Gina Pierini vede la mamma in sogno dopo aver invocato il Beato Don Bosco

Gina Pierini vede la mamma in sogno dopo aver invocato il Beato Don Bosco La casa delle sette zitelle Gina Pierini vede la mamma in sogno dopo aver invocato il Beato Don Bosco La relazione d'un nostro secondo .scolloquio con quella Gina Pierini che o l a o e , n o a a a o a i a , e i a e o e n a n e i ion a nolri une, ee, ocia dieci anni va cercando sua madre e non si disanima di fronte alle difficoltà d'ogni genere che periodicamente le si parano dinanzi,- non dispiacerà, forse, al nostro lettore. La storia di questa Gina, che oggi ha 27 anni ed ha legata la sua vita ad un onesto lavoratore, l'abbiamo già succintamente narrata nei giorni scorsi ed abbiamo accennato alle sue febbrili, intelligenti ricerche che l'hanno portata ad una convinzione, basantesi anche su qualche dato positivo, che le può far ritenere d'avere effettivamente ritrovata sua madre. Il certificato di nascita In questo nostro secondo colloquio con la Gina Pierini, abbiamo voluto sondare questa sua convinzione, vagliarla in qualche modo, e siamo riusciti a strappare dei dati di fatto che solo in parte, per evidenti ragioni di delicatezza, possiamo pubblicare. Gina Pierini, dunque, che è dotata di viva intelligenza e fa dell'oggetto della sua Inchiesta lo scopo della sua vita, ci ha parlato anche questa volta con grande franchezza. Quando le abbiamo chiesto quale è stato -il bandolo che ella ha afferrato per il primo della intricata e misteriosa matassa, ci ha presentato il suo certificato di nascita. — Leggano — ci ha detto. — il 2* giugno del 1902 il direttore dell'Ospizio di Saluzzo consegna all'ufficiale dello Stato Civile la dichiarazione della mia nascita. Sono le nove pomeridiane. Il documento dice: « E' stato ritirato in quest'ufficio un infante di sesso femminile, presentato dall'ostetrica Mot-tura Margherita vedova Tortalla che lo dichiara figlio legittimo di ragazza nubile e povera d'anni 24, di professione fantesca, appartenente per nascita e domicilio a questo Cir condario, nato a Saluzzo addi 24 giù gno, alle ore una pomeridiana •. L'unico dato importante, che io credevo sfruttabilissimo, contenuto in questo documento, è il nome della levatrice, che da qualche anno abita a Torino, in via Nizza Sono andata a trovarla. Cercai di impietosirla, dicendole che per sposarmi, dovevo spiegare il mistero della mia nascita. La levatrice mi rispose che non poteva farmi nessuna confidenza. Glielo vietava la legge che impone l'obbligo di mantenere il segreto. Ma mi fece vedere il registro : dal quale risulta il nome di bat tesimo della puerpera — Maria — ap partenente al Circondario di Saluzzo. Fatto il calcolo, avevo anche l'età di mia madre. Tre dati quindi: due dei quali precisi — nom,e ed età —; uno vago riguardante il luogo di nascita — E se ne è andata a fare ricerche a Saluzzo... Ciò che disse la madrina — Mandai persona di mia assoluta confidenza. Quella persona fu a Cuneo, a Saluzzo ed a Racconigi. Seppi nome e cognome di colei che mi fu madrina al fonte battesimale. Andai io personalmente a trovarla: una buo na donna che restò assai sorpresa delia mia visita; ma essa mi accolse amorevolmente. Per farla parlare le raccontai una storia. Le dissi che era morta una ragazza così e cosi — e ia ragazza morta ero nientemeno che io — che aveva lasciata una vistosa ere dita. Somma ingente che sarebbe do vuta andare a benefìcio della madre che non si conosceva, perchè la morta era una figlia naturale, nata all'Ospizio. 