaia di bandiere nerorosso-oro. Ospiti della colonia tedesca Sotto la bandiera nero-rosso-oro siamo stati anche oggi ospiti della colonia tedesca. Al pranzo di gala di ieri sera, il dottor Eckener ringraziò i ministri giapponesi per le cordiali parole di saluto e per le accoglienze ospitali a cui siamo stati fatti segno in Giappone. Egli annunciò che questo suo viaggio mondiale è l'ultimo che egli fa col Conte Zeppelin. In avvenire saranno altri dirigibili che serviranno a questo sco po. Egli ha espresso la sua gioia per la comprensione che la sua impresa ed i suoi- piani trovano nel Giappone. L'amicizia delle due nazioni, Giappone e Germania, egli ha detto, è stala suggellala e fortificata da questa visita del dirigibile nella capitale del Giappone. Ha aggiunto che la sua più profonda convinzione è che soprattutto la navigazione ae rea, mezzo principe delle comunicazioni future, sarà chiamata ad avvicinare i popoli. Nello stesso senso aveva prima preso la parola il Ministro delle Comunicazioni giapponese. Dopo il pranzo ai gala abbiami assistito ad una rappresentazione di a\gala al teatro. Domani, vedremo oi l'Imperatore del Paese del Sol Le vante; ciò significa uno straordinario onore per Eckener e per la Germania, perché l'Imperatore non è uso a mostrarsi. Max Geisenheyner Copyright by ■ Frankfurter Zeltung . ani King Ft.-unrt't Camp. New YorU. Copyright per l'Italia della •Stampa» ogni riproduzione, anche parziale, assolutameli!» vietata. o a a e i e a l a a a o e a i i Entusiastici festeggiamenti. Berlino, 20 notte. Da Tokio arrivano telegrammi che descrivono gli entusiastici festeggiameati che colà si stanno facendo a, Ecjtener e al suo equipaggio. Si WatftT'dr feste- ti elle ■noatt ! giornali " giapponesi dicono che mai simili aòno state fatte per ospiti stranieri. Dal pòpolo ai Governo all'Imperatore tutti vi prendono parte. Ricevimenti di ministri, cortei di gioventù e di studenti, scambi di discórsi, colazioni e banchetti. Stamane Eckener e i suoi sono stati svegliati all'albergo e condotti solennemente davanti al celebre grande portale principale del palazzo imperiale, dove un reparto del corpo della gioventù giapponese li salutò con l'inno nazionale tedesco, cantando poi l'inno giapponese. I capi del corpo giovanile pronunziarono dei discorsi a cui Eckener ha risposto ringraziando. Quindi Eckener e i suoi sono stati ricevuti dal Ministro delle Comunicazioni, Koizuinis. Ha poi avuto luogo una colazione di gala data dal giornale di Tokio, Asaki, con la presenza delle autorità. Stasera colossali banchetti. Domani Eckener e l'equigaggio saranno finalmente ricevuti dalla Città di Tokio nel fantastico parco Hibija. La giornata culminerà con il ricevimento e il the che il Mikado offrirà agli ospiti nel palazzo imperiale di Horaa. La stampa tedesca che continua ad esaltare col più vivo entusiasmo il successo del volo del » Conte Zeppelin » dà notizia che il prossimo anno sarà iniziata la costruzione di un nuovo più potente tipo di « Zeppelin », il quale, potendo consentire il trasporto di un più rilevante numero di passeggeri, permetterà anche maggiori utili. Sarà quindi in Germania, la quale si è anche dedicata alla costruzione degli aeroplani giganti, che sarà maggiormente accanita la gara fra il più leggero e il più pesante dell'aria per contendersi il primato nei trasporti aerei. Frattanto il dott. Schmidt, direttore della società « Zeppelin », ha lasciato oggi stesso Friedrichshafen per recarsi in America, ove, unita mente al dott. Eckener, condurrà le trattative con i capitalisti americani interessati per la costituzione di una potente società che si proporrebbe di assicurare, a mezzo delle aeronavi « Zeppelin » non solo un regolare collegamento aereo dell'Europa cos'America ma anche fra il Nord e il Sud America. Il capitale sarebbe pressoché interamente americano. La municipalità di Berlino ha annunciato poi di voler erigereall'aerodromo di Potsdam un pilone di ormeggio destinato fra l'altro a servire la linea aerea Berlino-Tokio. o e Giovedì partenza per Los Angeles Tokio, 20 notte. Il capitano Schiller, ufficiale di rotta del Conte Z'ppelm, in un'intervista accordata alla stampa locale ha confermato innanzi tutto l'annunzio dato stamane dal comandante Eckener che. cioè, la partenza dell'aeronave per la tappa successiva, avente per mèta Los Angeles, è definitivamente fissata'per giovedì mattina alle oro 4. Egli ha quindi soggiunto che se le condizioni atmosferiche saranno favorevoli, il Conte Zeppelin seguirà probabilmente una rotta diretto toccando San Francisco, altrimenti l'aeronave terrà una rotta più settentrionale sorvolando le isole Alatine e l'Alaska meridionale. \u. P.)»

Persone citate: Immobile, Lady Drummond, Max Geisenheyner, Schiller, Schmidt