La tesi di Mussolini sul piano Young riconfermata dalle quattro Potenze nel "memorandum,, a Snowden di Alfredo Signoretti

La tesi di Mussolini sul piano Young riconfermata dalle quattro Potenze nel "memorandum,, a Snowden La tesi di Mussolini sul piano Young riconfermata dalle quattro Potenze nel "memorandum,, a Snowden La-crisi decisiva della Conferenza dell'Aja - Il rinvio della seduta della Commissione finanziaria La Delegazione laburista risponderebbe domani -- Henderson giudica gravissima la situazione (DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE) L'Aja, 16 notte. Slamo a una delle svolle decisive della Conferenza dell'Aja, della Conerenza, non della soluzione della uestione delle riparazioni, la quae, forse per parecchio tempo anora, tormenterà la politica europea. Il memorandum che l'Italia, la Francia, il litigio e il Giappone hano presentalo a mezzogiorno a Snowden, attraverso Jaspar, capo della delegazione belga, la quale, in quatti giorni, ha mantenuto i coniata cogli inglesi, è il documento che riassume tutti la faticosa elaborazióne di dati compiuta in questi giorni; esso segna dei punti che Tetteranno, che debbono restare, perchè la situazione possa chiarirsi nel senso della conciliazione o nel senso della rottura. Si poteva fino a ieri discutere tulVopportunità della fallica da seguire: te erg, preferibile o no, dare in mano alla delegazione inglese un documento scritto, come pure se, avendo optato per Vìnvio del memorandum, sarebbe slato più opportuno o no dargli il carattere di una vera e .propria lettera aperta con la mfissima pubblicità; l'opinione pubblica mondiale, questo feticcio democratici), avrebbe pjotulo meglio giudicare, e la grettezza da mìnitiri inglesi non ci avrebbe fatto la migliore figura. Profonda impressione Oggi ad ognj modo c'è un punto fisso: il memorandum. Su di esso e impegnata la battaglia diplomatica. Il documento nel suo complesso e «ci tuoi termini particolari, non deve etsere sciupato. E' la trincea, è la posizione che und "volta prescelta deve essere difesa strenuamente, unguibus et cpstris, tanto più che il memorandum deve essere uno di quei documenti che per la sua preeisione, per la sua organicità, per la sua visione complèta della realtàdelie cose, non è uno o più fogli di carta da gettarsi nel cestino: la controprova migliore l'abbiamo avuta nella forte impressione che esso ha prodotto negli ambienti inglesi, nella loro 'decisione di esaminarlo con una certa ponderazione e nel conseguente rinvio della seduta di domani della commissione finanziaria, nel riierbo desiderato da Snowden intorno alla pubblicità del me3porancrum. Infatti, a tale cautela britannica, motivata dalla preoccupazione di vedere spiegate dinanzi al mondo le tesi e gli argomenti delle quattro Potenze, si deve lo stretto rigore osIfrvato verso la stampa. Tuttavia, per le indiscrezioni numerose e le conversazioni della settimana, e soprattutto per la logica ferrea delle verità'''che saltano vive agli occhi non bendati da preconcetti, la sostanza del memorandum è un poco il segreto di pulcinella. Il piano Young integro II principio di Mussolini sull'intcindwilijà del Piano Young è riaffermato dalle quattro Potenze in pieno, senjfa sottintesi e senza equivoci. Sebbene delle dichiarazioni uffi'ciali su tale principio si fossero avute da diverse parti, è la prima volta che in un documento ufficiale di quattro Governi si trova la sua solenne proclamazione. E' questa uria constatazione preliminare di cui si deve ben valutare l'importanza mo Irale,' e serve da sola a smascherare le manovre di disgregamento a cui ti è prestata perfino la Reuter, prò vocjindo un'altra smentita calegori ca di Loucheur. L'integrità del piano Young è, non solo riaffermata, ma anche rispettata nelle .proposte 'concrete. Accavallamento del piano Dawes 'col piano Young e quindi una ditp'onibilità sicura, non impegnata di un centinaio di milioni: quota in condizionale non ancora distribuita '(essa sembra essere più di 50 mi lioni di marchi oro); ulteriore disponibilità per le minori spese del pretino del piano Dawes; modificazione in alcuni punti in senso favorevole all'Inghilterra del regime delle prettazipni in natura :, ecco le famose « pieghe » dei piano Young cui abbiamo già altre volle accennato e che costituirebbero il terreno dei compensi. Però, secondo informazioni di varia fonte, non sarebbero affatto indicate delle cifre certe, stabili. Il metodo ci sembra ottimo e rimedia all'inconveniente, che rilevammo ieri di fornire alla delegazione britanni ca dei punti di partenza che, rite nuli acquisiti, dovrebbero poi essere completati da alt-re concessioni. Nel le direttive sopra indicate dovrebbero lavorare dei comitati di esperti ulteriori negoziati, ulteriori compensazioni avverrebbero in quei campi delimitati. Il contrattacco Ma sembra anche che le quattro Potenze si siano servite largamente dell'arma controffensiva costituita dai vantaggi innegabili che l'Inghilterra ha ottenuto dal piano Young. Solo per favorire gli interessi britannici sono state diminute da principio del.iO per cento, e hffine del cento per cento, cioè fino alla loro totale eliminazione, le prestazioni in natura della Germania; ed è, ripetiamo, un interesse generale dall'Inghilterra, paese esportatore, la riduzione notevole della cifra globaledatemgapnertrgmsmibpmdeApmt elle riparazioni