11 racconto scosse la mia madri na'e la indusse a chiacchierare. Ma tmpdeipcamqgmcdripddtvddcqpfF .sapeva ben poco. Si trovava alla Maa a o e a a ternità, quando vi fu bisogno di una madrina, alla quale bisogna ella si prestò ben volentieri — E le chiese se ebbe modo di vedere la madre della neonata? — Se glielo chiesi I Non ebbe modo eli vederla. La madre trovavasi ancora in casa della levatrice, dove aveva partorito: dato di fatto quest'ultimo che è esatto, poiché mi fu confermato anche dalla signora Mot-tura. Però la madrina seppe indicarmi il paese dal quale proveniva la puerpera. U mio agente informatore — che non vedo da molto tempo — aveva fatta la sua in chiesta con molta diligenza. Qualche dato trovato da me concorda con i suoi risultati. Anche lui, interrogando altre persone, venne a conoscere il pae^g d'origine di colei che credo mia madre. Egli seppe indicarmi, oltre la città, la via e la casa dove io sono nata: via Ospedale, 23, Saluzzo. Forse cad de in errore quando mi precisò che lai„Maria» deve essere nata dove risiede da molti anni. Ho ragione di pensare lfagetochcicocatedoil balaPdavagoe castvamlatrdmche sia nata in un paese diverso da quello dove risiede. In quest'ultimo paese fui parecchie volte. Interrogai parecchia gente. Di Marie nate 51 anni fa non ve ne sono molte. Investigai. Fui anche in Municipio e dal Parroco. Persone serie, posate, che certo non parlano a vanvera, e che conoscono tutte le poche Marie cinquantunenni che si trovano in paese, mi fornirono elementi tali che mi diedero la convinzione assoluta che non sbagliavo Indirizzo i] giorno in cui andavo a bussare a quella data porta... dalle sette zitelle. Gina Pierini rivolge gli occhi in alto come chi vuole consigliarsi con se stes so. Quindi pro.-egue: — Ed ora vorrei dire una cosa un po' strana, strana davvero per chi non crede... L'apparizione in sogno — Ma dica... — Cresciuta in mani mercenarie e poi abbandonata a me stessa, posso ringraziare Domineddio se mi sono salvata. Ma io non sono stata abituata ad andare in chiesa. Avevo già raccolti molti dati, quando si ebbero a Torino le feste di Don Bosco. Una mia vicina mi disse un giorno: « Senti, Gina, se vuoi rintracciare tua madre non raccomandarti solo agli uomini. Raccomandati anche a Dio ». Seguii il consiglio della mia buona vicina: andai alla Chiesa di Maria Ausiliatrice, affidai le mie pene a Don Bosco. Feci una novena. Alla fine mi venne una ispirazione. Chiesi al nuovo Beato: fate che io veda almeno in sogno il volto di mia madre I E la vidi, mia madre, proprio in sogno. Mi restò impresso il suo viso e tutto il suo modo di vestire, l'acconciatura dei capelli... — Può darsi che un giorno il sogno si traduca in realtà... — L'ho già vista. Quando sono en trata in quella casa, non pensavo al mio sogno. La convinzione era tutta basata sui dati fornitimi. Non avevo mai vista nessuna delle sette sorelle, o zitelle come voi le dite; ma vi assicuro che quando ho visto venirmi incontro la Maria non ebbi bisogno di nessun umano argomento d'appoggio per dire: è lei! Proprio come l'avevo sognata: con lo stesso viso, la stessa acconciatura, l'identico vestito. Voi non crederete a queste cose — conclude Gina tutta commossa — forse non le crederei neppure io se fossero raccontate da altri. Ma io so dì aver visto mia madre in sogno prima di vederla in carne ed ossa. levnddsmcrrodddilrpconbcsmsLperlasmdsg1lNb1vcuacDpscnn

Persone citate: Don Bosco, Gina Pierini, Tortalla

Luoghi citati: Cuneo, Racconigi, Saluzzo, Torino