Sulla via del sol levante

Sulla via del sol levante !; Il periplo dello «Zeppelin» Sulla via del sol levante (Per radio dal nostro inviato a bordo del dirigibile) Da bordo del u Conte Zeppelin » Mezzanotte dal 16 a! 17. — Gtd da ore e ore navighiamo sulle sleppe paludose della Siberia occidentale. Da dieci ore lo sguardo cerca invano un pulito dove passa riposarsi. Ma dove? Un sinistro primordiale paesaggio ghigna dal profondo. Chi si accinge a dipingere l'inferno? Qui il modello da mill'anni intatto e immutato. Nessuna fantasia, fosse anche la più sbrigliata, potrebbe da sè creare quadri come questo. Boschi che non sono più boschi, perchè in sè si sono inariditi e sprofondali: fiumi che non osano scorrere; laghi che non hanno vita, perchè la loro acqua non è acqua. E da per tutto niente altro che pozzanghere. Pozzanghere di tulle le misure: piccole e gigantesche. Hanno mai uomini messo il piede su questo suolo? Sul limaccioso immenso pantano si leva come uno spettro una luna giallorossa e su, in allo, nel cielo si avanza, grottesco capriccio dello spirito umano, una ntioe illuminata. A bordo splendono le luci, sfavillano i vini nei cristalli sonanti: si sta seduti a cena. 17 agosto,, ore 11. — Chi mi conosce da vicino sa che io non sono l'uomo più tranquillo di questo mondo. A tutti gli appuntamenti arrivo 0 troppo tardi 0 troppo presto. In tali casi non c'è scusa più semplice che quella dell'orologio che non va mai bene. Qui, a tordo, dove gli appuntamenti non sono necessari perchè si è sempre insieme, il mio orologio non va bene per davvero. Ma tutti gli orologi, da quando siamo in viaggio, non vanno bene. Ora essi sono già cinque ore indietro. A casa mia non comprenderci un simile parapiglia. Ma mi si è annunziato che il fatto sta in rapporto con il grado di latitudine che passiamo avanzando sulla via del sole levante. Ed ora sono tranquillo. Quando questa mattina abbiamo sorvola to il Jenissei abbiamo riveduto per la prima volta, dopo ventiquattro ore, un paese; la sua apparizione fu per i nostri occhi avidi di vita, come l'apparizione di un oasi per il viandante nel deserto. Peggio che il deserto sono le desolate e rocca priccianti steppe paludose che abbiamo lasciato dietro a noi. Il vasto deserto della tundra ha fatto ora il posto alla taiga, le di cui gobbe on dulate cominciano a stendersi sotto di noi. Anche qui il territorio, com pletamente inesplorato, su antico fondo di mare ti stende fra valli ed alture e foreste vergini. Abbiamo a bordo un nuovo com pagno : il freddo! Ci accorgiamo perfettamente che siamo soltanto a tre gradi lontani dal circolo polare. Meno male che una volta almeno ho dato retta a mia moglie: volevo li mitarmi al mio soprabito estivo, ma ella non mi diede pace fino a che non ebbi preso con me il pastrano d'inverno e per giunta anche la pe sante coperta di lana e la grossa sottoveste a maglia. Ora sono a po sto, e sono quasi altrettanto bene equipaggialo come il nostro compa¬ gno di viaggio, Vesploratore polare Wilkins, che nella sua giacca di cuoio, foderata di pelliccia, siede qui vicino a me. Max Geisenheyner Copyright by • Frankfurter Zeitung > and King Fealures Corop. New York. Copyright per l'Italia della « Stampa. ogni riproduzione, anche parziale, assolutamente vietata. Tempo cattivo sulla rotta Berlino, 17 notte. La stazione radiotelegrafica di Irkutsk ha comunicato alla centrale di Osoaviachim che il dirigibile Zeppelin, il quale onniai è già oltre che.alla metà del tragitto per Tokio, alle 11.15 ha sorvolato io Jenissei. poco lontano dalla capitale sinenana Yennisseisk. Il « Conte Zeppelin » navigava ad una velocità di 140 chilometri all'ora. Poi ha volto la rotta più a sud, avviandosi verso la ferrovia transiberiana. Le comu nicazioni radio della aeronave con il cantiere di Friedrichshafen fun zionano perfettamente. Esse non sono mai state interrotte, salvo che nei brevi periodi necessari al dirigibile por ricevere le comunicazioni metereologiche. Si sente anche quando esso trasmette telegrammi ad altre stazioni. Dal Giappone si ha che la condì ztoni sul mare giapponese e «u'Ie acque di Osaka è estrema mente sfavorevole. Vi sono forti tempeste, che si prevede ostacole ranno assai la navigazione del dirigibile nell'ultima parte del viaggio. La popolazione giapponese, come segnala un telegramma da Tokio, attende il dirigibile con spasmodico interesse misto ad orgoglio: vi sono a bordo passeggeri giapponesi Si attende a Tokio il dirigibile per lunedi mattina. Sono previsti due giorni di festeggiamenti solenni. Si crede anche che l'Imperatore riceverà il dott. Eckencr. Le autorità ed i Ministri della Guerra e Marina stanno facendo tutti i preparativi per la sicurezza e l'integrità dell'aeronave nell'atterraggio. Il cara po di Tokio è stato completamente messo a punto. Un telegramma da New York comunica che la città di Lakewood, nella New Yersey, ha telegrafato offrendo al cantiere generale degli « Zeppelin » un territorio di mille ettari per l'impianto di un campo di arenaggio e la costruzione di un « hangar ». Il capo della flotta americana, diarie Y. Hugues, rende noto che la Marina americana ha fatto tutti i preparativi per mantenere le comunicazioni con lo «Zep pelin» durante il suo viaggio in Estremo Oriente e la trasvolata del Pacifico. La stazione radio di Peiping ha avuto ordine di stabilire il più presto i contatti radiotelegrafici col dirigibile e di mettersi a disposizione completa del dott. Eckener. Cinquanta navi della flotta americana che si trovano nelle acque asiatiche, in gran parte a Ci-Fu, hanno avuto ordine di trasmettere al dirigibile tutte le informazioni che possa desiderare. L'osservatorio di Manilla trasmetterà regolarmente i rapporti metereologici. . 0. P.

Persone citate: Max Geisenheyner, Wilkins