germaniche. Ma si arrestano qui i benefici dell'Inghilerra nel piano Young? E' assolulamcnte vero che in una forma maari indiretta essa non riceva delle annualità incondizionali? Stasera si parlava mollo, negli ambienti giornalistici, di una « voce » che finora ra stata trascurata: i vantaggi raiti dalla liquidazione dei beni degli Stali ex-nemici. Il piano Young mette un frego su questa partita. Uni e il Fascismo sarebbero intransigenti p:r combattere il laburismo; Pirelli ù spacciato sic et simpliciter come un notable capitalisl »; si fa intravedere la possibilità che l'Inghilterra ridomandi la revisione dell'accordo sui debiti di guerra. E' pura, abituale demagogia, che le responsabilità del potere non hanno affatto attenuato. Gli inglesi in buona fede sanno con quale profondo rispetto per le faccende altrui, con e e i e i o e a lg. inel o n enie ma se il piano, per l'intransigenza inglese, dovesse cadere, essa*verrebbe certamente riaperta e dei conti più esatti rovescierebbero completamente la posizione di presunta creditrice della Gran Brettagna. Punto per punto Gl'inglesi cosa dicono del memorandum ricevuto a un'ora tale che il lunch del signor Snowden ne deve essere stato alquanto amareggiato? Abbiamo sopra mostrato qualche prova evidente delle loro esitazioni, ma per principio lattico, e per esasperazione insieme, diffondono sensazioni di estremo pessimismo. Strcscmann, che nella mattinata aveva visto Briand a proposito dello sgo7nbro (sicuro e vicino per la seconda sona, incerto e condizionato per la terza), ha incontrato nel pomeriggio Henderson. Si dice che la sua seconda visita avesse una intenzione conciliatrice. La Germania mediatrice fra i suoi creditori? A dieci anni da Versailles, saremmo già a questo punto? A parte tale voce imprecisa e molto dubbia, è certo die il ministro inglese degli Affari Esteri, dopo avcr dichiarato die il suo Paese confida in una cancellazione completa dei clains britannici (cioè le riparazioni per danni causati dalle truppe di occupazione, circa G0 milioni di marchi oro), ha detto al suo collega tedesco che dal punto di vista finanziario la situazione è gravissima e che le proposte dei « quattro » so?io inaccettabili per la Delegazione britannica. Se cosi fosse, non resterebbe altro die partire. Però si fa rilevare il fatto che Snowden non abbia risposto subilo al memorandum, e abbia domandato il rinvio della seduta di domani, in cui in qualche maniera avrebbe pur dovuto spiegare le sue obiezioni. E' questo il filo che permette alla Conferenza di continuare, sia pure con un respiro preagonico. Forse U Cancelliere è mosso dalla semplice intenzione di preparare una risposta adeguata e di concludere con essa la Conferenza che egli stesso fin dal primo giorno ha gettato nel marasma, col suo atteggiamento? Si afferma che è intenzione della Delegazione britannica di risponde qgvmtctsvmpsigehcGrmpre dentro la giornata di domani jjtm-lo per punto. Le possibilità di un avvicinamento sfuggono alla logica a meno di un temperamento non solo nella sostanza delle richieste brilanniche, ma anche nella linea di condotta intransigente decisa fino ad oggi. A forza di tergiversazioni di interventi conciliativi, si potrà andare avanti un'altra settimana;poi sarà la separatone completa „ unaggìornamento. Il maximum delie speranze odierne consiste nella pos-sibilità di lasciare agli esperti di studiare le cose; a Ginevra dovrà pur venire MacDonald e forse, dopo l'assemblea della Società delle Nazioni si riprenderebbe a trattare con una migliore preparazione politica. Fermezza italiana /I memorandum ha tagliato netto a qualsiasi manovra di subdole infiltrazioni nel blocco delle quattro Potenze, ma purtroppo continua an ,„,„ ,„,„ rnmvanna diretta a nre-cora una campagna aiìtua a pre-senlare l Italia come la colpevole diuri mancalo accordo. Il giornale uf-rtci'oso del laburismo, e quindi del-i. VI i /-.„ „, ,j , ,„ l'attuale Governo inglese, si è scote.nato con unu furia inaudita-. Musso- quale imparzialità e obbiettività di giudizio, abbiamo parlato dell'anvento dei laburisti al potere. Abbiamo sempre evitato l'antinomia: Fascismo-Laburismo; ma se la toccane gli altri, si sappia che la corda è molto sensibile. Agli elementi della « stampa gialla » non è parso vero trarre argomento dagli avvenimenti di questi giorni, per promuovere una campagna sorda e aperta contro il lìegime fascista; ma si combalt,.' vanamente. La Delegazione italiana non è cosi intransigente come la si vuol dipingere ad arte, per scaricare su di essa le responsabilità altrui. Essa ha avuto, ad esempio dei contatti con le piccole Potenze. Ieri S. E. Glandi ha visto Venizelos; oggi ha ricevuto i rappresentanti della Romania e della Czeco-Slovacchia. L'Italia, che ha già rinunciato alle ripai-azioni orientali — il signor Snowden se ne è dimenticato — è disposta a ulteriori concessioni per quanto riguarda i beni ereditati dall'ex-Monarchia. Lo spirito è tranquillo, come di ognuno che difende una buona causa. L'Italia continua nella sua ferma politica di far rispettare i suoi diritti, con un prestigio di cui noi, che viviamo questi giorni fervidi e tormentati, ci sentiamo orgogliosamente fieri. Alfredo Signoretti. La Renatila occupata: la zona tratteggiata a linee verticali dev'essere sgombrata nel gennaio 1930; quella a lince oblique dev'essere sgombrata nel gennaio 1935.